sabato 16 aprile 2011

Come sposare un principe? I segreti di Kate

Da quando i matrimoni reali non sono più connessi ai trattati internazionali, la Royal Family ha scelto i matrimoni come mezzo per legarsi alle nuove classi in ascesa e inoculare sangue fresco evitando l'isolamento sociale dal «pubblico». La regina Vittoria scelse suo marito Albert in quella che Bismarck aveva definito «la stazione di monta d'Europa», cioè la casa d'Assia. Fu lui a creare il Vittorianesimo alleando la monarchia con i prosperosi creatori dell'«Officina del mondo». Il primo ministro Lord Salisbury dichiarò che quando scopriva quel che pensava la regina, veniva a sapere anche quel che pensava la classe media. Poi Vittoria scelse la bella e bionda danese Alexandra per suo figlio, il futuro Edoardo VII, ma egli preferiva prosperose dark lady come Jenny Churchill, madre del premier Winston, o la signora Keppel bisavola di Camilla. Per Giorgio V scelse l'assennata, benché macchiata da sangue morganatico, Mary di Teck.

Nel 1917 Giorgio V cambiò non solo il nome di famiglia in Windsor ma anche le regole matrimoniali, completamente. I Reali furono autorizzati a sposare gente comune, e il primo a farlo fu il padre dell'attuale regina Elisabetta, il futuro Giorgio VI che sposò Elizabeth Bowes Lyon - ma dovette insistere, perché all'inizio incontrò un rifiuto. Sua fratello Edoardo VIII tipicamente esagerò cercando di sposare un'avventuriera americana che aveva già divorziato due volte. L'attuale regina scelse per sé il principe Filippo di Grecia all'età di 14 anni e lo sposò nel 1947 quando ne aveva 21, superando i dubbi dei genitori.

Anche il principe Carlo, come sua madre e sua nonna, decise precocemente chi voleva sposare (Camilla), ma a differenza di loro non provò a insistere, e allora Camilla, considerata dalla Corte come adatta a fare l'amante e non di più, scippò Andrew Parker Bowles alla principessa Anna. Sposando Diana, che veniva da una famiglia aristocratica decaduta, Carlo associò la Famiglia reale all'incontinenza emotiva di un reality show.

Adesso il principe William scegliendo Kate Middleton ha intuitivamente legato un'altra volta la Vecchia Ditta cui appartiene alla classe media in ascesa. Cari genitori, se volete dare in sposa vostra figlia a un principe, dovete capire di che cosa va in cerca la Royal Family.

I Middleton sembrano profilati da un computer per mostrare le aspirazioni della classe media nell'èra di Internet, per di più in connessione con la classe operaia. Peter Middleton, padre di Kate, incontrò la futura madre di lei, Carole, quando lavorava all'aeroporto di Heathrow con uno stipendio da classe media di 35 mila sterline all'anno. Però le 10 mila sterline all'anno per la Preparatory School della figlia e le 27 mila per il Marlborough College furono pagate dalla famiglia Middleton grazie al «trust fund» lasciato loro dall'antenato vittoriano Francis Lupton. Tutti gli inglesi di oggi vivono, in un certo senso, del capitale accumulato nell'èra vittoriana. Tuttavia per alcuni questo è vero più che per altri.

Invece gli antenati di Carole erano minatori e muratori; e sua madre andò in visibilio quando Carole assurse al rango di hostess della British Airways. La stessa Carole si fece ispirare dall'esplosione del commercio via Internet creando la ditta «Party Pieces» (il momento topico in ogni anno della vita di una ragazzina è la festa di compleanno, con tutti gli amici e i connessi rischi di disastro sociale se qualcosa non funziona; Party Pieces fornisce ogni cosa per un party di successo). Carole ha incoraggiato sua figlia a puntare in alto, ha insistito per fornirle un'istruzione al top in scuole del tipo del Marlborough College, che sono fatte per i figli e le figlie dei gentlemen e delle lady e che hanno sempre avuto la funzione di forgiare altri gentlemen e altre lady.

Carole ha fatto questo ragionamento: se lei poteva raffinarsi abbastanza da diventare una hostess, perché la sua figliola perfettamente educata non avrebbe potuto diventare regina d'Inghilterra? Che è, dopo tutto, il sogno che Party Pieces vende online a tutte le piccole aspiranti principesse, e allo loro mamme e nonne!

con lastampa.it

Capitan Totti vende casa: «Astenersi perditempo e laziali»

L'annuncio immobiliare del numero 10 giallorosso che per 5.300.000 euro cede il suo superattico al Torrino

ROMA - «Vendesi attico e superattico 500 metri quadrati, piscina sul terrazzo, grande Jacuzzi al piano di sotto, zona tranquilla, 5.300.000 euro trattabili, astenersi perditempo e laziali». Questo è l'annuncio della casa messa in vendita da Francesco Totti. Secondo quanto riporta il settimanale Panorama, il capitano della Roma sarebbe pronto a traslocare dal quartiere Torrino all'Eur e ad abbandonare così il grande appartamento dove vive con la moglie Ilary Balsi e i due figli.

Francesco Totti (Lapresse)
con  corriere.it
A CACCIA DI UN ACQUIRENTE - Ma per ora il numero 10 giallorosso non avrebbe ancora trovato qualcuno disposto a pagare oltre 5 milioni di euro per la sua abitazione, né giallorosso né tifoso della Lazio. Secondo Panorama, Totti sarebbe interessato «a uno o più appartamenti del nuovo grattacielo supertecnologico Eurosky Tower, sempre in zona, di 28 piani».

BEATIFICAZIONE PAPA GIOVANNI PAOLO II / programma generale eventi, cerimonie per beatificazione Papa Giovanni Paolo II

Roma, ultime news Citta del Vaticano, Beatificazione Giovanni Paolo II - In occasione della beatificazione del venerabile Servo di Dio Giovanni Paolo II, la città di Roma ospita una serie di eventi e cerimonie per celebrare e ricordare la figura dell'amato Karol Wojtyla. Da sabato 30 aprile a lunedì 2 maggio numerosi appuntamenti liturgici si alterneranno a manifestazioni culturali e artistiche.


IL PROGRAMMA LITURGICO

Il giorno 30 aprile, dalle ore 21 fino alle 22.30, si terrà la Veglia di Preghiera presso il Circo Massimo, presieduta dal Cardinale Vicario Agostino Vallini e in collegamento video con il Santo Padre Benedetto XVI.

Il 1 maggio si terrà la Celebrazione della beatificazione di Papa Woitila in piazza San Pietro. La santa messa ha inizio alle ore 10 ed è presieduta dal Santo Padre.
La partecipazione non è regolata da singoli biglietti.
Subito dopo la cerimonia le spoglie del nuovo Beato saranno esposte nella Basilica di San Pietro, davanti l'Altare della Confessione, per la venerazione, che proseguirà fino all'esaurimento del flusso dei fedeli.

