ROMA - George Clooney ha detto di aver preso la malaria durante la sua ultima visita nel Sudan in occasione del referendum sull'autodeterminazione del Sud (9-15 gennaio). Lo ha riferito lo stesso attore parlando con il giornalista della Cnn Piers Morgan, in un'intervista che la tv americana trasmetterà oggi per esteso, ma di cui è visibile un clip sul suo sito internet. A una domanda dell'intervistatore, Clooney ha risposto: "E' vero ho avuto un attacco di malaria, è la seconda volta che mi capita". Poi, ridendo ha aggiunto: "Immagino che la zanzara a Juba (capitale del Sud Sudan), mi abbia guardato e mi abbia preso per il bar!".
Morgan gli ha anche chiesto: "E' stato il presidente (sudanese Omar Hassan el) Bashir a inviare uno sciame di zanzare vendicative per prenderti di mira al tuo arrivo?". "Penso proprio di sì", ha risposto l'attore. Clooney, 49 anni, è molto impegnato in campagne per la difesa dei diritti umani nel Sudan, sia per il Darfur sia per il Sud. Alla fine dello scorso dicembre ha lanciato insieme all'Onu, all'università di Harvard e a Google un progetto per vigilare attraverso i satelliti sulle possibili violazioni nel Paese africano. La notizia della malaria di Clooney è rimbalzata sui media Usa on line, che riferiscono una dichiarazione del portavoce dell'attore: "George è completamente guarito dalla malaria che lo ha colpito in Sudan la prima settimana di gennaio - ha detto - è ciò dimostra come, con le cure adatte, una malattia letale in Africa può risolversi con una decina di giorni in precarie condizioni invece che in una condanna a morte". Piers Morgan, in un messaggio su Twitter, dove sta promuovendo la sua intervista all'attore, ha poi aggiunto: "Ricevute 24.563 offerte di curarlo. Ma il suo portavoce dice che le medicine hanno funzionato e che ora sta bene. Spiacente, ragazze".
SUPERMICROSCOPIO MOSTRA PARASSITA CHE INVADE CELLULE - Grazie ad un sistema di microscopia ad altissima risoluzione, scienziati australiani sono riusciti per primi a catturare immagini dei parassiti della malaria mentre penetrano nelle pareti delle cellule dei globuli rossi umani e le invadono. La nuova tecnologia fornisce immagini su una scala molto più piccola dei normali microscopi luminosi e offre conoscenze inedite sul comportamento dell'infezione e sulle migliori maniere per combatterla. "La svolta decisiva di questa tecnologia è di costruire un'immagine tridimensionale dei processi cellulari ad un'altissima risoluzione", spiega Jake Baum dell'Istituto Walter and Eliza Hall di Melbourne, principale autore della ricerca pubblicata sulla rivista Cell Host and Microbe. E' possibile così catturare una visione dettagliata di ciò che avviene quando il parassita scava attraverso le cellule. Una volta entrato si moltiplica rapidamente, creando decine di nuove versioni che si diffondono nel flusso sanguigno della persona infettata, ormai febbricitante. "Abbiamo ora una piattaforma per capire come opera il parassita e per capire come poter creare anticorpi contro la malaria, e quindi un vaccino che protegga dalla malattia ma allo stesso tempo permetta di sviluppare una risposta immunitaria", aggiunge Baum. Grazie alle immagini, sarà inoltre possibile osservare nel dettaglio più preciso la maniera in cui il parassita reagisce a farmaci esistenti e sperimentali. La malaria, causata dal parassita Plasmodium, è trasmessa dal morso di zanzare infettate e colpisce fino al 10% della popolazione mondiale uccidendo un milione di persone l'anno, principalmente donne incinte e bambini
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