Oggi, 4 ottobre, da Milano ad Ancona, da Roma a Caserta, in migliaia, immigrati e non, sono scesi in strada per dire "no" ad ogni forma di intolleranza dopo i ripetuti episodi di xenofobia che hanno segnato le ultime settimane. A Caserta la partecipazione è stata notevole. Oltre 15mila i partecipanti secondo gli organizzatori, un ''risultato straordinario'' che si spiega ''con l'ondata di indignazione che sta attraversando le comunità migranti dopo la strage di Castel Volturno". A Caserta la marcia contro il razzismo e la camorra ha visto la partecipazione non solo di tanti studenti, cittadini italiani ed extracomunitari, ma anche di numerose istituzioni come il sindaco di Caserta, Nicodemo Pettoruti, quello di Napoli, Rosa Russo Iervolino, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, della Provincia di Napoli, Dino Di Palma e di tanti politici e assessori della Campania. A sfilare anche il vescovo di Caserta, monsignor Raffaele Nogaro. "Come venti anni fa con la morte di Jerry Masolo, noi speriamo che dopo la strage terroristica degli immigrati innocenti di Castel Volturno - dicono i rappresentanti del Comitato promotore della manifestazione - l'iniziativa di oggi a Caserta e quelle a Roma, ad Ancona, a Parma e a Milano, segnino la sollevazione della coscienza civile contro la legislazione discriminatoria che oggi espone migranti e rifugiati allo sfruttamento, alle violenze e agli speculatori" Speriamo tutti che queste manifestazioni di protesta possano servire davvero a svegliare le coscienze per impedire che altri ragazzi come Abdul Salam Guibre, detto Abba, possano essere uccisi per pochi biscotti o che accadano episodi di intolleranza e di scarsa civiltà come quello che ci viene segnalato da Susanna Marietti.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
"Questa negra è pazza" e all'aeroporto la spogliano, la umiliano e la minacciano" di Susanna Marietti
"Amina Sheikh Said è una signora di origine somala di 51 anni, sposata da molto tempo con il signor Luigi Mancuso e cittadina italiana per naturalizzazione. Amina e Luigi hanno quattro figli. Lo scorso 21 luglio Amina tornava da Londra, dove era andata in visita ai figli che vi abitano. Portava con sé quattro dei suoi nipotini, tre di un figlio e uno di un altro, di età compresa tra i sette e gli 11 anni. Arrivati all'aeroporto di Ciampino, la Polizia di Frontiera esamina i documenti dei bimbi e decide che qualcosa non va.
Poi qualcuno dice che occorre eseguire un'ispezione della persona. Amina è condotta in una stanza e fatta spogliare. Le resta addosso il solo reggiseno. Due donne le chiedono di assumere varie posizioni atte a osservare meglio le cavità del corpo. Amina acconsente. Ma quando mettono le mani in guanti di lattice e affermano di dover procedere all'esplorazione anale e vaginale, Amina rifiuta. Chiede almeno che sia un medico a farlo. Le donne la ingiuriano e la minacciano: "ti spedisco in carcere", "come sei nera fuori lo sei dentro", "daremo i bambini all'assistente sociale". Pare che il reato ipotizzato sia ora magicamente mutato: non più ladra di bambini ma corriere della droga. Glielo dicono in faccia sprezzantemente. Arriva una terza donna che afferma di essere un medico. Non dà alcuna prova della sua qualifica. Amina continua a rifiutare la perquisizione. La donna esce dalla stanza gridando: "questa negra è pazza, ma se non fa quello che dico io la spedisco al centro di igiene mentale".
Per fortuna, Amina ricorda i volti di tutte le persone coinvolte e con l'aiuto delle associazioni Antigone e Progetto Diritti che hanno raccolto la notizia, Amina mercoledì ha sporto denuncia affidandosi all'avvocato Luca Santini. Si auspica che la giustizia in questo caso e negli altri, purtroppo sempre più frequenti, in cui i diritti umani vengono violentemente calpestati, agisca adottando tolleranza zero". http://oknotizie.alice.it/go.php?us=41f142393c8305a2
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domenica 5 ottobre 2008
A Caserta in quindicimila per dire "no" al razzismo, alla camorra, alla violenza
A Caserta in quindicimila per dire "no" al razzismo, alla camorra, alla violenza
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