sabato 2 ottobre 2010

Spettacolo: Il mondo di Patty al Cinema

di Libero News

Dopo il grande successo del tour italiano, ora il musical del MONDO DI PATTY diventa un evento cinematografico. E proprio grazie alla grande richiesta di fan grandi e piccini è già raddoppiato il numero delle sale cinematografiche che per tre giorni (5, 6 e 7 ottobre) si trasformeranno nella Pretty Land School of Arts , per dare il via alla gara di danza di fine anno tra le Popolari di Patty e le Divine di Antonella: dalle 88 iniziali sono già diventate 172 le sale cinematografiche che saranno teatro della "Festa di Patty" in oltre cento città italiane (in allegato l'elenco delle sale regione per regione).
Una festa per tutte le fan di Patty che potranno ritrovare Laura Esquivel finalmente sul grande schermo per tre giorni all'insegna del ballo, del divertimento e dello spettacolo.

E per accompagnare l'attesa del musical, sono in partenza moltissimi concorsi speciali assieme a due partner d'eccezione: Disney Channel e RDS.
Su Disney Channel dal 13 al 17 settembre, in occasione della messa in onda dei nuovi attesissimi episodi del Mondo di Patty, sarà possibile aggiudicarsi i biglietti per l'evento.
A seguire l'appuntamento sarà invece su RDS e permetterà ai giovani ascoltatori e alle loro mamme di vincere un posto in prima fila per la Festa di Patty al cinema. È l'energico musical dell'Arena di Verona, ripreso in alta definizione cinematografica il 19 luglio scorso, ad essere trasmesso al cinema (in molti casi via satellite) per proporre tutta la magia di una serata indimenticabile piena di ritmo e di allegria. Così al fianco di Laura Esquivel ritroveremo tutto il cast italiano del musical: Ambra Lo Faro nel ruolo di Giusy, Denise Faro in quello di Sol e Belem, e poi Flavio Gismondi (Matias), Beatrice Baldaccini (Antonella) e Piero Campanale (Bruno), protagonisti del family show dell'autunno che ha già conquistato grandi e piccini. L'eterno confronto tra divine e popolari, tutti i trucchi che Antonella proverà ad usare per impedire alla squadra di Patty di vincere la gara di ballo, la storia d'amore tra Carmen e Leandro: questi e molti altri sono gli ingredienti che delizieranno le romantiche e frizzanti spettatrici delle sale italiane che entreranno a pieno titolo nella Pretty Land School of Arts.

Ma non finisce qui. per l'occasione, infatti, tutte le appassionate potranno godersi un contenuto esclusivo registrato proprio da Laura Esquivel nei giorni del musical. Le giovani e i giovani spettatori avranno così modo di giocare con Patty in una gara all'ultimo quiz, ma anche di cantare tutti insieme sulle note delle più belle canzoni del musical. L'invito, per tutte le fan, è di venire al cinema vestite da divine o da popolari: sarà un momento unico per festeggiare con gli amici e con le proprie famiglie la magia del Mondo di Patty e il suo arrivo sul grande schermo. L'elenco dei cinema che aderiscono all'iniziativa è disponibile su www.nexodigital. L'evento è prodotto e distribuito da NEXO DIGITAL, azienda leader nel settore cinematografico che si presenta sul mercato in veste di editore e distributore di contenuti aggiuntivi di vario genere corrispondenti a differenti linee editoriali tematiche: concerti (Ligabue Day, Big Four), eventi sportivi (finale del Roland Garros in 3D) ed eventi "live" (Nexo Live), grande cinema (Nexo Legend) e molto altro ancora. Approfittare di un luogo, il cinema, che sia in grado di abbattere i confini del tempo e dello spazio per portare il suo pubblico sul luogo di un evento, anzi, nel luogo dell'evento: questa è la scommessa di Nexo Digital; questa è la scommessa di Nexo Live.

Gossip: Totti vuole il terzo: «Casa nuova e ci mettiamo sotto» - Il capitano della Roma si confessa a "Verissimo", e non esclude affatto un fratello o una sorella per Chanel e Cristian. Peccato che Ilary di recente avesse ribadito che per ora andava bene così Totti vuole il terzo: «Casa nuova e ci mettiamo sotto»

di Libero News

Non passa molto tempo senza che qualche giornale non additi un chiletto in più di Ilary Blasi come l'effetto di una nuova gravidanza in atto e passi a titolare senza il condizionale: la Blasi è incinta. Ogni volta, finora, è arrivata secca la smentita della diretta interessata, che assicurava che un terzo pancione al momento era fuori programma.

Questa volta, invece, a parlare del terzo figlio è Francesco Totti, suo marito, che in un'intervista per Verissimo, a proposito della possibilità di dare un fratellino o una sorellina a Chanel e Cristian , ha ammesso: "Per il momento due figli vanno bene, ma appena riusciamo a cambiare casa e allargarci un po', io e Ilary ci mettiamo sotto per fare il terzo figlio".

Francesco Totti ha parlato della sua vita privata. Una routine assolutamente normale, fatta di passeggiate con la famiglia e spedizioni al supermercato per fare la spesa, e tra una battuta e l'altra, si è lamentato pure della moglie che lo tiene a stecchetto: "Ormai a casa mangiamo solo pane e acqua, se prima mangiavamo 12-13 maccheroni a testa, adesso sono solo 6-7 perché Ilary è a dieta".

Infine il capitano giallorosso ha anche parlato del suo futuro, nel momento in cui appenderà le scarpe al chiodo: "Non so ancora cosa farò ma certamente non farò l'allenatore, perché sono troppo buono. Ci vuole polso. Scegliere la formazione, mandare alcuni tuoi giocatori in tribuna…no, preferisco evitare, mi farebbe stare troppo male".

Il caso: Nervi a fior di pelle in ufficio. Collega sclera e spacca

Nervi a fior di pelle in ufficio. Collega sclera e spacca tutto - Che siano gli alunni che parlano al cellulare mentre fai lezione o la vicina di scrivania che discute con le amiche, lo scatto d'ira è lì pronto a esplodere in tutta la sua volenza.
Nervi a fior di pelle in ufficio
Collega sclera e spacca tutto

Che siano gli alunni che parlano al cellulare mentre fai lezione o la vicina di scrivania che discute con le amiche, lo scatto d'ira è lì pronto a esplodere in tutta la sua volenza.

di Libero News

Cosa c'è di più frustrante di insegnare a una classe che non presta attenzione? Cosa fare se una studentessa parla tranquillamente al cellulare mentre stai ricorrendo a tutta la tua esperienza pur di rendere la lezione interessante? Stando al comportamento di questo insegnante nel video (in basso), niente. Si continua con la lezione. Ma quando la scena si protrae nel tempo, al diavolo la pazienza zen, la misura è colma. E il professore passa all'azione, si avvicina alla studentessa, le strappa il cellulare dalle mani per lanciarlo violentemente a terra. Tra lo stupore generale un un bel po' di risate.

Se la pazienza a scuola è messa a dura prova, anche in ufficio non si scherza. In un altro video si vede una tipica scena da lavoro. Se si sta fianco a fianco in uno spazio ristretto non è difficile sclerare. Soprattutto se la tua collega non la smette di parlare al telefono, a volce alta, e magari di cose che non c'entrano con il lavoro, per un'intera mezz'ora. Be', la reazione più logica è quella del suo vicino di scrivania che si alza dalla sedia, le prende la base del telefono e la sbatte a terra, riducendo la collega al silenzio.
Se spesso sono le persone a farci uscire dai gangheri anche la tecnologia ci riesce benissimo. Il computer, con le sue bizze ci mette a dura prova. E forse ha ragione la guardia carceraria ritratta nel terzo video a rinunciare al pc per la vecchia ma affidabile macchina da scrivere, non senza averlo malmenato prima di disfarsene buttandolo a terra.

Cinema e moda tra peccato e sado-maso, quando l'arte passa per il culto del dolore

Arte, ''qualsiasi forma di attività dell'uomo che ne esalti il talento inventivo e la capacità espressiva''. E, se si accetta l'idea che anche il sesso può diventare una forma d'arte, non sarà così scandaloso prenderlo per buono nelle sue declinazioni, come tipologia di espressione 'artistica', dal feticismo al sado-masochismo.

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Partendo - in questa esplorazione del torbido come motore d'arte - dal mondo del cinema, il pensiero corre a Stanley Kubrick e al suo 'Eyes Wide Shut', in cui il regista racconta 'la coscienza del disorientamento' e denuncia i rituali, rappresentando un sesso disanimato e artificiale. Nella pellicola, infatti, Kubrick analizza la povertà del sesso consumato come ginnastica erotica o come coazione consumistica.

E la moda, ovviamente, non sta a guardare. Così qualche anno dopo gli stilisti Dolce&Gabbana hanno rievocato alcune immagini del film, o comunque tirato in ballo certe atmosfere sado-maso, in una campagna pubblicitaria che vedeva una donna con scarpa con tacco a spillo e microvestito nero tenuta a terra da un uomo oliato che indossava solo i jeans, mentre altri quattro se ne stavano a guardare. Da là, probabilmente, è derivata tutta una serie di lacci, stringhe, morsetti, fibbie e stivaletti che sono poi diventati i temi principali della stagione invernale di quell'anno.

Passando alla musica, tra le muse ispiratrici di questo avvicinamento all'arte grazie al richiamo sado-maso c'è senz'altro Madonna. In alcuni video (uno su tutti, 'Justify my love' con le sue atmosfere in stile 'Il portiere di notte' di Liliana Cavani) ma anche in alcune tournèe, infatti, la popstar ha dato vita a vere e proprie scene dal sapore sado-maso: nel 'Blonde Ambition Tour' del 1990, ad esempio, fece scandalo indossando un corsetto rosa con i seni appuntiti disegnato appositamente per lei da Jean-Paul Gaultier.

E' di questo 2010, inoltre, la notizia-scandalo di una mostra allestita nella prestigiosa galleria d'arte Sezession di Vienna e trasformata in una specie di club con orge e sesso. Secondo quanto riportato dal tabloid 'Oesterreich', la mostra di Christoph Buechel è stata presentata come 'progetto d'arte', frutto della cooperazione fra l'artista svizzero e l' 'Associazione dei nottambuli in cerca di contatti' che ha trasferito il suo 'Swingerclub Element6' per due mesi nel museo. Con un biglietto il cui prezzo oscillava dai 6 ai 42 euro, di giorno era possibile osservare le opere e di notte si poteva entrare nello scantinato della struttura, trasformato per l'occasione in un vero e proprio tempio del sesso.

Il sado-maso diventa poi 'arte' anche nei gioielli di Leonella Foti, stylist italo-francese (nata a Metz) che ha disegnato e creato 'Sado Maso Chic', linea ispirata alle pratiche erotiche più estreme. Ventotto anni, madre calabrese e padre siciliano, la stylist ha deciso di debuttare a Milano con questi preziosi alquanto eccentrici: gioielli che di giorno sono collane o braccialetti mentre di notte si trasformano in manette, guinzagli o collari.

''La linea 'Sado Maso Chic' è nata dalla sofferenza che ho patito per un amore impossibile - spiega la stilista a 'Affaritaliani.it' - il sadomaso non è solo sofferenza fisica, ma pure mentale. Anzi, è soprattutto uno stato mentale. E anche un piacere. Infatti ho battezzato i miei prodotti 'i gioielli del piacere': devono svelare la sensualità della donna e provocare nell'uomo i desideri più pazzi''. Gioielli che, racconta Leonella Foti, ''costano dai 90 ai 190 euro. Ho scelto il metallo e l'alluminio per la loro leggerezza; le pietre sono in semicristallo".

Infine è di quest'anno la mostra collettiva 'Ultra Erotica' alla 'Mondo Bizzarro Gallery', in cui un gruppo di artisti provenienti da diversi Paesi si è ritrovato unito dalla forza primordiale dell'eros. Eccessive, dark e viscerali fino all'estremo, sono state esposte opere di Michael Hussar, Zoe Lacchei, Estevan Oriol, Ken-ichi Murata, Roberto Baldazzini, Dorian X, John Santerineross, Atsushi Tani e Makiko Sugawa. Opere che si sono poste l'obiettivo di svelare il potere positivo di una sessualità rappresentata fuori dall'ordinario.

Presente con la sua arte anche il pittore californiano Michael Hussar, classe 1964, che ha esposto per la prima volta in Italia i dipinti a olio, cupi e dominati da pulsioni d'amore, di peccato, redenzione e morte. Vere e proprie icone contemporanee e decadenti, diventate celebri nel nostro Paese grazie alla copertina del romanzo 'V.M. 18' di Isabella Santacroce.

Tv: 'Che tempo che fa' riparte con Ligabue. Domenica Tony Blair ospite di Fazio

Roma - (Adnkronos/Ign) - Al via domani il talk show condotto da Fabio Fazio in onda ogni fine settimana su RaiTre, dalle 20.10 alle 21.30. E domenica sera l'appuntamento con i commenti all'attualità della Littizzetto.

