L'Italia avrebbe bisogno di "un forte impegno e slancio comune", come sessanta anni fa, quando speranza e volontà diffuse fecero "rinascere il Paese in un clima di libertà, attraverso uno sforzo straordinario di solidarietà e unità". E' l'appello lanciato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio televisivo per la ricorrenza del 2 giugno.
Oggi – ha detto il Capo dello Stato - "non possiamo permetterci di fare un passo indietro".
Napolitano ha poi espresso tutta la sua preoccupazione per il diffondersi di fenomeni di intolleranza e di violenza di qualsiasi specie e chiede a cittadini e istituzione di operare nell'interesse generale "per fermare ogni rischio di regressione civile" nel nome delle tradizioni storiche e umanistiche dell'Italia.
"Non posso tacere la mia preoccupazione, in questo momento, per il crescere di fenomeni che costituiscono la negazione dei principi e valori costituzionali: fenomeni di intolleranza e di violenza di qualsiasi specie, violenza contro la sicurezza dei cittadini, le loro vite e i loro beni, intolleranza e violenza contro lo straniero, intolleranza e violenza politica, insofferenza e ribellismo verso legittime decisioni dello Stato democratico"."Chiedo a quanti, cittadini e istituzioni, condividano questa preoccupazione, di fare la loro parte nell'interesse generale, per fermare ogni rischio di regressione civile in questa nostra Italia, che sente sempre vive le sue più profonde tradizioni storiche e radici umanistiche. Costruiamo insieme un costume di rispetto reciproco, nella libertà e nella legalità, mettiamo a frutto le grandi risorse di generosità e dinamismo che l'Italia mostra di possedere.
Buona festa della Repubblica a tutte le italiane e a tutti gli italiani".
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Francis*PAC
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