venerdì 31 maggio 2013

Ruby bis: pm accusa Minetti "fece sesso a pagamento ad Arcore"

Milano, 31 mag. - "Non diciamo compari, perche' e' un termine dispregiativo, ma definiamoli sodali e complici". Cosi' il pm Antonio Sangermano definisce, nella requisitoria al processo 'Ruby bis', il legame tra i due imputati Emilio Fede e Lele Mora. Secondo il pm, i due seguivano sempre lo stesso schema nell'individuare le ragazze da portare ad Arcore e nell'inserirle all'interno del circuito. Si comportavano "come assaggiatori di vini pregiati" che valutavano la gradevolezza estetica delle giovani, poi le facevano "un minimo esamino di presentabilita' socio-relazionale" e le immettevano nel circuito. "Questi signori - afferma il pm - hanno condiviso l'organizzazione del sistema che ha dato frutti e vantaggi a tutti". Prima di una pausa, il pm ha spiegato ai giudici di aver depositato una memoria che in 55 capitoli ricostruisce il sistema delle cene".

RAGAZZE "ASSATANATE" DI SOLDI

Le ragazze che si sarebbero prostituite durante le serate ad Arcore erano "assatanate di soldi", secondo Sangermano. Mora e Fede avevano "la consapevolezza che chi sara' disponibile a prostituirsi verra' retribuito" e questo ne dimostra "l'intraneita' al sistema prostitutivo". Parlando dell'ex 'guru dei vip', il pm ha sottolineato che "a volte la disperazione rende gli uomini pericolosi e capaci di tutto", riferendosi al fatto che Mora avesse necessita' di procurarsi denaro per fare fronte alle difficolta' imprenditoriali in cui versava.

"MINETTI FACEVA SESSO A PAGAMENTO E PAGAVA LE RAGAZZE"

"Nicole Minetti svolgeva un ruolo particolarmente delicato, compiendo ella stessa atti sessuali retribuiti e partecipando alle tre fasi delle cene, svolgendo un fondamentale ruolo nella corresponsione di corrispettivi economici alle partecipanti alle serate". Cosi' il pm Antonio Sangermano definisce il ruolo dell'ex consigliera regionale, aggiungendo che "e' falso che le cene fossero ordinari convivi arricchiti al piu' da qualche goliardica scenetta di burlesque". "Non rifaro' il processo a Berlusconi. - ha aggiunto - Qui Berlusconi e' la persona a favore della quale viene apparecchiato un sistema. Le prove dimostrano irrefutabilmente come le cene di Arcore fossero espressione di un sistema prostitutivo organizzato per il soddisfacimento del piacere di una persona, Silvio Berlusconi, e che abbia potuto funzionare grazie alla intermediazione fornita da Fede, Minetti e Mora. Era un sistema, un apparato complesso volto a individuare, reclutare, compattare e remunerare un nucleo di giovani donne dedito al compimento di atti sessuali a pagamento con Berlusconi che elargiva direttamente o tramite Nicole Minetti esborsi in denaro".

"FEDE PORTO' RUBY AD ARCORE, MORA 'SEGUGIO' PER PROTEGGERLA"

Nel corso della sua requisitoria, Sangermano ha ricostruito i ruoli che ciascuno degli imputati nel processo 'Ruby bis' ha svolto nel 'sistema Arcore'. Secondo il pm, "e' Emilio Fede che porta Ruby ad Arcore, da quel momento in poi Mora si prende cura della minore".
  Sangermano definisce "un apparato militare quello che si scatena per salvare e accudire il soldato Ryan che e' Ruby". In questo contesto, sottolinea il ruolo dell'avvocato Luca Giuliante, "tesoriere del Pdl che si scatena per salvare la minore". "Non e' credibile - e' la tesi dell'accusa - ritenere che la persona che presenta la minore al Presidente del Consiglio e la mette nelle mani di Mora taccia la minore eta'".
  Spetta poi, in questa ricostruzione, a Lele Mora essere "come un segugio che segue e protegge" la giovane marocchina.