A inaugurare la nuova stagione saranno Stefano Pisani, Umberto Veronesi e Luciano Ligabue, sabato 2 ottobre, e Tony Blair, Silvio Orlando e Raphael Gualazzi, domenica 3 ottobre.

Il talk show riprende il via dallo Studio Tv3 della Rai di Milano in Corso Sempione, con la scenografia ideata da Pierluigi Cerri, per parlare del tempo ma soprattutto dei ''tempi'' attraverso conversazioni ''one to one'' tra Fabio Fazio e i protagonisti del mondo della politica, della cultura, dello spettacolo e dello sport. Torna con il consueto gruppo di lavoro: gli autori Pietro Galeotti, Marco Posani, Michele Serra, Samanta Chiodini e Giacomo Papi, la presenza fissa di Filippa Lagerback, il regista Duccio Forzano, il meteorologo Luca Mercalli.

Che tempo che fa è un programma di RaiTre prodotto da Endemol Italia. Luciana Littizzetto continuerà a caratterizzare la conclusione delle trasmissioni della domenica, commentando a modo suo le notizie dell'attualità. Confermata anche la partecipazione di Massimo Gramellini, vicedirettore della 'Stampa', che chiuderà le puntate del sabato con la sua irriverente lettura dei fatti della settimana.

Nel corso della stagione ci sarà il gradito ritorno di Cetto La Qualunque di Antonio Albanese.

Stefano Pisani, vicesindaco di Pollica (Salerno), apre questo ottavo anno del programma, ricordando il sindaco Angelo Vassallo, ucciso con nove colpi di pistola calibro 9, la sera del 5 settembre scorso. Altro ospite Luciano Ligabue, dopo il film documentario proiettato in anteprima fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia e arrivato nelle sale il 17 settembre scorso. 'Niente paura - come siamo, come eravamo' di Piergiorgio Gay racconta la storia degli ultimi 30 anni del nostro paese attraverso il cantautore di Correggio e il suo pubblico. Poi Umberto Veronesi, fondatore e direttore scientifico dell'Istituto Europeo di Oncologia, presidente della Fondazione che porta il suo nome, ex ministro della Sanità, senatore della XVI legislatura, presidente dal 1994 del Comitato di lotta al cancro della Commissione Europea, nel 2009 ha lanciato il progetto Science for Peace per il disarmo e la cultura della pace ed oggi è in corsa per la carica di Presidente dell'Agenzia per la sicurezza nucleare. Il 28 settembre è inoltre tornato in libreria con Dell'amore e del dolore delle donne.

Domenica un ospite d'eccezione: Tony Blair, il primo di rilievo internazionale dell'ottava edizione del programma, rilascia la sua prima intervista televisiva, in Italia. Poi Silvio Orlando, attore e regista cinematografico e teatrale, che il 24 settembre scorso è tornato nelle sale con La Passione, il nuovo film di Carlo Mazzacurati presentato in concorso alla 67° Mostra del Cinema di Venezia. Raphael Gualazzi, musicista e compositore, nell''Anteprima' di Che tempo che fa, esegue dal vivo, in trio, Reality and fantasy, brano tratto dal suo secondo album di prossima pubblicazione.

Cronaca: Cadavere nelle Eolie è di Francesca, scomparsa di Atrani E' in avanzato stato di decomposizione e il volto è irriconoscibile

MESSINA - E' quello di Francesca Mansi, 25 anni, il cadavere trovato in mare alle Eolie, tra le isole di Lipari e Panarea. Mansi era stata travolta dal fango nell'alluvione dello scorso 9 settembre ad Atrani, nel Salernitano. La conferma è arrivata dallo zio, Pio Mansi, che ha descritto ai carabinieri gli abiti che indossava la ragazza al momento della scomparsa e che corrispondono.

Il corpo è in avanzato stato di decomposizione. A notarlo, a nove miglia da Lipari, nel tratto tra le due isole, sono stati alcuni diportisti in transito. Nell'area è giunto un gommone della Guardia costiera, che ha prelevato il corpo per trasportarlo nella camera mortuaria del cimitero. Intervenuti con una motovedetta anche i carabinieri.

PM SALERNO: CREDIAMO SIA FRANCESCA - "Il corpo ritrovato nelle acque della Sicilia, al Largo di Panarea, è molto probabilmente quello di Francesca Mansi". Lo ha detto all'ANSA il procuratore della Repubblica di Salerno Franco Roberti. "Manca il riconoscimento ufficiale, ma gli abiti sono quelli che indossava la ragazza scomparsa ad Atrani", ha continuato. "Al momento il cadavere della ragazza si trova a Milazzo - ha concluso - domani il padre potrebbe raggiungere la Sicilia per l'identificazione. Oppure si deciderà di far arrivare la salma qui".

Serie A: "L'Inter può battere chiunque La Juve? Forte e affamata"

Benitez molto sicuro della sua squadra alla vigilia del derby d'Italia. ''Toni bassi sugli spalti e alti in campi''. Lucio ok, fuori Samuel, Zanetti e Pandev. Possibile l'impiego di Biabiany. Il tecnico tentato dal rombo a centrocampo

APPIANO GENTILE - Sarà il primo derby d'italia per Rafa Benitez. L'allenatore spagnolo dell'Inter teme la sfida di domani contro la Juventus, una squadra "forte e con qualità. Sarà una partita dura, ma la mia squadra può vincere contro chiunque". Alla vigilia dell'incontro Benitez riconosce i meriti della squadra di Delneri. "Hanno un sistema molto buono con il loro 4-4-2, sono certo che a fine stagione la Juve sarà nelle parti alte della classifica. Hanno cambiato molto rispetto alla passata stagione e sono pericolosi perchè hanno fame di vittoria".

L'ex tecnico del Liverpool ha convocato 20 giocatori, non figurano nella lista Samuel, Zanetti e Pandev. Il macedone "sente ancora un pò di dolore - precisa Benitez -, Samuel ha lavorato col fisioterapista, mentre Zanetti lo rivedremo dopo la sosta". C'erano dubbi sulle condizioni di altri pilastri della formazione nerazzurra, ma Julio Cesar, Lucio e Milito saranno a disposizione. "Tutti quelli che sono in lista convocati si sono allenati regolarmente, e sono pronti per domani". L'obiettivo per il futuro è trovare la quadratura del cerchio dal punto di vista tattico. "Con Sneijder, Eto'o, Pandev e Milito abbiamo più qualità e mentalità offensiva, ma stiamo cercando anche equilibrio tra difesa e attacco". L'idea di un centrocampo a rombo, con Sneijder dietro Eto'o-Milito, stuzzica Benitez. "Se è una soluzione che migliora la squadra, perchè no?".

Gossip: Rudy Zerbi è il figlio di Davide Mengacci

Rudy Zerbi è stato la rivelazione del talent show Italia's got talent. Le sue conoscenze nel campo discografico lo hanno aiutato ad essere un giudice severo soprattutto con i cantanti. Da qualche anno Rudy è apparso spesso in televisione soprattutto per il suo lavoro, come talent scout dei ragazzi di Amici.

Molti però non sanno che è figlio d'arte, nel senso che è figlio del conduttore di Mediaset, Davide Mengacci. Nessuno dei due ha mai rivelato il segreto nascosto, ma 'Novella 2000' ha riportato lo scoop. Rudy aveva accennato ad Amici di avere un padre che si chiamava Davide, mentre Mengacci aveva parlato dei suoi tre figli al settimanale 'Chi' in un'intervista molti anni fa, senza approfondire il discorso.

Pare che l'ex Presidente della Sony abbia preso il cognome della madre proprio per evitare favoritismi e malelingue nel mondo dello spettacolo. Adesso i due condividono lo stesso mestiere, visto che il discografico ha abbandonato la sua carriera nella musica per dedicarsi alla televisione e a nuovi progetti che non sono stati ancora rivelati.

Motori: Il sistema High Emotion Low Emissions, è stato sviluppato per la riduzione dell'impatto ambientale, per l' incremento delle prestazioni e per il piacere di guida.

Al Salone di Parigi Ferrari ha presentato il sistema HELE, acronimo di High Emotion Low Emissions, sviluppato per la riduzione dell'impatto ambientale, per l' incremento delle prestazioni e per il piacere di guida.
HELE esordisce sulla California, che ora può vantare un abbassamento delle emissioni raggiungendo il valore di 270 gr/km (contro 299). Il taglio arriva addirittura al 23% quando la vettura viene utilizzata su un percorso urbano. HELE prevede, insieme alla tecnologia Stop&Start, l'installazione del controllo intelligente delle ventole motore e delle pompe benzina, il controllo elettronico della cilindrata del compressore del climatizzatore e l'adattamento dei cambi marcia allo stile di guida.
Tutte queste soluzioni consentono di ridurre le emissioni e aumentare la sportività. Infatti, per quanto riguarda il sistema di raffreddamento, l'introduzione del motore brushless e il controllo continuo della velocità di rotazione delle ventole ha permesso ai tecnici della Ferrari di diminuire l'assorbimento di corrente, ridurre il peso del sistema di oltre 2 kg e migliorare la resistenza all'avanzamento della vettura del 5% ad alte velocità. La portata delle pompe benzina è controllata istante per istante dalla centralina motore per limitare la richiesta di energia dall'alternatore, mentre il controllo intelligente della cilindrata del compressore dell'aria condizionata assicura una riduzione del 35% di coppia assorbita e un più rapido ed efficiente raffreddamento dell'abitacolo. Il risultato di questi affinamenti è che, in un utilizzo normale, il motore può disporre fino a 25 Nm di coppia in più per una maggiore prontezza di risposta.
La centralina del cambio distingue, in modalità automatica, lo stile di guida adattando di conseguenza la cambiata. Se infatti viene riconosciuto un'andatura con moderate richieste di coppia e a bassi regimi di rotazione, tipici dei percorsi cittadini, le cambiate sono ottimizzate per ridurre i consumi. Viceversa i passaggi di marcia avvengono in modo più performante quando le richieste del pilota sono quelle tipiche di una guida sportiva. La presenza di una mappa pedale per ciascuna marcia consente di garantire sempre la massima prontezza ai comandi e di dosare con precisione la coppia richiesta.
La California inoltre è la prima vettura nella gamma Ferrari a disporre della tecnologia Stop&Start, con riavvio della vettura in 230 millisecondi, caratteristica che garantisce la massima velocità nella ripartenza senza impatto sulla guidabilità. Anche per questo contenuto, l'obiettivo dei tecnici è stato il miglioramento dei consumi abbinato alla sportività, grazie a funzionalità specificamente studiate che permettono al pilota di riavviare il propulsore oltre che rilasciando il pedale del freno, anche attraverso l'utilizzo del pedale acceleratore (per i piloti che frenano con il piede sinistro) o la paletta UP del cambio.

Motori: La "baby" Range allarga i suoi orizzonti

La Range Rover Evoque , una delle star del Salone di Parigi, arriverà sul mercato anche nella versione a cinque porte.
La "cross coupé" quindi allarga i suoi orizzonti: sarà ufficialmente presentata al Salone di Los Angeles, in programma dal 19 al 28 novembre prossimi.
Nell'unica immagine pubblicata la "baby" Range non perde certo il suo design originale. Sarà a trazione integrale o 4x2, mentre i motori a gasolio arriveranno dalla "cugina" Land Rover Freelander 2, ovvero i 2.2 litri di 4 cilindri, rispettivamente con 150 cv (eD4 e TD4, 20 km/litro) e 190 cavalli (SD4), mentre per i benzina c'è un esuberante 2.0 litri turbo da 240 cv (Si4,da 0 a 100 in 7"6).

Motori: Costerà come uno scooter a tre ruote. Disponibile con e senza patente

Scooter o auto? La Renault Twizy di certo è una due posti elettrica coperta, con quattro ruote. Arriverà sul mercato tra un anno, ma anche al Salone di Parigi ha incuriosito molto.
È già prenotabile sul sito Renault Z.E. e il prezzo dovrebbe essere simile a quello di un maxi scooter quindi sulla soglia dei 7.000 euro.
Piccola, lunga 2,32 metri, larga 1,19 e alta 1,46, è agilissima e soprattutto potrà essere guidata con e senza patente. Per i senza patente ci sarà la Renault Twizy 45 con un motore elettrico da 5 cavalli, capace di toccare i 45 km/h, mentre chi è in possesso del documento potrà portare la Twizy, con propulsore elettrico da 10 cavalli (20 la potenza max di picco) e 5,8 kgm di coppia. Le prestazioni sono ottime per la città, 75 km/h, 100 km di autonomia e le batterie sono ricaricabili in 3 ore e mezzo.
La Twizy sarà disponibile in 12 serie speciali.

