per trarne benefici economici. Questa l'ultima rivelazione di Wikileaks sui
rapporti Usa-Italia. Ma Berlusconi ribatte: "Gli Usa sanno bene che curo solo
gli interessi degli italiani e del mio Paese e che non ho nessun interesse con
nessun altro Paese".
"Quote gas russo a Berlusconi?"
Secondo quanto si legge su un file attribuito all'ambasciatore americano a
Roma, Ronald Spogli, insomma, gli Stati Uniti pensavano che Berlusconi
approfittasse dei rapporti coi russi per trarne benefici economici. "La Georgia
- si legge - crede che Putin abbia promesso a Berlusconi una percentuale dei
profitti dai gasdotti costruiti da Gazprom con Eni".
"La relazione dell'Italia con la Russia è complessa" con "relazioni personali
fra i top leader. La combinazione di questi fattori" fa sì che "la politica
estera italiana sia altamente ricettiva agli sforzi russi di guadagnare
maggiore influenza politica nell'Unione Europea e sostenere gli sforzi russi
nel diluire gli interessi di sicurezza americani in Europa", diceva ancora
Spogli, sottolineando come "nei rapporti con la Russia, l'energia è il tema
bilaterale più importante e la richiesta di stabili forniture energetiche dalla
Russia di frequente spinge l'Italia a compromessi su temi politici e di
sicurezza".
Ma alle accuse Berlusconi ribatte che "gli Usa hanno chiarissimo che non ho
assolutamente nessun interesse con nessun altro Paese, che non ci sono
assolutamente interessi personali e che io curo soltanto l'interesse degli
italiani e del mio Paese".
Frattini: valgono le parole di Hillary Clinton
Sulle rivelazioni di Wikileaks è intervenuto anche il ministro degli Esteri
Franco Frattini, che ha fatto riferimento alle parole del segretario di Stato
Usa Hillary Clinton, che ha preso le difese dell'Italia dichiarando il nostro
Paese "il miglior amico degli States". "Quello che conta sono le dichiarazioni
pubbliche del segretario di Stato Usa", ha detto il ministro, ricordando che
proprio la Clinton ha sottolineato l'importanza del lavoro italiano per
riportare la Russia verso la Nato e per l'effetto di stabilizzazione a favore
della situazione georgiana durante la grande crisi dell'agosto del 2008.
"Non commentando ancora una volta queste notizie uscite da Wikileaks -
aggiunge ancora il ministro - dico semplicemente grazie all'America per aver
riconosciuto i meriti dell'Italia".
Wikileaks: il governo italiano ha sostenuto i poteri forti dell'energia
Le rivelazioni del sito di Assange continuano con le accuse al governo
italiano di aver appoggiato gli interessi di giganti dell'energia come Eni o
Gazprom. "Il governo italiano - riprende infatti Spogli - 'ha sostenuto gli
sforzi dell'Eni e di altri giganti energetici nella creazione di una
partnership con la Russia e Gazprom per una cooperazione di lungo termine'':
l'Eni esercita un ''enorme potere politico'' e in base ai report della stampa
''noi riteniamo che il primo ministro Berlusconi garantisca a Paolo Scaroni
maggior accesso quanto ne venga garantito al ministro degli Esteri''. Spogli
definisce ''la visione dell'Eni sulla situazione energetica europea in modo
preoccupante simile a quella di Gazprom e del Cremlino'' e constata come ''un
membro del Pd'' ha riferito ''che la presenza dell'Eni in Russia supera quella
dell'ambasciata italiana a Mosca che è a corto di personale''.
"Gola profonda" una parte della maggioranza
"Esponenti della maggioranza di centrodestra e dell'opposizione del Pd credono
che Berlusconi e i suoi amici stiano approfittando personalmente e in modo
generoso dei tanti accordi intercorsi tra l'Italia e la Russia". E' quanto
scriveva nel documento classificato "segreto", dal titolo "Relazioni tra Italia
e Russia: il punto di vista di Roma", datato 26 gennaio 2009, redatto
dall'ambasciatore americano dell'epoca, Ronald Spogli.
Linea diretta tra Berlusconi e Putin
Tra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin esisteva una "linea diretta", tanto che
l'ambasciata americana e il ministero degli Esteri italiano "erano al corrente
delle conversazioni tra i due solo dopo che accadevano i fatti, riuscendo a
sapere solo alcuni dettagli o background". Lo scrive il New York Times, nella
sua puntata dedicata ai "cable" che riguardano le relazioni tra Roma e Mosca.
Secondo il rapporto della diplomazia americana a Roma, "rubato" da Wikileaks,
questa vicinanza cosi stretta "non era ideale dal punto dell'amministrazione e
costituiva più un danno che un beneficio".
"Berlusconi sempre più megafono di Putin"
Berlusconi, sempre più ''megafono di Putin'', ''ammira lo stile macho, deciso
ed autoritario di governo di Putin''. Descrivendo come ''eccellente'' la
relazione bilaterale fra Usa e Italia, Spogli osserva come ''sfortunatamente,
gli sforzi di Berlusconi per 'riparare' la relazione fra l'Occidente e la
Russia stanno minacciando la sua credibilità e diventando veramente irritanti
nella nostra relazione".
Valentini l'uomo chiave per Berlusconi
E' Valentino Valentini "l'uomo chiave di Berlusconi in Russia". Lo scrive il
26 gennaio 2009 l'ambasciatore Spogli. "Ogni volta che sollevavamo il problema
dei rapporti tra Berlusconi e la Russia - scrive Spogli - le nostre fonti nel
Pdl e nel Pd ci indicavano Valentino Valentini, un deputato e una figura in
qualche modo misteriosa, come colui che opera come uomo chiave di Berlusconi in
Russia, sebbene non abbia uno staff e nemmeno una segretaria. Valentini, che
parla il russo e che si reca in Russia molte volte al mese, frequentemente
appare al lato di Berlusconi quando incontra gli altri leader mondiali. Cosa
faccia in questi viaggi così frequenti a Mosca non è chiaro. Ma si vocifera in
modo ampio - conclude Spogli - che sia là per curare gli interessi e gli affari
di Berlusconi in Russia".
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