sabato 4 dicembre 2010

Il Grande Fratello riapre il Tugurio e separa gli uomini dalle donne Davide Baroncini in mezzo alle ragnatele del Tugurio

ROMA
A volte ritornano. Le porte del Tugurio si sono riaperte anche per
l'undicesima edizione del Grande Fratello. Dopo 46 giorni dall'inizio del
programma, gli autori hanno deciso di trasferire alcuni concorrenti nella zona
"meno ambita" del reality, dove normalmente non non sono previsti comfort, ma
piuttosto tre galline, ragnatele e, se vorranno sopravvivere, cucinare e
dormire dovranno, prima, occuparsi delle pulizie della stanza.

Tutti i concorrenti maschi sono stati allontanati dalla Casa e dovranno
trascorrere un tempo indeterminato giorni lontani dalle loro coinquiline e
fidanzate. La comunicazione è giunta improvvisamente, senza dar loro la
possibilità di avvertire le inquiline. Non sapendo il destino dei concorrenti-
compagni, le "fidanzate della casa" hanno subito lamentato la loro mancanza.
L'unica davvero felice è stata Guendalina che da tempo è sottoposta al
controllo di Andrea che sta cercando di farla dimagrire. La mancanza dei maschi
diventa per la sexy mamma romana un'opportunità di avere più alimenti a
disposizione e decide anche di organizzare una "festa delle donne".

Intanto nel Tugurio i ragazzi si sono subito dati da fare per dare una
ripulita. Solo Davide sembra soffrire della nuova destinazione, sia perchè non
ama i luoghi angusti sia perchè teme spunti un topo da qualche parte. Mentre
loro stessi si interrogano, di fronte a una cena fatta di pasta, ceci e
bruschetta all'aglio, su cosa possano provare le ragazze in loro mancanza,
queste ultime ne approfittano per mettere in atto una lauta cena. Guendalina
prepara una megateglia di patatine dando un taglio netto alla dieta che lei e
Angelica stavano seguendo. La situazione sembra addirittura aver avvicinato le
due concorrenti che, notoriamente, non si sono mai amate.

con lastampa.it

Un delitto scuote la città creata da Walt Disney

Lunghe file di casette a schiera, strade pulite e ordinate, una piazza in cui
ogni sera scende la neve (finta): un città perfetta. Troppo perfetta per essere
vera. Celebration, in Florida, è stata creata quattordici anni fa proprio con
l'intenzione di essere la comunità ideale, l'utopia di una vita serena. Un
sogno, dunque. E, precisamente, il sogno di Walt Disney, che la progettò in
ogni particolare. Questo mondo onirico, però, è andato in pezzi qualche giorno
fa. I cittadini si sono svegliati e hanno trovato una brutta sorpresa. Un
omicidio, infatti, ha scosso l'intera cittadina.

Il nastro giallo della polizia intorno a un lussuoso condominio, chiamato The
Idlewyld, vicino al centro, ha richiamato l'attenzione di tutti. Un uomo di 58
anni, Matteo Giovanditto, è stato ucciso nella sua casa durante il lungo week
end del Giorno del Ringraziamento. I vicini non avendo visto la vittima per
giorni, hanno denunciato la scomparsa alla polizia, che una volta arrivata a
casa dell'uomo, l'ha trovato morto in cucina. «Questo è un caso molto raro. E'
insolito che un crimine di tale portata si verifichi in questa comunità», ha
detto il portavoce dello sceriffo Twis Lizasuain. Si tratta, infatti, del primo
omicidio dal giorno in cui è nata Celebration. Così, all'improvviso, questo
posto fuori dal mondo si è ritrovato catapultato nella realtà. Quella realtà
fatta di crimini e violenza, che non ha nulla a che vedere con l'universo
incantato delle favole.

Il misterioso delitto, però, non è l'unico triste episodio che si è abbattuto
sul paese. Una squadra speciale è dovuta intervenire dopo che un uomo, forse
armato, si era barricato in casa dopo aver perso il lavoro. I cittadini di
Celebration dicono di non essere preoccupati: «Le cose brutte succedono
ovunque, è normale». Ma nella comunità c'è chi crede che due "casi violenti"
nella stessa settimana sia davvero un po' troppo. «E' un crac nelle fondamenta
della società», ha detto Jim Zimmer che ha una casa a Celebration. In molti
sono preoccupati per il valore delle loro proprietà. Sicuramente, infatti, la
fine dell'illusione non sarà d'aiuto al mercato degli immobili.

con lastampa.it

I libri dopo Amazon (e prima di Google)

Press Quando domini il mercato è facile che tu non abbia simpatie e che il
numero dei nemici o dei critici aumenti. Amazon, che già per i libri fisici era
un gigante, è accreditata del 65% del mercato degli ebook. Il Kindle è stato un
successo, la chiave di volta per il cambio di paradigma. E la strategia di
accreditamento culturale che Bezos porta avanti da anni ha avuto un ruolo
importante.

Nel numero di fine anno, la Boston Review ha pubblicato una lunga analisi che
ripercorre la storia recente di Amazon, ricostruendo scenari e battaglie,
antagonismi e confronti anche duri con il mercato. La scelta di tenere i prezzi
bassi, contro la volontà degli editori, era funzionale a far diffondere il
libro digitale e creare delle abitudini di mercato. «L'dea base», scrive
Onnesha Roychoudhuri, autore dell'articolo, «è che il mercato chieda il prezzo
a 9,99 dollari. Ma nel caso degli ebook, Amazon è il mercato». L'articolo è
interessante e va letto per intero, inclusi i commenti che contribusicono a
delineare la complesità dello scenario: Books after Amazon.

D'altro canto, se la posizione dominante non attira simpatie, è anche vero che
probabilmente è un risultato cui non si arriva per caso. Sulla Kindle Review
suggeriscono l'ipotesi che in realtà tutti i competitor di Amazon stiano
sbagliando, utilizzando un approccio che funziona meno. la forza principale del
Kindle, dicono, è quella di ricostruire l'esperienza di lettura in modo più
vicino possibile a quella del libro. Ma vengono messi in tavola anche molti
altri argomenti. Il pezzo si intitola Are all Kindle competitors taking the
wrong approach? e fa la sua parte nel farci capire cosa sta succedendo.

Io, personalmente, sono convinto -come molti- che l'approccio di Amazon sia
premiato perchè finora è quello che fa meglio il suo lavoro. Ed è un approccio
partito da molto lontano, già dall'inserimento dell'intelligenza dei lettori
nell'interfaccia della libreria, e alimentato da continua innovazione. Ma il
mondo del digitale non è un mondo fatto di sicurezze sul lungo periodo. Lo
scenario di oggi può essere descritto in un certo modo, ma già domattina
potremmo svegliarci e trovare le regole del gioco completamente cambiate.
Il Wall Street Journal è riuscito a raccogliere un po' di indiscrezioni
sull'ingresso di Google nel mercato degli ebook e si sospetta che il sempre
rinviato esordio, alla fine, ci sarà prima di natale. Nell'articolo (Google Set
to Launch E-Book Venture) non ci sono sostanziali novità rispetto a quello che
già si sapeva. Google progetta di lavorare sul modo in cui troviamo i libri
(facendoli incontrare dappertutto grazie all'ubiquità dei suoi servizi) e vuole
ridisegnare il modo in cui accediamo alla nostra libreria (rendendoci
disponibili i nostri titoli da qualsiasi dispositivo e con qualsiasi strumento,
brwoser incluso). La notizia principale del pezzo del Journal è che «non c'è
ancora nessuna risposta sui dettagli chiave ». Nessuno sa ancora come
funzionerà davvero Google editions. Ed è questo a preoccupare chi lavora nel
settore e deve adattarsi in fretta.

E sebbene Google negli ultimi tempi non ne abbia imbroccate tante («Google ha
la maggior percentuale di fallimenti nel 2010», notano cinicamente i signori di
Silicon Alley Insider), le premesse del progetto sono radicali. Talmente
radicali che, se dovessero piacere ai lettori, potrebbero rivoluzionare
completamente il panorama. Potrebbero cambiare le nostre abitudini di lettura e
quelle di acquirenti di libri. E potrebbero resettare i rapporti di forza nel
settore editoriale.

La cosa positiva di questa continua competizione è che si gioca sulla
conquista del lettore. Quindi sulla costruzione di «vantaggi» nell'accesso ai
libri e nell'acquisto. Il lato negativo, almeno temporaneamente, è che quando
la competizione diventa così serrata il gioco si fa duro e qualcuno si fa male.
E sebbene sia controintuitivo, almeno in parte, uno dei primi interessi del
lettore è che continui ad esserci una remunerazione sostenibile per gli autori
e per gli editori. I primi, altrimenti, non scriverebbero. I secondi sarebbero
meno efficaci nel fornire al lettore le cose che vuole (traduzioni, cura
editoriale, eccetera).

Non c'è tempo per sedersi e aspettare di capire. Saranno anni abbastanza
complessi, in cui a tutti servirà molta capacità di reagire in tempi brevi e in
modo innovativo. La grande sfida per il settore -tradizionalmente poco esposto
ad accelerazioni- sarà quella di imparare a ad essere veloce. E a reinventare
se stesso ogni volta che serve.

con lastampa.it

Libero pubblica la "lista dei traditori" I finiani: "E' un'iniziativa inquietante"

ROMA
Quarantacinque foto, di cui quindici in prima pagina, e gli indirizzi di posta
elettronica (quelli della Camera), dei «traditori», come li definisce Libero,
che invita i lettori («scrivete ai ribaltonisti») a contattare quei deputati,
non solo di Futuro e libertà, che secondo il quotidiano diretto da Maurizio
Belpietro si apprestano a votare la sfiducia a Berlusconi.

«Letterina ai traditori» è il titolo dell'edizione di Libero questa mattina:
«Molti di voi erano perfetti sconosciuti, eletti solo perchè sulla scheda c'era
Berlusconi. Ora volete cacciare il premier e andare con la sinistra: i
cittadini vi puniranno». Ci sono Italo Bocchino e Giulia Bongiorno; Chiara
Moroni e Benedetto Della Vedova; Paolo Guzzanti e Giorgio La Malfa, Daniele
Toto e Catia Polidori, insieme ad altri deputati che Libero chiama
«voltagabbana».