Motori: Lo ha lasciato intendere il presidente Mueller al Salone di Parigi

Alla Porsche stanno valutando un impegno in Formula 1, che sarebbe un clamoroso ritorno del costruttore tedesco nei gran premi. Lo ha lasciato intendere il presidente della Porsche, Matthias Mueller, al salone internazionale dell'auto di Parigi. Il dirigente tedesco ha parlato dell'impegno nello sport motoristico affermando che non ha alcun senso che due marchi delle stesso gruppo, cioè la Volkswagen, gareggino nella stessa categoria: il riferimento è alla Porsche e all'Audi con le biposto Sport. Da qui la sensazione che il nuovo traguardo del marchio di Stoccarda sia la Formula 1. La Porsche è probabile che si impegni come fornitore di motore, a partire dal 2013, quando cioè in F.1 entrerà in vigore il nuovo tipo di propulsore, comunque non ancora deciso.
In Formula 1 la Porsche, come costruttrice di motori in partnership con la società Tag, ha vinto i campionato del mondo nel 1984 con Niki Lauda e nel 1985 e 1986 con il francese Alain Prost.

Auto: Parigi 2010: Audi e-tron Spyder Audi e-tron Spyder

Nuovo V6 300 TDI biturbo da 300 cv e motore elettrico
L'Audi e-tron Spyder è una concept sportiva, una roadster ibrida plug-in. Discendente della e-tron presentata a Detroit, ma più grande: 4,06 metri di lunghezza, 1,11 metri di altezza, passo di 2,43 metri.
Le dimensioni contano poco, la e-tron Spyder, spicca per le soluzioni di stile, come i cristalli laterali senza o il Audi che nasconde la presa per il cavo elettrico e il display che mostra la carica della batteria, ma soprattutto per quelle tecniche.
Infatti fa spicco il nuovo V6 TDI, montato longitudinale centrale: è un bi-turbo da 300 cv da 66 kgm di coppia. Il diesel è accoppiato a due motori elettrici (88 cv, 36 kgm) e a un cambio a doppia frizione a 7 marce.
La macchina viaggia fino a 60 km/h in modalità solo elettrica, ma con l'alimentazione ibrida scatta da 0 a 100 km/h in 4"4, tocca i 250 km/h autolimitati, ma soprattutto è accreditata di una percorrenza media di 45 km/litro ed emissioni di 59 g/km di CO2.

Macchine: Monovolume elettrica

Qualcosa più di una semplice monovolume. Nissan a Parigi ha presentato il prototipo di una monovolume elettrica, la Townpod.
Realizzata sulla base della Leaf, la Townpod, pensata prevalentemente per l'utilizzo urbano, presenta anche nuove, e probabilmente futuribili, soluzione di stile, sempre caratterizzate da colori azzurri e blu delle luci, "marchio di fabbrica" delle auto a emissioni zero.
Questa concept si presenta come votata allo spazio e alla comodità: possibile che la Casa giapponese prenda ispirazione dalla Townpod per la sua prossima multispazio cittadina.

Uomini e Donne, Samuele Nardi elimina Valentina: “Si sente troppo Vip”, ma Andrea la trattiene

Conoscete il detto "ritenta e sarai piu' fortunato"? Pare proprio sia in voga fra gli ex-tronisti di "Uomini & Donne" che hanno gia' provato a imbattersi nell'anima gemella (o nel successo, qui ci sarebbe da discutere) e che non sono pero' riusciti nell'ardua impresa.

Cio' che dunque a noi gente comune sembra non essere affatto un problema, innamorarci o stabilire una relazione seria e duratura, a quanto pare per i tronisti risulta un tantino piu' difficile. In particolar modo per quanto riguarda Samuele Nardi il quale, reduce dalla scorsa edizione a missione fallita, sembra non aver cambiato piu' di tanto la sua predisposizione al programma.

Nella puntata di oggi il marchigiano tronista ha infatti eliminato l'unica ragazza che sembrava aver catturato un po' la sua attenzione, ovvero Valentina. Il carattere forte e determinato della ragazza ha influito a colpire il bel Samuele, ma ha altresi' contribuito a rimettere in discussione il loro rapporto appena sbocciato.

Infatti pare che tutta la "stizza" del tronista sia scaturita dall'ultima esterna nella quale Valentina gli ha dolcemente richiesto, tramite un biglietto, l'organizzazione di un'uscita speciale tutta per lei. Il gesto ingenuo e carino non e' stato pero' affatto gradito dal duro Nardi, che ha reputato la povera ragazza troppo presuntuosa, etichettandola cone una Vip.

L'esterna, per cui, e' saltata e nel videoclip informativo Samu ha concluso il suo discorso in una maniera non del tutto galante, affermando: "E' scesa la reginella sul pisello".

Quanta cattiveria! La corteggiatrice, tenuta all'oscuro di tutto fino al rientro in puntata, si e' difesa sostenendo di non conoscere bene il funzionamento del programma non avendolo mai seguito prima. Ha inoltre affermato che evidentemente Samuele non avrebbe i cosiddetti "attributi" se ha preferito non fare l'esterna pur di non mettersi in gioco per lei.

Va bene che Samuele e' sul trono e cio' gli conferisce il potere di essere corteggiato a piu' non posso, ma uno scambio di ruoli ogni tanto non fa di certo male! E poi, a ben vedere, da questo suo comportamento, chi si sia piu' montato la testa fra i due sembra proprio lui.

Ma alla fine tutto e' bene quel che finisce bene, ed ecco che come ogni favola a lieto fine che si rispetti, arriva l'eroe che salva il finale: Andrea Angelini. ALza educatamente la mano e dice: "Volevo tenerla io perché le piace tanto".

Oh, un gesto carino nei confronti del suo collega, che si riconferma spietato e non porta Valentina in esterna. Staremo a vedere chi dei due si scoccera' prima della situazione e mollera' la presa.

Tv: Uomini e Donne, Trono Blu: Andrea Angelini elimina Alessandra

Quanti colpi di scena nella puntata di quest'oggi a "Uomini & Donne". Vi abbiamo appena comunicato l'eliminazione di Valentina da parte di Samuele Nardi, salvata in zona cesarini da Andrea che ha compiuto un gesto piuttosto generoso.

E adesso, aprite bene gli occhi, perche' vi aggiorniamo sullo stato di Andrea Angelini nei confronti della promettente Alessandra che e' passato da "poco convincente" a "eliminata". Eh gia', avete letto bene. Ma se non ne eravate ancora a conoscenza e non credete ai vostri occhi, rileggete pure da capo.

Tutti ci eravamo gia' resi conto delle titubanze verso l'avvenente corteggiatrice da parte del baby-tronista, ma forse nessuno avrebbe messo la mano sul fuoco sulla sua eliminazione cosi' precoce. I primi segnali avremmo dovuto coglierli gia' dalla prima esterna non molto positiva e anche dal fatto che, come vi avevamo largamente anticipato, la ragazza non costituisce proprio il prototipo ideale del bolognese tronista.

Tuttavia sembrava che Andrea fosse abbastanza disponibile a conoscerla meglio e invece trac, eliminata cosi', su due piedi. La bambolina che fa? Scoppia a piangere come una fanciulla a cui e' stata appena sottratta la sua barbie preferita e apostrofa Andrea affermando di essere falso.

Confessa poi che Andrea l'ha prima implorata a partecipare al programma per poi scaricarla in questo crudele modo. Ma Andrea non ci sta a queste accuse e nega riptetuamente quanto da Ale affermato, cercandole di smascherare la sua bugia con una dimostrazione lasciata a meta' a causa della fuga dallo studio della prorompente corteggiatrice.

L'uscita avventata e improvvisa dallo studio di fatti e' la piu' diffusa tecnica sfruttata dalle corteggiatrici di "U&D" per evitare il tanto odiato imbarazzo. Scatta cosi' l'applauso del pubblico che concorda pienamente con le giustificazioni avanzate da Andrea a sostenimento della sua decisione: frequenta gente poco affidabile ed e' a conoscenza di vicende nond el tutto appaganti sul suo conto.

Speriamo solo che l'opprimente ombra di Ramona Amodeo non lo abbia influenzato con la sua bassa opinione per Alessandra a tal punto da spingerlo a cacciarla dalla troup di corteggiatrici. Ora chi sara' la nuova fiamma? Giusy? Vedremo!

Gossip: Michelle Rodriguez, da Avatar a Twitter… con le bandiere Naziste!

Sono tante le star che utilizzano Twitter per pubblicare tutto, ma proprio tutto quello che vedono. Un nome a caso? La ricca ereditiera Paris Hilton che, se ricorderete, aveva persino fatto una foto al malintenzionato che aveva provato ad entrare in casa prima di essere arrestato dalle forze dell'ordine.

Un'altro nome a caso? Michelle Rodriguez, attrice del film Avatar, che nei mesi scorsi ha fatto registrare incassi record al botteghino. La donna, infatti, ha pensato bene di pubblicare sul noto social network una foto che la ritrae davanti ad una bandiera nazista piuttosto malconcia.

Evidentemente, Michelle deve aver pensato che la cosa fosse divertente e ha commentato lo scatto con la frase: "Guardate quanti buchi ha questa bandiera!".

Eppure, sembra che i suoi fan non abbiano affatto gradito il gesto, riempiendo la sua pagina di commenti molto critici. In effetti, ammettiamo che non e' stata una buona idea…

Ma, a quanto pare, la foto sarebbe stata subito rimossa. Speriamo che la prossima volta ci pensi due volte prima di postare su Twitter!

Tv: Grande Fratello 11: tra i concorrenti anche una ragazza di origini marocchine e una lesbica

La nuova edizione del Grande Fratello e' sempre piu' vicina: come vi avevamo annunciato in una news di qualche giorno fa, si partira' il prossimo 25 ottobre e, a meno di un mese dall'inizio del reality, le prime indiscrezioni sui concorrenti non si fanno certo attendere.

Una delle piu' grandi novita' di quest'anno, a quanto pare, sara' Daisy, una ragazza che ha dichiarato apertamente di essere lesbica. Immaginate se fosse capitata in casa l'anno scorso, tra Sarah e Veronica!

Inoltre, sempre secondo voci di corridoio, oltre a Daisy ci sara' anche una ragazza marocchina di nome Sarah che avrebbe impressionato particolarmente la redazione per la sua storia personale.

Siamo davanti ad un secondo Giorgio Ronchini? Non ancora siamo in grado di dirlo, ma sembra che il GF abbia gia' girato il suo video di presentazione intervistando amici e famiglia della concorrente in un paesino della Valcamonica. La ragazza sarebbe una cameriera o una barista in un locale della zona. Non vediamo l'ora di scoprire qualcos'altro anche su altri concorrenti!

Gossip: Fabrizio Corona racconta la (sua) verita’ a Matrix

Siamo abituati a vedere Fabrizio Corona sulle riviste di gossip ma raramente (forse solo ai tempi dello scandalo Vallettopoli) l'ex re dei paparazzi era finito sulle prime pagine di tutti i maggiori quotidiani italiani.

Questa sera, Fabrizio e' stato ospite di Matrix, per raccontare la sua versione dei fatti sulla presunta relazione con l'agente dei vip Lele Mora. Sin dai primi momenti e' apparso visibilmente alterato, alzando spesso la voce e perdendo facilmente il controllo. La prima questione affrontata nel programma e' stata quella del rapporto con Mora; viene mandato in onda un servizio di Striscia La Notizia, dove Lele afferma che l'amore non e' sempre e solo sessuale, ma puo' essere anche platonico. Prendendo in considerazione questa frase, non e' difficile vedere l'intera vicenda come un buco nell'acqua, non trovate?

Inoltre, secondo quanto rivelato da Fabrizio, Mora non gli avrebbe mai regalato case e automobili per un valore di circa 2 milioni di euro: "e' sempre stato esagerato", afferma l'ex paparazzo, sostenendo che in realta' l'uomo avrebbe venduto degli orologi per aiutarlo dopo Vallettopoli (i conti di Fabrizio erano stati posti sotto sequestro), ma solo per un valore vicino ai 120.000 euro. Ma, amicizia con Lele a parte, c'e' una cosa con cui Corona deve fare i conti, ovvero il divorzio da Nina Moric.

Secondo alcuni, infatti, la rottura sarebbe avvenuta proprio a causa del triangolo amoroso che si era venuto a creare tra il marito e il noto agente, accusa che il paparazzo ha sempre smentito, addossando la colpa del divorzio ai metodi discutibili del PM Woodcock. Quello che infastidisce di piu' Fabrizio in tutta questa storia, comunque, e' il fatto di aver ottenuto troppa attenzione, nei giorni successivi allo scandalo, non dai settimanali e dalle riviste di gossip, ma dai quotidiani e dai telegiornali nazionali, che avrebbero ingigantito l'intera vicenda con interviste e notizie false.

Il punto, secondo noi, e' che per troppo tempo Corona ha cercato di alimentare l'immagine del cattivo ragazzo, poco incline al rispetto delle leggi, per nulla rispettoso delle istituzioni e che, per dirla con una frase fatta, se l'e' sempre cercata. Fabrizio ha costruito la sua persona attorno agli scandali, agli scoop e, in un certo senso, e' comprensibile che anche i principali quotidiani del Paese decidano di dedicare un posto di primo piano ad una notizia del genere.