Il 2 maggio, alle ore 10.30, si terrà la Messa di ringraziamento in piazza San Pietro presieduta dal Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato.


A corredo delle celebrazioni liturgiche il Comune di Roma ha inoltre previsto un programma di MANIFESTAZIONI CULTURALI E ARTISTICHE:

''Karol il papa dei popoli'' dal 29 aprile al 13 maggio mostra fotografica allestita in piazza della Repubblica: una scelta di foto dedicate a Giovanni Paolo II e la città di Roma con un suggestivo effetto di luci.

''All'Altare di Dio'' - Palazzo Caffarelli, Musei Capitolini dal 28 aprile al 25 settembre.
Immagini, video e oggetti di vita quotidiana raccontano la storia di Giovanni Paolo II e la sfera intima di un Pontefice che ha segnato un'era. Le oltre 150 fotografie dell'esposizione sono del fotografo Vittoriano Rastelli. La mostra farà poi tappa a Varsavia dal 17 maggio al 31 luglio 2011.

2 maggio ore 19 piazza del Campidoglio
"Giovanni Paolo II e Roma: Memoria e Gratitudine". Concerto dell'Orchestra Sinfonica Nova Amadeus diretta dal Maestro Bruno Santori. Testimonianze di: don Massimo Camisasca, Cardinale Stanislaw Dziwisz, Andrea Riccardi, Padre Lucio Maria Zappatore, Monsignor Domenico Sigalini, Elio Toaff, Joaquìn Navarro Valls.
Il concerto si apre con un inedito "Magnificat" a due voci. A seguire sul palco i veterani della musica italiana, tra cui Amedeo Minghi, Tosca, i Matia Bazar, la Premiata Forneria Marconi e Roby Facchinetti.
Anche la musica classica renderà il suo omaggio con l'esecuzione di una suggestiva Ave Maria cantata sull'intermezzo della Cavalleria Rusticana dal tenore Romolo Tisano e dalla soprano Silvia Lorenzi.


MUSEI VATICANI: ORARI DI APERTURA STRAORDINARI
    

I musei vaticani saranno eccezionalmente aperti anche di sera nei giorni 26, 27, 28, 29 aprile e 2 maggio, dalle ore 19,00 alle 24,00 (ultimo ingresso alle ore 22,00).

Per la speciale solennità, e negli orari sopra indicati, i "Musei del Papa" applicheranno la tariffa ridotta di 8 Euro a tutti i pellegrini che si presenteranno muniti di lettera della parrocchia di appartenenza, diocesi o altra istituzione religiosa.

L'iniziativa intende testimoniare lo spirito di collaborazione e la solidarietà di tutto il personale dei Musei Vaticani chiamato, in questo storico momento, a servire con orgoglio e dedizione la Santa Sede.


Per informazioni: tel. 06.69883145; 06.69884676; fax 06.69884019

MUSEI CIVICI

E ancora: il 1° maggio (tradizionale giorno di chiusura) e lunedì 2 (normale chiusura settimanale) musei civici aperti grazie all'impegno di Zètema, con biglietto d'ingresso ridotto a 1 euro per iniziativa nazionale del Ministero Beni e Attività Culturali. E a metà maggio l'inaugurazione di una statua in bronzo di Giovanni Paolo II, alta circa quattro metri, opera di Oliviero Rinaldi. La statua, donata alla città di Roma dalla fondazione Silvana Paolini Angelucci, sarà collocata davanti alla Stazione Termini.

Info: http://www.zetema.it
Tel 06 82077.1

Una "grande festa di incontro tra cultura e spiritualità cittadina": così il Campidoglio definisce il 1° maggio 2011, giorno in cui Giovanni Paolo II viene proclamato beato in piazza San Pietro. Roma si prepara ad accogliere un flusso vastissimo di fedeli.
Le previsioni sull'affluenza le ha date il vicesindaco Cutrufo durante la conferenza stampa di presentazione: "Questo particolare week end vedrà la presenza di circa 450 mila turisti, ai quali vanno aggiunti 350 mila partecipanti agli eventi del 1° maggio, 200 mila romani che si recheranno a rendere omaggio al Papa Beato e infine, presumibilmente, 300 mila o più pellegrini da tutto il mondo".


TRASPORTI

Roma si appresta ad accogliere più di un milione di fedeli e, per far fronte alle esigenze straordinarie di mobilità, il Campidoglio ha messo a punto un piano eccezionale del trasporto pubblico, diviso in tre fasi: collocazione in apposite aree di 5.046 pullman, per un totale di oltre 260 mila persone trasportate.
Potenziamento della metropolitana, tenendo aperte le linee fino alle 2 del mattino di domenica primo maggio (compresa la linea A, solitamente chiusa dalle 21 per i lavori a Termini del nodo di interscambio con la nuova linea C), riaprendole alle 4 e intensificando le corse sia sabato 30 aprile che domenica primo maggio (fino a 3 minuti per la linea A e 4 per la B). Per gli autobus, infine, incremento di 180 mila chilometri/vettura negli stessi due giorni, per agevolare i collegamenti con San Pietro e il Circo Massimo".


NUMERI UTILI:
Potenziati anche i call center capitolini: 060606 per l'informazione a tutto campo 24 ore su 24;
060608 per approfondimenti sul versante turismo e cultura.

Calcio La Roma è "americana" DiBenedetto presidente

di repubblica.it

La Roma è "americana" DiBenedetto presidente
"THE DEAL is closed", l'affare è chiuso. Lo annuncia Thomas DiBenedetto in persona: da oggi, la Roma è americana. Boston, ore 00.57: il futuro presidente della Roma prende poso nella sala stampa al 13 piano dell'edificio al numero 1 di Federal Street, dopo aver apposto al firma sul contratto preliminare di acquisto del club giallorosso. Mancano alcuni passaggi formali (via libera dell'Antitrust, Opa) prima del passaggio delle quote di controllo nella mani del gruppo americano. Ma lo sbarco è ormai avvenuto.

"Amo Roma e volevo fare qualcosa di grande". DiBenedetto è entusiasta quando annuncia l'operazione: "Non ho mai sentito l'istinto di poter mollare. La Roma è una cosa grande ed ero determinato a superare tutti gli ostacoli. Ci sono stati momenti complicati, ma il premio da pagare per una cosa grande come la Roma deve essere per forza di alto livello.  Mai, in ogni caso, ho pensato di mollare. Ringrazio anche i miei soci che hanno sempre sostenuto il progetto. Adesso aspettiamo le verifiche di rito nelle prossime settimane". Da DiBenedetto, anche una risposta al benvenuto dei giorni scorsi di Berlusconi: "Sono molto grato al Presidente per l'augurio, spero di raggiungere gli stessi suoi successi con il Milan".