«Dite che così vi mettiamo nel mirino, ci accusate di intimidazione e di usare
la carta stampata come un manganello? Dite quel che vi pare: a noi -scrive
Belpietro- importa un fico secco. La sola cosa che ci preme è far conoscere i
nomi e i volti di chi si appresta a tradire il mandato ricevuto dagli elettori.
Forse il 14 dicembre riuscirete a buttar giù il Cavaliere e anche a ottenere
uno strapuntino. Ma ora che vi hanno visto e conoscono la vostra mail, alle
prossime elezioni gli italiani si ricordeanno di voi».

L'iniziativa ha sucitato immediate polemiche. «Mancava solo l'indirizzo dell'
appartamento. E gli orari di entrata e uscita da casa. E qualche consiglio su
come "agire"...», commenta Antonio Rapisarda in un corsivo su Ffwebmagazine.
Un'iniziativa che, sottolinea l'esponente finiano, ha più che altro il sapore
del «manganello» «La scelta di Libero di pubblicare i volti e gli indirizzi di
posta elettronica dei deputati finiani - aggiunge - ha un obiettivo, a parole:
invitare gli elettori a 'manifestarè in caso di sfiducia la propria rabbia
contro questi. In realtà, la lista di proscrizione è bella e servita.
Presentata come letterina, ma inquietante come un avvertimento». «E che ciò
possa comportare qualcosa di "diverso" dalla semplice indignazione (magari il
gesto di qualche sconsiderato come è accaduto allo stesso Belpietro) al
direttore di Libero non sembra preoccupare più di tanto. In fondo - prosegue
Rapisarda - gettata la maschera, è questo il vero aspetto di un'intera classe
dirigente: l'arroganza mista all'incoscienza. Ma anche un disprezzo sempre più
malcelato per le istituzioni e per i contrappesi». E questo, si legge ancora,
«lo si è visto» anche con la risposta che Denis Verdini ha dato al presidente
della Repubblica.

«E cosa c'è di meglio - continua il corsivo - di una bella lista, con tanto di
facce, per addossare agli altri la promessa che si è disattesa?». «I risultati
di tutto questo? - prosegue - Una ragazzina aggredita in pieno centro a Roma
perchè sulla giacca ha una spilletta di 'Generazione Italià, un ex Pdl adesso
esponente di Fli picchiato a Riccione dai militanti del partito dell'Amore e in
generale un imbarbarimento del confronto politico che preoccupa categorie
produttive e partner internazionali. Che cosa dimostra? Che siamo dinanzi a un
potere in scadenza che si contorce nella stessa rete che ha creato e che, come
un grosso tonno in affanno, per la disperazione si agita e ferisce a morte
tutti gli altri pesci».

con lastampa.it

IL CASO Cortina «vietata» per Lele Mora Il sindaco: «Il suo circo non è gradito» Franceschi: «I suoi personaggi e il suo circo sono molto distanti dal nostro target»

BELLUNO - «Il signor Lele Mora e il suo circo, che frequentano Cortina da
oramai 10 anni, sono persone non più gradite». Lo afferma il sindaco di Cortina
d'Ampezzo, Andrea Franceschi risentito per l'annuncio di un veglione di
Capodanno e di altri eventi promossi dal talent scout veronese all'hotel
Savoia. Franceschi ricorda che «12 mesi fa lo stesso Mora era stato multato e
allontanato per un abuso edilizio realizzato in pieno centro». In quel caso si
trattava di una casetta di legno realizzata in pieno centro per raccogliere
fondi per progetti umanitari in Bolivia. Franceschi, riferendosi ad una serie
di pubblicità in internet, sottolinea di aver già preso contatti con i partner
di Mora nella cittadina dolomitica. E che «oltre a ciò - avverte il sindaco che
ha stigmatizzato le iniziative anche con il titolare dell'hotel che dovrebbe
ospitare la festa - nel corso della prossima seduta di Giunta, proporrò di
intraprendere un'azione legale per l'utilizzo improprio del marchio di Cortina
che viene associato ad un evento che si svolgerà in buona parte fuori dai
confini comunali e con dei personaggi molto distanti dal nostro target». (Ansa)

MARKETING Così le aziende inseguono le tribù dei social network

Si chiama "netnografia" la nuova disciplina che studia gli utenti Facebook e
Twitter con gli strumenti dell'antropologia. Individuando dinamiche e opinion
leader del popolo web, i grandi marchi conquistano nuovi clienti di PAOLO
PONTONIERE

Così le aziende inseguono le tribù dei social network
CAPIRE i gusti delle tribù del web, domandarsi come si orientano i clan dei
social network, chi sono i suoi opinion leader e quali sono gli argomenti che
usano per far prevalere il loro punto di vista. In una parola, comprendere come
si sviluppa un'idea forte nell'era dell'internet. Può essere un mero esercizio
intellettuale, oppure una mossa per fare un sacco di quattrini. Un esempio? La
Campbell Soup, l'azienda produttrice di cibi in scatola resa famosa da Andy
Warhol con 32 dipinti negli anni Sessanta: utilizzando una intelligente
strategia internet, la ditta statunitense è riuscita a rendere i suoi prodotti
popolari tra i giovani, un segmento del mercato nel quale non era riuscita a
sfondare utilizzando le tecniche del marketing tradizionale, e a spingere il
suo fatturato oltre la soglia degli 8 milliardi di dollari l'anno. Il suo
segreto? La Netnografia, ovvero l'arte dell'applicazione degli strumenti
tradizionali dell'antropologia culturale e dell'etnografia nell'analisi delle
interazioni che avvengono sul web.

"Dall'avvento del commercio elettronico e degli acquisti online avevamo perso
terreno", afferma Ciara O'Connell, una dirigente della casa statunitense. "Nel
passato molti dei nostri clienti facevano riferimento alle nostre ricette per
preparare la cena, ma con il popolo dei social network questo non avveniva
più". Così i netnografi della Campbell hanno cominciato a studiare perché la
gente si scambia le ricette, come, quando, chi orienta il gusto. "Le tecniche
del marketing tradizionale
non riuscivano a varcare nemmeno la soglia dei social network", ha aggiunto la
O'Connell. "La netnografia al contrario ci ha dato la possibilità di studiare
le interazioni che hanno luogo tra i consumatori in maniera diretta. Ci ha dato
la possibilità di incanalare le esigenze dei nostri clienti in maniera vera ed
emozionale".

Le analisi dei netnografi sono state così utilizzate per creare un sito web
che in poco più di un mese è passato da 120 mila ad oltre 1 milione di
visitatori mensili. Ad attrarli sono applicazioni come "Tips for busy cooks"
(suggerimenti per cuochi indaffarati), "Portion Control", (il sorvegliante
delle porzioni) e "Search by mood" (cerca ricette in base al tuo stato
d'animo). La Campbell ha scoperto che i consumatori hanno un debole per lo
scambio di suggerimenti su come usare le sue salse, come accoppiarle con
formaggi e grissini e come combinarle con i prodotti di altre aziende.

E quello della Campbell non è un caso isolato. Ad usare la netnografia ci si
sono messe anche la Coca-Cola, la American Express, la Adidas, la Bmw, la
Swarovski e la Beiersdorf, per citare solo alcune delle maggiori aziende.
La Adidas, per esempio, ha usato la netnografia per studiare le abitudini dei
collezionisti dei suoi modelli, riuscendo a creare nuove scarpe di successo. La
Listerine, un'azienda statunitense che produce collutori per l'igiene orale, ha
scoperto che molti utenti associano il colore dei suoi sciroppi con gli alieni
e che altri trovano che il loro odore gli ricordi le case dei nonni. Uno studio
delle parole usate dai clienti di Starbuck e di Pete's Coffee - le principali
catene di caffè statunitensi - ha inoltre rilevato che questi tendono a
sviluppare un proprio gergo, quasi che se si trattasse del linguaggio d'un
paese straniero. Adesso le due aziende usano questo particolare vocabolario per
stabilire un legame emotivo con i loro clienti abituali e per attrarre quelli
della concorrenza. La Matchstick canadese, una delle maggiori distributrici di
telefonini del paese, ha infine scoperto che alcuni blogger sono in grado di
condizionare profondamente il discorso relativo ad un prodotto persuadendo
altri ad adottare il loro punto di vista.

Sul fronte della netnografia non operano solo le grandi aziende, ma anche le
più importanti istituzioni scientifiche. Gli antropologi dell'universo binario
vengono da istituzioni come il Mit di Cambridge, la York University of Toronto
e la Stanford University di Palo Alto. Alla York University, in particolare,
insegna Robert V. Kozinets, ritenuto il padre della nuova disciplina e creatore
della stessa parola "netnografia".

Dalla Stanford University, invece, è uscita probabilmente una delle creazioni
più divertenti in materia: applicando i principi della netnografia alla
tecnologia led, un gruppo di studenti è riuscito a creare una "World Mood
Light", un cubo luminoso che muta colore a seconda dei sentimenti espressi dai
post degli utenti di Twitter in tutto il mondo. La World Mood Light 1 cambia
colore ed intensità a seconda dell'umore dei messaggi pubblicati sul social
network. Più sono numerosi ed emotivi, più intensi diventano i colori: rosso
per la rabbia, giallo per la felicità, blu per la tristezza, bianco per la
rabbia, e così via.

Tra tutti i social network Twitter sembra essere emerso come il luogo
prediletto dai netnografi per far galoppare la fantasia, perseguendo obiettivi
che spaziano dalle inchieste commerciali a quelle di carattere investigativo e
politico. Le varie applicazioni - Summarize, Tweetscan, Hashtags, Twitterverse,
Tweetstats, Twittercensus e Xvision - seguono tutte l'evolversi del gusto e del
pensiero degli utenti Twitter sulle maggiori questioni del momento. Diventando
così anche strumento di analisi politica e giornalistica.