Ma una lancia in suo favore dobbiamo spezzarla: come fatto notare a Matrix, infatti, i suoi atteggiamenti irriverenti sono cominciati solo dopo il periodo trascorso in carcere, che Corona vede come una profonda ingiustizia subita dallo Stato. Sotto questo punto di vista, la sua potrebbe apparire come una ribellione, anche se attuata con i mezzi sbagliati, nei confronti di chi gli ha fatto un torto.

Ma cosa c'e' esattamente nel futuro del paparazzo piu' discusso d'Italia? Fabrizio avrebbe intenzione di cominciare la carriera da editore, di cambiare vita radicalmente e, se possibile, riconquistare Belen. Sempre, naturalmente, che il processo che tra qualche mese dovra' affrontare si concluda per lui nel migliore dei modi. Non possiamo che fagli un grandissimo in bocca al lupo…

Uomini e Donne, trono blu: Andrea Angelini e Giusy in riva al mare

Sapevamo che il ritorno di Andrea Angelini a Uomini e Donne avrebbe attirato tantissime corteggiatrici e, ora che le riprese sono iniziate gia' da diversi giorni, non possiamo fare a meno di chiederci quale possa essere la sua tipa ideale e se, tra le varie ragazze in studio, ci sia una particolare favorita.

In questa puntata, il nostro Andrea ha dimostrato quanto sia importante per lui che una ragazza condivida i suoi stessi valori e che, soprattutto, non sia troppo "sofisticata"; il tronista aveva gia' fatto vedere questo lato del suo carattere l'anno scorso, durante il corteggiamento della bella napoletana Ramona Amodeo.

Ed e' proprio questo il motivo principale per cui avrebbe eliminato la sua corteggiatrice Alessandra. Dopo aver fatto un'esterna con lei, infatti, sembra che tra loro non sia scoccata la scintilla: in studio, poi, Andrea ha rincarato la dose accusando la ragazza di voler solo apparire.

Esterna completamente diversa con Giusy, una corteggiatrice messinese di 20 anni. L'uscita, in riva al mare tra un aperitivo e tante coccole, ha lasciato intendere che tra i due ci sia del tenero.

Staremo a vedere se potremo continuare a pensarlo anche nelle prossime puntate… !

Il caso: Balotelli con l'auto nel carcere A Brescia l'ultima bravata di Mario Mario Balotelli, classe 1990. Il City l'ha pagato 28 milioni

Il bomber del Manchester City
è entrato nel cortile dell'istituto
con il fratello Enock Barwuah
BRESCIA
S'è infilato con la macchina nel carcere di Brescia perché, ha detto agli agenti che l'hanno fermato, voleva vedere com'era fatto. Non è nuovo alle follie, Balotelli, ma il talento del City oggi s'è superato. In auto col fratello Enock Barwuah, calciatore anche lui, è entrato nel piazzale dell'istituto femminile senza sapere che servisse un'autorizzazione. L'hanno bloccato subito ed è rimasto lì per mezz'ora: nome, cognome, documenti. La professione sulla carta d'identità non è bastata. «Erano le 16, quando abbiamo visto una Mercedes cabrio di grossa cilindrata varcare il cancello. A bordo c'erano due ragazzi. Dopo qualche minuto - racconta l'agente Calogero Lo Presti ad una tv locale bresciana - ci siamo accorti che uno dei due era Balotelli. Il riconoscimento fisico tuttavia non poteva bastare e così abbiamo proceduto a quello ufficiale. Tanto suo quanto della persona in sua compagnia». Era il fratello diciassettenne, talento anche lui, e fino a qualche tempo fa obiettivo del Napoli.

Tornerà in campo solo a fine ottobre Super Mario, bloccato da un problema al ginocchio che ne ha funestato i primi mesi al Manchester City ma che non gli ha impedito di finire in prima pagina: prima si è fatto beccare in moto con le stampelle, poi è stata la volta del video con una ragazza misteriosa. Un video per cui Mario è stato scaricato dalla fidanzata Melissa Castagnol, ex Miss Emilia.

Prima, alla fine di giugno, c'era stata la sparatoria con la scacciacani nelle vie di Milano per festeggiare la maturità (60 centesimi, il minimo): una raffica di colpi in aria, poi via con l'Audi R8 dai cerchioni gialli. «Chiedo scusa, è stata una ragazzata», aveva detto Mario ai poliziotti. Più o meno le stesse parole che si sono sentiti dire gli agenti bresciani, quando hanno visto una macchina sgommare nel cancello aperto e hanno sgranato gli occhi Super-Mario. Che, parola dell'agente Lo Presti, se n'è andato abbacchiato: «Mentre si scusava parlava a voce bassa. Lui e il fratello ci hanno spiegato di aver visto il cancello aperto e di essere entrati senza immaginare che per visitare un carcere ci volesse un'autorizzazione speciale. I due hanno aggiunto di essere stati particolarmente incuriositi dal fatto che quello fosse un carcere femminile».

Ciclismo: La Bronzini conquista il Mondiale Giorgia Bronzini, 27 anni, nel 2009 aveva vinto anche l'oro su pista

Volata d'oro, la Bronzini sul tetto del mondo

Battute in volata l'olandese
Vos e la svedese Johansson
«Grande lavoro di squadra»
GEELONG (AUSTRALIA)
L'italiana Giorgia Bronzini, 27 anni, ha vinto allo sprint finale l'oro ai campionati mondiali di ciclismo su strada in corso in Australia, precedendo l'olandese Marianne Vos e la svedese Rmma Johansosn.

La 27enne Bronzini, che è anche una specialista della pista, aveva già conquistato il bronzo nella prova su strada dei Mondiali del 2007. La tedesca Judith Arndt e la britannica Nicole Cooke, andate in fuga a sei chilometri dal traguardo, sono state riprese a meno di 150 metri dalla linea d'arrivo, e la Bronzini si è imposta allo sprint. Per l'olandese Vos, battuta dall'azzurra e campionessa del mondo nel 2006, è stata la quarta medaglia d'argento in quattro anni. Nell'albo d'oro la Bronzini succede ad un'altra italiana, Tatiana Guderzo. L'Italia ha vinto tre degli ultimi quattro titoli mondiali della prova femminile in linea su strada.

«Abbiamo fatto un eccellente lavoro di squadra, è un successo dedicato a Franco Ballerini», ha detto la Bronzini ai microfoni della Rai ricordando il ct della Nazionale maschile scomparso quest'anno in un incidente rallystico.«Sapevo che c'era soltanto una possibilità di battere la Vos ed era quella di aspettare fino alla fine», ha aggiunto la 27enne piacentina, che ha conquistato il successo con la splendida azione negli ultimi 50 metri. «È stata la volata più bella della mia vita. Ho sofferto molto nei tratti in salita, la squadra mi è stata vicina e io ho ripagato le mie compagne per l'aiuto. Siamo un grande gruppo, we are the best», ha concluso coinvolgendo nei festeggiamenti anche Marina Romoli, vittima di un grave incidente all'inizio di giugno e ora in riabilitazione. Alla sfortunata compagna, la Bronzini ha dedicato un gesto speciale: sul traguardo, ha unito le mani per raffigurare un cuore.

Genova,paralizzato il Salone Nautico Sciopero di tutto il trasporto pubblico

L'ingresso dell'area fieristica: il corteo ostacola il traffico

Martedì si aprirà un tavolo
con la Regione: soddisfazione
per l'incotro tra i lavoratori e
il ministro dei Trasporti Matteoli
Sciopero selvaggio dei lavoratori del trasporto pubblico genovese Amt stamani in occasione dell'inaugurazione del Salone Nautico internazionale di Genova. Un corteo si è riunito in viale Brigate Partigiane ed ha iniziato a sfilare lungo la strada fino all'ingresso dell'area fieristica, dove sta ostacolando il traffico. Davanti al Salone è stato issato uno striscione con la scritta: «Il trasporto pubblico fa vivere la città, non uccidetelo».

Nelle prime ore della mattinata, per disposizione del prefetto Francesco Musolino, è giunta l'ordinanza nei confronti del personale inserito nelle turnazioni programmate per la giornata di oggi: sono stati precettati tutti i dipendenti si sono astenuti dal lavoro, come deciso ieri sera nell'assemblea dei dipendenti con sette voti contrari, tre astenuti e circa 700 favorevoli.

Obiettivo della manifestazione l'incontro con il ministro dei Trasporti Altero Matteoli, che ha inaugurato alle 9,30 la 50esima edizione del Salone Nautico e si è reso disponibile al confronto con gli scioperanti. Al termine dell'incontro i sindacati hanno espresso soddisfazione attraverso le parole del segretario ligure della Filt-Cgil Corrado Cavanna, il quale ha spiegato che «si è ottenuto di portare la questione del trasporto pubblico locale all'attenzione del governo dandogli una dimensione nazionale, e per l'apertura, a livello regionale, di un tavolo di confronto sindacale, chiesto da tempo e fino ad oggi mai ottenuto».

«Il botto che abbiamo fatto è servito, pur dispiacendoci di avere creato un disagio», ha detto invece Giuseppe Mazza, segretario della Fit-Cisl Genova. I sindacalisti hanno anche chiesto al prefetto di Genova Musolino e al ministro Matteoli di non applicare sanzioni ai lavoratori per la mancata osservanza della precettazione di stamani, anche perché non sarebbe stata emanata nelle forme previste dalla legge, (ossia indicando ogni singolo dipendente previsto in turno).

Intanto secondo quanto spiega Cavanna, «Matteoli lunedì incontrerà il ministro dell'Economia Giulio Tremonti per cercare di trovare una soluzione alla questione del trasporto pubblico locale in Liguria a partire da Amt e si è impegnato a parlare col ministro del Lavoro Maurizio Sacconi per la parte che riguarda gli ammortizzatori sociali. Una risposta sulla questione al prefetto di Genova è attesa per lunedì». Martedì pomeriggio invece, spiega ancora il sindacalista della Filt-Cgil sarà aperto un tavolo con la Regione, il Comune e la Provincia di Genova, per parlare di tutto il trasporto pubblico locale della Liguria, a partire dalla questione Amt.

Tecnologia: Ora Facebook ti segue, ovunque

Al via anche in Italia la geolocalizzazione: gli amici sanno dove sei in ogni momento

Chi, cosa, quando, perché. E adesso anche dove. Dallo scorso giovedì è attiva su Facebook una funzione che permette di segnalare agli altri iscritti la propria posizione per scoprire tra i conoscenti chi si trova nelle vicinanze ed eventualmente anche per stringere nuove amicizie.

Così la geolocalizzazione arriva sul social network più famoso, con oltre 500 milioni di iscritti, di cui circa 17 in Italia. Negli Stati Uniti «Places» è in funzione da agosto, da noi si chiama «Luoghi» e nei primi due giorni è stato usato già da diverse migliaia di utenti. Ma attenzione: solo quelli con un telefonino possono comunicare la propria posizione, utilizzando il Gps integrato in quasi tutti gli apparecchi di fascia medio-alta. Bisogna autorizzare il software a condividere i nostri dati (bene ricordarlo, specie in presenza di fidanzate gelose), poi si può scegliere chi tenere al corrente dei propri spostamenti: solo gli amici o anche gli amici degli amici, magari escludendo i colleghi dell'ufficio o le amiche del circolo di Bridge. Appariranno sulla pagina personale di Facebook come fossero aggiornamenti di status e gli altri potranno commentarli, segnalando magari che a due passi c'è un negozio con un'offerta da non perdere o una pasticceria specializzata in babà e sfogliatelle.

Detto così, non si capisce come mai sulla geolocalizzazione possano scommettere aziende grandi e piccole, come Google (con Latitude, da noi poco diffuso), ma pure Gowalla, Gbanga, Brightkite. Anche Twitter da qualche tempo offre semplici funzioni di geolocalizzazione. Foursquare è però il caso più clamoroso, un successo tale che il World Economic Forum ha segnalato l'azienda newyorchese come uno pionieri della tecnologia per il 2011. E che un risvolto economico esista lo testimoniano gli accordi con Starbucks, il «New York Times», ma anche palestre, bar, negozi, supermercati: ad oggi più di 20 mila in tutto il mondo riservano offerte speciali a chi utilizza Foursquare per registrarsi (qui l'operazione si chiama però «check-in» come negli aeroporti). In cambio ne ricavano un passaparola capillare e sempre aggiornato, una pubblicità miratissima ed efficace: sono i consigli degli utenti a conoscenti e amici, diffusi attraverso lo stesso Foursquare oppure su altri social network.

Per giornali e siti web la geolocalizzazione significa poter distribuire le notizie in tempo reale, indirizzandole esattamente dove servono: l'incendio nella pineta, la coda in autostrada, il concerto a sorpresa. Dietro il mondo reale se ne può costruire uno inventato, trasformando palazzi in castelli e chiese in templi pagani. Oppure si può organizzare nelle vie di Milano una caccia al tesoro virtuale: è successo nel corso della Social Media Week, in un evento sponsorizzato da Vodafone in collaborazione con Foursquare. Perché anche per gli operatori telefonici la geolocalizzazione potrebbe diventare un business importante, visto che consente di distribuire banner e pubblicità sempre diversi, a seconda di dove si trova il destinatario dello spot.

