Clandestinità, il ddl in Senato. Il governo è contro Berlusconi?
Silvio Berlusconi
Nonostante i dubbi e i ripensamenti del premier il governo va avanti e nella versione appena uscita da palazzo Chigi c'è la norma che prevede il reato di immigrazione clandestina. Il Senato, che sta già vagliando dalla scorsa settimana nella commissione Affari Costituzionali il decreto sulla sicurezza, avrà così modo di affrontare nel suo complesso i provvedimenti sulla sicurezza e l'immigrazione messi a punto ora in questo disegno di legge.
Il disegno di legge presentato ora a Palazzo Madama è di venti articoli e contiene l'istituzione del reato d'ingresso illegale nel territorio dello Stato. Chi entra in Italia «violando la normativa contenuta nel testo unico in tema di ingresso e permanenza degli stranieri», viene condannato alla reclusione da 6 mesi a 4 anni. In più c'è l'obbligatorietà dell'arresto del reo che verrà giudicato con rito direttissimo. Nel testo si stabilisce anche che il giudice, nel pronunciare sentenza di condanna, ordini l'espulsione dello straniero.
Se uno straniero commette un reato in Italia per il quale è previsto l'arresto in flagranza verrà giudicato pericoloso e di questa sua condotta si dovrà tenere conto in sede di rinnovo del permesso di soggiorno. Lo straniero potrà essere trattenuto nei centri di accoglienza al massimo per 18 mesi. Ma i periodi di trattenimento, che dovranno essere convalidati dall'autorità giudiziaria, sono fissati nel ddl in 60 giorni prorogabili fino a quando non si riuscirà ad identificare il clandestino e fino a quando quest'ultimo non coopererà per far conoscere le proprie generalità. Nel caso in cui lo straniero venga trovato al volante in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di stupefacenti potrà vedersi confiscare il veicolo. Nel provvedimento si inserisce anche una aggravante nel caso in cui il reato venga commesso ai danni di persone anziane o di minorati fisici e psichici.
Il disegno di legge si propone anche di contrastare il fenomeno «purtroppo sempre più frequente dei cosiddetti matrimoni di comodo che da un lato foraggiano l'attività criminale e dall'altro possono risolversi in un danno per persone in cerca di affetto». Diventerà così più difficile per lo straniero che sposa un italiano acquisire la cittadinanza.
Sarà poi punito con sanzioni più rigorose il danneggiamento edilizio o ambientale. La sospensione condizionale della pena sarà subordinata all'eliminazione dei danni provocati. Il condannato potrà ottenere maggiore indulgenza se fornirà la sua opera a favore della collettività con attività non retribuite. Giro di vite poi per chi deturpa immobili in via di restauro o ambienti, pregiudicando il decoro urbano. Ma per questo tipo di reato sarà competente il giudice di pace. Nel testo del governo c'è anche un capitolo dedicato ai giovanissimi che commettono azioni criminali gravi. Nella norma «anti-branco» si introduce una aggravante nel caso in cui prenda parte al reato una persona maggiorenne. «Si intende così responsabilizzare ulteriormente il maggiorenne - si legge nella relazione del ddl - per creare una sorta di 'cintura sanitarià intorno ai minori delinquenti. Se poi si occupa indebitamente il suolo pubblico il sindaco e il prefetto potranno ordinare l'immediato ripristino dello stato dei luoghi a spese degli occupanti. Se l'occupazione è per motivi commerciali la chiusura dell'esercizio potrà essere disposta fino a quando non sarà adempiuto l'ordine di sgombero e non verranno pagate le spese.
«Per quanto riguarda i minori si introduce la nuova fattispecie di reato denominata "impiego di minori nell'accattonaggio". Con questa misura si vuole punire chiunque induca un minore di anni 14 a mendicare. In questo caso, si introduce anche la pena accessoria della perdita della potestà genitoriale e l'interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente all'amministrazione di sostegno, tutela e cura se i minori vengono ridotti in schiavitù da genitori o tutori.
Nel disegno di legge si prevede anche la realizzazione di 4.640 nuovi posti per gli stranieri clandestini nei centri d'accoglienza. Per la metà, si legge nella relazione tecnica del provvedimento, si provvederà attraverso la costruzione di nuove strutture di permanenza, per la restante metà attraverso la ristrutturazione di edifici esistenti. La realizzazione ex novo di strutture in grado di ospitare 2.320 posti, comporterebbe un costo complessivo di oltre 160 milioni di euro questo, se si usa come parametro la costruzione dell'ultimo Cpta a Torino che ha un costo medio per posto realizzato di circa 78 mila euro. La ristrutturazione degli edifici esistenti per i restanti 2.320 posti si prevede che avrà un costo complessivo di 52 milioni 200 mila euro. Il costo complessivo di nuove costruzioni e di ristrutturazioni è ipotizzato in 233 milioni, circa, di euro, come cifra complessiva. Il costo medio giornaliero di gestione per ogni ospite in un centro di accoglienza si ipotizza che sia di 55 euro.
Si punta poi a dare maggiore impulso all'azione di contrasto alla criminalità organizzata «attraverso l'aggressione ai patrimoni illeciti», coordinando meglio le norme relative agli interventi dell'ufficiale giudiziario. Si potranno confiscare i beni di cui il titolare non potrà giustificare la legittima provenienza e dai quali risulti che ci sia un valore sproporzionato rispetto al reddito dell'interessato. Le misure di prevenzione patrimoniale potranno essere applicate a prescindere da quelle di prevenzione personale consentendo così all'autorità giudiziaria di poter aggredire il patrimonio mafioso anche in caso di morte «del proposto o del sottoposto».
Le navi, le imbarcazioni e gli aeromobili che potranno essere sequestrati alla criminalità organizzata potranno essere direttamente impiegati in attività di polizia. Se le forze dell'ordine non ne faranno richiesta i beni mobili potranno anche essere distrutti. All'assegnazione di questi beni confiscati provvederà il prefetto della provincia in cui si trova il bene confiscato.
I gestori di esercizi telefonici o Internet autorizzati a trasferire denaro in giro per il mondo dovranno chiedere una copia del documento di identità a chi intende chiedere questo servizio. Se chi avanza questa richiesta è uno straniero dovrà essere consegnata anche la copia del permesso di soggiorno e segnalare alle autorità il servizio ricevuto. Chi non ottempererà a quest'obbligo potrà vedersi revocata l'autorizzazione all'esercizio commerciale.
Fonte
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