ROMA - Sarà di mille euro netti al mese il taglio sulla retribuzione dei deputati deciso dall'ufficio di presidenza della Camera sulla base delle indicazioni della manovra economica. Il taglio inciderà per 500 euro sulla diaria di soggiorno (oggi pari a 4.003,11 euro) e per i restanti 500 sulla somma destinata al «rapporto eletto-elettore», quei 4.190 euro destinati anche ai «portaborse».
GLI ALTRI TAGLI ALLA CAMERA - La Camera dei deputati, inoltre, taglierà complessivamente nei prossimi tre anni (tra il 2011 e il 2013), 60 milioni di euro, sul complesso di tutte le spese. La somma, si sottolinea, andrà ad aggiungersi ai risparmi, stimabili in 300 milioni di euro, conseguiti dalla Camera, in termini di riduzione della dinamica di crescita della dotazione, tra il 2006 e il 2010.
CALDEROLI SODDISFATTO - «Evviva! - ha commentato entusiasta il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli -. Sono particolarmente lieto della decisione assunta dall'ufficio presidenza della Camera, che ha recepito in toto il contenuto del mio emendamento alla manovra approvato in Consiglio dei ministri». Quell'emendamento «è stato lo stimolo affinchè la Camera, nella sua autonomia, assumesse poi quelle decisioni che tutto il Paese attendeva». Il ministro, che a marzo aveva proposto riduzioni negli emolumenti anche per i senatori e i membri del governo, attende ora che anche gli altri organi istituzionali facciano la loro parte. L'ufficio di presidenza di Palazzo Madama si riunirà giovedì mattina per affrontare la questione: anche i membri del Senato dovrebbero decidere di rinunciare alla stessa somma stabilita dai colleghi della Camera.
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