Facebook non è ancora così evoluto, ma certo l'inventore Mark Zuckerberg non si accontenterà dei commenti e dei «mi piace». Potrebbe studiare un sistema analogo a quello dei «badge» (distintivi) che si guadagnano su Foursquare quando si dimostra di frequentare assiduamente un certo posto, introdurre funzioni nuove, concludere accordi strategici. Ma né lui né i suoi concorrenti faranno nulla per salvare quel briciolo di privacy che ancora ci rimane. Forse.

Moto Gp: Giappone, in pole c'è Dovizioso Si rivede anche Rossi: secondo Andrea Dovizioso, 24 anni

Per il romagnolo è la prima volta in MotoGp. Stoner finisce terzo. Lorenzo in ritardo: quarta piazza

Andrea Dovizioso ha conquistato la pole position nella classe MotoGp del Gp del Giappone. Sul tracciato di Motegi, il pilota della Honda Repsol è stato il più veloce nelle qualifiche fermando il cronometro su 1'47''001. Dovizioso partirà davanti alla Yamaha di Valentino Rossi. Il Dottore ha ottenuto il secondo tempo (1'47''055) nelle prove ufficiali, precedendo la Ducati dell'australiano Casey Stoner (1'47''105) che domani chiuderà la prima fila della griglia. Lo spagnolo Jorge Lorenzo, leader del Mondiale e vicinissimo al titolo, ha chiuso le prove ufficiali con il quarto crono (1'47''206) e domani aprirà la seconda fila.

Accanto a lui, le Yamaha Tech 3 degli statunitensi Colin Edwards (1'47''464) e Ben Spies (1'47''648). Settima posizione per la Honda Lcr del francese Randy De Puniet (1'47''753), seguito dalla Honda Gresini di Marco Simoncelli (1'47''914). Loris Capirossi, in sella alla Suzuki, ha fatto segnare il decimo tempo (1'48''068) alle spalle del compagno di team, lo spagnolo Alvaro Bautista (1'48''002). Marco Melandri, con l'altra Honda Gresini, scatterà dalla 12esima posizione (1'48''238), dietro alla Ducati dello statunitense Nicky Hayden (1'48''182). Le qualifiche hanno modificato parzialmente le gerarchie delineate dalla seconda e ultima sessione di prove libere. Nei collaudi mattutini il migliore era stato Lorenzo (1'47''413), davanti a Dovizioso (1'47''836) e Rossi (1'47''905).

Rossi: "Che bello tornare in prima fila"
«Sono veramente contento, era Le Mans che non partivo dalla prima fila, prima dell'incidente del Mugello!». Valentino Rossi in Giappone ritrova il sorriso dopo i dubbi sulla tenuta della sua spalla. «Oggi è andata bene - ha continuato Rossi - perchè non ho sentito dolore. A volte sto malissimo ed altre non sento nulla, la spalla si comporta in modo imprevedibile. Comunque abbiamo fatto un buo lavoro, la moto si è dimostrata veloce e abbiamo trovato un buon setting, ed il nuovo motore che mi ha dato la Yamaha spinge forte, quindi va bene. Per domani sono fiducioso, spero solo che il tempo regga».

Il caso: "Bestemmia insopportabile" L'Avvenire critica Berlusconi

Il quotidiano cattolico: il premier
ha il dovere di sobrietà e rispetto.
Ma Monsignor Finischella frena:
"Le parole vanno contestualizzate"
ROMA
«Ci mancava solo la bestemmia dentro la barzelletta del presidente». Comincia così l'editoriale di Avvenire firmato dal direttore Marco Tarquinio, all'indomani del video pubblicato dal sito de L'Espresso, in cui Berlusconi racconta una barzelletta contro Rosy Bindi che si conclude con una bestemmia.

L'affondo del quotidiano è durissimo. «C'è una cultura della battuta a ogni costo che ha preso piede e fa brutta la nostra politica. E su questo tanti dovrebbero tornare a riflettere», è l'appello lanciato dal direttore del giornale dei vescovi. «Ma su ogni uomo delle istituzioni - prosegue l'editoriale - su ogni ministro e a maggior ragione sul capo del governo grava, inseorabile, un più alto dovere di sobrietà e di rispetto. Per ciò che si rappresenta, per i sentimenti dei cittadini e per Colui che non va nominato invano».

Più cauto invece il commento di Monsignor Rino Fisichella: «Bisogna sempre in questi momenti saper contestualizzare le cose - spiega il presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione - e, certamente, non bisogna da un lato diminuire la nostra attenzione, quando siamo persone pubbliche, a non venir meno a quello che è il nostro linguaggio e la nostra condizione; dall'altra credo che in Italia dobbiamo essere capaci di non creare delle burrasche ogni giorno per strumentalizzare situazioni politiche che hanno già un loro valore piuttosto delicato».

Intanto la polemica politica infuria. «Le barzellette sono un problema di gusto e di rispetto per gli altri. Un problema per cui ciascuno risponde della barzellette che dice», attacca il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. Per il vicesegretario del Pd Enrico Letta «l'Italia non può permettersi un primo ministro così». «Se la bestemmia fosse scappata ad un altro presidente del Consiglio sarebbe venuto giù il mondo - dice il vicesegretario del Pd - , l'ha detta Berlusconi e noto reazioni troppo timide. Questo mi preoccupa perchè significa che da lui si tollera tutto». Ma il Pdl fa quadrato intoirno al Cavaliere. Per il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi «Berlusconi ha sbagliato, ma ha chiesto scusa. Quando accadono questi fatti ci sono solo poche cose da fare: dare un giudizio, e lui ha sbagliato, chiedere scusa, e lui lo ha fatto, e, per un cattolico, andarsi a confessare. È inutile ora continuare ad alimentare polemiche e strumentalizzare».

Non si placa quindi la bufera sulle barzellette di Berlusconi "rubate" in due video. La "storiella" incriminata, raccontata a un gruppo di fan e conclusa con una bestemmia, ha trasformato la giornata di ieri del premier in un venerdì ad alta tensione. A sera dopo che le opposizioni avevano stigmatizzato duramente le sue parole era scesa in campo Famiglia Cristiana definendo la bestemmia «un'offesa a tutti i cattolici». Eppure il Cavaliere si era detto convinto convinto che gli attacchi erano «strumentali». Certo, Berlusconi si è scusato se ha urtato la sensibilità di qualcuno (di barzellette tra l'altro ne ha raccontate più d'una concedendosi dell'ironia anche sugli ebrei) ma ha spiegato di non averle certo inventate lui queste «storielle». Sono vecchie, ha minimizzato, circolate più di un anno fa in Parlamento.

Ciò che è certo è che la bufera nella quale si trova coinvolto il presidente del Consiglio nasce "a tradimento": le sue parole sono infatti state registrate e poi diffuse a sua insaputa, la sera del suo compleanno ( la notte tra il 28 e il 29 settembre, appena dopo aver incassato la fiducia alla Camera) mentre intratteneva sotto la sua residenza romana un gruppo di fan. Le barzellette rubate, quella che ancora una volta prende di mira Rosy Bindi e che finisce con una bestemmia e quella sugli ebrei, hanno scatenato una ridda di polemiche. «Penso che questa volta il presidente del Consiglio - ha detto la diretta interessata - prima che a me debba chiedere scusa a tutti i credenti di questo Paese, alla Chiesa e a quella stampa cattolica di cui ieri si è vantato di avere l'attenzione». Nell'insieme, ha affermato il leader del Pd Pier Luigi Bersani, si tratta di affermazioni «inaccettabili». Indegne e sconcertanti, ha aggiunto l'Italia dei Valori che oggi scende in piazza per il nuovo No-B day. Eppure, è stata la replica del vicepresidente dei deputati Osvaldo Napoli, «la libertà, come diceva Hugo, inizia dall'ironia».

Politica: Riforma della giustizia, l'altolà di Fini Il presidente della Camera Gianfranco Fini

Il presidente della Camera: no
a leggi che penalizzino i giudici

No a riforme della giustizia che «penalizzino la magistratura», «restiamo fedeli al governo, ma il programma non venga tradito». Il giorno dopo lo scontro tra Berlusconi e l'Anm, Gianfranco Fini interviene nel dibattito sulla giustizia e fissa i suoi paletti.

Il presidente della Camera è intervenuto telefonicamente ad un convegno organizzato da "Futuro e Libertà" per l'Italia a Salerno, alla presenza del capogruppo di Fli alla Camera Italo Bocchino. «Non vuol dire - ha detto Fini nel suo intervento - che tutti i magistrati sono eccellenti servitori dello Stato. Ce ne sono che, come in altre categorie, hanno dei difetti. Ma non si può e non si deve in alcun modo pensare di dar vita a una riforma della giustizia che parta dal principio che si deve punire o penalizzare la magistratura italiana».

Il presidente della Camera ha poi fatto questa previsione sull'esito della riforma sulla giustizia: «Lo vedremo nelle prossime settimane nel dibattito alla Camera», dove Futuro e libertà per l'Italia «è determinante in termini numerici», e ciò è «garanzia» per il rispetto del programma. Fini lancia poi un avvertimento agli alleati: «Nei prossimi mesi - dice il presidente della Camera nel suo intervento telefonico alla convention di Generazione Italia in corso a Salerno, intervento ripreso da Sky Tg24 - gli italiani avranno la possibilità di verificare se la politica per davvero è un torbido affare in cui polemiche, personalismi, dossier, avvelenano quotidianamente il vivere civile o se al contrario la politica è la capacità di rispondere ai problemi reali dei cittadini».

Per Fini il centrodestra è «fin troppo attento alle esigenze e alle richieste di un partito, la Lega» e «in molte circostanze sembra dimenticare che buona parte del suo consenso arriva dal Sud, dal meridione». Fini ricorda che «stando agli impegni presi dal presidente Berlusconi nel discorso programmatico alle Camere», il meridione «deve tornare ad essere al centro dell'agenda politica. Ma occorre aspettare che alle buone intenzioni seguano fatti concreti e stanziamenti». A giudizio del fondatore di Futuro e Libertà «è sacrosanto ricordare che servono le infrastrutture per il Sud», ma non va dimenticato che «in questi mesi i fondi Fas sono stati considerati un salvadanaio a cui attingere per far fronte alle tante emergenze che l'Italia di volta in volta doveva affrontare». Fli, garantisce quindi Gianfranco Fini, sarà «in prima linea per garantire il riscatto del Sud, per garantire che i giovani abbiano finalmente la possibilità di esprimere le loro capacità. Credo sia una emergenza drammatica la disoccupazione, specie nel meridione».

LA BATTAGLIA "Fox sessista e razzista" Catherine contro la tv di Murdoch

Giornalista denuncia: il network discrimina. La Herridge accusa: "Promozioni solo se sei bella e giovane". E parte l'inchiesta federale

NEW YORK - Caterina la Terribile, detta anche "il folletto dell'antiterrorismo", riuscirà dove non ce l'ha fatta Barack Obama? Ci voleva una anchorwoman esasperata dal sessismo, per scatenare quella che il Daily News definisce una "guerra totale dentro la Fox News". E se pochi giorni fa Rupert Murdoch aveva ignorato il duro attacco del presidente degli Stati Uniti ("la sua Fox è distruttiva per la crescita dell'America nel lungo termine" ha detto Obama in un'intervista a Rolling Stone), non può sottovalutare l'indagine per discriminazione che investe la sua tv-ammiraglia.

Quarantasei anni, lauree a Harvard e Columbia, una carriera da anchorwoman alla Nbc, poi sbarcata alla Fox come corrispondente da Londra, Catherine Herridge era diventata l'inviata speciale per la Homeland Security e l'antiterrorismo. Per questo, e per i capelli corti come la fatina Julia Roberts in Peter Pan, si era conquistata il nomignolo di "terror pixie". Adesso è dentro il network di destra che la Herridge vuole seminare il terrore.

Nella tv di Murdoch la politica delle promozioni, la gerarchia degli stipendi e della visibilità sullo schermo, sembra una caricatura moderna di Mad Men: un ambiente da primi anni Sessanta, che ignora le conquiste del femminismo e i diritti civili. Se sei donna, per quanto competente, devi accontentarti di gareggiare in serie B. A meno di avere un fisico degno delle pagine di Playboy, e di sfoggiarlo con disinvoltura, come le varie Megyn Kelly, Kimberly Guilfoyle, Liz Claman. Ma che scandalo c'è, se la tv promuove veline e pin-up? In America lo scandalo c'è. La denuncia della Herridge ha fatto scattare un'indagine federale che può avere conseguenze serie per il network di Murdoch.

