mercoledì 1 dicembre 2010

"La rivoluzione in Coppa America è pericolosa"

Dalton, boss di New Zealand attacca il regolamento: «Servono norme severe sulla
nazionalità: Oracle ha solo un americano a bordo...»

Grant Dalton, ceo e boss di Team New Zealand, è un mito della vela kiwi
insieme a Peter Blake e Russell Coutts (nonostante il suo «tradimento» che lo
ha visto passare ad Alinghi quindi a Oracle). E' un veterano degli Oceani:
nella sua sacca da marinaio c'è tutto, dalla Sidney-Hobart al Fastnet, dalla
Whitbread (che ha vinto due volte)-Volvo Ocean Race a The Race, e naturalmente
la Coppa America.

A Dubai lo incontro in un momento difficile. Sono appena terminate le
semifinali dell'ultima tappa del Louis Vuitton Trophy, Team New Zealand è in
finale con Oracle, gli americani vogliono gareggiare con le loro barche (due
sono di Oracle, due di TNZ: i team dovrebbero ruotare, per non avere sempre le
stesse), i kiwi si oppongono.

Dalton, che ne pensa della nuova formula dell'America's Cup 2013 (catamarani
ad ala rigida e più spettacolo)?
«C'è voluto molto per digerire nuova formula e barche, ma una volta che
abbiamo cominciato a farlo ci siamo resi conto che non era poi una così brutta
idea. Certo, la prova che è stata un'idea centrata non la avremo naturalmente
fino alla prossima Coppa».

E' indubbiamente una rivoluzione...
«Sicuramente è una rivoluzione, e come tale è anche pericolosa. Probabilmente
pericolosa. Se sbagli, con questa svolta, sbagli di grosso perchè è radicale.
Nella Formula 1, diversamente, hanno sì introdotto nuovi circuiti, come la
Malesya, ma hanno tenuto anche quelli più tradizionali, come Monza....».

Team New Zealand ci sarà?
«TNZ vuole partecipare. Ci sono due ingredienti ancora da capire: località
della finale e soldi. Diciamo che ci servono tra i 60 e i 70 milioni di euro».

Se vincerete nel 2013?
«Se vinceremo, pensiamo di introdurre una regola severa sulla nazionalità dei
team. Nell'83 c'erano davvero australiani contro neozelandesi a Newport, oggi
ci sono ovunque kiwi contro kiwi. Oracle ha un solo americano a bordo, noi ne
avremo solo uno non kiwi....».

Pensa che ci saranno tanti team nel 2013?
«No, penso di no. Per questioni di budget e perchè molti sindacati pensano che
sarà difficile vincere in quanto Oracle ha un grande vantaggio nella ricerca
sull'ala rigida. Da sempre in Coppa America il defender ha avuto un vantaggio,
ma questa volta è davvero troppo. Mascalzone Latino come Challenger of record
(portavoce degli sfidanti, ndr) è stato molto collaborativo con gli
americani...».

Ritiene che le regole non siano corrette?
«No, al contrario. All'apparenza le regole imposte dal defender mi sembrano
corrette. Sarà poi la storia a giudicarlo».

Si parla di finale a San Francisco? Che ne pensa?
«A me starebbe bene.

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