DiBenedetto è un innamorato di Roma e dello sport, per questo, quando gli chiedono cosa porterebbe in America non ha dubbi: "Porterei a Boston il Colosseo. E a Roma lo stadio dei Red Sox". Una confessione neanche tropo velata sul progetto
stadio al centro del progetto Usa. Che, però, si fonda anche su un rafforzamento mirato: "Dobbiamo selezionare i migliori giovani e andare a prendere i migliori giocatori. Per questo voglio i migliori manager per fare questo". Un progetto che ha smosso un'attenzione mediatica e non solo inimmaginabile: "Effettivamente non mi aspettavo tutta questa attenzione della stampa e dei tifosi  -  ammette DiBenedetto  -  sapevo dell'importanza del calcio in Italia e a Roma. Io condivido questa passione anche se non ho mai giocato. Mio padre ha giocato anche a livello professionistico e i miei figli hanno giocato". Lui, si limiterà a fare il presidente.

Anche Paolo Fiorentino, chief operating officer di Unicredit commenta la conclusione dell'affare: "Roma è un brand straordinario. Il calcio è passione. Siamo felici di associarci ad un gruppo americano. Ci sono grandi idee per valorizzare il marchio e noi siamo felici. Hanno nel loro dna il senso di essere italiani che dà un minimo di suggestione romantica. Stiamo cercando investitori anche in Italia, c'è grande interesse. Valuteremo gli investitori giusti". Intanto, una certezza: a Roma è già iniziata una nuova età a stelle e strisce.

IL COMUNICATO FINALE

Al termine della conferenza, Unicredit e As Roma hanno diffuso un comunicato congiunto con i termini dell'accordo: "Di Benedetto AS Roma LLC ha sottoscritto un contratto per l'acquisto da Roma 2000 S. r. l. del 67% circa del capitale sociale di AS Roma S. p. A. nonché dell'intero capitale sociale di ASR Real Estate S. r. l. e Brand Management S. r. l., società rispettivamente dedicate alla gestione del centro sportivo di Trigoria e delle attività di marketing. Il prezzo pattuito per l'acquisto delle tre partecipazioni è complessivamente pari ad Euro 70,3 milioni, di cui Euro 60,3 milioni relativi alle azioni di AS Roma S. p. A., corrispondenti ad un prezzo per azione di Euro 0,6781. L'acquisto, effettuato attraverso una società di nuova costituzione, partecipata per il 60% da Di Benedetto AS Roma LLC e per il 40% da Unicredit S. p. A. è subordinato al rilascio del nulla-osta antitrust e alla concessione ad AS Roma S. p. A., da parte di Unicredit e Roma 2000 S. r. l., di finanziamenti per complessivi Euro 40 milioni. Ad esito dell'acquisto la società acquirente promuoverà un'offerta pubblica di acquisto sulle azioni AS Roma ad un prezzo per azione pari ad Euro 0,6781, corrispondente al prezzo riconosciuto dall'acquirente a Roma 2000 S. r. l.".



ECCO LE TAPPE DELLA VICENDA:

- 29 MAGGIO 2009: Italpetroli avvia contatti con Mediobanca per studiare le migliori modalità per gestire l'attuale situazione debitoria nei confronti delle banche creditrici (UniCredit, Mps).
- 2 SETTEMBRE: pressing di Unicredit nei confronti di Italpetroli. La società della famiglia Sensi deve rientrare del debito di 325 milioni di euro nei confronti della banca. Vengono preparati i documenti da presentare al giudice per il pignoramento di tutti gli asset. Partono i decreti ingiuntivi in Tribunale.
- 23 NOVEMBRE: Il sindaco di Roma propone una mediazione ma si conclude con un nulla di fatto.
- 3 GIUGNO 2010: Alla vigilia della prima udienza dell' arbitrato, il gruppo Italpetroli smentisce le indiscrezioni su un possibile fallimento della holding.
- 5 LUGLIO: Il tentativo di conciliazione tra Unicredit e Italpetroli va a vuoto e slitta ancora.
- 8 LUGLIO: La famiglia Sensi e UniCredit firmano davanti al collegio arbitrale una lettera d'intenti per azzerare il debito della Italpetroli. L'intesa sancisce la nascita di un nuova società di controllo dell'As Roma, Newco Roma, in cui verrà trasferito il 67% del club e ha come obiettivo la vendita della partecipazione. Fino alla vendita la Newco è partecipata al 51% dai Sensi e al 49% da Unicredit.
- 26 LUGLIO: Rosella Sensi e UniCredit firmano l'accordo per azzerare il debito della Italpetroli e la banca dà mandato all'advisor Rothschild per cercare un compratore del club giallorosso.
- 31 GENNAIO 2011. Sul tavolo dell'advisor Rothschild arrivano 5 offerte vincolanti per l'acquisto dell'As Roma. Tra queste quelle della cordata Usa di Thomas DiBenedetto, dell'immobiliarista Gianpaolo Angelucci e di alcuni fondi a capitale misto (Medioriente e Usa).
- 3 FEBBRAIO. Italpetroli e UniCredit concendono una trattativa esclusiva di 30 giorni alla cordata di DiBenedetto.
- 30 MARZO. Thomas DiBenedetto sbarca a Roma e raggiunge un accordo di massima per l'acquisto del club. La firma però è rinviata a Boston al 15 di aprile.
- 15 APRILE. La cordata americana di Thomas DiBenedetto firma il contratto preliminare per l'acquisto dell'As Roma. L'intesa prevede il passaggio del pacchetto di controllo del club giallorosso, pari al 67% del capitale, nelle mani della cordata americana (al 60%) e di UniCredit (al 40%).

venerdì 15 aprile 2011

4 palestinesi morti nei tunnel della sopravvivenza di Gaza!

vittorio arrigoni 4 lavoratori sono morti ieri notte per via del crollo di uno dei tunnel scavati dai palestinesi sotto il confine di Rafah. Tramite i tunnel passano tutti i beni necessari che hanno permesso la sopravvivenza della popolazione di Gaza strangolata da 4 anni dal criminale assedio israeliano. Dai tunnel riescono a entrare nella Striscia beni principali quali alimenti, cemento, bestiame (vedi foto).

Anche gli ospedali della Striscia si approvvigionano dal mercato nero dei tunnel.

Dall'inizio dell'assedio a oggi più di 300 palestinesi sono morti al lavoro sotto terra per permettere ad una popolazione di quasi 2 milioni di persone di sfamarsi.

E' una guerra invisibile per la sopravvivenza.

I nomi degli ultimi martiri sono: Abdel Halim e suo fratello Samir Abd al-Rahman Alhqra, 22 anni e 38 anni, Haitham Mostafa Mansour, 20 anni, e Abdel-Rahman Muhaisin 28 anni.

