lunedì 16 agosto 2010

Moto: Rossi-Ducati, le nozze sono ufficiali

Valentino Rossi saluta la Yamaha: correrà con la Ducati
+ Brno, Lorenzo domina. Rossi è quinto
FOCUS Moto GP: risultati, classifiche, statistiche e calendario
Valentino dà l'addio alla Yamaha:
«Anche le più belle storie d'amore
finiscono». E si tuffa nella nuova
avventura: «Sarà una bella sfida»
BRNO
Rossi con la Rossa, finalmente è realtà. Con l'annuncio ufficiale del passaggio di Valentino alla Ducati si avvera il desiderio di moltissimi appassionati dello sport della moto in tutto il mondo. È un matrimonio tutto italiano, tra Valentino Rossi, nato a Pesaro il 16 febbraio 1979, e la Ducati, nata a Borgo Panigale (Bologna) nel 1926 e oggi famosa nel mondo come la «rossa delle due ruote». Un marchigiano e una emiliana, figli entrambi della terra dei motori, la stessa della Ferrari e della Lamborghini.

Nove titoli mondiali, 104 vittorie, 168 podi, 59 pole position, un'immagine planetaria, uno degli sportivi più conosciuti e più pagati della storia del motorsport, Valentino Rossi, correrà le prossime due stagioni con il rosso addosso. Valentino, che ha cercato anche un'altra rossa, per fare un salto anche più ardito, quello in Formula 1, con la Ducati avrà da affrontare altre sfide. La Casa di Borgo Panigale è molto più piccola, sia come dimensioni che come fatturato, dei colossi giapponesi per i quali Rossi ha corso in passato. Ducati è il classico Davide che va contro i Golia nipponici, veri principi della produzione mondiale delle due ruote.

Eppure questa realtà italiana che ancora progetta e produce in Italia, ha sconfitto una volta i suoi nemici nel 2007 con l'australiano Casey Stoner, che è riuscito a portare a Borgo Panigale, l'unico titolo della storia Ducati in Motogp. «Colgo l'occasione - ha detto a proposito Gabriele del Torchio, amministratore delegato di Ducati - per affermare che siamo tutti legati da grande affetto e grandissima riconoscenza nei confronti di Casey Stoner, che ha consentito di portare a casa, dopo 34 anni di incontrastata dominio giapponese, il campionato del mondo Motogp».

Ma certamente quello davanti alla Ducati è un futuro molto impegnativo. «Il fatto di poter contare per le stagioni 2011 e 2012 - ha proseguito Del Torchio - sul più grande campione mondiale del motociclismo, Valentino Rossi, crea un binomio tutto italiano di quelli destinati a segnare una tappa fondamentale nella storia dello sport ma anche nell'industria italiana».

Commosso l'addio di Rossi alla Yamaha, che è stata la sua casa dal 2004 al 2010. «Purtroppo anche le più belle storie d'amore finiscono», scrive Valentino sul suo sito ufficiale. «È molto difficile spiegare in poche parole cos'è stato il mio rapporto con la Yamaha in questi sette anni», in cui il pesarese ha conquistato quattro titoli mondiali. Valentino ripercorre la sua esperienza con la casa giapponese e il suo rapporto speciale con la sua Yamaha: «Tante cose sono cambiate da quel lontano 2004, ma soprattutto è cambiata lei, la mia M1!. All'epoca era una povera MotoGP da metà schieramento, derisa da buona parte degli addetti ai lavori. Adesso è corteggiata e ammirata...». Il Dottore elenca poi le persone «che hanno reso possibile questa trasformazione, soprattutto «Masao Furusawa, Nakajima e il "mio" Atzumi in nome di tutti gli ingegneri giapponesi che hanno lavorato duro».

Adesso però, conclude il pluricampione del mondo «è arrivato il momento di trovare nuove sfide, il mio lavoro qui è finito. Purtroppo, anche le più belle storie d'amore finiscono, ma ti lasciano un sacco di bei ricordi, tanti momenti paragonabili a quel primo bacio che ci siamo dati sull'erba di Weikom, dove lei mi ha guardato dritto negli occhi e mi ha detto "Ti Amo"».

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