"La netnografia è stata tradizionalmente usata dai mareketers per creare
fenomeni commerciali", afferma Mirco Mannucci, fondatore della Holomathics e
creatore di Tweeteretica, uno di questi software. "Noi la applichiamo alla
politica, all'analisi e all'inchiesta giornalistica, cercando di localizzarla
quanto più possibile e di comprendere le sue relazioni con gli altri discorsi
che si svolgono in rete e il suo livello di influenza". E così, mescolando la
politica con il marketing e la matematica, e l'analisi compartamentale con
internet, la netnografia sta gradualmente diventando la chiave di volta
attraverso cui le aziende, i politici e i media riescono a decifrare e
condizionare gli umori di una cittadinanza i cui interessi si posizionano
sempre più spesso all'incrocio tra società reali e popolazioni che vivono in
mondi intangibili.

con repubblica.it

Il delitto di Avetrana "Misseri darà una nuova versione" l'annuncio arriva dall'avvocato

Per il suo legale Daniele Galoppa, Michele Misseri potrebbe cambiare ancora
versione e aggiungere dell'altro a quanto detto nell'incidente probatorio
sull'omicidio della nipote Sarah Scazzi

"Misseri darà una nuova versione" l'annuncio arriva dall'avvocato Lo zio di
Sarah Scazzi, Michele Misseri

TARANTO - Per il suo legale Daniele Galoppa lo zio di Sarah Scazzi, Michele
Misseri, potrebbe cambiare ancora versione ed aggiungere dell'altro a quanto
detto nell'incidente probatorio sull'omicidio della nipote Sarah Scazzi. Il
legale lo ha riferito nel corso della trasmissione tv 'Quarto grado' e,
collegato in video, il fratello di Sarah, Claudio ha commentato :" Non mi
sembra tanto normale dare ben sette versioni diverse, ora ne vuol dare una
nuova e speriamo sia quella vera".

Intanto in un parere medico sulle cicatrici trovate sulle braccia di Michele
Misseri nella visita legale cui era stato sottoposto il 7 ottobre (il giorno in
cui era stato arrestato per l'uccisione3di Sarah Scazzi), il prof.Luigi Strada,
consulente dei pm inquirenti, giudica le ferite compatibili con segni di
unghie, e compatibili con "unghiature vecchie di 40 giorni", che possono cioè
risalire al giorno in cui la sua nipotina era stata uccisa. La notizia -
riferita all'ANSA dall'avv.Emilia Velletri - è stata ribadita in serata nella
trasmissione tv 'Quarto grado' da Enrico Risso, consulente medico del collegio
difensivo di Sabrina Misseri.

Strada, nella relazione preliminare consegnata alle parti l'11 novembre scorso
in occasione dell'udienza del tribunale del riesame sulla cattura di Sabrina
Misseri, aveva detto che le cicatrici erano compatibili con ferite che Misseri
diceva di essersi procurato lavorando nei campi, tra le viti.
Il parere medico di Strada che afferma la compatibilità delle cicatrici con
'unghiature' risale al 17 novembre scorso, sei giorni dopo l'udienza del
tribunale del riesame.
con Repubblica.it

Giallo portavalori: Rosario Caiazzo si consegna Ma dei 2,5 mln non c'è traccia

La guardia giurata sparita pochi giorni fa a bordo del furgone blindato
dell'Ivri con dentro 2,5 milioni di euro si è costituito. Ha raccontato di
avere dormito in piazzole di soste della provincia e nascosto i soldi in un
fosso sotto un albero. Ma ai militari non risulta. E' in stato di fermo per 3
diverse accuse. Proseguono le indagini. La sua vita sentimentale su Facebook
LEGGI Guardia ruba 2,5 mln e scappa


Tre giorni e tre notti è durata la fuga dell'Arsenio Lupin in divisa. Rosario
Caiazzo, il vigilante dell'Ivri sparito martedì scorso con due milioni e mezzo
di euro ritirati da banche e negozi, venerdì pomeriggio verso le 15.30 si
presentato spontaneamente ai carabinieri di Parma. In compagnia del suo
avvocato, ma senza il ricco bottino. Un po' provato, però tranquillo. Si è
assunto la responsabilità del furto. Ha dichiarato non essersi allontanato
dalla provincia di Parma in questi tre giorni, di aver dormito in auto in
piazzole di sosta delle strade provinciali, soprattutto in Appennino. Per la
paura di incappare in un posto di blocco non avrebbe mai mangiato. Non si
aspettava che il suo colpo suscitasse tanto clamore, per la pressione è
crollato e si è consegnato in via delle Fonderie. E' stato sottoposto a fermo
di polizia giudiziaria per il reato di furto aggravato. Attualmente si trova
nel carcere di via Burla, a disposizione dell'autorità giudiziaria.

SI CONSEGNA. Caiazzo ha rilasciato sommarie informazioni al pm Francesco
Gigliotti sulla dinamica del colpo. Ha dichiarato di aver fatto tutto da solo.
Martedì pomeriggio si è allontanato dal parcheggio del centro Cavagnari quando
i due colleghi stavano effettuando l'ultimo ritiro di contanti, ha guidato il
furgone blindato lungo via La Spezia, ha imboccato la tangenziale ed è uscito a
Vicofertile. Lì, secondo il suo racconto, aveva parcheggiato la sua automobile.
Ha caricato tre grosse buste piene di denaro sulla Hyundai Matrix e si è dato
alla macchia. Il furgone blindato è stato ritrovato col segnale Gps.
Nell'abitacolo Caiazzo aveva lasciato la sua pistola.

I SOLDI "SONO IN UN FOSSATO". MA NON E' VERO. La guardia giurata ha consegnato
ai militari una "mazzetta" di diecimila euro in banconote di diverso taglio,
sostenendo di aver preso solo quel denaro dalle buste e di aver nascosto il
resto. "Ma gli altri soldi dove sono?" hanno chiesto i militari. "Li ho
nascosti in un fossato sotto a un albero, ho provato a sotterrarli" è stata la
vaga risposta di Caiazzo, che ha indicato anche un luogo in provincia di Parma.
Poco convinti, i carabinieri hanno comunque provveduto a controllare. Come
previsto, la caccia al tesoro è andata a vuoto: nessuna traccia dei soldi nel
luogo indicato. Caiazzo non ha dato altre spiegazioni, avrebbe incolpato i
soliti ignoti: "Li avranno rubati". Ovviamente, l'ipotesi è che Caiazzo voglia
tornare a prenderli uscito di prigione, o che li abbia consegnati a qualcuno di
fiducia.

LE ACCUSE. Le accuse a carico del vigilante sono di furto aggravato (per via
del fatto che stava compiendo pubblico servizio e aveva in custodia i soldi),
abbandono di arma per aver lasciato la pistola sul furgone blindato e
detenzione di cartucce di arma da guerra, che sono state trovate nella sua casa
a Torrile durante la perquisizione. Con queste tre accuse Caiazzo può restare
nello stato di fermo sino alla convalida del gip. All'inizio della prossima
settimana si terrà l'interrogatorio di garanzia. Rischia una pena di un massimo
di 8 anni.

IL PIANO. Caiazzo ha confessato di aver iniziato a pensare al piano due
settimane fa. Poi ha agito, ha detto, "completamente da solo". Secondo le
indicazioni della guardia dunque non ci sarebbero complici, ma i carabinieri
continuano a vagliare ogni ipotesi. Il vigilante ha dichiarato di essersi
disfatto di tutti i suoi cellulari per rendersi irreperibile. Gli inquirenti
stanno cercando di ricostruire tutta la rete di contatti dell'uomo prima del
colpo. Chissà che, trovati eventuali complici, non salti fuori il bottino. Per
ora però non risultano altri indagati.

CHI E'. Rosario Caiazzo 42 anni, originario di Napoli e residente da solo in
un appartamento di Torrile, da anni era dipendente dell'Ivri. E' descritto dai
colleghi come una persona disponibile e gentile, il classico "insospettabile".
Non ha parenti in provincia di Parma, ma negli ultimi mesi avrebbe avuto
diverse relazioni sentimentali. Da tempo lamentava di dover lavorare con turni
scomodi e pesanti.

CAIAZZO SU FACEBOOK. La guardia giurata ha un profilo sul noto social network
da cui emergono particolari sulla sua vita sentimentale. E anche qualche
stranezza. Caiazzo infatti non risulta particolarmente attivo sulla sua pagina,
non scrive nulla per mesi e mesi. Fino all'ottobre scorso. Meno di due mesi fa
sembra rinascere l'interesse di Caiazzo per il social network: la guardia il 15
ottobre fa sapere a tutti di essere passato da "single" a "fidanzato
ufficialmente". Lei è una donna brasiliana residente a Reggio Emilia. Leggendo
i commenti, però, si comprende che la donna ha l'accesso al profilo del
fidanzato e pubblica con il suo nome sulla sua bacheca, senza farne segreto:
scrive frasi in portoghese, risponde agli amici di lui (sic) "Grazie tesoro
sono a fidanzata diro che hai fato auguri mi chiamo xxx" e "Idem sara un
piacere anche per me conoscerti a presto ti invitero ao mio fidanzamento
ufficiale con caiazzo-". Il 26 novembre, quattro giorni prima di sparire col
malloppo, Caiazzo (o chiunque utilizzi il suo profilo) sente l'esigenza di
comunicare a tutti che è tornato single, ha rotto il fidanzamento con la
brasiliana (cosa avvenuta, stando al profilo di lei, a metà novembre). Come
spiegazione agli amici stupiti lui commenta (sic) "le donne creano solo
problemi , sono rompe paleee".

Carfagna: "L'Italia è maschilista E io pago anche perché bella"

Sulla vicenda Bocchino, non ci sarebbe stata polemica "se fossi stata un
uomo". Così il ministro per le Pari Opportunità a "Ventura Football Club".
"Mussolini? Provoca per visibilità, una poveraccia". Di Fini il ministro non
capisce "la tempistica della rottura". Il problema del Pdl? "Non somigliare a
Berlusconi"

Carfagna: "L'Italia è maschilista E io pago anche perché bella"
ROMA - Il polverone sollevato 1 nel Pdl dalla sua "amicizia" con Italo
Bocchino, iniziato con una foto scattata ai due da Alessandra Mussolini 2 alla
Camera, non sarebbe stato tale se Mara Carfagna fosse stata un uomo. Lo afferma
lo stesso ministro delle Pari Opportunità in un'intervista alla trasmissione
"Ventura Football Club". In cui la Carfagna 3individua il "problema" del Pdl
nel fatto di non essere "assolutamente un partito a immagine e somiglianza di
Berlusconi", esclude una sua candidatura a sindaco di Napoli e annuncia: "A
giugno mi sposo".