Restiamo Umani

Vik da Gaza city

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ROMA – Vittorio Arrigoni è stato ucciso. Il corpo senza vita dell'attivista filopalestinese italiano di 36 anni, rapito giovedì mattina nella Striscia di Gaza da un commando ultra-estremista salafita vicino pare ad Al Qaeda, è stato trovato in un appartamento di Gaza City dai miliziani di Hamas, al termine di un blitz condotto nel cuore della notte.

I rapitori non hanno dunque rispettato la scadenza dell'ultimatum, soffocandolo, a quanto sembra, diverse ore prima. Eppure, erano stati gli stessi sequestratori a fissare per le 16 di venerdì il rilascio dei loro "confratelli" detenuti, pena l'uccisione dell'ostaggio. La polizia di Gaza ha reso noto di aver arrestato due persone e di essere sulle traccia di una terza. Malgrado la triste notizia arrivata da Gaza sono confermati i due appuntamenti a Roma e Milano alle 16 per Arrigoni: convocati per chiedere la liberazione del cooperante italiano, i raduni sono stati confermati per ricordare il pacifista e gli obiettivi per cui si batteva.

La Farnesina ha confermato l'uccisione del volontario esprimendo cordoglio alla famiglia, ha condannato nei termini "più fermi" il "vile e irragionevole gesto di violenza".

Secondo un portavoce del ministero dell'Interno del governo di fatto di Hamas, le ricerche hanno portato quasi subito all'arresto di un primo militante salafita, il quale avrebbe poi condotto gli uomini di Hamas fino al covo, un appartamento, in cui Arrigoni era stato portato. L'assalto risulta essere durato pochi minuti e si è concluso con un'irruzione, dopo una breve sparatoria, e con l'arresto di un secondo salafita, ha sottolineato Hussein. Arrigoni, però, era ormai morto: soffocato dai rapitori già da "qualche ora".

Dietro all'uccisione di Vittorio Arrigoni c'è anche l'intento di scoraggiare nuove flottiglie di attivisti stranieri verso Gaza: lo ha sostenuto, in una intervista alla radio militare israeliana, Ribhi Rantisi, un esponente di Hamas a Gaza. Arrigoni era giunto a Gaza oltre due anni fa a bordo di una imbarcazione che trasportava aiuti umanitari per la popolazione di Gaza.

Una nuova 'flottiglia' internazionale di aiuti dovrebbe puntare verso Gaza verso la fine di maggio. Polemizzando implicitamente con informazioni divulgate dall'intelligence di Israele, Rantisi ha sostenuto che a Gaza "non ci sono membri di al-Qaida". Ha aggiunto che il gruppo 'al-Tahwid wal-Jihad' che ha organizzato il rapimento di Arrigoni è composto da "elementi conosciuti ed isolati" a Gaza. "Non c'era alcun motivo per rapire ed uccidere un attivista che sosteneva la causa palestinese. La condanna di Hamas è totale", ha precisato Rantisi.

Il sequestro era avvenuto giovedì mattina a Gaza City, dove Arrigoni – volontario dell'International solidarity movement (Ism), di casa da anni nella Striscia e votato con passione radicale alla causa palestinese – era stato catturato da tre miliziani armati. Ma la notizia si era diffusa solo qualche ora più tardi, quando i sequestratori hanno messo in giro un video, poi finito su Youtube, nel quale mostravano il rapito preso per i capelli, con gli occhi bendati, tracce di sangue sul volto ed evidenti segni di maltrattamenti.

Secondo la versione di Yiab Hussein, portavoce del governo di fatto di Hamas a Gaza, l'italiano sarebbe stato soffocato già prima del blitz. Anzi, "qualche ora prima". "Fin dall'inizio l'intenzione dei rapitori era di uccidere la loro vittima, dal momento che l'omicidio è avvenuto dopo un breve lasso di tempo dalla sua cattura" ha spiegato Hussein.

Le ricerche – affiancate dai primi tentativi della Farnesina di stabilire un qualche contatto diplomatico umanitario che non c'è stato nemmeno il tempo d'intrecciare – erano scattate nel pomeriggio di giovedì, dopo la diffusione d'un video sul sequestro: rivendicato da una sigla poco nota della galassia salafita di Gaza che si ispira alle parole d'ordine di Al Qaeda, la Brigata Mohammed Bin Moslama. Dietro l'assassinio di Arrigoni c'è, secondo Ribhi Rantisi, un altro esponente di Hamas a Gaza, anche l'intento di scoraggiare nuove flottiglie di attivisti stranieri verso la Striscia

giovedì 14 aprile 2011

Cassano ora è papà: è nato Christopher

Il figlio del rossonero e di Carolina Marcialis pesa 3,6 kg e sta bene: Gli auguri del Milan sul sito della società

con corriere.it

Carolina Marcialis, moglie di Antonio Cassano, fotografata allo stadio poche settimane prima del parte
Carolina Marcialis, moglie di Antonio Cassano, fotografata allo stadio poche settimane prima del parte
MILANO - È nato giovedì mattina a Genova e pesa 3,6 kg Christopher Cassano, primogenito del fantasista del Milan Antonio Cassano e della moglie, la pallanuotista Carolina Marcialis. «Tutti i milanisti e tutti gli appassionati di calcio - si legge sul sito della società rossonera che ha dato notizia della nascita - fanno le loro congratulazioni alla famiglia di una grande coppia di sportivi».

lunedì 11 aprile 2011

Vacanze low cost 2011. Le migliori destinazioni

Quelle del 2011 saranno le vacanze più alternative di sempre. Di fronte alle violenze in Nord Africa ed alla paure nucleari in arrivo dall'Oriente, i tour operator italiani si sono trovati a dover reinventare le vacanze per milioni di persone. E nelle agenzia di viaggio si sta cominciando a parlare di vacanze balneari in Albania, Bulgaria, Romania, Ucraina, in aree poco conosciute della Turchia e persino in alcune località marine italiane che di vocazione turistica, sino a all'anno scorso, ne avevano proprio poca.

A far "saltare" i programmi commerciali definiti da mesi, in qualche caso da anni, l'assoluta inagibilità dell'area tunisina  (troppo vicina alla Libia e comunque ancora poco stabile politicamente) , le molte riserve della clientela sull'Egitto e persino sul Marocco, l'incertezza anche su alcune destinazioni medioorientali (persino gli Emirati) considerate sino a poche settimane fa paradisi di tranquillità. Per tacere delle scizofreniche varianti dei programmi delle compagnie di navigazione, con crociere riprogrammate all'ultimo momento per tagliare questo o quel porto, soprattutto nel Mediterraneo.

