Nord si aspetta la Befana. Partono i primi saldi tra le aspettative dei
commercianti che, dopo fiacchi incassi natalizi, sperano di rifarsi, la guerra
delle cifre (sarà un flop oppure no?) e le polemiche dei consumatori che
chiedono di anticiparli per sostenere i consumi e venire incontro alle
famiglie. E denunciano la concorrenza sleale di chi, sottobanco, le vendite
promozionali le ha già iniziate.
Oggi fanno da apripista regioni come Sicilia e Campania, Basilicata e
Calabria. A Roma e Milano, Bologna e Venezia, Firenze come Torino e Genova, ma
anche a Bari, si parte il 6. Come da tradizione l'ultima città sarà Aosta
mentre a Trento i commercianti decidono in autonomia.
Sei italiani su 10 si faranno tentare da acquisti importanti, secondo
Confesercenti: le promozioni - prevede - spingeranno i consumi, tanto più che a
Natale le vendite non sono andate bene (a dicembre - racconta un'indagine di
Fismo-Confesercenti sono calate del 10% rispetto al 2009 e negli acquisti sono
stati preferiti i capi utili e di prezzo inferiore). "Quasi il 40 per cento dei
consumatori è orientato a fare acquisti nei negozi tradizionalmente frequentati
e si prospettano opportunità interessanti", anticipa Roberto Manzoni,
presidente Fismo chiarendo che "le proposte di sconto negli ultimi anni si
attestano su medie più elevate: dal 20 si passa al 30 per cento e in molti casi
al 40 e al 50". La spesa per famiglia sarà di 415 euro, stima Confcommercio,
per un totale di 6,2 miliardi.
Di tutt'altro avviso Federconsumatori che prevede, rispetto al 2009, una
flessione nei saldi del 2-3 per cento, mentre la spesa sfiorerà i 3 miliardi e
sarà di 277 euro per famiglia.
Per le associazioni di consumatori c'è il rischio concreto che i ribassi si
traducano in un flop, mentre questo sarà l'anno degli acquisti on line dove si
arriva a comprare alla metà del prezzo. Le vendite a saldo caleranno del 7 per
cento, secondo l'Adoc, e la spesa si contrarrà a 120 euro a persona. Andrà
peggio per il Codacons con una contrazione delle vendite pari al 20 per cento e
solo la metà delle famiglie coinvolta negli acquisti.
Partono i saldi dunque e non mancano le polemiche. Per Federconsumatori e
Adusbef sono cominciati ben prima della data fissata. Alla vigilia dei saldi
"un commerciante su tre - secondo il Codacons - li applica già ai clienti, con
sconti medi che vanno dal 20 al 40 per cento proponendoli direttamente in fase
di acquisto, accettando le richieste di sconti o inviando lettere ed sms ai
clienti fidati". In tempi di ribassi poi dietro l'angolo si annidano le
fregature: le stesse associazioni hanno diffuso decaloghi per chi girerà alla
ricerca di un affare e invitato a denunciare i commercianti disonesti. Tra i
consigli: ricordare che sulla merce deve essere riportato il prezzo d'origine,
diffidare di chi espone prezzi esageratamente ribassati, conservare lo
scontrino e non dimenticare che la merce difettosa può essere cambiata.
con repubblica.it
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