americane riguardo alla politica del nostro Paese nei confronti della Russia.
"Per noi impegno di trasparenza e collaborazione con gli Usa"
Frattini: "Italia decide politica energetica" Georgia, Cheney aveva torto e
noi ragione"
ROMA - Sulla propria politica energetica decide l'Italia e nessun altro. Così
il ministro degli Esteri, Franco Frattini, commenta la vicenda delle
perplessità americane riguardo alla politica nei confronti della Russia, emerse
dai file rivelati da WikiLeaks, durante un'intervista rilasciata alla
trasmissione di Lucia Annunziata In mezz'ora, in collegamento dal Bahrein.
''L'Italia -ha affermato il ministro- non si è mai sottratta a un impegno di
trasparenza e collaborazione con gli Stati Uniti. Se la politica energetica
dell'Italia sia giusta o no, questo lo decide l'Italia''. La quale, ha
proseguito Frattini, ''ha un interesse nazionale di sicurezza e indipendenza
energetica. La nostra strada è la differenziazione energetica, con Russia,
Libia, Algeria, paesi del Golfo. Su questo decide l'Italia e solo l'Italia, io
posso informare, ma nessuno può decidere in nostro nome''. Il ministro ha
tuttavia sottolineato che su questo punto ''oggi frizioni tra noi e l'America
non ce ne sono'' anzi in generale nella politica nei confronti della Russia
''c'è piena sintonia''.
Amicizia Berlusconi-Putin. ''L'amicizia personale tra Berlusconi, Putin e
Medvedev ha un impatto che va al di là dei rapporti Gazprom-Eni'', ha detto il
ministro degli Esteri, che ha poi spiegato che i rapporti personali del premier
possono aiutare ''se la Russia deve essere un attore globale e se noi possiamo
aiutarla a essere più fiduciosa nei rapporti con la Nato''. Questo, ha
proseguito
Frattini, vale anche nei casi come la Libia e la Turchia: ''Se vogliamo un
partner come la Libia nel Mediterraneo pensiamo che si debba fare i conti anche
con i rapporti personali'' con Gheddafi. E per la Turchia: ''Tutti sanno che è
stato Berlusconi a far cadere il veto di Erdogan sulla nomina del nuovo
segretario generale della Nato''.
Dossier energia: "Usa ringraziarono Italia". Gli Stati Uniti hanno
"ringraziato" l'Italia per la "trasparenza con cui abbiamo affrontato il
dossier energetico", ha detto ancora Frattini, rivelando i contenuti di un
incontro avvenuto alla Farnesina con l'inviato di Barack Obama per l'energia,
l'ambasciatore Morningstar. Per quanto riguarda l'approvvigionamento
energetico, il titolare della Farnesina, ha spiegato che "fu Hillary Clinton a
chiedermi quali fossero le decisioni e le intenzioni dell'Eni su South Stream,
a seguito della richiesta organizzai un incontro negli Stati Uniti dove Scaroni
espose all'Amministrazione americana il piano strategico dell'Eni".
Gli errori di Cheney su Russia. "Ho condiviso tutte le scelte del governo in
materia di politica nei confronti della Russia: scelte che si sono rivelate
giuste, mentre erano sbagliate quelle di alcuni esponenti della precedente
amministrazione statunitense", ha poi aggiunto Frattini commentando uno dei
cablogrammi diffusi dal sito di WikiLeaks in cui l'ex vicepresidente Usa, Dick
Cheney, criticava l'atteggiamento italiano in occasione del conflitto tra
Russia e Georgia: "Noi ritenevamo che la posizione di Cheney non fosse
corretta, isolare la Russia sarebbe stato un errore. Era desiderabile invece
avviare un dialogo". L'Europa, grazie a Francia, Germania e Italia è stata
unanimamente portata sulla posizione migliore, ha continuato Frattini: non
isolare la Russia, rispettando l'integrità territoriale della Georgia. "Si
tratta di rapporti vecchi: la storia è andata avanti, la storia è andata verso
il ristabilimento di rapporti di stretta cooperazione tra Stati Uniti e Russia,
come noi desideravamo", ha concluso Frattini.
Il ruolo della Farnesina. Il compito della Farnesina non è quello di
contrapporsi al presidente del Consiglio nella politica estera, ha infine
commentato il ministro riferendosi ai passaggi dei file di WikiLeaks in cui
Frattini stesso viene definito puro "messaggero" di Berlusconi. Questo
soprattutto in alcuni settori come la politica italiana verso la Russia:
"Questa descrizione -ha commentato Frattini- sembra evidentemente presupporre
qualcosa che in Italia non è mai stato né deve essere, e cioè il ruolo della
Farnesina come antagonista rispetto al presidente del Consiglio". In realtà, ha
proseguito Frattini, "le scelte strategiche sono state tutte condivise".
con repubblica.it
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