Il problema più grosso riguarda comunque le vacanze low-cost che vedevano nella Tunisia la meta preferita , frequentata ogni estate da cica 400.000 italiani . I villaggi di Djerba, raggiungibili spesso anche in alta stagione con 700-800 euro a settimana viaggio compreso, sono spariti dalla programmazione. "Teoricamente sono ancora tutti in vendita - spiega Mario Bellino Roci, il presidente del tour operator torinese Settemari - ma l'interesse è al momento pari a zero. A poco è servito introdurre una formula di vendita che consente il cambio di destinazione sino a 10 giorni prima della partenza". Moltissime stanze vuote anche in Egitto con Cairo, Alessandria e crociere sul Nilo evitate da tutti: "Migliore è la situazione sul Sinai - continua Roci - che, ricordiamolo, non è mai stato teatro di scontri, violenze o manifestazioni. Qui dobbiamo affrontare solo un problema psicologico, non di mancanza di sicurezza. Comunque attualmente il riempimento delle  strutture alberghiere a Marsa Alam e Sharm El Sheik sta sul 30%. Percentuale che salirà a Pasqua, quando riprenderemo i charter anche da Torino (oggi operiamo solo da Malpensa), ma le prospettiva sull'estate sono ancora grigie, stante il clima che si respira nel Mediterraneo".

Si è così di fronte a grossi mutamenti nelle correnti turistiche estive: "Spagna e soprattutto Grecia sono in pieno boom. Le prenotazioni nei villaggi e negli hotel greci sono cresciute del 100% rispetto ad un anno fa, anche la Spagna è vicina a questo incremento. In alta stagione sta diventando difficilissimo trovare una stanza libera sulle principali isole greche e da qualche giorno anche su quelle spagnole. Tutti i tour operator si sono buttati anche su quegli alberghi a livello famigliare che, di solito, erano lasciati al libero mercato del turismo fai-da-te. Ma soprattutto si sta cercando di guardare altrove, al Mar Nero e alla Turchia meno conosciuta, destinazioni che possono avere ancora disponibilità e prezzi abbordabili".

Già, i prezzi hanno parte importante in questo sommovimento: "Chi andava in vacanza spendendo poco in Tunisia avrebbe ora la possibilità di scegliere l'Egitto con un minimo aggravio di spesa rispetto alle tariffe tunisine. Ma molti non gradiscono nemmeno l'Egitto ed a questi vanno aggiunti quelli che, abituali frequentatori del Mar Rosso d'estate  (circa 1 milione di italiani) ,  preferiranno altre destinazioni".

Così ecco il boom di destinazioni poco conosciute. In Albania c'è chi ha cominciato ad offrire le spiagge di Durazzo, quelle di Valona, le isole intorno a Saseno (l'ex base militare di Enver Hocha), la tranquillità degli scenari del lago Okri, al confine con la Macedonia. Non si discute sulla bellezza dei siti ma le strutture ricettive sono spesso molto naif: in Albania si può spendere davvero pochissimo, ma ci si deve anche accontentare. Meglio, a livello di strutture, ci si può attendere dal Mar Nero: su Burgas (in Bulgaria), deve un tre stelle in alta stagione costa fra 25 e 35 euro a notte,  alcune compagnie aeree italiane  stanno riorganizzando in fretta e furia intensi collegamenti charter, idem su Odessa in Ucraina (che vive anche il boom dei suoi centri termali) e su Costanza in Romania (dove però i prezzi hanno subito varianti sulla spinta del mercato). La Turchia vivrà un anno di fuoco perchè, se è vero che le migliori location di Antalya e Bodrum sono da tempo bloccate dai grandi tour operator, c'è ancora spazio su moltissime località secondarie, raggiungibili nell'arco di 1-2 ore dagli aeroporti (ad esempio Kas a sud di Antalya oppure le numerose località balneari sul Mar Nero).  E' attesa in forte crescita anche la Thailandia che, superato l'handicap delle  dieci ore di volo (e qualche remora per la realativa vicinanza col Giappone), può però riservare un pricing favorevolissimo anche in strutture di alta qualità.  E sarà un anno buono anche per gli Stati Uniti, resi molto più praticabili (tariffe aeree a parte) dalla netta discesa del dollaro.

Il 2011 sarà comunque un'annata positiva per il turismo. Sia quello verso l'estero, sia quello verso l'Italia. "I primi due mesi dell'anno, quelli ancora tranquilli _ spiega Roci - erano stati caratterizzati da un notevole progresso. Ora stiamo patendo la crisi, diretta conseguenza degli eventi geopolitici,  ma le potenzialità sono evidenti. La gente non vuole rinunciare a viaggiare. Chi l'anno scorso è rimasto a casa, inchiodato dalle legittime paure per la crisi economica, oggi ha ricominciato nonostante tutto a vedere un po' di luce. Ecco perchè, quando a dicembre faremo i bilanci, sono sicuro che sull'ultimo foglio il segno sarà un più".
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Le foto del "nuovo turismo".
La prima è una foto del mare intorno all'isola di SASENO, in Albania, fra Valona e Saranda. Un tempo qui c'era la base militare del dittatore Enver Hocha (con dus sottomarino ospitati nelle caverne dell'isola). Oggi questa zona, stupenda e ancora integra sotto il profilo dell'ecosistema (l'ho visitata di persona), sta cercando uno spazio anche nel turismo internazionale. Molto modeste le strutture.
La seconda è una foto di BARGAS, una località balneare della Bulgaria affacciata sul Mar Nero. Belle le spiagge, minimi i prezzi. Qualità ricettiva medio bassa.
La terza immagina è della spiaggia di Mamaia, nei pressi di COSTANZA, in Romania. Una tradizionale meta low-cost dei pensionati tedeschi, che ora dovranno sgomitare con gli italiani, che si apprestano a scendere in massa.
La quarta immagine è del lago OKHRID, sul confine fra Alabnia e Macedonia. Un'area dal microclima facolosa (anche qui ci sono stato), frequentato anche d'inverno. Sul lato macedone c'è un aeroporto internazionale.
 La quinta immagine è del Mar Nero dell'Ucraina: questa è al spiaggia di ODESSA. La stagione propiamente balnerare non è liughissima, ma l'offerta termale è invece valida tutto l'anno.


con lastampa.it

Allarme/Terremoto: "Roma sarà distrutta da un terremoto l'undici maggio 2011"

La profezia di un
sismologo fai-da-te
impazza su Internet
la Protezione civile
ha dovuto smentire
l'allarme