"Sulla vicenda Bocchino - dice la Carfagna -, almeno per come se ne è parlato,
direi che c'è stato un atteggiamento molto maschilista. Atteggiamento ancora
molto presente nella nostra società, come ha dimostrato la mia battaglia per la
legalità sulla questione rifiuti a Napoli. In quel caso, qualcuno mi ha
giudicato 'capricciosa'. Se invece fossi stato un uomo avrebbero detto
'caspita, ha posto dei problemi seri, sediamoci intorno a un tavolo e
discutiamo'".

Nell'intervista Mara Carfagna racconta la sua amicizia con il capogruppo Fli
alla Camera. "Risale
a molti anni fa, è stato un rapporto di colleganza molto stretto fino a quando
lui non ha deciso di dar vita a un nuovo partito con Gianfranco Fini. Gli devo
molto perché mi ha aiutata a capire i meccanismi della politica. Oggi siamo su
posizioni differenti, non condividiamo le stesse idee politiche come prima ma
l'amicizia c'è sempre. Se io e lui fossimo stati due uomini o due donne non ci
sarebbe stato nulla di male. E invece ci si è ricamato su anche in virtù del
fatto che io sono una donna di gradevole aspetto. E poi, ho un fidanzato che mi
piace così tanto che non ho bisogno di cercare altrove".

"Io nel Fli? Quella è una delle più grandi stupidaggini con cui alcuni
giornali hanno titolato - afferma sicura la Carfagna -. E' una sciocchezza
incredibile, alle volte mi viene da pensare che molti giornalisti dovrebbero
cambiare mestiere. Se quel lavoro non viene fatto con onestà, anche il mestiere
dei giornalisti rischia di cadere nella banalità. Escludo categoricamente un
mio ingresso nel Fli. La mia battaglia si è svolta tutta all'interno del Pdl e
continuerò a farlo".

Su Fini, Mara Carfagna dice di averlo "stimato e apprezzato in passato. Oggi
non condivido la tempistica con cui ha provocato questa rottura. Avevamo un
governo che godeva di un'amplissima maggioranza, di un consenso popolare
fortissimo, confermato anche alle elezioni europee e a quelle regionali. I
motivi della rottura? Ci sono problemi politici, ma forse anche problemi
personali. E' stato un gesto poco responsabile".

Quanto ad Alessandra Mussolini, con cui volarono insulti pesanti 4 quando la
deputata Pdl aveva cercato di immortalare con uno scatto il fitto parlare tra
Carfagna e Bocchino, "non dico altro - dice il ministro delle Pari Opportunità -
, perché lei, poveraccia, se non fa così non esiste. Ha bisogno di visibilità e
la cerca provocando. Anche lei deve esistere".

Napoli e il "no" alla candidatura a sindaco della città dei rifiuti. "Come ho
più volte detto - ha sottolineato il ministro spiegando le ragioni della
decisione - sarebbe una sfida talmente complessa e difficile che presuppone la
presenza alle spalle di una squadra e di un partito che giochino a favore di
questa battaglia, con convinzione, compattezza e coesione. Non mi sembra che
adesso ci siano queste condizioni. E poi, spero che questo governo possa
continuare ad andare avanti e che io possa continuare a svolgere il mio mandato
nell'interesse delle tante categorie discriminate che purtroppo continuano a
esserci ancora nel nostro Paese".

Infine, l'annuncio di Mara Carfagna: "Confermo che mi sposerò il prossimo mese
di giugno e desidero avere dei figli dal mio compagno. Mi auguro di avere un
figlio, la collega Gelmini sta dimostrando che, con fatica, si può riuscire a
conciliare le due cose".

con repubblica.it

"Michael" contiene dieci inediti dai suoi archivi e tre duetti virtuali: con Lenny Kravitz, 50 Cent e Akon. "Best of joy" è il brano più recente, scritto prima della morte

MUSICA
Jackson, arriva il cd postumo
E scatta il tormentone: "E' lui o no?"


Jackson, arriva il cd postumo E scatta il tormentone: "E' lui o no?" La
copertina del disco
ANTICIPATO da un coro di polemiche, venerdì prossimo arriverà nei negozi di
dischi il primo album postumo di inediti di Michael Jackson. Il cd si intitola
Michael e contiene dieci brani, tre dei quali in forma di duetto virtuale che
vedono la partecipazione di Lenny Kravitz, 50 Cent e Akon.

Pubblicato a diciassette mesi dalla morte del re del pop, il lavoro ancora
prima di uscire è stato bollato come "irrispettoso" da Will.i.am dei Black Eyed
Peas, mentre si inseguono le voci sulla possibilità che in alcuni dei brani il
cantato sia di un imitatore. Ne è convinto soprattutto il fratello di Jacko,
Randy Jackson, che ha affidato a Twitter la sua denuncia: "In qualche canzone è
lui, in qualcun'altra no: potrei giocarci la mia vita".

Così, inevitabilmente, ci siamo predisposti all'ascolto in anteprima presi dal
gioco: "è lui o non è lui?". Il dubbio balena solo durante Hollywood tonight,
un brano che secondo le note risale al periodo di Invincible ed è stato
ripescato negli archivi di Jackson nel 2007. Ma potrebbe anche essere solo
l'effetto di una registrazione originale "sorda", un problema dunque di
equalizzazione.

Più della controprova sulla presenza di un imitatore, sempre difficile da
stabilire, conta l'atmosfera generale del disco, che pur nei limiti di una
compilation realizzata da altri mantiene punte di interesse notevoli, in grado
di bissare il successo di This is it, la colonna sonora
del film sui mancati concerti della 02 Arena di Londra.

Ci sono splendide ballate come Keep your head up e (I like) The way you love
me, o come Best of joy scritta poco prima che Jacko morisse. Monster, il duetto
con 50 Cent, ha lo stesso passo marziale di Beat it, e Breaking News è uno
sfogo a ritmo dance sulla pressione dei media.

C'è però da dire che, curiosamente, il brano più bello del disco non è firmato
da Jackson ma da Lenny Kravitz: si intitola (I can't make it) Another day, e
vede la partecipazione alla batteria dell'ex Nirvana Dave Grohl.
con repubblica.it

La nuova veste sacra di Nina Hagen Ora la regina del punk canta Gesù

In Italia l'artista berlinese arriverà il 3 dicembre all'Auditorium Parco
della Musica di Roma, per presentare il nuovo album "Personal Jesus": "Sono
felice di annunciare il Vangelo ma proporrò anche i vecchi successi"

La nuova veste sacra di Nina Hagen Ora la regina del punk canta Gesù Nina
Hagen
ROMA - Ci sono persone che servono a fare le esperienze del mondo intero.
Persone che girano come un disco sul pianeta, provando cose che la maggior
parte dei terrestri sfiora senza toccare. Nina Hagen è una di queste. L'artista
berlinese torna adesso a cantare in Italia - sarà all'Auditorium Parco della
Musica di Roma il 3 dicembre alle 21 -, e va vista. Ascoltare un suo cd può
essere riduttivo se ci si limita a sentirne i suoni. Lei, a 55 anni, è ancora
l'essenza di un linguaggio e di un messaggio che ruota sulla console del mondo
da mezzo secolo. Incoerente perché sperimentale. Non si può sperimentare
ripetendo le stesse cose. E Nina Hagen non ha mai avuto la stessa forma. E'
scappata dal muro che divideva in due la sua città, e dopo averlo fatto, ha
provato tutto il resto.


Il settimanale britannico Melody Maker la definì "il più importante contributo
alla cultura pop tedesca dai tempi di Brecht". Dal suo primo album in piena
epoca punk nel 1978 fino a oggi, Nina Hagen ha fatto sempre parlare di sé e la
musica è stata solo uno dei tanti aspetti con cui ha descritto il mondo. Il
"terrore della borghesia", la regina della rockszene tedesca, fuggita da
Berlino Est, dove viveva con il patrigno Wolf Biermann, cantautore dissidente,
la Hagen fu accusata di comportamento antisociale dovuto alle sue
contestazioni contro l'invasione sovietica della Cecoslovacchia. Andò a Londra,
passò del tempo con i Sex Pistols e Vivienne Westwood. Poi continuò a
spostarsi. Finì ad Amburgo, a Amsterdam, in India.

E girando la Hagen è stata punk, è stata aggressiva e romanica, si è truccata
e struccata, si è scollata e rivestita, è stata bionda e nerissima, ha detto e
scritto su politica e cultura, non si è piegata alle convenzioni, non ha avuto
limiti. Ha fatto l'amore e dichiarato dopo anni di non provare 'più gusto nel
farlo'. Ha dato scandalo, ha rivelato di credere agli Ufo, di interessarsi
all'esoterismo e di ispirarsi ai movimenti religiosi orientali. Si è sciolta
sotto il sole californiano, è diventata mamma (a Los Angeles, nell'81, ha avuto
la prima figlia, Cosma Shiva, con il chitarrista olandese Ferdinand Karmelk. Il
secondo figlio Otis è nato a Ibiza dall'attore Franck Chevallier), ha fatto
cinema, scritto le sue memorie già nel 1988 e messo al mondo diciassette
dischi.

Da "Nina Hagen Band" nel 1978 a "NunSexMonkRock" (1982), da "Nina Hagen In
Ekstacy" (1985) a "Punk Wedding" (1987) ispirato alle sue nozze con un punk di
16 anni (lei ne aveva 31), fino a "Street" (1991) e "Return of the Mother"
(2000), non si è mai fermata, ha svolazzato pesante su punk, rock, jazz,
gospel. L'unica pausa gliel'hanno concessa i figli e gli anni che dedicato a
farli crescere. Una volta grandi e fuori casa, la Hagen è ripartita.

