Ira del Movimento Diritti Civili:
«Troppi sospetti, indaghiamo»
TORINO
La più grande vincita della storia d'Italia è stata messa a segno ieri sera:
oltre 177,7 milioni di euro realizzati con un 6 al Superenalotto. A vincere non
è stato un singolo giocatore, ma un sistema a caratura da 70 quote dal costo di
24 euro ciascuna (per un totale di 1.680 euro) che le singole ricevitorie hanno
scaricato dalla «Bacheca Sisal». Ogni quota vince qualcosa come 2 milioni e 538
mila euro. Il sistema della «Bacheca Sisal» non era raggiungibile soltanto
dalle normali ricevitorie ma anche tramite il superenalotto on line. La vincita
porta scompiglio nella cittadina di Sperlonga, in provincia di Latina, dove al
«Tabacchi Ilario» sono state acquistate 25 delle 70 quote: in pratica nel
comune pontino, 3200 abitanti, arriva una cascata di 63,4 milioni di euro.
Altre nove quote vincenti nel Lazio. Una invece è stata acquistata a Torino.
Per incassare una somma del genere e rimanere anonimi ci si può rivolgere a un
notaio, che però potrà richiedere fino al 3% della vincita. In alternativa, si
può inoltrare la scheda vincente all'ufficio premi della Direzione Generale,
via Alessio di Tocqueville 13, 20154 Milano. La vincita di ieri sera è la più
alta mai registrata e supera quella di 139 milioni divisi tra due vincitori di
Parma e Pistoia il 9 febbraio scorso. Caduto il jackpot si riparte già da
martedì prossimo con un jackpot di 45,5 milioni di euro.
La festa per i fortunati giocatori, però, potrebbe essere messa in discussione
da un esposto di Franco Corbelli, presidente del Movimento Diritti Civili: «La
magistratura deve indagare - dice Corbelli - io, infatti, avevo previsto l'
uscita del 6 questa sera e avevo anticipato il tutto ad alcuni giornali. Una
conferma, questa, che si tratta di una truffa: per la prima volta, inoltre, la
Sisal non è in grado di dire subito in quale zona è stato realizzato il 6».
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