La

La battaglia risale al 2006 quando la reporter si vide relegata in un incarico secondario

U. S. Employment Opportunity Commission, agenzia federale con poteri di polizia giudiziaria, ha aperto un'istruttoria per "discriminazione sistematica basata su sesso, età, razza". Possono scattare sanzioni pesanti, l'accusa alla Fox è di aver violato tre leggi fondamentali per l'equo trattamento dei dipendenti di ogni azienda americana: lo Equal Pay Act del 1963 che proibisce di pagare meno le donne a parità di incarico; lo Age Discrimination Act del 1967 che ha messo al bando le sperequazioni basate sull'età; il Civil Rights Act aggiornato al 1991 che esclude la preferenza etnica.

La battaglia della Herridge risale al 2006, quando si vide relegata in un in carico secondario la reporter televisiva cominciò a raccogliere prove sui comportamenti sessisti e razzisti all'interno della Fox: una quarantenne non disponibile e esibirsi in minigonna era già un rudere da scartare; altre ingiustizie hanno danneggiato la carriera di suoi colleghi neri. Ora qualcuno sospetterà gli inquirenti federali di aver colto l'occasione per regolare i conti con "la tv del nemico". Esasperato dall'informazione faziosa del network, Obama nell'intervista a Rolling Stone paragona Murdoch a William Randolph Hearst: leggendario magnate della stampa americana, che ispirò il personaggio di Citizen Kane nel film di Orson Welles, Hearst usò il suo impero di carta per attaccare il New Deal rooseveltiano.

Ma le accuse di Obama non turbano la Fox quanto l'attacco della Herridge. L'offensiva aperta della anchorwoman infatti rischia di portare alla luce una rivolta interna che serpeggia all'interno del network. Il modello di tv urlata, che ha fatto della Fox il "network di riferimento" del Tea Party, scontenta un numero crescente di giornalisti.

La ribellione prende di mira soprattutto Glenn Beck, il presentatore-agitatore che è diventato uno dei leader della destra populista. Quando Beck organizzò una manifestazione di protesta a Washington il 28 agosto, per molti suoi colleghi stava varcando una soglia. «Quella propaganda scatenata rende sempre più difficile presentare la Fox come una rete d'informazione», hanno confidato alcuni suoi colleghi a un'inchiesta del New York Times Magazine.

In seguito a quegli sfoghi è dovuto intervenire in persona il grande protettore di Beck: il chief executive del gruppo Roger Ailes ha diffuso una circolare interna per diffidare i giornalisti dagli "attacchi personali". Ma lo stesso Ailes, che ha spostato l'intera News Corp. ancora più a destra da quando Obama è alla Casa Bianca, comincia ad avere dei dubbi. Gli indici di ascolto di Beck stanno calando. E si portano dietro per la prima volta da molto tempo una flessione degli investimenti pubblicitari.

LA STORIA Il paradosso siciliano di Licata il sindaco governa dal confino

Licata: il primo cittadino, accusato di corruzione, deve restare lontano dalla città che amministra
dal nostro inviato ATTILIO BOLZONI


LICATA (AGRIGENTO) - Dov'è il sindaco? «Non c'è», sbuffa il vigile di guardia al Municipio. E dov'è? «Fuori, fuori sede», risponde avvilito. Poi invoca Sant'Angelo, il patrono della città: «Solo lui, il nostro santo, prima o poi lo farà tornare». Prima o poi. Quando, nessuno lo sa. Perché, questa che stiamo per raccontare, è l'avventura di un sindaco che fa il sindaco dal confino.

Governa ma da lontano, ha il "divieto di dimora" a Licata per motivi di giustizia e lui amministra in esilio, firma delibere a distanza, nomina assessori fra i tavolini dei bar, fa spostare i messi comunali di qua e di là, decide il destino della sua comunità da un trivani semiarredato alla periferia più malandata di Agrigento. A 38 chilometri dalla sua Licata. Resiste il sindaco Angelo Graci, resiste e non vuole dimettersi. Da novembre dell'anno scorso va in giro per tutta l'isola con addosso la fascia tricolore ma non può mettere piede a casa sua perché potrebbe - ha scritto il giudice - «reiterare il reato». Accusato di corruzione, è in attesa di verdetto. Però non cede, non molla la poltrona «per dignità di uomo e alto senso delle istituzioni».

Per raccontare un'oscenità italiana e rintracciare una piccola trama dietro il pagamento di una miserabile (presunta) tangente bisogna lasciare la Valle dei Templi e scendere verso le serre dei meloni cantalupi intorno a Licata, 40 mila abitanti fra ville liberty e un mare che sembra avventarsi su ficus e ulivi, chiese di pietra bianca e la monnezza che arriva quasi sotto il Municipio dove Angelo Graci c'è e non c'è, dove il sindaco è il sindaco ma qui non può

Gira in auto blu, presenzia alle manifestazioni. In municipio dicono che "è fuori sede"

più entrare.

Tutti a Licata sono devotissimi a Sant'Angelù e per sorte maligna questa storia è cominciata proprio in suo onore il 5 maggio del 2009, preghiere, luminarie, la processione dei pescatori con le barche che prendono il largo e la statua del patrono portata pericolosamente fra le onde («Sant'Angelù o ciova o coddra», Sant'Angelo fai piovere o ti affoghiamo) per allontanare la minaccia della siccità, poi i festeggiamenti notturni con suonatori e cantanti. E sarebbe stato proprio un impresario di spettacoli a mandare il sindaco di Licata al confino, una mazzetta di appena 6 mila euro da dividere in tre - con l'assessore Tiziana Zirafi e con il vicepresidente del consiglio comunale Nicolò Riccobene - la firma di Angelo Graci sulla delibera numero 44 e l'arresto per tutti.

Il sindaco, era il 24 novembre, è finito ai domiciliari e una settimana dopo fuori dalla sua città - con provvedimento del Tribunale - e con assoluto obbligo di non tornarci. Prima il prefetto di Agrigento l'ha rimosso, poi la sospensione è decaduta, poi ancora il consiglio comunale si è autosciolto. Grazie allo statuto speciale della Regione (siamo in Sicilia, terra di autonomia e astuzie) un sindaco al confino che non vuole lasciare può continuare la sua missione di primo cittadino nonostante il distacco forzato e tutto il resto. Angelo Graci è rimasto sindaco per se stesso e per la legge.

A Licata non ci sono più consiglieri ma un commissario straordinario, in carica lui e la sua giunta. Uno scenario da spavento. Come se a Roma non ci fosse più il Parlamento ma solo il Governo. A Licata le cose sono andate così. E dal giorno dell'arresto per l'ipotetico passaggio di mano dei 6 mila euro in città i suoi fedelissimi fanno e disfanno, montano e smontano, parlano e straparlano. E da quel giorno il sindaco ha cambiato 6 vicesindaci e 29 assessori. Molti sono venuti da fuori, ingaggiati dai paesi vicini, "stranieri" di Aragona, di Grotte, di Favara. L'ultimo della lista è stato suo cognato Paolino, un ex carabiniere che ha anche la delega agli Spettacoli.

Dov'è il sindaco? «Abita al quinto piano», soffia un muratore di via Michele Lizzi al villaggio Mosè, banlieu agrigentina devastata dal cemento abusivo a ridosso del tempio della Concordia. Al quinto piano di una palazzina gialla al civico 28 c'è la sua nuova casa e il suo nuovo ufficio, il suo gabinetto da sindaco, il suo quartiere generale da quando sopravvive al confino. La mattina, per primi, in via Michele Lizzi arrivano i vigili urbani da Licata a fargli firmare le carte. Poi, a turno, su una Mercedes nera arriva Ignazio oppure Franco, i due autisti che lo scorrazzano in tutta la Sicilia. «Andiamo alla Provincia, andiamo a Palermo alla Regione, per motivi istituzionali qualche volta andiamo anche a Roma», racconta Ignazio.

A giugno l'hanno accompagnato a una fiaccolata antimafia ad Agrigento («Ha la faccia tosta di presentarsi anche in queste occasioni: sta provocando un danno alla città senza precedenti», accusa Daniele Cammilleri, capogruppo alla Provincia per il centro-sinistra e cittadino di Licata), a inizio settembre si è autoinvitato alla commemorazione dei giudici Saetta e Livatino portandosi dietro i vigili con il gonfalone, una settimana fa ha costretto altri sei sindaci del circondario a spostare una riunione sui rifiuti a Ravanusa. L'avevano organizzata a Licata ma là lui non ci poteva andare.

Convoca conferenze stampa al caffè Albatros di San Leone, riceve i funzionari al Roxy bar davanti al Tribunale di Agrigento, dicono che abbia riunito la sua giunta perfino nel suo appartamento di via Michele Lizzi e nella hall del Grand Hotel dei Templi. «Falsità, la giunta si è sempre tenuta qui in Municipio e senza il sindaco», reagisce il segretario generale del comune Caterina Moricca. Poi ammette: «Certo, in questa situazione ci sono difficoltà di raccordo ma è la democrazia».

Le voci che corrono nelle vie di Licata sono tante e tutte raccolte dai cronisti di Video Alfa che giorno dopo giorno martellano Angelo Graci e la sua corte. Ogni edizione del Tg è uno scoop su un rimpasto o un impasto governativo. L'altro lunedì hanno dato la notizia che il trivani del villaggio Mosè, dove abita, è di proprietà dell'ultimo vicesindaco Giuseppe Arnone. Ribatte l'interessato: «È della suocera di mio fratello, il sindaco paga regolarmente l'affitto ed è stato messo fuori gioco perché in campagna elettorale ha sbaragliato tutti sconfiggendo il vecchio potere di Licata».

Il sindaco non parla più su consiglio degli avvocati. Però manda avanti i suoi. Uno dopo l'altro tutti gli otto, ultimissimi, assessori investiti a rappresentarlo in sua assenza. Lo difendono in coro, dichiarano in fotocopia: «Un uomo integerrimo, vittima di un complotto: non si dimette perché è innocente».

E la tangente? E i 6 mila euro? Lo scandalo è praticamente "scoppiato" in diretta sugli schermi delle tivù locali quando un impresario di spettacoli - non quello che ha vinto, ma Gioacchino Farruggio detto Sergio - ha candidamente ammesso: «Per lavorare a Licata bisogna pagare qualche contributo». Dall'imprenditore che accusa alle "cimici" dei carabinieri, dagli appuntamenti fra il presunto corrotto e il presunto corruttore alle maldicenze (maldicenze?) su un altro notabile diventato famoso per una sua celebre frase («Mangio io, mangi tu, mangiamo tutti»), dal divieto di dimora ordinato per il sindaco alla sua ostinata scelta di non andarsene.

Scandalo e scompiglio. Con interrogazioni parlamentari, sospetti, con il leader siciliano di Legambiente Giuseppe Arnone (solo un omonimo del vicesindaco) che sfila con il suo posterbus davanti al palazzo del governatore Lombardo per chiedere la cacciata di Graci, con la sconcia giostra dei vice e degli assessori che lo tengono in sella sotto processo e confinato.

Lasciandoci dietro Licata e le maliziosità dei suoi amministratori, raccogliamo per strada l'ultimo sfogo sulla città più indicibile. Appalti milionari manovrati, intoccabili, vicinanze equivoche fra rappresentanti delle forze dell'ordine e imprenditori o altri amministratori sempre impuniti. Ogni fatto, luogo e personaggio citato in quest'ultima parte di cronaca non è puramente casuale. Al momento però il protagonista di Licata resta lui. Dov'è il sindaco? «Fuori sede», hanno imparato a ripetere i quattrocento impiegati del Comune.

CARDIOCHIRURGIA Cuore artificale su un ragazzo di 15 anni A Roma il primo intervento al mondo

L'operazione effettuata giovedì scorso al Bambino Gesù, dove l'equipe di cardiochirurgia ha impiantato nel petto del ragazzo un organo meccanico come soluzione permanente e non come "ponte" in attesa di un donatore compatibile

ROMA - Un cuore artificiale permanente è stato innestato per la prima volta al mondo nel petto di un ragazzo di 15 anni. L'intervento è stato effettuato giovedì scorso dall'equipe di cardiochirurgia dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, coordinata dal cardiochirurgo Antonio Amodeo.

La vera novità dell'operazione sta nel fatto che il cuore meccanico impiantato nel petto del ragazzo non è una "soluzione ponte", come avviene solitamente, in attesa di essere sostituito con un organo compatibile proveniente da un donatore, ma è permanente. Ed è il primo caso al mondo di cuore artificiale permanente pediatrico. Nel caso del ragazzo del Bambino Gesù, i medici hanno optato per la scelta radicale di impiantare un dispositivo artificiale permanente, dettata dal quadro clinico del paziente. Il ragazzo operato a Roma, infatti, era colpito da una malattia che ne impediva l'iscrizione in lista d'attesa per il trapianto di cuore. Di qui la decisione di offrire al giovane paziente l'unica alternativa terapeutica al processo generativo che lo avrebbe portato brevemente alla morte.