MARIA CORBI

ROMA
In attesa dell’Apocalisse. Tra paure, disinteresse e sfottò, la capitale attende il fatidico 11 maggio, quando, secondo la profezia di Raffaele Bendandi, l’uomo che prevedeva i terremoti, morto nel 1979, un terremoto stravolgerà la città.
E se c’è chi alza le spalle, usando le battute come uno scongiuro, c’è chi «non fidarsi è meglio» e inizia a programmare gite fuori porta per quel fatidico mercoledì. Gli scienziati bollano come una bufala questo appuntamento ad alto tasso sismico, ma sul Web è scattata, e non si ferma, la caccia alle informazioni e ferve un passa parola a dir poco preoccupato. Perché anche se Bendandi è definito da tutti uno pseudoscienziato, niente laurea, sismologo fai da te, c’è da dire che qualche previsione, a dire dei suoi fan, nella sua carriera l’ha azzeccata.
Il terremoto della Marsica, 3 gennaio 1915, undicesimo grado della scala Mercalli, trentamila morti e una città, Avezzano, dove solo tremila abitanti (su undicimila) poterono raccontarlo. Il terremoto di Senigallia del 2 gennaio 1924. E poi il Friuli, 6 maggio del 1976 ore 21.06, una scossa di magnitudo 6,5: quasi mille i morti e 45mila senza casa. La sua teoria è originale, da lui definita «cosmica»: «Secondo dati da me raccolti e controllati il sisma avviene quando nel giro mensile di una rivoluzione lunare l’azione del nostro satellite va a sommarsi a quella degli altri pianeti». E questo, come avvertono nel Web, avverrebbe nel cielo di Roma esattamente tra un mese.
E se questa notizia da qualche anno torna ciclicamente i giro ad agitare gli animi per poi, subito dopo, essere smentita dagli esperti, adesso che siamo a un passo dal giorno del giudizio, l’agitazione sale. Tanto che nelle vie del centro di Ciampino, alle porte Sud di Roma, sono stato affissi da qualche buontempone o agitatore di professione, alcuni volantini, a firma, addirittura, della Protezione Civile dove si invita la cittadinanza a dormire due giorni prima e due, tre giorni dopo la data prevista all’esterno delle proprie abitazioni. Inutile l’immediata smentita arrivata dalla protezione civile: la rassicurazione è comunque tardiva per chi ormai è già vinto dal panico.
Inutile anche la rassicurazione di Paola Lagorio, fisica e direttrice dell'Osservatorio geofisico «Raffaele Bendandi» di Faenza secondo cui nelle carte non ci sarebbero giorni con riferimenti ad alcune possibili tempeste magnetiche, e non sarebbero comunque riportati nomi di luoghi e nemmeno date.
In nome del vecchio detto «non è vero ma ci credo», in molti cercano comunque una via di fuga dalla città. E le radio non aiutano rimbalzando notizie e timori. Su Facebook «Sismologi di tutto il mondo si stanno radunando a Roma per assistere al devastante terremoto che distruggerà la città eterna. Ecco le prove che le autorità vi nascondono». E per vedere il video è necessario condividerlo sul proprio profilo, ovvero condividerlo con gli amici della propria bacheca, una catena di sant’Antonio della paura che inizia a procurare i suoi effetti.
La pagina Facebook «Terremoto a Roma forse», aumenta gli iscritti e il dibattito. A chi li accusa di procurare ingiustificato allarme, l’amministratore spiega: «Gentili Signore/i, questa è una pagina d'informazione, nulla di più! Il mio punto di vista, rimane solo il mio; che comunque non ho mai esternato. Se mi si accusa di procurato allarme, un bel FORSE placherà l'allarme...... Rimaniamo informati!». E c’è anche chi sta organizzando un pic nic per attendere il terremoto dalla mezzanotte dell’11 maggio a San Policarpo. Terremoto con barbecue

Con la Stampa

Terremoto di Roma, 11 maggio. Le smentite

La profezia di un
sismologo fai-da-te
impazza su Internet
la Protezione civile
ha dovuto smentire
l'allarme

In attesa dell'Apocalisse. Tra paure, disinteresse e sfottò, la capitale attende il fatidico 11 maggio, quando, secondo la profezia di Raffaele Bendandi, l'uomo che prevedeva i terremoti, morto nel 1979, un terremoto stravolgerà la città.

E se c'è chi alza le spalle, usando le battute come uno scongiuro, c'è chi «non fidarsi è meglio» e inizia a programmare gite fuori porta per quel fatidico mercoledì. Gli scienziati bollano come una bufala questo appuntamento ad alto tasso sismico, ma sul Web è scattata, e non si ferma, la caccia alle informazioni e ferve un passa parola a dir poco preoccupato. Perché anche se Bendandi è definito da tutti uno pseudoscienziato, niente laurea, sismologo fai da te, c'è da dire che qualche previsione, a dire dei suoi fan, nella sua carriera l'ha azzeccata.

Il terremoto della Marsica, 3 gennaio 1915, undicesimo grado della scala Mercalli, trentamila morti e una città, Avezzano, dove solo tremila abitanti (su undicimila) poterono raccontarlo. Il terremoto di Senigallia del 2 gennaio 1924. E poi il Friuli, 6 maggio del 1976 ore 21.06, una scossa di magnitudo 6,5: quasi mille i morti e 45mila senza casa. La sua teoria è originale, da lui definita «cosmica»: «Secondo dati da me raccolti e controllati il sisma avviene quando nel giro mensile di una rivoluzione lunare l'azione del nostro satellite va a sommarsi a quella degli altri pianeti». E questo, come avvertono nel Web, avverrebbe nel cielo di Roma esattamente tra un mese.

E se questa notizia da qualche anno torna ciclicamente i giro ad agitare gli animi per poi, subito dopo, essere smentita dagli esperti, adesso che siamo a un passo dal giorno del giudizio, l'agitazione sale. Tanto che nelle vie del centro di Ciampino, alle porte Sud di Roma, sono stato affissi da qualche buontempone o agitatore di professione, alcuni volantini, a firma, addirittura, della Protezione Civile dove si invita la cittadinanza a dormire due giorni prima e due, tre giorni dopo la data prevista all'esterno delle proprie abitazioni. Inutile l'immediata smentita arrivata dalla protezione civile: la rassicurazione è comunque tardiva per chi ormai è già vinto dal panico.
Inutile anche la rassicurazione di Paola Lagorio, fisica e direttrice dell'Osservatorio geofisico «Raffaele Bendandi» di Faenza secondo cui nelle carte non ci sarebbero giorni con riferimenti ad alcune possibili tempeste magnetiche, e non sarebbero comunque riportati nomi di luoghi e nemmeno date.

In nome del vecchio detto «non è vero ma ci credo», in molti cercano comunque una via di fuga dalla città. E le radio non aiutano rimbalzando notizie e timori. Su Facebook «Sismologi di tutto il mondo si stanno radunando a Roma per assistere al devastante terremoto che distruggerà la città eterna. Ecco le prove che le autorità vi nascondono». E per vedere il video è necessario condividerlo sul proprio profilo, ovvero condividerlo con gli amici della propria bacheca, una catena di sant'Antonio della paura che inizia a procurare i suoi effetti.