"RUBY VIVE COME IN VIDEOGAME"

Sangermano si e' soffermato anche sulle ritrattazioni di Ruby che ha fornito versioni discordanti sulle cene ad Arcore durante le indagini e in aula. "Ruby ha mescolato verita' e menzogna. Perche' lo ha fatto? - ragiona il pm - Hanno agito diversi impulsi, tra cui la prospettiva utilitaristica di trarne un vantaggio economico. Ha sempre negato talune circostanze, sempre affermato altre, e si e' contraddetta su altre". "Ha sempre negato dichiaratamente di avere avuto rapporti sessuali tanto meno a pagamento con Silvio Berlusconi - ha continuato il Pm - ha sempre negato di essersi prostituita. Come in un videogame Ruby ha calato persone vere e immaginarie, tentando una impresa ragguardevole: discreditare se stessa miscelando verita' e bugie, poi riconducendo tutto a un furore esibizionistico, a una sofferenza psicologica che la portava a inventare cavolate". 

"QUA PROVE,BERLUSCONI LO GIUDICHERANNO URNE E STORIA"

"Ad altre sedi democratiche spettano i giudizi su Silvio Berlusconi, la vicenda di quest'uomo la giudicheranno le urne e la storia, qua si tratteranno i profili comportamentali in relazione alla valenza probatoria in questo processo" ha proseguito Sangermano. La "madre di questo processo", secondo il pm, e' la legge Merlin, che, "a distanza di 55 anni, resiste intatta e ha mediato tra la liberta' individuale di disporre del proprio corpo e il divieto assoluto di vendere la propria sessualita'. L'interposizione di un terzo che istighi e sfrutti l'altrui sessualita' non e' lecita"

giovedì 30 maggio 2013

PAURA | Venezia - Una donna senza braccia e testa emerge dal canale della Giudecca

La cassa toracica era ridotta a uno scheletro, i militari hanno dedotto che poteva trattarsi di una donna solo grazie all'abbigliamento

VENEZIA – Un corpo senza braccia e senza testa, in avanzato stato di decomposizione. Il quale, con ogni probabilità, era in ammollo da mesi. A vederlo per primo, ieri pomeriggio, è stato un passante da una barca in transito. Lì, nel canale della Giudecca, zona Sacca Fisola, il cadavere galleggiava a pelo d'acqua. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Giudecca e del Nucleo Natanti, insieme ai vigili del fuoco, per il recupero della salma. Difficile, se non impossibile, procedere al riconoscimento in queste condizioni. Dalla vita in su, il corpo era praticamente stato inghiottito dalle acque. La testa e le braccia non c'erano più, e la cassa toracica era ridotta a uno scheletro, completamente ripulita dalla carne. I militari hanno dedotto che possa trattarsi di una donna, solo dall'abbigliamento: il cadavere indossava degli stivaletti con un tacco e dei pantacollant di colore nero.

Questi gli unici elementi a disposizione degli investigatori e del magistrato che stanno cercando di ricostruire che cosa sia successo e, soprattutto, chi sia la malcapitata. Il pm di turno Francesca Crupi deciderà nelle prossime ore se disporre l'autopsia, ma da una prima ispezione cadaverica è stato impossibile stabilire se ci fossero stati segni particolare di violenza. L'abbigliamento lascerebbe pensare a una donna comunque giovane. Il corpo potrebbe essere rimasto mutilato durante i giorni di maltempo, o potrebbe essere stato travolto dallo scafo di qualche grossa nave. Ovviamente, non sono stati trovati documenti. Impossibile stabilire, per ora, anche dove possa essere caduta in acqua. La corrente deve averla trascinata fino a Sacca Fisola, ma potrebbe essere arrivata da qualunque posto che sfoci all’interno delle bocche di porto veneziane. In questo momento, come accade in questi casi, i carabinieri stanno passando al setaccio tutte le denunce di scomparse, che riguardino soprattutto giovani donne. Senza un volto e senza documenti, e quasi anche senza un corpo, l'unico raffronto possibile per procedere all'identificazione sarà la prova del Dna.

E’ il secondo caso nel giro di poco tempo. Esattamente un mese fa, sulla spiaggia vicino alla Chiesetta della Madonna di Caorle, fu ritrovato il cadavere di un'altra donna con il volto sfondato. In quel caso, fu necessario procedere con il calco dentario per riuscire ad identificarla. Si trattava di una 82enne di Pordenone scomparsa da casa il 6 novembre scorso.