Spiegano i medici che la prognosi è ancora strettamente riservata, in considerazione delle condizioni generali del paziente e del carattere innovativo dell'intervento, durato dieci ore e in cui è stato impiantato un cuore artificiale di quattro centimetri inserito all'interno del ventricolo sinistro. La particolarità della soluzione tecnologica e chirurgica adottata al Bambino Gesù sta nella ridotta invasività dell'apparecchio e nelle modalità di alimentazione che riducono i rischi infettivi, che rappresentano la prima causa nel fallimento di queste soluzioni alternative fino ad oggi sperimentate. L'apparecchio, una pompa idraulica attivata elettricamente, è collocato interamente all'interno del torace in modo da ridurre i rischi di infezione. L'alimentazione elettrica avviene tramite uno spinotto collocato dietro il padiglione auricolare sinistro. al quale è collegata la batteria che il paziente porta alla cintura.

Secondo i medici del Bambino Gesù, l'impianto di un cuore meccanico come soluzione permanente apre nuove prospettive terapeutiche e speranze di vita per tutti quei pazienti con patologie cardiache per le quali fino ad oggi resta essenziale un trapianto e per quei pazienti non candidabili a ricevere un cuore da un donatore per problemi clinici, come nel caso del quindicenne operato a Roma.

LA MANIFESTAZIONE NoB-Day2 al grido di 'Svegliati Italia' parte il corteo del 'Popolo Viola'

ROMA - No B Day, si replica. E' partita la riedizione della manifestazione nazionale che 10 mesi fa, a Roma, portò in piazza centinaia di migliaia di persone per chiedere le dimissioni di Silvio Berlusconi. Il Popolo Viola ci riprova. Stesso canovaccio e stessi slogan per una giornata che, nelle intenzioni degli organizzatori, non è solo 'antiberlusconiana'. Al centro temi come la Costituzione, l'informazione, la legalità e il lavoro. Ma, in strada, i numeri e l'entusiasmo non sono gli stessi.

Il corteo, che ha iniziato il proprio percorso da Piazza della Repubblica, è composto da circa 10mila persone. Ma gli organizzatori dichiarano che "in molti stanno ancora arrivando". Tra le bandiere di partito le più diffuse sono quelle dell'Italia dei Valori e della Federazione della Sinistra, che hanno contribuito, logisticamente ed economicamente, all'organizzazione della giornata. In testa i rappresentanti del Popolo Viola con lo striscione: "Svegliati Italia".

La marcia dei manifestanti si concluderà a Piazza San Giovanni, dove nel pomeriggio sono previsti gli interventi di molte personalità della società civile, da Stefano Rodotà a Concita De Gregorio, da Salvatore Borsellino a Paul Ginsborg. Tanti i cori. Tra i più gettonati: "Berlusconbi a San Vittore", "Berlusconi al capolinea", e "la Costituzione non si tocca"..

E la polemica tra le forze politiche inizia ancora prima del corteo. Sul banco degli imputati il Pd di Pierluigi Bersani. Molti cartelli raffigurano il segretario democratico addormentato sui banchi del Parlamento. A commento, lo slogan: "Non facciamo rumore, il Pd si potrebbe svegliare". Per Angelo Bonelli, presidente dei Verdi, "è una delle colpe del Pd non contrastare in modo adeguato l'egemonia culturale berlusconiana". Tra gli esponenti politici attesi a Piazza San Giovanni, Antonio Di Pietro, Nichi Vendola, Rosy Bindi e Ignazio Marino.

venerdì 1 ottobre 2010

Costume: Il mito della scarsa libido femminile "è inventato dalle case farmaceutiche"

Per le industrie i due terzi delle donne soffrono di disturbi sessuali
Il British Medical Journal: lo scopo è vendere nuovi medicinali

Le aziende farmaceutiche hanno inventato il problema della scarsa libido delle donne per poter vendere nuovi medicinali. È quanto denuncia il British Medical Journal, che accusa le aziende di aver trasformato un occasionale calo di desiderio sessuale da parte delle donne, dovuto a diverse cause di tipo sociale, psicologico e psichico, in un problema medico solo a fini di lucro.

«È ormai chiaro che le aziende farmaceutiche non solo hanno sponsorizzato la conoscenza di questa nuova condizione, ma in alcune occasioni hanno contribuito a inventarla», scrive il ricercatore Ray Moynihan dell'Università di Newcastle in Australia. Le compagnie farmaceutiche hanno investito milioni nella ricerca di un equivalente femminile del Viagra, finora senza successo. «Ma così facendo hanno alimentato la domanda creando rumors e aspettative», ha aggiunto lo studioso puntando il dito contro le aziende anche per aver condotto ricerche al solo scopo di dimostrare quanto fosse «diffusa la malattia e per vendere i medicinali»

In realtà i problemi del sesso nelle donne sono molto più complessi di quanto non siano negli uomini, riporta l'Independent, e comprende anche la mancanza di desiderio, la mancanza di eccitazione, la mancanza di orgasmo e la prospettiva economica delle case farmaceutiche non sta aiutando la ricerca in questo senso.

Nel suo nuovo libro, Sesso, bugie e farmaceutica, che viene mostrato in anteprima sul British Medical Journal, Moyniham afferma che «Il marketing delle medicine e la scienza medica si fondono in modo affascinante e spaventoso allo stesso tempo: forse è il momento di rivalutare il modo in cui l'istituzione medica definisce le condizioni comuni e consiglia come trattarle». Nel 2005, Pfizer, produttrice del Viagra, ha finanziato un sondaggio che ha mostrato come il 63% delle donne abbia una disfunzione sessuale: testosterone e Viagra in questo caso avrebbero potuto essere utili. Nel 2006, Procter and Gamble, creatori di un cerotto per le donne, hanno promosso un sondaggio in cui risulterebbe che una su 10 donne in postmenopausa aveva un basso desiderio sessuale.

Tutti gli sforzi da parte delle aziende per soddisfare le necessità sono poi naufragati. Pfizer ha ritirato dal mercato il Viagra per le donne dopo studi che dimostravano come non avesse un effetto maggiore rispetto al placebo. Il cerotto di Procter & Gamble è stato respinto nel 2004 negli Stati Uniti, per timore di cancro e malattie cardiache.

Musica: I Take That riuniti sono in "Progress"

Dall'8 ottobre nelle radio di tutto il mondo il primo singolo "The Flood"

Freschi della più eccitante "reunion" nella storia recente del pop inglese, i Take That hanno rivelato il nome del loro attesissimo album in uscita il 23 Novembre su dischi Polydor/Universal: si chiamerà Progress, mentre The Flood è il titolo del primo singolo estratto dal nuovo disco, che debutterà su Bbc Radio 1 alle ore 8.15 dell'8 ottobre e da quel momento si potrà ascoltare in tutte le radio del mondo. Il singolo sarà poi in vendita digitale dal 15 novembre.

L'attesa è stata ulteriormente alimentata da alcune foto pubblicate recentemente dai tabloid inglesi: Gary, Howard, Jason, Mark e Robbie sono stati ritratti in veste di canottieri sulle rive del Tamigi. Infatti erano sul set del video di The Flood, girato sia sul fiume che al Lago Dorney a Eton.

La lavorazione del disco ha avuto inizio a New York un anno fa, al termine del tour Circus Live, che ha stabilito numerosi record da Guinnes dei primati. In breve tempo tutti e cinque i membri della formazione originale dei take That hanno iniziato a scrivere e registrare i pezzi che hanno gettato le basi per la realizzazione di questo nuovo album, prodotto da Stuart Price.

I Take That e Robbie Williams hanno complessivamente venduto oltre 80 milioni di dischi, suonato dal vivo per oltre 14 milioni e mezzo di persone (di cui oltre 1 milione solo nell'ultimo tour dei Take That), vinto 19 Brit Awards, collezionato 13 album al numero uno in classifica, 17 singoli al numero uno, 8 Mtv Awards e la lista potrebbe continuare a lungo. Insomma, il successo che hanno conseguito, sia separatamente che come gruppo è già straordinario. E probabilmente questo album prenatalizio è destinato a segnare qualche altro traguardo straordinario.

Salute: Parte “Nastro Rosa”, la campagna per la prevenzione del tumore al seno

Ottobre è il mese della prevenzione e la Lilt si è mobilitata con una grande iniziativa attiva in tutta Italia

È arrivata alla 17esima edizione la campagna "Nastro Rosa", l'iniziativa volta alla prevenzione del tumore al seno realizzata dalla Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori) in collaborazione con Estee Lauder Companies. La campagna durerà tutto il mese di ottobre 2010.

La testimonial d'eccezione, quest'anno è la giornalista Francesca Senette (che vedete ritratta nella locandina), e accompagnerà con la sua immagine tutta una serie di iniziative. Anzitutto, le visite senologiche e i controlli clinici strumentali presso gli oltre 390 punti di prevenzione Lilt.

Ma le iniziative non si esauriscono qui: il 6 ottobre, infatti, nel corso di un incontro a palazzo Reale a Milano, verrà consegnato un premio in denaro offerto dalla Estee Lauder Companies a una giovane ricercatrice dell'Istituto dei tumori. Il 13 ottobre arriverà a Roma per promuovere l'edizione 2010, Evelyn Lauder, la fondatrice della campagna dal 1989.

Come ormai consuetudine, nel corso del mese verranno illuminati di rosa i monumenti di numerose città italiane e verranno distribuiti i nastrini rosa simbolo della campagna e ormai conosciuti in tutto il mondo.
Il presidente della Lilt, Francesco Schittulli, ha fatto notare che la prevenzione è fondamentale: basti pensare che a fronte di un costante aumento dei casi di tumore al seno, la cui stima per il 2010 è di 42mila casi, le guarigioni sono in costante aumento. Questo è motivo di ottimismo.

«Tecnologia e medicina stanno trovando strumenti sempre più efficaci. Per questo l'anticipazione diagnostica è oggi l'arma vincente contro questa malattia. C'è così davvero la possibilità di intervenire con atti chirurgici e azioni sempre più conservative e semplici che, peraltro, non provocano danni estetici alla donna. Se scopriamo un cancro sotto il centimetro di volume, la probabilità di guarigione supera il 90-95%», ha commentato Schittulli.

Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, intervenuto alla conferenza di lancio della campagna, ha sottolineato che «l'aumento dei tumori e la contemporanea crescita delle guarigioni è un dato che dimostra come i programmi di prevenzione adottati a partire dagli anni '80 abbiano cambiato la storia naturale del tumore alla mammella».

Per concludere, Francesca Senette ha ricordato come «per ogni donna la prevenzione deve essere sinonimo di promozione del proprio benessere, della propria salute ma anche della propria bellezza».

Uomini e Donne: Le prime nozze "tronistiche" Finché gossip non li separi

Gionatan Giannotti e Laura Addis si sposeranno l'8 maggio prossimo. A due anni dalla scelta nello studio di "Uomini e Donne". Per due che coronano il sogno, mille che (dopo i proclami) si lasciano a pesci in faccia

Quando succede fa notizia: quando un amore, nato in un contesto televisivo quale è Uomini e Donne , continua anche lontano dalle telecamere nello stupore generale, se ne parla e riparla . In questo caso c'è di più, c'è profumo di fiori d'arancio per un ex tronista e la sua corteggiatrice, un passo che mai le coppie conosciute da Maria avevano fatto. Il matrimonio alle porte dovrebbe essere tra Gionatan Giannotti e Laura Addis.

La loro è una storia da favola: lui un tronista anomalo, bello sì ma per niente egocentrico, un ragazzo introverso, tenero. Lei è sarda, bellissima, timida, poco a suo agio davanti ai riflettori della trasmissione ma, nonostante ciò, aveva colpito Gionatan portandolo a sceglierla. Una scelta romantica e per niente scontata e, alla fine, il ragazzo con la testa sulle spalle lasciò Uomini e Donne mano nella mano con la sua bella. Adesso, a distanza di mesi, è intenzionato a sposarla: "Succederà a Olbia - ha dichiarato a Di Più - la città dove è nata Laura, l'8 maggio 2011. Alle nozze vorremmo che ci fosse anche Maria De Filippi". E la data del matrimonio non è a caso, fu proprio l'8 maggio di due anni fa che iniziò la loro storia d'amore, tanto che Gionatan si è addirittura tatuato sul braccio: "8/5/2009 te per sempre, nessun'altra mai".

Una mosca bianca, insomma, questa coppia nel mare magnum degli ex tronisti che, il più delle volte, dopo il lieto annuncio in trasmissione (con tanto di cascata di petali di rosa e canzoni romantiche), sono costretti a ritrattare. L'idillio si rompe. Così è successo a Roberta Pontesilli e Giuseppe Mazzitelli, Federico Mastrostefano e Pamela Compagnucci, Martina e Giorgio Alfieri (questi ultimi genitori della piccola Asia Maria). Prosegue a gonfie vele, invece, la relazione tra Sasà e Karina, prima amici e poi fidanzati innamoratissimi e, Ginevra, la loro bambina, ne è la conferma. Proprio su Karina in questi giorni si rincorrono indiscrezioni su un suo probabile ritorno a Uomini e Donne, in veste di opinionista. Così come di Danielona tra il pubblico. In un'intervista è la stessa Daniela a spiegare la scelta di non essere presente in studio in queste prime puntate del programma: "Sono stata regolarmente contattata, ma non mi sento ancora pronta. Il mio non è un addio, mi servirà ancora un mese e mezzo e sarò la stessa di prima".