La pagina Facebook «Terremoto a Roma forse», aumenta gli iscritti e il dibattito. A chi li accusa di procurare ingiustificato allarme, l'amministratore spiega: «Gentili Signore/i, questa è una pagina d'informazione, nulla di più! Il mio punto di vista, rimane solo il mio; che comunque non ho mai esternato. Se mi si accusa di procurato allarme, un bel FORSE placherà l'allarme...... Rimaniamo informati!». E c'è anche chi sta organizzando un pic nic per attendere il terremoto dalla mezzanotte dell'11 maggio a San Policarpo. Terremoto con barbecue.


con lastampa.it

domenica 10 aprile 2011

L'ex «tronista» Karim Capuanoferito in un incidente: «Ubriaco al volante»

Impatto contro un autobus in via Appia a Roma: è grave


Partecipò a «Uomini e donne»


ROMA - Karim Capuano, ex tronista di «Uomini e donne», è rimasto gravemente ferito in un incidente venerdì sera sulla via Appia, al km 44, in provincia di Roma. Dagli esami effettuati è risultato positivo al test dell'alcol con un tasso (1,5) triplo rispetto a quello consentito. L'uomo, 34 anni, è stato denunciato dal nucleo radiomobile dei carabinieri di Velletri, intervenuti sul posto, per guida in stato di ebbrezza. Karim, che era a bordo di una Smart insieme a un amico, è stato soccorso e portato all'ospedale San Camillo dove si trova ricoverato in prognosi riservata. Sono gravi anche le condizioni dell'altro ragazzo, che invece è stato portato all'ospedale di Velletri. Secondo una prima ricostruzione, lo scontro è avvenuto tra la Smart e un autobus della Cotral.

I PRECEDENTI - Karim ha già avuto problemi con l'alcol. Nell'aprile del 2008, Karim fu arrestato a Milano per aver picchiato un tassista e aver cercato di rubargli l'automobile. «Una ragazzata - si giustificò il tronista - ero ubriaco». Ma il giudice rifiutò il patteggiamento e lo condannò a un anno e sei mesi con la condizionale e 2 mila euro di multa.

con corriere.it

Come insegnare due lingue ai bambini: non solo scuola, ma molto altro

A chi non è capitato d'estate di incontrare in aereo quei gruppi di ragazzi italiani di ritorno dalle vacanze estive in Gran Bretagna. Facce felici, zainetti pieni di souvenir e una sola certezza: aver parlato l'inglese molto meno del dovuto. È il rompicapo delle famiglie italiane quello di far apprendere una seconda lingua ai


propri pargoli. In classe, ormai è acclarato, s'impara poco. Alcuni genitori corrono ai ripari con i corsi privati che vengono più subiti che amati dai ragazzi. Altri, se ne hanno le possibilità economiche, si rivolgono alle scuole internazionali. Ma un'altra via esiste. La chiameremo bilinguismo fai da te. Ovvero far sì che la seconda lingua entri a far parte della vita familiare di tutti i giorni più o meno come un gioco. La novità è che, al contrario di quanto molti pensano, non serve che i genitori parlino perfettamente la lingua straniera per insegnarla al proprio bambino ma sicuramente è necessario armarsi di pazienza, costanza e creatività. Antonella Sorace, da venti anni docente di linguistica acquisizionale all'Università di Edimburgo, porta avanti, in diversi Paesi europei, il progetto Bilingualism matters per rendere la società più consapevole dei benefici del bilinguismo: «Se le famiglie hanno la possibilità di introdurre due lingue dalla nascita, o anche prima, — dice al Corriere — non dovrebbero avere alcuna esitazione. Bisogna sfatare alcuni luoghi comuni come quello che è meglio aspettare che la prima lingua sia ben stabilita. Il rischio che poi il bambino non sia sicuro in nessuna delle due lingue non esiste. Quanto all'accento i bambini sono dei grandi regolarizzatori cioè non acquisiscono tutti gli errori che sentono e poi hanno comunque accesso a giochi, video e dvd con la pronuncia nativa». Diversi studi hanno evidenziato i vantaggi del bilinguismo. «Sentendo due lingue — spiega Sorace— il cervello si sviluppa in maniera diversa e rende i bilingue in grado di prestare attenzione più ai fattori rilevanti che a quelli irrilevanti, sono quindi più bravi a passare, per esempio, da un compito all'altro. Lo stesso beneficio si ottiene introducendo una lingua di minoranza (dialetto n.d.r.). Per tutti questi bambini sarà facile imparare una terza o quarta lingua».

COME COMINCIARE
Mettetevi a tavolino e scegliete un metodo. Quante ore potete investire nel bilinguismo? Chi parlerà la lingua straniera e quando? Su quali materiali volete puntare? Letizia Quaranta, 37 anni, italiana, è un'autodidatta. Tre anni fa ha deciso di parlare al suo bambino in inglese infischiandosene dell'accento più o meno perfetto e dopo qualche mese ha creato Bilingue per gioco, un sito che insegna a crescere un bimbo bilingue anche a chi, come lei, non è madrelingua. «Io vivo a Verona — racconta ¬ — e mi sentivo sola nel seguire il mio progetto. Così due anni fa ho pensato di creare il sito. La risposta è stata fortissima, si vede che in Italia questo problema è molto sentito». «Ogni famiglia prima di iniziare — spiega Letizia che ha anche scritto un ebook dal titolo In che lingua giochiamo? — dovrà considerare le proprie risorse e i propri limiti per esempio quanto tempo ogni genitore può passare con i bambini, se ci sono altre persone oltre ai familiari stretti che possono parlare la seconda lingua, la presenza o meno di un gruppo di gioco in lingua nella città in cui si abita. È importante essere consapevoli che si possono raggiungere diversi livelli di bilinguismo a seconda di quante ore il bambino è esposto alla seconda lingua. Quello minimale è il bilinguismo passivo: il bambino capisce ma non parla».

LE COSE DA FARE
Prima di tutto cominciate il più presto possibile: entro il primo anno di vita il bimbo è una tabula rasa e può ripetere qualsiasi suono. In secondo luogo: siate creativi, una lingua si impara divertendosi. «Molto efficaci — dice Letizia — sono i giochi di ruolo o anche cucinare in lingua. Fondamentale è la musica, anche chi non parla l'idioma benissimo può imparare una canzoncina e ripeterla con il piccolo». In terzo luogo va stabilita una routine: bisogna puntare al massimo su cinque attività e ripeterle all'infinito. Quarto: è importante procurarsi il materiale giusto. Scegliete libri, cd e dvd preferiti dai bambini madrelingua del Paese prescelto. Per i piccoli anglofoni, per esempio, i Teletubbies sono un classico ma ci sono anche Spotty e Sesame Street. Quinto: bisogna dare il buon esempio. Una lingua è importante per tuo figlio se lo è anche per te. E poi non dimenticate mai che un bambino parlerà solo se ne vedrà l'utilità. Cercate di farlo interagire con coetanei che l'italiano non lo sanno e fategli sentire accenti diversi. Efficaci in questo senso sono i gruppi di gioco. Nelle grandi città c'è quasi sempre una comunità di stranieri che s'incontra per far divertire i pargoli. Anche Bilingue per gioco organizza alcuni playgroup a Roma e a Verona. Molto proficua è sicuramente la presenza di un'au pair madrelingua ma bisogna avere lo spazio per ospitarla in casa.