Via|Corriere

martedì 28 maggio 2013

LAVORO 2013 | 150mila posti di lavoro disponibili che nessuno vuole (Roma & Italia)

150mila posti di lavoro disponibili che nessuno vuole (Roma & Italia)


ROMA | Panettieri, falegnami, pasticceri e sarti i più richiesti. Anche nel mercato degli infissi il lavoro sarebbe disponibile: esistono 1.500 posti da installatori e l’83% di questi non è ancora stato occupato.

Falegnami, panettieri e sarti: sono soltanto tre delle professioni che nessuno oramai vuole più fare, i cosiddetti lavori ‘dimenticati’.
Secondo un’indagine svolta dalla Fondazione Studi consulenti del lavoro, elaborando i dati segnalati dai 28mila iscritti che gestiscono un milione di aziende, in Italia sono circa 150.000 posti di lavoro disponibili, per impieghi che non si cercano e non si vogliono fare.
Secondo la Fondazione Studi, “in Italia molti posti sono vacanti e soprattutto i giovani cercano sempre le stesse strade, spesso contorte a causa ovviamente della crisi, senza però dimenticare anche le amicizie lavorative e un titolo di laurea che può avere un risvolto negativo della medaglia”.
“In Italia, ad esempio, mancano i panettieri. E’ un lavoro duro – continua la nota – e i turni lavorativi sono principalmente due: il primo nella tarda nottata, il secondo la mattina molto presto. I posti disponibili in questo campo sono 1.040 e non si riesce a coprire il 39% di queste posizioni vacanti. Un altro lavoro particolarmente snobbato è appunto quello del falegname. In questo campo, soprattutto in questo periodo di crisi economica e lavorativa, i ricavi potrebbero essere molto elevati: basta ‘fare il giovane’ presso un falegname esperto e, se si possiede una discreta somma di denaro, si può lavorare autonomamente. I guadagni sono assicurati, ma la strada è lunga e impervia”.
“Anche nel mercato degli infissi -spiega la nota- il posto sarebbe disponibile: esistono 1.500 posti da installatori e l’83% di questi non è ancora stato occupato. Un dato che può far riflettere. Altri due mestieri ‘rifiutati’ sono, nonostante si possa pensare il contrario, quello dei baristi e dei camerieri. Le principali motivazioni -spiega la nota della Fondazione Studi- possono essere principalmente legate agli orari notturni. Spesso queste posizioni sono occupate dai giovani universitari che per andare incontro alle esigenze monetarie legate alle tasse universitarie ‘arrotondano’ con questi lavori cercando di proseguire al meglio gli studi. Nonostante la presenza degli studenti nel settore il settore della ristorazione e dei bar manca nella misura del 14%”.
“Altri posti vacanti – si legge sempre nella nota – possono trovare nel campo della pasticceria, nel campo della macelleria in cui manca circa il 10% dei posti disponibili nelle aziende e, infine, anche nel campo della sartoria dove sarebbero disponibili circa duemila posti di lavoro, previo corso di specializzazione in questo tipo di lavoro. Ci sono poi altre professioni di difficile reperimento, legate però a un preciso percorso formativo. Tra queste gli infermieri, i tecnici informativi e gli operai specializzati”.
“Per quanto riguarda il comparto infermieristico, nel 2012 -sottolinea- c’è stata una richiesta di 22.000 nuove unità; il numero chiuso imposto dal sistema universitario (accettati solo 16mila nuovi studenti alla laurea triennale in scienze infermieristiche), e la ‘poca’ attrattiva del lavoro, hanno imposto il ricorso all’utilizzo di molto personale straniero. In Italia, dunque, ci sono 150.000 posti disponibili -conclude la Fondazione Studi- in questi lavori che nessuno cerca e che nessuno vuole”.