Uomini e donne: Da Maria alla D'Addario

Da quando Franco Bigini ha deciso di fare il salto di qualità e passare da corteggiatore di Uomini e Donne ad attore porno è un uomo felice. E dopo aver esordito in un prima pellicola, intitolata "Grazie nonna", in una recente intervista al portale Hardcelebrity non solo si è detto entusiasta del suo lavoro, ma si è lasciato andare a confidenze su Patrizia D'Addario.

Proprio la popolare escort pugliese che rivelò tutto sulle notti del cavaliere a Palazzo Grazioli, avrebbe scoperto di avere un certo feeling con Bigini (stando a quanto dice lui, si intende), conosciuto in un locale di Marina di Massa alla fine dello scorso marzo. «Sì abbiamo parlato di Berlusconi – ha dichiarato l'ex tronista – e non le ho nascosto la stima che provo nei confronti del presidente. Mi ha raccontato degli aneddoti legati ai suoi incontri con lui , al fatto che per conquistarlo non ha assecondato alcune sue richieste, tipo l'indossare la guepiere, però, almeno per il momento, preferisco non svelare ciò che mi ha detto…».

Patrizia D'Addario ha negato la frequentazione ma Bigini è di tutt'altro parere: «Una bella frequentazione, un bel rapporto, alcuni momenti davvero intensi ed un bacio al secondo incontro. Non c'è stato null'altro – ha ammesso il porno attore – anche perché non abbiamo avuto modo. Però le ho massaggiato i piedi, i suoi meravigliosi piedini … Per chi come me sa massaggiare e si occupa di riflessologia plantare è risaputo che dalle piante dei piedi possono nascere delle meravigliose sensazioni, anche simili all'orgasmo…».

Il caso: Bimbo cade da finestra su rifiuti,illeso Incidente a mazara del vallo, immondizia ha attutito il colpo

(ANSA) - MAZARA DEL VALLO (TRAPANI), 30 SET - Un bimbo di 3 anni caduto dal primo piano di un'abitazione e' rimasto illeso perche' finito su un cumulo di immondizia. I rifiuti hanno attutito il colpo. E' accaduto a Mazara del Vallo. Il piccolo e' precipitato da una finestra al primo piano dell'abitazione di via Giattino, nel centro storico, dove risiede con la sua famiglia di origine tunisina, forse dopo aver tentato di spostare una zanzariera. Al momento dell'incidente in casa c'erano la madre e altri parenti.

Berlusconi, commissione inchiesta su giudici sinistra. Nel video riportato da ''La Repubblica'' Silvio Berlusconi

ROMA - ''Ci sarebbe da chiedere una commissione parlamentare che faccia nomi e cognomi e dica se, come credo io, c'e' una associazione a delinquere nella magistratura'' tra ''giudici di sinistra che vogliono sovvertire il risultato elettorale''. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi in un video, pubblicato sul sito Repubblica.it, che lo ritrae a parlare con alcuni simpatizzanti nella serata del 29 settembre sotto palazzo Grazioli.
''C'e' un accordo tra i giudici di sinistra che vuol sovvertire il risultato elettorale, e che attraverso questo accordo, questa interpretazione assurda della giustizia, vogliono eliminare colui che e' stato eletto... quindi c'e' un macigno sul nostro sistema democratico, che e' costituito da questa organizzazione interna...'' aggiunge Berlusconi.

''C'e' un accordo tra i giudici di sinistra che vuol sovvertire il risultato elettorale, e che attraverso questo accordo, questa interpretazione assurda della giustizia, vogliono eliminare colui che e' stato eletto... quindi c'e' un macigno sul nostro sistema democratico, che e' costituito da questa organizzazione interna...'': lo afferma Silvio Berlusconi, in un video che lo ritrae a parlare con alcuni ragazzi nella serata del 29 settembre.

''Dovete essere sicuri che io sono disperato, certe volte. Tutte le volte che c'e' un processo che mi riguarda mi danno dell'impunito. E invece nessuno, nemmeno uno dei fatti che mi sono contestati nei processi sono fatti veri''.Questo uno dei passaggi del video che compare sul sito de ''La Repubblica'' e che riporta i discorsi ''a ruota libera'' fatti da Berlusconi con un gruppo di persone la sera del suo compleanno.

Nel video riportato da ''La Repubblica'' Silvio
Berlusconi
racconta l'ennesima barzelletta sugli ebrei. Eccola secondo il testo riportato dal sito: ''Un ebreo racconta a un suo familiare... Ai tempi dei campi di sterminio un nostro connazionale venne da noi e chiese alla nostra famiglia di nasconderlo, e noi lo accogliemmo. Lo mettemmo in cantina, lo abbiamo curato, pero' gli abbiamo fatto pagare una diaria... E quanto era, in moneta attuale? Tremila euro... Al mese? No al giorno... Ah, pero'... Be', siamo ebrei, e poi ha pagato perche' aveva i soldi, quindi lasciami in pace... Scusa un'ultima domanda... tu pensi che glielo dobbiamo dire che Hitler e' morto e che la guerra e' finita?... Carina eh?''

Juventus Agnelli apre Inter-Juve "Noi all'attacco sempre"

Il presidente del club bianconero scrive una lettera ai tifosi sul sito della società: "Azionisti e management impegnati a tutelare i colori in ogni sede, la squadra a vincere in campo"

Agnelli apre Inter-Juve "Noi all'attacco sempre"


TORINO - Ancora 48 ore e la partita infinita tra carissimi nemici bianconeri e nerazzurri si trasferirà sul campo. Per adesso, il confronto è verbale. Come tante altre volte. Stamani sul sito ufficiale della Juventus il presidente Andrea Agnelli è intervenuto con una lettera ai tifosi zebrati. E' un appello a non alzare i toni, a contenere le polemiche ormai ancestrali. Ma allo stesso tempo è una risposta non troppo velata al presidente dell'Inter Moratti e all'ad Paolillo che nei giorni scorsi, stizziti dalla richiesta di revoca del tricolore del 2006 assegnato a tavolino ai nerazzurri, avevano invitato la Juventus a restituire altri scudetti presunti irregolari, accendendo animi e alimentando il fuoco della contesa.
Scrive Andrea Agnelli: "Cari tifosi,? questa prima parte di stagione agonistica è stata spesso accompagnata da polemiche, da opinioni e in taluni casi da attacchi veri e propri alla Juventus e alla sua storia. Tra poche ore si aprirà il palcoscenico su una partita che da sempre racchiude gran parte della storia del calcio. Una storia per noi juventini fatta di passione e molto spesso di vittorie, tutte meritate sul campo. Le chiacchiere (termine piuttosto indicativo, esplicito, per capire il peso specifico che hanno in corso Galileo Ferraris gli attacchi lanciati da via Durini; ndr) degli ultimi mesi hanno contribuito ad alzare i toni, mescolando spesso i ruoli. È venuto ora il momento di occuparsi del presente. Un tempo in cui gli azionisti e il management sono da una parte impegnati
a tutelare e difendere i colori bianconeri in ogni sede, con i giusti strumenti e nel modo più corretto e trasparente (e dunque non, come sostiene il numero uno nerazzurro Moratti, attuando una sorta di "linea comune" tra la stanza dei bottoni bianconera e quella della Figc; ndr), e dall'altra si concentrano quotidianamente per mettere in condizione i calciatori di offrire una prestazione all'altezza dei colori bianconeri". Nessun riferimento esplicito. Ma non bisogna saper leggere tra le righe per capire che il destinatario delle parole presidenziali non è soltanto il tifoso bianconero ma anche il club del Biscione.
"Un tempo - prosegue Andrea Agnelli - nel quale i tifosi, con senso di responsabilità perfino superiore a quello di alcuni dirigenti, sostengono la propria squadra anche nei momenti di difficoltà, senza cadere in inutili esagerazioni e violenze che macchierebbero l'impegno congiunto di tutti coloro che hanno a cuore la Juventus: calciatori, tecnici, dirigenti, dipendenti e milioni di sostenitori.? Un tempo che dura da 113 anni e continuerà anche dopo questi novanta minuti nei quali tutti dovremo essere tifosi leali per poi tornare al nostro lavoro: la Juventus continuerà a farlo nelle sedi competenti perché le ragioni di tutti siano ascoltate e valutate con pari dignità".
Sono passati poco più di quattro mesi dal giorno della nomina a presidente di Andrea Agnelli (20 maggio 2010), quando il rampollo di casa Fiat aveva rivelato di aver ricevuto un messaggio di congratulazioni perfino da Moratti: "Siamo amici di famiglia, siamo cresciuti insieme". A fine agosto, le prime schermaglie, con toni sempre più alti e acidi: "E' meglio avere una squadra multietnica piuttosto che comprare le partite", la botta del numero uno nerazzurro, "l'Inter non ha mai saputo perdere e non ha ancora imparato a vincere", la risposta del suo omologo bianconero. Viva la serenità, benvenuto al derby d'Italia. Che in qualche modo è sempre dietro l'angolo. (01 ottobre 2010)

Moto GP: Gp di Giappone, in prova Pedrosa cade: c'è frattura

Pedrosa cade e si rompe la clavicola
Lorenzo è virtualmente campione
Dani Pedrosa, 25 anni, è secondo nel Mondiale a 56 punti


L'iberico della Honda si dovrà
operare: Mondiale "consegnato"
al suo connazionale. Rossi vola
nelle libere davanti a Dovizioso

Nel giorno del ritorno ad alti livelli di Valentino Rossi, Jorge Lorenzo mette una seria ipoteca sul primo titolo mondiale della sua storia. Circuito di Motegi stregato per Dani Pedrosa, rientrato di prepotenza nella corsa iridata grazie alle ultime quattro gare (due vittorie e due secondi posti) ma ora costretto ad alzare bandiera bianca per colpa di una banale caduta durante le prime libere del Gran Premio del Giappone. Il centauro spagnolo aveva appena cominciato il suo terzo giro quando, all'altezza della curva nove, ha perso il controllo della sua Honda ed è finito a terra.

Costretto a lasciare la pista in barella, Pedrosa si è rotto la clavicola sinistra, riportando pure una forte botta alla caviglia sinistra, anche se i raggi X hanno poi confermato l'assenza di ulteriori fratture. «Cadendo ha riportato la frattura multipla della clavicola sinistra, e ciò richiederà un'operazione per sperare di tornare a correre il più presto possibile, ma non per questa - ha spiegato Michele Macchiagodena, direttore medico MotoGP, ufficializzando l'assenza di Pedrosa nella gara di domenica -. Il ritorno alle corse? Prima sarà necessario sapere quando sarà operato, poi sapremo quando potrà correre».

Macchiagodena non esclude di rivedere Pedrosa in pista in Australia per il Gp del 17 ottobre ma secondo le prime previsioni il centauro spagnolo, che tornerà in Spagna per essere operato, dovrebbe rimanere fermo due settimane. Ipotesi che, se confermata, gli costerebbe sia il Gp di Malesia (10 ottobre) che quello australiano, il tutto a vantaggio di Lorenzo. Con cinque Gp alla fine e 56 punti di vantaggio, lo spagnolo della Yamaha può ormai considerarsi il campione del mondo 2010. Di fatto, anche se Pedrosa dovesse recuperare in tempo per Phillip Island, a Lorenzo basta conquistare 19 punti tra Motegi e Sepang. In altre parole, un secondo posto domenica sarebbe sufficiente a regalargli il titolo visto che è quasi impossibile pensare a un Pedrosa già in sella in Malesia.

Il brutto infortunio del pilota della Honda fa quasi passare in secondo piano il gran ritorno di Valentino Rossi, per la prima volta davanti a tutti nelle libere dal suo rientro in pista. I problemi alla spalla sono stati meno insopportabili del previsto e nell'ultima tornata disponibile il Dottore realizza il miglior crono (1'48"174), beffando Andrea Dovizioso, secondo a 213 millesimi, mentre è staccato di tre decimi netti Lorenzo, terzo. A seguire Casey Stoner, di un soffio più lento, e Ben Spies, mentre per quanto riguarda gli altri italiani in pista Loris Capirossi ha staccato il nono tempo, precedendo Marco Simoncelli e Marco Melandri.

Moto 2, Simon è il più veloce. Terol vola nella 125
Nella Moto2 è Julian Simon il più veloce in 1'54"203, anche se poi lo spagnolo della Mapfre Aspar è finito a terra, in una caduta fortunatamente senza conseguenze. Dietro di lui Toni Elias, a 124 millesimi, e Alex De Angelis mentre nella 125 Nico Terol ha imposto sin da subito il suo ritmo, facendo segnare il crono più basso all'inizio delle libere. Strepitoso 1'59"882 per il pilota della Bancaja Aspar, l'unico capace di abbattere il muro dei due minuti, con Marc Marquez alle sue spalle, staccato di poco più di due decimi.

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