Ora ha completato un giro e ha deciso di avvicinarsi alla religione cristiana,
di ritrovare dio, o quello che significa per lei, e ha pubblicato "Personal
Jesus", l'album uscito a settembre, cantato in inglese e che presenterà
all'Auditorium di Roma. Un disco gospel, ma alla Nina Hagen. Con la sua
rivisitazione del brano dei Depeche da cui l'album prende il nome ma non il
senso, fino alla rilettura della canzone politica di Woody Guthrie "All You
Fascists Bound To Lose". Il tour di Nina Hagen ha già toccato quasi tutta
Europa, compresa la Germania e la Spagna, l'Ungheria, la Francia (dove ha
cantato alla Cité de la Musique di Parigi) e la Repubblica Ceca.

"Sono felice di annunciare il Vangelo con la mia musica gospel e le mie
canzoni - ha detto l'artista berlinese -, ma a Roma proporrò anche i miei
vecchi successi. Però attenzione, io non sono un juke box. Con la mia band
suoneremo fin quando ce la faremo: oltre due ore e anche di più", ha
continuato. Per poi concludere: "Il rock al femminile secondo me sarà sempre
più nel segno della pace, della verità e della bellezza".

Nina Hagen non è affatto stanca. Non è una leggenda che dopo un concerto fu
operata alle corde vocali per averle sforzate oltre il limite. E' semplicemente
così. Si trucca ancora e dal vivo è esplosiva. Parla forte, ha voglia di
cantare. Dice di non sopportare Angela Merkel "perché è come George Bush: manda
soldati in guerra e costruisce nuove centrali nucleari". E se il suo pubblico è
cresciuto, cambiando generazione e abiti, ai suoi concerti ora si uniscono la
vecchia guardia e i coetanei dei suoi figli. Nina Hagen ha girato correndo sul
pianeta e il pianeta in cambio, ogni tanto ha la possibilità di fermarsi a
guardarla.
con repubblica.it

Yara, ancora una segnalazione torna in scena il furgone bianco

Una lettera all' Eco di Bergamo indica la presenza del mezzo a Zingonia
A bordo un gruppo di uomini attorno alla trentina che molestano minorenni

Yara, ancora una segnalazione torna in scena il furgone bianco Yara Gambirasio

L'ultima segnalazione è arrivata con una lettera anonima inviata all'Eco di
Bergamo: di nuovo un furgone bianco, questa volta avvistato a Zingonia, area
industriale sulla strada per Milano. A bordo, secondo la testimonianza, ci
sarebbe stato un gruppo di uomini sulla trentina che molestava minorenni. Da
otto giorni, da quando è scomparsa la ginnasta tredicenne Yara Gambirasio, si
susseguono avvistamenti del genere. E intanto arriva anche un appello ai
rapitori della ragazza: "Mi rivolgo a chi detiene ingiustamente Yara, proprio
vorrei parlare al loro cuore e lanciare loro un accorato straziante appello,
perche' restituiscano Yara all'affetto, all'amore e al calore della sua
famiglia, al suo pieno diritto a vivere la sua vita". Parole scritte in una
lettera che Silvano Donadoni, presidente della Comunità dell'Isola Bergamasca,
ha inviato anche ai familiari, al sindaco di Brembate e ai sindaci dei paesi
della zona.
con Repubblica.it

MOSCA Aereo in avaria fuori pista Due morti e decine di feriti

È avvenuto all'aeroporto Domodedovo di Mosca. A bordo 155 passeggeri.
L'incidente è accaduto mezz'ora dopo il decollo dall'altro scalo moscovita di
Vnukovo a causa di un guasto a tutti e tre i motori

Aereo in avaria fuori pista Due morti e decine di feriti Un Tupolev 154
MOSCA - Un Tupolev 154 della Dagestan Airlines con 155 passeggeri a bordo, tra
cui 7 bambini, è finito fuori pista all'aeroporto internazionale 'Domodedovo'
di Mosca durante un atterraggio di emergenza. Lo ha riferito l'agenzia Ria
Novosti. L'agenzia Interfax parla di due morti e decine di feriti, bilancio
provvisorio confermato da Tatyana Morozova, portavoce della Commissione
regionale d'inchiesta per i trasporti. Almeno due dozzine di ambulanze stanno
convergendo sul luogo del disastro, a sud di Mosca.

Secondo Interfax, l'aereo era decollato dall'altro aeroporto moscovita di
Vnoukovo (sud-ovest) ed era diretto a Makhatchkala, in Dagestan. Secondo Itar-
Tass invece, che cita il ministero delle situazioni di emergenza, l'aereo
doveva atterrare a Vnoukovo e proveniva da Makhatchkala. Il pilota ha tentato
l'atterraggio di emergenza dopo un'avaria a tutti e tre i motori. Secondo le
prime ricostruzioni della protezione civile, il Tupolev, uscendo fuori pista, è
andato a urtare un ostacolo, ma non ha preso fuoco. Secondo altre fonti, citate
dalle agenzie russe, durante la manovra di emergenza l'aereo è uscito di pista
e si è spezzato in due.

WIKILEAKS Frattini: "Italia decide politica energetica" Georgia, Cheney aveva torto e noi ragione"

Il ministro degli Esteri, in un'intervista tv, interviene sulle perplessità
americane riguardo alla politica del nostro Paese nei confronti della Russia.
"Per noi impegno di trasparenza e collaborazione con gli Usa"

Frattini: "Italia decide politica energetica" Georgia, Cheney aveva torto e
noi ragione"
ROMA - Sulla propria politica energetica decide l'Italia e nessun altro. Così
il ministro degli Esteri, Franco Frattini, commenta la vicenda delle
perplessità americane riguardo alla politica nei confronti della Russia, emerse
dai file rivelati da WikiLeaks, durante un'intervista rilasciata alla
trasmissione di Lucia Annunziata In mezz'ora, in collegamento dal Bahrein.

''L'Italia -ha affermato il ministro- non si è mai sottratta a un impegno di
trasparenza e collaborazione con gli Stati Uniti. Se la politica energetica
dell'Italia sia giusta o no, questo lo decide l'Italia''. La quale, ha
proseguito Frattini, ''ha un interesse nazionale di sicurezza e indipendenza
energetica. La nostra strada è la differenziazione energetica, con Russia,
Libia, Algeria, paesi del Golfo. Su questo decide l'Italia e solo l'Italia, io
posso informare, ma nessuno può decidere in nostro nome''. Il ministro ha
tuttavia sottolineato che su questo punto ''oggi frizioni tra noi e l'America
non ce ne sono'' anzi in generale nella politica nei confronti della Russia
''c'è piena sintonia''.

Amicizia Berlusconi-Putin. ''L'amicizia personale tra Berlusconi, Putin e
Medvedev ha un impatto che va al di là dei rapporti Gazprom-Eni'', ha detto il
ministro degli Esteri, che ha poi spiegato che i rapporti personali del premier
possono aiutare ''se la Russia deve essere un attore globale e se noi possiamo
aiutarla a essere più fiduciosa nei rapporti con la Nato''. Questo, ha
proseguito
Frattini, vale anche nei casi come la Libia e la Turchia: ''Se vogliamo un
partner come la Libia nel Mediterraneo pensiamo che si debba fare i conti anche
con i rapporti personali'' con Gheddafi. E per la Turchia: ''Tutti sanno che è
stato Berlusconi a far cadere il veto di Erdogan sulla nomina del nuovo
segretario generale della Nato''.

Dossier energia: "Usa ringraziarono Italia". Gli Stati Uniti hanno
"ringraziato" l'Italia per la "trasparenza con cui abbiamo affrontato il
dossier energetico", ha detto ancora Frattini, rivelando i contenuti di un
incontro avvenuto alla Farnesina con l'inviato di Barack Obama per l'energia,
l'ambasciatore Morningstar. Per quanto riguarda l'approvvigionamento
energetico, il titolare della Farnesina, ha spiegato che "fu Hillary Clinton a
chiedermi quali fossero le decisioni e le intenzioni dell'Eni su South Stream,
a seguito della richiesta organizzai un incontro negli Stati Uniti dove Scaroni
espose all'Amministrazione americana il piano strategico dell'Eni".

Gli errori di Cheney su Russia. "Ho condiviso tutte le scelte del governo in
materia di politica nei confronti della Russia: scelte che si sono rivelate
giuste, mentre erano sbagliate quelle di alcuni esponenti della precedente
amministrazione statunitense", ha poi aggiunto Frattini commentando uno dei
cablogrammi diffusi dal sito di WikiLeaks in cui l'ex vicepresidente Usa, Dick
Cheney, criticava l'atteggiamento italiano in occasione del conflitto tra
Russia e Georgia: "Noi ritenevamo che la posizione di Cheney non fosse
corretta, isolare la Russia sarebbe stato un errore. Era desiderabile invece
avviare un dialogo". L'Europa, grazie a Francia, Germania e Italia è stata
unanimamente portata sulla posizione migliore, ha continuato Frattini: non
isolare la Russia, rispettando l'integrità territoriale della Georgia. "Si
tratta di rapporti vecchi: la storia è andata avanti, la storia è andata verso
il ristabilimento di rapporti di stretta cooperazione tra Stati Uniti e Russia,
come noi desideravamo", ha concluso Frattini.

