"Orari incompatibili con la vita da atleta". Galliani fa catenaccio: "Laviamo i
panni sporchi in famiglia". Stasera forse in campo ma a giugno lascerà i
rossoneri
É il classico fulmine a ciel sereno: Milan in testa alla classifica dopo una
vita, rivinto il derby, alle porte la Fiorentina e il viaggio in Francia
concentrati in appena tre giorni di fuoco, gli ennesimi. Di ritorno dalla prova
con la Seleçao, Ronaldinho è stato "pizzicato" da un operatore di Telelombardia
nel cuore della notte, all'uscita di un ristorante in zona viale Papiniano, e
si è ritrovato catapultato al centro di un nuovo caso. Per il suo stile di
vita, aggiunto alla scarsa intensità dei suoi allenamenti, il "Gaucho" è uscito
dal Milan di Allegri e si è allontanato in modo deciso dal rinnovo
contrattuale, per una notte fuori ordinanza è finito al centro della
discussione a Milanello.
L'episodio non è un inedito, intendiamoci. «E dove sarebbe la novità?» la
chiosa di un esponente di spicco rossonero. L'anno scorso, per uno stesso
episodio (scoperto a far baldoria in un albergo di piazza della Repubblica,
venne difeso a spada tratta da Leonardo che addirittura si schierò contro il
giornale che aveva fornito i dettagli di quella "scappatella") finì sotto
processo. Questa volta, per fortuna del Milan e del suo gruppo, è andata in
modo diverso. Intanto ha fatto specie il momento (giovedì notte, a poche ore da
Milan-Fiorentina nella quale è decisivo il suo impiego) a dimostrazione dello
scarso interesse del brasiliano a uno stile di vita corretto. "Scoperto" in
flagranza dall'operatore tv, Ronaldinho ha anche frenato un amico che intendeva
"disarmare" l'operatore di Telelombardia, mostrandosi per niente preoccupato
dall'eventuale filmato e dal battage mediatico. «Lascia stare, fa il suo
lavoro, e poi non è così tardi» la sua frase.
Al Milan, naturalmente, l'episodio ha provocato più di un mal di pancia.
Allegri ha provato a indorare la pillola senza nascondere il proprio
disappunto: «Non ne sapevo niente, l'ho appreso da voi cronisti, certo non va
bene. Non sono orari compatibili con chi fa una vita da atleta ma può capitare,
dopo una trasferta, che ci si possa dilungare dopo una cena». Galliani è stato
ancora più determinato nel catenaccio: «Siamo abituati a lavare i panni sporchi
in famiglia, non mi sembra la fine del mondo». Fosse capitato in un altro
momento, senza Pato e Inzaghi fermi ai box per infortunio, e l'esigenza di
gestire le prossime sette sfide (5 di campionato più 2 di Champions decisive)
con appena tre attaccanti a disposizione... «Devo chiedere a Dinho di
sacrificarsi e di giocare da seconda punta, sarà difficile poterli utilizzare
tutti e tre contemporaneamente» è stato il passaggio successivo di Allegri
chiamato a trasformare un problema spinoso in una risorsa, magari inserendo
Ronaldinho al posto di Robinho nel secondo tempo al fianco di Ibra contro la
Fiorentina,.
Ad accentuare il dispetto di Allegri, il mancato recupero di Pirlo, destinato
a rientrare nel suo ruolo tradizionale di guida del gioco dopo tre turni di
riposo. «Lui è fondamentale, giocherà dal primo minuto» il giudizio di Allegri
prima del test durante il quale, il bresciano ha denunciato un affaticamente al
retto femorale destro (conseguenza del tempo giocato in azzurro a Klangefurt
mercoledì sera). Sarà recuperato per martedì contro l'Auxerre. Giustificato il
timore dei sanitari di Milanello dopo l'episodio Pato e con le notizie dal
fronte nerazzurro. Senza Pirlo, Ambrosini può restare alla guida del
centrocampo con Gattuso e Flamini a ricomporre il trio dei mediani, uno dei
segreti del primato rossonero. Candidato al ritorno Bonera (Zambrotta riposa),
in difesa.
Prima di arrivare a Milanello per la cena, Galliani ha ricucito i rapporti
diplomatici con la Juve. Stretta di mano con Andrea Agnelli e pacca sulla
spalla con Marotta: «Tutto chiarito» ha garantito. Chiarito anche il profilo
del prossimo mercato: «Niente Borriello».
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