per forza in questa maniera ma perchè noi ti vogliamo ancora bene, soprattutto
perchè grazie a te, abbiamo avuto la possibilità di conoscere la nostra
Sarah!». Comincia così la lettera che Valentina Misseri, la sorella di Sabrina,
ha scritto alla mamma di Sarah Scazzi, la giovane uccisa ad Avetrana lo scorso
26 agosto e il cui corpo è stato ritrovato solo un mese e mezzo più tardi, con
la prima confessione di MIchele Misseri del cui contenuto i genitori della
ragazza hanno saputo praticamente in diretta mentre erano collegati con gli
studi di «Chi l'ha visto». La vicenda continua ad assumere i contorni del
reality show perché il messaggio della primogenita di Michele alla zia è stato
inviato a Massimo Giletti che lo ha rilanciato oggi nel corso di «Domenica in».
«L'ASPETTAVAMO VIVA» - «Noi capiamo il tuo dolore, ma volevo ricordarti una
cosa - scrive Valentina -. In quei 42 giorni di attesa noi tre ti siamo state
vicine e non per ingannarti. Ci aspettavamo di ritrovare Sarah viva!! Io,
Sabrina e mamma avevamo dei progetti. Sabrina voleva regalare a Sarah un
computer per non dare più la possibilità alle amiche di chattare con la sua
password; io, come già sai volevo tenermela per un po' a Roma. Mamma voleva
invece organizzare una grande festa, la festa che Sarah aveva sempre
desiderato... con palloncini, regali, dolci, pizze, amici e parenti!».
LE ACCUSE AL PADRE - Nella missiva, Valentina punta duramente il dito contro
il padre: «In quei 42 giorni, quante volte hai visto mio padre a casa tua? Solo
due! Secondo te, perchè? Lui aveva la coscienza sporca. Sapeva quello che aveva
fatto! Non ti chiederemo mai di perdonare papà, neanche noi l'abbiamo fatto!
Quando sono andata a trovarlo gli ho detto che quello che aveva fatto a Sarah è
imperdonabile e per questo merita di stare in carcere.. ma è mio padre e non
posso abbandonarlo. Per 28 anni è stato un padre meraviglioso., non posso
cancellare tutti questi anni».
«SABRINA E' INNOCENTE» - Scaricato il padre, Valentina si lancia in una difesa
d'ufficio della sorella. «Quello che non capisco è perchè tu sei così sicura
che Sabrina sia colpevole - si chiede la giovane donna -. Quando papà è stato
arrestato nella mia mente avevo un puzzle con qualche tassello mancante. Pian
piano ho aggiunto i pezzi mancanti e il puzzle è stato completato. Tutto
tornava!!! Per questo non ho mai fatto niente per difendere papà. Per Sabrina,
invece, non esiste un puzzle?! Zia, voglio che tu capisca una cosa - conclude
la sorella di Sabrina - Se Sabrina c' entrasse qualcosa con la morte di Sarah,
non mi sarei data tanto da fare perchè sono la prima a chiedere giustizia per
Sarah, invece Sabrina è innocente».
IL PUNTO DELLE INDAGINI - Della partecipazione di Sabrina all'omicidio, in
realtà, non è convinta solo la madre di Sarah ma anche i magistrati che
conducono l'inchiesta, che fin dall'inizio hanno considerato sospette le
contraddizioni tra quanto raccontato dalla ragazza ai carabinieri e la versione
fornita da Mariangela, l'amica con cui lei e la cugina quel giorno avrebbero
dovuto andare al mare. Non solo: una prova secondo gli inquirenti schiacciante
arriverebbe dai tabulati telefonici: il cellulare di Sabrina ha agganciato la
cella della zona del pozzo in cui Sarah è stata occultata e lo ha fatto
nell'orario in cui Sabrina dice di essere stata impegnata altrove nelle
ricerche della cugina. Inoltre gli ultimi risultati delle analisi scientifiche
avrebbero dimostrato che non ci fu violenza sul corpo di Sarah e che quindi la
prima confessione di Michele Misseri, quella in cui si era attribuito l'intera
responsabilità dell'accaduto, non può essere considerata del tutto attendibile.
Nessun commento:
Posta un commento