Il ruolo della Farnesina. Il compito della Farnesina non è quello di
contrapporsi al presidente del Consiglio nella politica estera, ha infine
commentato il ministro riferendosi ai passaggi dei file di WikiLeaks in cui
Frattini stesso viene definito puro "messaggero" di Berlusconi. Questo
soprattutto in alcuni settori come la politica italiana verso la Russia:
"Questa descrizione -ha commentato Frattini- sembra evidentemente presupporre
qualcosa che in Italia non è mai stato né deve essere, e cioè il ruolo della
Farnesina come antagonista rispetto al presidente del Consiglio". In realtà, ha
proseguito Frattini, "le scelte strategiche sono state tutte condivise".

con repubblica.it

"Può essere usata dai pedofili" E l'Fbi lancia l'allarme videoBarbie

Il dispaccio è diramato dalla sezione californiana dell'Agenzia di
investigazioni: la telecamera nascosta può diventare un'arma usata contro bimbi
ignari. La Mattel su tutte le furie: "Non c'è nessun caso e la sicurezza dei
bimbi è la nostra priorità" dal nostro inviato ANGELO AQUARO

"Può essere usata dai pedofili" E l'Fbi lancia l'allarme videoBarbie
NEW YORK - Il dispaccio ha il timbro dell'Fbi e da qualche ora sta gettando
nel panico gli agenti federali di mezza America. Che negli ultimi anni hanno
dovuto inseguire mostri di ogni tipo: dai serial killer sanguinari agli
incravattati ladri di Wall Street. Ma che mai si sarebbero aspettati di vedersi
recapitare un "alert" con quella richiesta impossibile. Perché anche a volerlo:
ma come si fa ad arrestare una Barbie?

"Barbie Video Girl: un possibile metodo di produzione pornografico". Si
intitola proprio così il dispaccio diramato dalla sezione californiana di
Sacramento che ha fatto andare su tutte le furie i dirigenti della Mattel. La
Barbie non ha bisogno certo di presentazioni. Ma soprattutto di pubblicità
negativa: "Video Girl" è uscita quest'estate ma è uno dei regali più gettonati
di Natale. Prezzo: 45 dollari. Funzione: beh, lo dice la parola stessa. E' la
prima bambola con videocamera incorporata. "Sono una videocamera che funziona
davvero!" sorride la bambolina dal sito della Mattell, con tanto di punto
esclamativo. Ma sentite invece la descrizione allarmata dell'Fbi. "A partire
dal luglio 2010" si legge nel rapporto "la Mattel sta vendendo una bambola con
una camera
nascosta. La bambola cela le lenti della telecamera in una collana sulla parte
anteriore" annota l'ispettore di turno "e ha un piccolo schermo Lcd che
funziona da video sulla parte posteriore". Non basta. "La bambola può anche
catturare fino
a 30 minuti di film e i video possono essere scaricati su un computer
attraverso una miniporta Usb e un cavo". Una miniporta e un cavo! Capito le
armi del delitto? Continua il dispaccio: "Non è richiesto alcun software e i
video possono essere copiati su un computer". Da lì al web il passo è breve. E
il delitto dove sta?

L'Fbi ha paura della Video Girl perché i pedofili potrebbero utilizzarla come
"caramella" da offrire alle vittime inconsapevoli. KIRO Tv, la televisione di
Washington che ha rilanciato l'allarme, dice che il Bureau è preoccupato dalla
somma di due fattori: ci sono già stati in passato casi di abusi utilizzando
delle Barbie e ci sono
stati anche dei casi di abusi con telecamere nascoste. Uno più uno fa due:
ergo, la combinazione è particolarmente pericolosa. Figuriamoci la felicità
della Mattel. Che ha affidato il suo stupore a
un comunicato ufficiale. "L'Fbi" fa notare la casa di bambole più famosa del
mondo "non sta denunciando nessun caso particolare già avvenuto. E Steve Dupre
dell'ufficio di Sacramento ha confermato che non si sono registrati casi di
utilizzo di questa bambola al di fuori del suo scopo". Punto. "I prodotti
Mattel sono disegnati avendo in
mente i bambini e i loro migliori interessi. Molti dei dipendenti della Mattel
sono genitori esse stessi. E capiamo che cosa vuol dire la sicurezza dei
bambini: è la nostra priorità numero uno".

Per carità, l'intento della polizia è lodevole. E forse nell'epoca del Grande
Fratello non è che si sentisse davvero la mancanza di una videobambola per
bambini: lasciate che i bimbi giochino in pace, magari lontano dal piccolo
schermo e dai pc. Ma tant'è: la caccia è già partita e a Barbie non resta che
arrendersi. O spegnere la tv.

con repubblica.it

venerdì 3 dicembre 2010

Calcio: Minacce a Cristiano Ronaldo «Lo rapiremo in Qatar»

Su un forum online di jihadisti in vista del Mondiale del 2022. Allarme tra gli esperti anti-terrorismo

L'ombra di Al Qaeda si allunga su il Mondiale di calcio del 2022 in Qatar, assegnato giovedì a Zurigo. In queste ore, numerosi messaggi di estremisti islamici che inneggiano all'avvento del Califfato Islamico e a Osama Bin Laden stanno inondando i forum jihadisti sul web, facendo scattare l'allarme tra gli esperti di antiterrorismo. Il timore è che alcune cellule possano sfruttare la ribalta internazionale del Mondiale per preparare un attentato clamoroso, come il rapimento della star del calcio, Cristiano Ronaldo, di cui si parla esplicitamente in uno dei forum monitorati dal sito d'intelligence Usa Site.

«VINCEREMO NOI» - «La finale della Coppa del Mondo in Qatar sarà la più entusiasmante mai disputata. Il calciatore portoghese, Cristiano Ronaldo, sarà rapito e Al Qaeda vincerà la competizione», scrive in un messaggio un utente che si firma Abu Khubeib al-Khorasani. Altri estremisti prefigurano scenari che vedono gli uomini di Osama Bin Laden alla guida di uno stato islamico nel Golfo nei prossimi anni. «Illusi, sappiate che Al Qaeda è in procinto di stabilire la legge di Allah - afferma un altro utente che si firma Hafeed al-Hussein - nel 2022 non ci saranno più il Qatar, il Kuwait e l'Arabia Saudita, ma un grande emirato chiamato Stato Islamico».

CALIFFATO ISLAMICO - Più esplicito il commento di Juleibib al-Irhabi, un altro estremista che si dice convinto che tra 10 anni «il Qatar non esisterà più, sostituito da un Califfato Islamico sotto il controllo di Osama Bin Laden». Ma le minacce riguardano anche la Russia, sede della Coppa del Mondo di calcio del 2018, la cui regione del Caucaso è stata teatro negli ultimi tempi di forti tensioni a causa dell'attività terroristica degli estremisti islamici. «Nel 2018 - si legge in un messaggio - la Russia organizzerà l'evento e i nostri fratelli dell'Emirato del Caucaso, con l'aiuto di Allah, appoggeranno la nostra causa». Ma è sempre l'edizione in Qatar, la prima in Medioriente, a scatenare le fantasie dei fondamentalisti sul web. «Sarà la prima Coppa del Mondo per mujaheddin, dichiara Huna Al Qaeda che lancia l'ennesima inquietante minaccia: «Vinceremo coppe e medaglie, cattureremo cristiani e apostati e forse ci saranno anche sequestri». (Fonte Adnkronos)

SERIE A Adriano e Dinho l'addio è a un passo

I due attaccanti non stanno bene e lo manifestano. Allegri e Ranieri, in conferenza stampa, li liquidano. Il tecnico del Milan: "Nessuno resta qui controvoglia". E il romanista, sull'ex centravanti dell'Inter: "La mia filosofia è: se non sto bene, vado via". Ronaldo dal Brasile: "Adri vuole venire

ROMA - Ronaldinho e Adriano? Possono andare. Da Milano a Roma, è il giorno nero dei brasiliani. Allegri di fatto sfiducia il fantasista. Ranieri prende atto definitivamente del fallimento della scommessa giallorossa dell'estate: rilanciare ad alti livelli Adriano. La realtà invece è pesante come l'ex attaccante nerazzurro, mai sceso sotto i cento kg.

ALLEGRI: "AL MILAN NESSUNO RESTA CONTROVOGLIA" - "Ronaldinho? Dico solo che nel Milan ci devono stare quei giocatori che hanno voglia di starci. I risultati dipendono dalle qualità tecniche e dalle motivazioni che si hanno dentro, tenere giocatori controvoglia è controproducente". Massimiliano Allegri, tecnico del Milan, risponde così a una domanda sul futuro di Ronaldinho. "Io, ma la società prima di me, non tiene giocatori controvoglia", aggiunge a Milanello in conferenza stampa alla vigilia dell'importante sfida con il Brescia di domani sera a San Siro.

RANIERI: "SE ADRIANO NON STA BENE, VADA VIA" - Anche Ranieri, dopo aver difeso, protetto, tutelato Adriano non può nascondersi: "Ci sono giocatori che stanno più avanti di lui - spiega il tecnico - non fosse alla Roma con tutti questi campioni giocherebbe sempre. Adriano sa che se vuole parlare con me il mio spogliatoio è sempre aperto, ma so che è difficile ispondere a giornali che stanno dall'altra parte dell'Oceano, bisogna vedere se è vero e come è
stato riportato quello che ha detto. Ma non so se potrà andare in prestito. La mia filosofia di vita è: se non sto bene vado via. Lo dico anche ai giocatori, se non si sta bene è giusto che vada, non si devono fare le cose controvoglia. Io ad esempio sto bene e resto".

Negli occhi di Adriano, la maglia della Roma ha già i colori di un ricordo, più che di un presente da vivere e un futuro da conquistare. In settimana, le dichiarazioni alla stampa brasiliana per aprire le porte ad un ritorno in Brasile, al Corinthians di Ronaldo. A Trigoria, i chili di troppo non sono mai scesi: non più di due tre, nonostante diete, programmi di allenamento personalizzati. In più, nonostante la simpatia di tutti, un rapporto (dal punto di vista dell'attaccante) mai decollato con Ranieri, complici anche le esclusioni, di cui l'attaccante si è lamentato con i connazionali. Neanche l'arrivo a Roma della famiglia, la moglie Danielle, i figli Adrianinho e Sophia, ne ha migliorato umore e minutaggio in campo, fermo a due gare in serie A, quattro totali ma per non più di qualche spezzone. A questo punto, la scommessa Adriano che Rosella Sensi ha frettolosamente definito "vinta" il giorno della presentazione al Flaminio, sembra già arrivata al capolinea.

