Razzismo, discriminazione, lesione dei diritti umani e della Costituzione.
L'Italia in mano ai banditi.
C'è un monumento a Berlino sopra un ponte della ferrovia. Rappresenta i fogli dei formulari che gli impiegati delle ferrovie compilavano minutamente e rigorosamente con l'elenco dei deportati ebrei di tutta Europa. Il monumento ha un significato terrificante: all'appalto delle SS dato ai ferrovieri tedeschi, questi risposero con diligenza teutonica, non trascurando nessuno degli aspetti burocratici. Non un momento di ribellione o di protesta, ma ordine e disciplina. È quanto sta avvenendo a Milano.
Quello che fa rabbia e meraviglia è che l'ATM, uno dei centri vitali nella Storia della Resistenza anti-fascista e che negli anni recenti ha visto la nascita dei primi Comitati Unitari di Base, accetti senza fiatare l'azione discriminante, anti-costituzionale, razzista dei vigili mandati dal vice-sindaco e addetto alla sicurezza Riccardo De Corato (AN)
(1) Incredibile leggere le parole di plauso e di approvazione delle varie parti politiche. Incredibili le dichiarazioni di Filippo Penati, presidente di centrosinistra della Provincia di Milano (I rom non devono essere 'ripartiti', bisogna farli semplicemente ripartire)
(2). Incredibile il silenzio del Presidente Napolitano che sul tema di scottante attualità della sicurezza, ammonisce i prefetti affinché proseguano nella "cooperazione interistituzionale": "Essa appare oggi particolarmente necessaria per far fronte alle diverse questioni concernenti la sicurezza e, in particolare, gli aspetti cruciali della prevenzione e del contrasto della criminalità diffusa"
(3). Punto. Nessuna analisi differenziata, nessuna presa di distanze, nessun invito alla cautela. Niente. "Signor presidente, dall'estero non riconosco più la mia Italia", scrive a Repubblica una giovane ricercatrice italiana: "Signor Presidente ma che succede? Dove è finita la succitata "ospitalità" degli italiani? E' davvero possibile che il sentimento più forte che emerge nella popolazione sia ormai la paura dello straniero, del migrante, dell'immigrato?"
(4). È quanto andiamo denunciando da mesi qui su Radio Utopie
(5). Un'Italia ormai alla deriva razzista, ospite sciagurata dei documenti denuncia della Commissione Europea contro il razzismo e la discriminazione
(6), del rapporto all'ONU di Doudou Diené
(7) e nei rapporti di Amnesty International
(8). È una situazione che giá di suo mette solo molta tristezza, ma molto piú triste è vedere come centri politici e non che fino a ieri hanno fatto sentire la loro voce a difesa dei deboli e dei diseredati, oggi tacciano e addirittura cambiano i toni per allinearsi ai governanti scellerati di questo povero Paese. Si dice che quando le SS percorrevano la storica Kurfürstendamm di Berlino buttando i mobili dalle finestre delle abitazioni dei cittadini ebrei ci fosse chi sul marciapiede applaudisse. Ecco, a questo spirito e mentalitá siamo arrivati in Italia. La polizia di un assessore gretto e meschino mette a punto veri e propri rastrellamenti scegliendo come obiettivo chi ha la pelle un po' piú scura e c'è chi applaude e dice che "era ora".
Un'impresa pubblica come l'ATM, responsabile dell'incolumitá dei suoi passeggeri, accetta che questi vengano fatti scendere in maniera discriminante e selettiva, senza il sostegno di alcun fondamento giuridico, dai suoi automezzi senza opporre un accenno di protesta.
(9) È l'arbitrio assoluto, accompagnato dalla paura, dall'ignoranza e dalla sottomissione meschina. Manca un solo passo all'istituzione dei ghetti. Il termine, il concetto e la prassi della ghettizzazione ebraica non venne «inventato» dai nazisti ma ha origini nella liberalissima e cosmopolita Venezia del XVI secolo, quando venne stabilito che i giudei dovevano risiedere in una parte della città - el gheto novo - con accessi che venivano chiusi al tramonto e riaperti all'alba.
(10) Restano sempre inutilizzati i fondi europei per l'integrazione di cui altri paesi hanno ampiamente usufruito
(11) e si ha la faccia tosta di trasformare le vittime di questa politica in pericolosi fuorilegge. Non sono solo gli effetti della berlusconizzazione, nemmeno i governi precedenti avevano voluto mettere mano al problema integrazione, preferendo la scorciatoia di immigrato=clandestino=criminale. "Cortigiani vil razza dannata" canta il Rigoletto… Il posto che questi signori si sono meritati e quello sul banco degli imputati di un tribunale internazionale per i crimini contro l'Umanitá dei quali sono responsabili.
FONTE: Radio Utopie
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Francis*PAC
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