LE VACANZE
L'estate è un momento da sfruttare al meglio. Cercate di andare tutti insieme nel Paese dove si parla la lingua prescelta e iscrivete vostro figlio a un campo estivo locale: giocherà e parlerà per sei-otto ore al giorno con i coetanei del posto. Se avete un budget limitato privilegiate i luoghi di provincia: ci saranno meno italiani e sarà sicuramente più economico. «Quello che è da evitare — dice Letizia — sono i viaggi di gruppo all'estero perché di solito i ragazzi stanno sempre insieme e di conseguenza parlano solo tra di loro. Esistono anche campi estivi in lingua qui in Italia ma andrebbe valutato preventivamente se gli iscritti sono tutti italiani e qual è la loro conoscenza dell'idioma. In molti casi serve a poco». Per chi ha figli più grandicelli, dagli otto anni in su, ci sono campi avventura organizzatissimi in tutta Europa. In Gran Bretagna, per esempio, c'è la Pgl che si premura anche di venire a prendere il pargolo all'aeroporto.

GLI ESEMPI
Marina Marangolo, biologa, vive a Catania con il marito e le due figlie di 4 anni e 2 anni e mezzo. «Quando è nata Giulia — racconta — avevo quest'idea di parlarle in inglese. Ho pensato "proviamo un po' come un gioco", poi, visto che mi sentivo a mio agio, ho continuato». Ora le bambine sono entrambe bilingui solo che parlano inglese con l'accento siciliano «ma è un falso problema — spiega Marina — l'importante è capire ed essere capiti. E poi non appena andiamo all'estero prendono subito l'accento del posto». Silvia Brugiamolini, 36 anni, di Ancona, ha scelto invece un metodo più soft: «All'inizio parlavo a mio figlio di due anni e mezzo esclusivamente in inglese poi ho capito che alcune cose volevo dirle nella mia lingua madre così ho ridotto l'esposizione a un'ora al giorno». Benedetta D'Amico ha 20 anni e parla inglese alla perfezione «grazie a mia madre — racconta — che ha avuto l'idea geniale di prendere una babysitter britannica dai miei quattro ai dieci anni». Ora sta facendo uno stage negli States e dice: «Crescere con due lingue mi ha dato una visione più aperta del mondo». Anche Federico Neeri Finelli, 33 anni, ha avuto un papà che gli parlava in inglese regolarmente e ha deciso di seguire lo stesso metodo con il figlio di 22 mesi: «Gli parlo in inglese da quando era nella pancia. La mia perplessità era la profondità del linguaggio, il fatto di non essere cresciuto con quelle parole nella mia infanzia. Ma i risultati sono stati ottimi: il bambino sembra avere lo stesso livello di comprensione tra italiano e inglese. E io mi trovo perfettamente a mio agio».


con corriere.it

Salute: [Esplora il significato del termine: Facebook , un elisir di memoria per gli anziani] Facebook , un elisir di memoria per gli anziani

Facebook elisir di memoria quando comincia ad abbandonarci: è questo l'effetto che il popolare social network ha fra gli over 65, dove continua a raccogliere fan. Sono infatti oltre un milione e mezzo gli anziani con un profilo facebook, e a questi si aggiungono un altro milione di internauti dai capelli bianchi che si tengono in contatto con parenti e amici via Skype, o guardano i video dei nipotini lontani su Youtube. Il tutto con positivi effetti sulla salute. A raccontare questo fenomeno in crescita è l'Associazione italiana di psicogeriatria (Aip), in corso a Gardone Riviera.

LO STUDIO Uno studio condotto in due residenze sanitarie assistite, in provincia di Cremona e di Brescia, ha dimostrato che collegarsi quotidianamente a Facebook per un'ora ha un effetto benefico sulla memoria, conservandola attiva perchè stimolata, e migliora l'umore. «Negli ultimi anni il numero di anziani che si è avvicinato al web è cresciuto dell'80% - spiega Marco Trabucchi, presidente Aip - Anzi, gli anziani sono la fascia di utenti cresciuta di più. Basti pensare che gli over 65 iscritti a Facebook o MySpace sono circa l'8% del totale». Un fenomeno in parte spiegabile, perchè si avvicina alla rete una quota sempre maggiore di anziani con un più elevato livello di istruzione. Quattro su 10 si fanno insegnare i segreti della rete dai nipoti, cosa che contribuisce a rinsaldare i rapporti. «I risultati del progetto nelle rsa - continua Trabucchi - sono incoraggianti, perchè dimostrano che internet e le nuove tecnologie tengono viva la curiosità culturale degli anziani, migliorano le prestazioni cognitive e mantengono giovane il cervello, stimolando l'attenzione, la memoria, la percezione».

MENO ANSIA E STRESS Inoltre l'uso della rete riduce i sintomi di ansia, stress e depressione ed è un valido aiuto nel creare reti di supporto per gli anziani con disabilità che avrebbero altrimenti relazioni sociali molto limitate. Il mondo virtuale è per loro un'occasione di condivisione, di trasmissione, di scambio e di aggiornamento, un mezzo per interagire con gli altri ed essere più autonomi. Benefici che sono più efficaci in chi, per vicende personali, ha maggiormente ridotto i propri contatti sociali e nelle donne. Per loro è un ritorno alla vita. emozioni. «Il prossimo passo - conclude Trabucchi - è rendere possibili le videochiamate con Skype nelle rsa: queste possono essere molto utili soprattutto nei pazienti con demenza, perchè la visione del volto di un familiare può favorire il riconoscimento dell'interlocutore e migliorare le capacità di comprensione rispetto a una semplice telefonata» (Fonte: Ansa) .

La Brigliadori rischia la vita all'Isola Famosi?

«Sono molto preoccupato per la salute di mia sorella, se continua a non mangiare rischia la vita. Eleonora ha fatto la modella e l'indossatrice, apprezzata da stilisti come Krizia e Missoni, ma non è mai stata così scheletrica. Ormai sembra uno spaventapasseri». Marco Brigliadori, fratello della "naufraga" Eleonora, dal 14 febbraio sull'isola di Cayo Cochinos, lancia un appello su «Gente», il settimanale Hachette-Rusconi diretto da Monica Mosca in edicola da lunedì 11 aprile, perchè la sorella lasci al più presto l'Isola dei famosi.

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