RONALDO: "ADRIANO VUOLE VENIRE AL CORINTHIANS" - "E' vero, ho parlato con Adriano e mi ha detto che a Roma non è felice. Lui vorrebbe giocare, ma non gliene viene data la possibilità. E' una situazione complicata, e lui deve risolverla: se ci riuscisse, poi il suo arrivo nel Corinthians sarebbe un grande colpo. Ho percepito in lui un certo desiderio di giocare qui". Nel corso della sua conferenza stampa Ronaldo ha parlato anche dell'amico e collega con cui ha ammesso di sentirsi "ogni settimana, per telefono o via internet". Secondo il Fenomeno, contratti o meno, la volontà del calciatore per un eventuale trasferimento alla fine si rivela sempre fondamentale: "le cose sono semplici, tutto dipende dalla volontà del calciatore - ha spiegato Ronaldo -. Per esperienza personale, visto che ho cambiato squadra alcune volte, dico che quando mi sono trasferito è stato sempre perchè l'ho fortemente voluto, ho anche litigato per questo. A volte ci ho rimesso dal punto di vista finanziario o sportivo, però nessuno è riuscito a trattenermi".

"Nel calcio dipende sempre dalla volontà del giocatore - ha ribadito l'ex di Barcellona, Inter e Real Madrid -, quindi se Adriano vuole giocare nel Corinthians, noi vogliamo che lui venga. Del resto qualsiasi club sarebbe interessato ad uno come lui. Comunque io gli ho solo chiesto se gli interessava venire qui".

Sull'argomento Adriano, dopo che gli erano state riferite le parole del Fenomeno, ha parlato anche il presidente del Corinthians Andrè Sanches, capo-delegazione del Brasile al Mondiale sudafricano. "Ufficialmente il nostro club non ha trattato Adriano - ha detto Sanches -. Il suo procuratore Gilmar Rinaldi è stato qui per mezz'ora ma non abbiamo parlato di questo: è una storia che riguarda Ronaldo e lo stesso Adriano. Se Ronaldo garantisce lui per lo stipendio dell'altro, allora Adriano può arrivare. Ma se mi dite che lo devo prendere nonostante la Roma, ciò è impossibile: prima lui deve trovare il modo di liberarsi".
con Repubblica.it

"Ho la vitiligine, la stessa malattia di Michael Jackson"

La discografica ha raccontato in un'intervista i particolari su questa malattia della pelle, da cui è affetta


di Libero News


"Ho la vitiligine, una malattia che mi provoca delle macchie chiare su quasi tutto il corpo", così Mara Maionchi ha dichiarato in un'intervista al settimanale "Di Più". La vitiligine è una malattia non contagiosa caratterizzata dalla comparsa, sulla cute o sulle mucose, di chiazze non pigmentate dove manca del tutto colorazione dovuta al pigmento. I melanociti resterebbero vitali, ma smetterebbero di produrre melanina. La decisione di Mara Maionchi di parlare della sua malattia vuole rassicurare tutte le persone che ne sono affette. "Solo chi ha la vitiligine teme la vitiligine. Io per esempio prego di non averla lasciata in eredità alle mie due figlie".

Mara Maionchi ha scoperto di soffrirne all'età di 25 anni quando, "una mattina come tante, lavandomi il viso, di fronte allo specchio, notai di avere una piccola macchia sul collo". Sembrava fosse un fungo ma poi i medici le hanno detto di cosa si trattava. Nel caso del giudice ormai celebre al pubblico di X-Factor per la sua risata squillante, la battuta pronta e l'inglese improbabile il destino è stato generoso non colpendo la discografica in faccia, come invece è successo a Michael Jackson.

"I dolori del giovane Walter": Così parlò la Littizzetto: maschio, il mio castigo

È in libreria «I dolori del giovane Walter», l'ultimo libro di Luciana
Littizzetto (Mondadori,199 pagine, 18 euro). Ne pubblichiamo un capitolo,
intitolato «L'elastico molle del pigiama»

A Shanghai è stato vietato l'uso del pigiama. Ma non in casa, per strada. Sì,
perché in Cina va di moda uscire di casa in pigiama, non solo per andare a fare
la spesa, tant'è che fino all'ora di pranzo la città sembra un ricovero per
lungodegenti. Da quando è partito l'Expo l'amministrazione ha detto stop. Non
so voi, ma io non noto una grande differenza quando un cinese è vestito col
pigiama oppure è vestito da cinese. A me sembrano in pigiama da almeno due o
tremila anni. No, quello che voglio dire è che da noi, in Italia, il pigiama
dovrebbero proibirlo in casa, perché con le prime avvisaglie d'autunno si
vedono mise che apriti cosmo. Intanto tocca dire che voi uomini il pigiama lo
cambiate con la frequenza con la quale si cambia il materasso e invece di
piegarlo lo appallottolate sotto il cuscino come un nido di cimici. Di giorno
fate i fighi,cravatta con nodo a papaia, scarpe di legno, dopobarba a
secchiate, poi, appena arrivate a casa, sbarabaquak. Finisce l'incantesimo. Da
quegli aitanti pingoni che fingete di essere per intortare le colleghe, tornate
a essere ciò che siete veramente: quattro organi interni coperti di pelle
flaccida. Il tutto riposto in un tutone da Superpippo con due bottoni davanti e
dentro il teatro dell'assurdo.

Vediamo i modi in cui il maschio va a letto in questa stagione. Partiamo
dall'Arsenio Lupin, quello che si mette il pigiama classico, da carcerato, a
righe verticali, con l'elastico sempre un po' moscio, che, se va a stendeere
sul balcone, appena alza le braccia, cala la braga e fa capolino il picchio dal
buco, il naso smangiato delle statue di gesso, la coscia di quaglia di Amadori.
Così il condominio conosce subito la miseria con cui hai a che fare. Poi si
mette a letto tipo uomo di Leonardo, a braccia e gambe larghe come uno
scoiattolo volante,russa come un drago, dorme a bocca aperta e fa le bolle di
saliva come il Sole Piatti.

Poi ci sono i maschi rat musqué, quelli che soffrono da anni di
lombosciatalgia ma si ostinano a dormire lo stesso in boxer e maglietta, e poi
al mattino si svegliano piegati come compassi. Con quelle magliette orrende con
Bugs Bunny o Gatto Felix e sotto niente, che sembra che Felix e Bunny abbiano
le gambe lunghe e pelose, e la coda sul davanti. Che tu pensi: piuttosto che
fare sesso con questo zombi preferisco spalmarmi di glutammato e fare il bagno
coi piraña; o attraversare l'Alaska su una slitta trainata da criceti.

Può andare peggio. Ti può essere toccata la disgrazia sovrana. Puoi essere tu
la predestinata dal maligno, e avere un marito che si mette il pigiama da
paggio di Re Artù. Il pigiamotto attillato in puro leacril color guano, a rombi
beige, con polsini e cavigliere in maglina compatta ton sur ton marron.
Praticamente una pepiera da pizzeria. Il crollo della libido. Prerogativa del
pigiama di leacril è il fatto di segnare molto bene il pettorale concavo e la
miseria del «disturbo», che sta lì come il sacchetto della tombola, una
manciatina di ceci. Un sacchetto con dentro una seppia. La consistenza del
gelato sciolto. Che sabba dell'amore ti ispira uno conciato così? Gli indiani
avrebbero scritto un Kamasutra di mezza riga.

con lastampa.it

Cena Cassano-Prandelli,

GENOVA
La Nazionale azzurra, certo, ma anche il più che probabile passaggio a
un'altra squadra, magari la Juventus, per tornare a giocare e ritrovare la
forma. Di questi argomenti hanno sicuramente parlato mercoledì sera, in una
cena rimasta segreta per qualche ora, il ct della Nazionale Cesare Prandelli e
Antonio Cassano. I due - come rivela oggi il "Secolo XIX" - hanno chiacchierato
per alcune ore davanti ai prelibati piatti di uno chef di provata fede
juventina a Portovenere (La Spezia), meta di molti vip, tra i quali anche
Marcello Lippi.

L'incontro a metà strada - Cassano proveniente da Genova, Prandelli dalla
"sua" Firenze - si è svolto mentre la Sampdoria era impegnata nella sfida
decisiva con il Psv al Ferraris, finita con la sconfitta e l'eliminazione
dall'Europa League.

Prandelli, che ha "cucito" la sua nazionale intorno ai talenti di Cassano e
Balotelli, deve fare i conti con il caso Cassano, messo ai margini dalla
Sampdoria dopo il duro litigio con il presidente Garrone. Il codice etico
sottoscritto dagli azzurri e dal ct prevede l'esclusione dalla Nazionale di
giocatori messi fuori rosa dai club per motivi disciplinari. Intanto c'è attesa
per la riunione del collegio arbitrale, slittata al 10 dicembre su richiesta
dei legali di Fantantonio, che dovrà decidere sul ricorso della Sampdoria che
chiede la risoluzione del contratto con il fantasista barese. Il divorzio è
ormai certo, restano da stabilire le modalità: intanto Juve e Inter restano
alla finestra per ingaggiare il fantasista a gennaio. Secondo i "rumors" di
mercato i nerazzurri avrebbero sorpassato il club di Agnelli nelle ultime ore.

con lastampa.it

Scomparsa Yara, si moltiplicano le segnalazioni

Lettere anonime, avvistamenti rivelati in moto tardivo, testimoni dell'ultimo
minuto: più passano i giorni e più, paradossalmente, invece di diminuire le
segnalazioni sulla scomparsa della 13enne Yara Gambirasio sembrano aumentare.
Purtroppo però della ragazzina scomparsa una settimana fa da Brembate di Sopra,
in provincia di Bergamo, continua a non esserci traccia e questa mattina le
ricerche sono riprese e sono state estese a diversi comuni della provincia
bergamasca dopo che nei giorni scorsi la zona della scomparsa era stata battuta
palmo a palmo. Come in tutti i casi di scomparsa che diventano oggetto di forte
attenzione mediatica, anche per Yara dunque si moltiplicano gli elementi al
vaglio degli investigatori che ieri avevano riascoltato i vicini di casa della
famiglia Gambirasio, tra cui, con il Pm Letizia Ruggeri, il 19enne Enrico
Tironi che domenica scorsa prima raccontò ai giornalisti di aver visto la
13enne salire su un'auto con due uomini, e poi davanti ai carabinieri smentì
tutto finendo così denunciato per procurato allarme.

