giovedì 18 novembre 2010

Mussolini e Carfagna ai ferri corti «Mara flirta politicamente con Bocchino»

La nipote del duce scatta una foto (col cellulare) ai due
in aula alla Camera. E accusa: «Vergogna». Il ministro:
«Alessandra è in evidente crisi di visibilità e urla»

Mara Carfagna sorpresa a parlare col Grande Nemico del Pdl, il braccio armato
di Fini, Italo Bocchino. Peccato imperdonabile secondo Alessandra Mussolini,
collega della ministra salernitana nel Popolo della libertà. C'è tensione
palpabile tra le primedonne del centrodestra: le due esponenti campane del Pdl
sono state protagoniste di un diverbio questo pomeriggio in Aula alla Camera.
Un botta e risposta nato proprio da una foto scattata col cellulare dalla
deputata napoletana, ma alla cui origine sembrano esserci le forti divergenze
emerse negli ultimi giorni nel partito in Campania.

Mussolini ha visto il ministro delle Pari opportunità e il capogruppo di Fli
alla Camera, Bocchino, parlare tra i banchi del governo e scatta loro un'
istantanea col cellulare. La Carfagna se ne accorge e si gira verso la collega,
batte le mani e dice «brava, brava!». A quel punto Mussolini le risponde:
«Vergogna».

Le ragioni di quel «Vergogna» («pronunciato in maniera pacata» dirà la nipote
del duce) sono spiegate così: «Carfagna si deve vergognare per la liaison con
Bocchino che sta mettendo a rischio il partito». Le colpe che la Mussolini
attribuisce al ministro sono due: «Lo spostamento di competenze sul
termovalorizzatore che questa mattina il Consiglio dei ministri ha sottratto
alle Province» (e quindi al presidente della Provincia di Salerno Edmondo
Cirielli, cosentiniano, i cui rapporti con il ministro delle Pari opportunità
ultimamente sono tesi) e «il fatto che Bocchino nella finanziaria ha chiesto di
spostare 20 milioni di euro al ministero della Carfagna». Insomma, Mussolini
accusa la collega di «fare accordi» col capogruppo di Futuro e libertà anche in
vista delle elezioni per il sindaco di Napoli: «Non può tenere una gamba di qua
e una di là - avverte - Perciò quando li ho visti parlare in atteggiamento
amorevole ho scattato la foto».

Mara commenta piccata: «La collega Alessandra Mussolini è, evidentemente, in
crisi d'astinenza da visibilità.E, come le capita spesso, urla al fine di
attirare l'attenzione, senza badare troppo a quello che dice». «Sul
termovalorizzatore di Salerno - spiega la Carfagna- ho tentato di evitare che
un'importante e strategica opera pubblica rimanesse paralizzata dallo scontro
istituzionale in atto tra Comune e Provincia e, di conseguenza, ho proposto che
si elevasse il livello delle responsabilità con un commissariamento affidato al
presidente Stefano Caldoro, che è la più alta carica istituzionale della
regione, e appartiene allo stesso partito per cui dovrebbe lavorare Alessandra
Mussolini». «Quanto ai venti milioni che la legge di stabilità ha destinato al
ministero per le Pari Opportunità, Mussolini dovrebbe esserne contenta -
aggiunge Carfagna - perché sono stati inseriti dal ministro dell'Economia
Giulio Tremonti nel maxiemendamento che il governo, lo stesso che la Mussolini
sostiene, ha presentato in Commissione. Queste risorse saranno destinate alle
Regioni per finanziare progetti di contrasto alla violenza sulle donne e centri
di accoglienza per le vittime in difficoltà. Spero che la collega Alessandra
Mussolini non ce l'abbia anche con le donne in difficoltà». Ma i fuochi
polemici sono tutt'altro che estinti. Si attende il prossimo round.

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