(LabItalia)

SPAGNA CHE UCCIDE | Uccisa la Visser, campionessa di volley, e il compagno durante una vacanza

20130528_visser[1]MADRID - Erano 'missing' da due settimane, spariti nel nulla durante un breve soggiorno a Murcia, e la loro prolungata scomparsa non faceva presagire nulla di buono.
I corpi di Ingrid Visser, 36 anni, star olandese di pallavolo - vantava il maggiore numero di presenze, 500, in nazionale, due titoli europei e aveva giocato anche nel Vicenza - e del suo compagno Lodewijk Severin, di 57 anni, sono stati trovati la scorsa notte dai cani poliziotto, seppelliti malamente in una limonaia alla periferia della città. Sui cadaveri un primo esame medico-legale ha riscontrato segni di violenza. Un'esecuzione in piena regola, non confermata dagli investigatori, dopo che l'indagine è stata secretata dal magistrato inquirente.
Tre i fermi finora effettuati nella vicina provincia di Valencia: un 36enne spagnolo, che sarebbe collegato alla criminalità organizzata, e due rumeni, di 47 e 60 anni. Un giallo inquietante che ha lasciato «molto scossa» la famiglia e gli amici di Ingrid Visser, mobilitati fra Amsterdam e il sud della Spagna nelle ricerche con la polizia spagnola e quella olandese. E che ora chiedono piena luce sul delitto. Prima del riconoscimento ufficiale, l'alta statura delle vittime - entrambe di 1 metro e 90 - aveva posto fine anche agli ultimi dubbi che si trattasse della coppia vista lasciare l'hotel Churra-Vistalegre di Murcia, dov'era alloggiata, per l'ultima volta il 13 maggio scorso.
Erano arrivati quello stesso lunedì all'aeroporto di El Altet (Alicante) con l'intenzione di trascorrere tre giorni a Murcia, città dove Ingrid aveva tanti amici e amava tornare: vi aveva vissuto fra il 2009 e il 2011, quando militò nel CAV Murcia 2005, giocando nella Liga spagnola, come aveva già fatto in precedenza con il CV Tenerife e con l'Hotel Cantur Las Palmas. Ma questa volta con Lodewijk - separato, con tre figlie, e da 5 anni suo compagno - aveva un appuntamento importante, fissato per il 14 maggio in una clinica di fecondazione assistita di Valencia. Non ci sono mai arrivati. Così come non sono rientrati ad Amsterdam per la data prevista, il 15 maggio. Da là è scattato l'allarme alla polizia. L'unica traccia il ritrovamento il 22 maggio della Fiat Panda nera che la coppia aveva affittato: era parcheggiata in centro a Murcia e senza segni di effrazione.
Dall'esame di una telecamera, la polizia è riuscita a risalire a un appartamento a Molino di Segura, nella parte nord della città, distante dal luogo di ritrovamento dei corpi, ma dove - secondo fonti vicine alle indagini - potrebbe essere avvenuto il duplice omicidio. La polizia non ha escluso alcuna pista, dal sequestro alla scomparsa volontaria. Un'ipotesi, quest'ultima, scartata dai familiari di Ingrid che avevano confermato il legame forte fra la campionessa di pallavolo e il suo compagno e nessun problema familiare o professionale. Nessun movimento era stata registrato sui loro conti correnti dalla loro scomparsa. Nessuna richiesta di riscatto. Amici della coppia, fra i quali l'ex calciatore Ruud van Nistelroy e alcuni olandesi residenti a Murcia, avevano tappezzato la città di manifesti di ricerche con le foto.
I familiari avevano anche aperto una pagina su Facebookdove far convogliare eventuali segnalazioni. Ma è stato tutto inutile. «È la peggiore notizia che potessimo ricevere - ha detto il presidente della Real Federacion Espanola di Pallavolo, Augustin Martin Santos - tutti desideravamo un epilogo positivo. Siamo tremendamente addolorati». Con la nazionale olandese Visser aveva vinto i principali titoli: campione d'Europa nel 1995 e del Gran Prix nel 2007, oltre a vice campione d'Europa nel 2009; mentre in casa aveva conquistato tre titoli della Lega arancione e tre coppe, oltre alla Challenge Cup.
Il movente dell'uccisione dell'ex olimpionica di volley olandese Ingrid Visser e del suo compagno Lodewijk Severein sarebbe legato a interessi di lavoro. Lo hanno detto in serata in una conferenza stampa il delegato del governo della Regione di Murcia, Joaquin Bascuana, accompagnato dal capo della polizia di Murcia, Cyril Duran. I due non hanno rivelato dettagli sulla natura degli affari e non hanno commentato il fatto che possa tratta

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