«Il caso è diventato un business»
AVETRANA
Sperava di giocarsi la carta della 'mediaticità' Sabrina Misseri, nominando l'avvocato Francesca Conte del Foro di Lecce, che doveva assisterla nel procedimento per la morte di Sarah Scazzi. L'avvocato Conte ieri ha fatto la sua prima comparsa ufficiale davanti ai magistrati, ma questo non è bastato per far cambiare idea a Sabrina, che già prima non era d'accordo con la sorella Valentina, che aveva voluto la nomina di Francesca Conte. La revoca è stata formalizzata dalla stessa Sabrina ed è pervenuta alla cancelleria del tribunale A difendere la ragazza, d'ora in poi, ci sarà nuovamente il duo Vito Russo ed Emilia Velletri.
«Ho accettato il mandato difensivo di Sabrina Misseri nell'intima convinzione di una sua estraneità ai fatti di causa. Nel fare ciò, ho preteso di condividere la difesa, pur non essendo tenuta a farlo, con colleghi più giovani, senza considerare il caso Scazzi una sorta di 'rendita di posizione professionale'». Comincia così lo «sfogo» dell'avvocato Francesca Conte, da questa mattina non più avvocato difensore di Sabrina Misseri. Ed è la stessa Conte che attacca in maniera diretta e precisa il duo Velletri-Russo, i legali che seguono Sabrina dall'inizio di questa vicenda: «Malgrado la resistenza di qualcuno del collegio difensivo a 'farsi da parte' - spiega - accettando la volontà della famiglia Misseri per rinforzare la difesa in maniera adeguata, ho proceduto in perfetta armonia e sintonia con lo stesso collegio difensivo. Analoga collaborazione e lealtà d'intenti e di comportamenti non è, evidentemente, giunta dai colleghi della difesa, che non mi hanno messa nelle condizioni, per ragioni che chiarirò nelle sedi opportune, di esplicare il mandato difensivo nel migliore dei modi».
E' molto amareggiata l'avvocato Conte che prosegue: «Mi è stato insegnato che la difesa tecnica, per essere efficace, deve essere libera da condizionamenti, indipendente, coerente ed onesta, non potendo invece essere legata a speculazioni inconfessabili di ogni tipo. Il caso Scazzi - conclude - ha perso le sue connotazioni di caso giudiziario ed assume sempre più le connotazioni del business. Un business a cui, per cultura ed educazione giuridica e professionale, mi debbo necessariamente sottrarre. Tutto ciò - conclude - nonostante mentre scrivo questo comunicato io sia in compagnia di Cosima e Valentina, che mi confermano la loro totale fiducia».
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