All'ombra del governo
bisogno di tornare alle piazze reali, alle lotte reali, e riprendere a ragionare non solo sul dissenso, ma sulla necessità di reali azioni di lotta.
Io non solo ho deciso di mantenere la mia linea ideologica, ma semmai, ho deciso, di renderla più dura, convertendomi al peggio dello stalinismo.
Su Internet aumentano di giorno in giorno le piazze virtuali del dissenso, persino Il Manifesto, unico giornale ancora comunista, cambia rotta e si candida ad essere uno spazio di lotta. Questo è un bene, certo, ma temo che ci sia bisogno di tornare alle piazze reali, alle lotte reali, e riprendere a ragionare non solo sul dissenso, ma sulla necessità di reali azioni di lotta.
L’erosione è carsica, sta sotto le pagine di giornali fatti di nulla, nascosta dalla florida vegetazione di notizie dal mondo del nulla, dalla prostata di Mughini, alla prima esposizione di tette al mare, mentre invece fuori continua a piovere.
Non riesco a comprendere quale sarà la molla che ci dirà che è giunto il momento di occupare le piazze, di occupare i palazzi, di esigere il rispetto della nostra dignità. Ci abbiamo provato a Verona, dopo che è morto un ragazzo, ma è rimasto tutto là, racchiuso in un paio di righe che raccontavano la storia di una vetrina spaccata. Non siamo tornati a Verona, dopo che le indagini hanno ribadito che a favorire la fuga dei due aggressori fascisti, è stata favorita dai neonazisti di forza nuova, anzi, sono pronta a scommettere, che molti di voi, nemmeno lo sapevano.
La nostra attenzione è incentrata sull’opportunità o meno, che la clandestinità sia un reato, ma nel frattempo, in Italia procede l’opera di rastrellamento degli extracomunitari. Noi ne discutiamo nelle piazze virtuali, comodamente seduti sulle nostre poltroncine imbottite, e siamo belli e impegnati.
La volontà popolare, in materia di nucleare, è stata gettata al cesso, come carta igienica usata, e noi ancora virtualmente impegnati a dibattere, a dire, a fare finta persino di opporci, votando sì o no, nei sondaggi dei giornali on line, che comunque non è rappresentativo, non ha valore statistico, come scritto in piccolo in calce ad ognuno di essi.
Io non sopporto più, di vedere una fantomatica sinistra, esistere solo in maniera virtuale, e soprattutto non sopporto che la nostra stessa esistenza/ r-esistenza, sia tollerata dal regime, perché appunto destinata a vivere soltanto di parole, capaci forse solo di pacificare le nostre coscienze, ma assolutamente inutili contro il reale smantellamento della nostra società.
Non posso non fermarmi a riflettere su posizioni come questa che copio: Ermete Realacci, ministro dell'Ambiente all’ombra del governo, all’opposizione col Partito democratico, non è contrario in assoluto alle tecniche genetiche («producono anche l'insulina») e dice che «vanno evitate posizioni ideologiche, bisogna valutare caso per caso e Paese per Paese »: «Certo gli Ogm non servono all'Italia, che esporta meglio puntando sulla qualità della sua agricoltura. Per la quale, nel mondo, non avere Ogm è una griffe».
Se davvero per opporci anche a questa ultima e deleteria follia, basterà votare al prossimo sondaggio, io allora dichiarerò fallimento.
Rita Pani (APOLIDE)
R-Esistenza
venerdì 6 giugno 2008
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