MILANO - Sei proprio tu quello lì? Allora mandaci un documento d'identità che
lo provi. Appena un giorno dopo il pomposo lancio del servizio di posta
elettronica di Facebook, il social network più grande al mondo deve combattere
con un pesante errore nel suo programma. Un sistema per il riconoscimento dei
profili fasulli ha disattivato erroneamente nelle ultime ore migliaia di
account. Per riattivarli la società di Mark Zuckerberg chiede agli utenti
l'invio di un documento personale che certifichi l'effettiva validità del
proprio account. In caso contrario: la cancellazione definitiva.
VERIFICA - Il problema, non di poco conto, che sta affliggendo Facebook, è
stato confermato da Palo Alto al portale tecnologico Cnet. Ma riguarderebbe
solo una percentuale esigua ed è già stato ripristinato, ha spiegato un
portavoce. Insomma, un baco di breve durata, che tuttavia ha creato enorme
disagio agli utenti coinvolti. Non è dato sapere quale sia il numero preciso
dei profili eliminati. Ricordiamo che Facebook ad oggi ha di gran lunga
superato il mezzo miliardo di utenti registrati. Il blog Boy Genius Report, che
ha diffuso la notizia, parla di qualche migliaio di account. E riferisce che,
per riattivare i profili cancellati, Facebook ha chiesto l'invio per posta
elettronica di una copia del documento d'identità. Nome, cognome, data di
nascita e foto devono essere chiaramente leggibili. Il network sociale assicura
comunque di cancellare tali documenti immediatamente a verifica effettuata. Il
controllo degli account potenzialmente falsi è una procedura standard e
automatica, eseguita regolarmente per ripulire la community da profili creati
appositamente per l'invio di spam, phishing, o per architettare truffe di vario
genere.
ESTREMAMENTE SELETTIVO - La cosa curiosa, però, è che Facebook si è scoperto
essere profondamente maschilista: secondo Boy Genius Report sarebbero
soprattutto utenti donne, palesemente di bell'aspetto, ad aver ricevuto
l'inaspettato messaggio da Facebook. Insomma, quella foto sul profilo "non
sarebbe autentica" per l'apposito algoritmo sviluppato dagli ingegneri (in
maggioranza maschi) di Palo Alto.
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