Escludendo le segnalazioni chiaramente infondate, i carabinieri registrano e
verificano tutte le piste anche quella di uno straniero che ha sostenuto di
aver visto Yara, lo scorso sabato mattina, seduta su una panchina nei pressi
del cimitero di Bruntino di Villa d'Almè in attesa di un'amica. A dire il vero,
quella dell'allontanamento volontario, è una pista che non ha mai convinto i
militari che l'avevano scartata fin dalle prime ore successive alla scomparsa.
Ma l'idea che si ricava è che gli investigatori non vogliano lasciare nulla di
intentato, anche perché non sembra esserci al momento un filone di indagine
preciso. Intanto a Brembate di Sopra, per il riserbo delle indagini e per
rispetto verso papà Fulvio e mamma Maura, carabinieri e abitanti si sono
definitivamente chiusi nel silenzio.

Stamattina, intanto, un giubbino nero simile a quello che indossava Yara
Gambirasio è stato trovato in un punto a non molta distanza dalla zona nella
quale si erano concentrate finora le indagini della ragazzina scomparsa una
settimana fa. Intorno alle 10,30 una donna si è presentata al cantiere del
centro commerciale di Mapello dove da lunedì sono in corso approfondite
ricerche da parte degli inquirenti e ha raccontato di avere visto gettare dal
finestrino di un'auto in corsa un sacchetto sul tratto di Mapello del nuovo
Asse interurbano di Bergamo aperto solo la scorsa settimana. La donna ha poi
accompagnato i carabinieri sul posto, e lì è stato trovato un giubbino nero
simile a quello che Yara indosseva al momento della scomparsa. Ora si sta
cercando di capire se possa essere effettivamente il suo.

con lastampa.it

Wikileaks, alle 14 parla Assange

NEW YORK
La guerra a colpi di dossier e file riservati si sposta dal versante delle
diplomazie a quello informatico. Il sito Wikileaks è stato oscurato, ma dopo
alcune ore di black-out è tornato raggiungibile a altri indirizzi. Alle 14
Assange risponde ai lettori sul Guardian.

«Il dominio è stato ucciso dagli Stati Uniti», è l'accusa lanciata da
Wikileaks sulla sua pagina Twitter. Dall'alba fino a metà mattinata non è stato
possibile collegarsi al sito. Anche in Europa il sito non è raggiungibile, se
non all'indirizzo diretto IP (213.251.145.96) o al nuovo indirizzo www.
wikileaks.ch . Secondo il sito della tv americana Cnbc, il provider che forniva
il dominio wikileaks.org, EveryDNS.net, ha reso noto in una dichiarazione di
aver interrotto la fornitura del dominio a Wikileaks.org alle 22 di ieri (ora
della costa orientale americana).

«Il servizio è stato interrotto per violazione della clausola che afferma 'il
membro non deve interferire con l'utilizzo o la fruizione del servizio da parte
di un altro membro o con l'utilizzo e la fruizione di servizi simili da parte
di un altro soggettò». «L'interferenza - prosegue la nota - sorge dal fatto che
wikileaks.org è diventato l'obiettivo di numerosi e diffusi attacchi di rifiuto
di servizio (DDOS). Questi attacchi hanno minacciato (e quelli futuri
potrebbero minacciare) la stabilità dell'infrastruttura di EveryDNS.net, che
premette l'accesso a quasi 500.000 altri siti web».

Intanto Wikileaks cerca casa; e l'avrebbe trovata in un bunker dentro una
montagna svedese, o meglio nel server protetto dal bunker. Mentre una parte del
traffico passerebbe dalla Francia, sul server della società Ovh. Il sito di
Julian Assange (lui stesso ricercato ormai a livello internazionale) è stato
buttato fuori da Amazon.Com e anche Tableau Software, una compagnia che offre
visualizzazione pubblica di dati, ha tolto dal suo sistema i famigerati
dispacci delle ambasciate Usa nel mondo. In ambo i casi, la decisione è stata
presa per le specifiche pressioni del senatore statunitense Joe Lieberman,
presidente della Commissione del Senato Usa sulla sicurezza nazionale. In ambo
i casi le compagnie hanno spiegato che Wikileaks non ha rispettato i termini
del contratto circa l'uso «responsabile» dello strumento offertogli.

D'altra parte l'agenzia Usa per la Sicurezza Sociale, osserva oggi il
quotidiano britannico Guardian (uno dei 5 organi di stampa internazionali che
stanno pubblicando i file segreti delle ambasciate) ha persino informato i suoi
dipendenti che anche leggere i cablogrammi in questione potrebbe configurarsi
come un reato. Solo che impedire al pubblico di vedere i documenti in questione
non è per nulla cosa facile, osserva il Guardian. Intanto ci sono i file che
vengono analizzati e resi pubblici man mano dalle 5 grande testate con cui
Wikileaks si è associata per questa operazione (anche New York Times, El Pais,
Le Monde e Der Spiegel). In secondo luogo i file possono essere trovati in rete
usando Google o il servizio di file sharing Bittorrent. Secondo diverse fonti,
poi, Wikileaks avrebbe trovato una nuova "casa": un bunker della guerra fredda
dentro una montagna svedese, ovvero la sede della compagnia Bahnhof, vicino a
Stoccolma (lo scrivono Forbes, la Associated Press e il sito norvegese VG
Nett).

Secondo la rivista tecnologica dell'università di Boston, la MIT, i tentativi
di bloccare Wikileaks «hanno obbligato i fedeli di Assange a spostare il sito
in un centro dati fortificato da guerra fredda, un bunker anti nucleare chiuso
nella roccia, letteralmente. Il centro dati ospiterà il materiale di WikiLeaks
a 30 metri sotto terra, nel centro di Stoccolma». «Il server ha un'unica
entrata e porte di acciaio spesse mezzo metro, oltre a generatori di backup
presi da sottomarini tedeschi» aggiunge la rivista. Anche il mondo virtuale ha
bisogno di salvaguardie ben materiali.

con lastampa.it

Uomini e Donne, Federico Romano e Ylenia Isidori: i motivi della rottura

Proprio ieri vi avevamo dato la notizia della rottura tra la corteggiatrice
Ylenia Isidori e Federico Romano, la nuova coppia nata al Trono L'amore Non Ha
Eta' di Uomini e Donne qualche settimana fa.

In molti sostenevano che tra i due non ci fossero le basi per un rapporto
duraturo e, a quanto pare, i detrattori della coppia non si sbagliavano del
tutto. Ylenia, come promesso ieri su Facebook, ha spiegato in parte l'accaduto
sulle pagine di Visto, affermando che tra lei e il ragazzo non ci fossero
particolari affinita' e che, dopo la fine della trasmissione della De Filippi,
i due si sarebbero allontanati e non avvicinati.

Inoltre, sembra che ci sia stato un episodio in particolare a determinare la
rottura: Federico, infatti, avrebbe firmato un contratto da solo, anche se
aveva deciso in precedenza di seguire lo stesso percorso lavorativo di Ylenia.
Insomma, la loro storia e' stata un vero e proprio fuoco di paglia…

Se non altro ora abbiamo la certezza che non si conoscessero gia'!

Gossip: Serena Enardu contro Giovanni Conversano su Visto: “Cerca popolarita’ con finti figli e Sarah Scazzi”

Ieri vi abbiamo fatto leggere una delle ultime interviste di Serena Enardu, ex
tronista di Uomini e Donne, dove la ragazza parlava anche della sua storia con
Giovanni Conversano, nata proprio grazie al programma di Maria De Filippi.

Che la bella sarda fosse contenta di essersi liberata di Giovanni si era
capito, ma se eravate ancora scettici, l'ennesima prova arriva dalle pagine di
Visto, dove la Enardu si e' scagliata duramente contro Conversano. Se avete
seguito le gossippate nostrane delle scorse settimane, infatti, Giovanni era
finito agli onori della cronaca per essere il presunto padre del figlio dell'ex
Pupa Mary Carbone, notizia che poi si era rivelata un'autentica bufala.

Inoltre, l'ex tronista di U&D era arrivato sui giornali anche per via del
calendario 2011 in memoria di Sarah Scazzi, notizia che ha suscitato la
reazione indignata di Serena. Per la ragazza, infatti, Giovanni ha sfruttato un
finto nascituro e una persona scomparsa solo per finire sulle copertine delle
riviste. Parole dure, condite dall'affermazione: "Giovanni, sono preoccupata
per te. Smettila!".

Trono Blu Uomini e Donne, il riassunto della puntata del 2 dicembre 2010: Andrea e’ molto preso da Teresa

Ecco un breve riassunto della puntata di oggi di Uomini e Donne, dedicata al
trono Blu di Samuele Nardi e Andrea Angelini:

- Samuele e Valentina: Il tronista vuole chiarire con lei, dopo le accuse di
Andrea, secondo cui la ragazza gli avrebbe detto di essere molto bello. Nell'
esterna lei si difende, ma un rvm della redazione mostra la verita'.

- Samuele e Sabrina: I due ballano un tango e la ragazza afferma che non fara'
soffrire il tronista perche', nel caso in cui dovesse rispondere ad un'
eventuale scelta con un no, abbandonerebbe prima la trasmissione.

- Claudia: Samuele la va a prendere in albergo, dove deve ritrovare la sua
camera. I due si piacciono molto.

- Andrea e Amerinda: Anche loro sono in albergo e giocano con i videogiochi.
Andrea rivela di esser preso da Teresa ma prova emozioni anche per lei e
Perla.

- Andrea e Teresa: Altra esterna in hotel, dove il tronista confessa il suo
interesse, ma ha paura che la ragazza sia ancora interessata a Leo.

- Perla e Andrea: Durante l'uscita, Andrea ribadisce il suo interesse per
Teresa. I due affrontano la situazione, ma Perla e' molto delusa.

– Prossime esterne: Samuele sceglie Claudia, Valentina e Sabrina. Andrea
preferisce Teresa e due ragazza nuove.

Uomini e donne: Trono Blu Uomini e Donne, il riassunto della puntata del 2 dicembre 2010: Andrea e’ molto preso da Teresa

Ecco un breve riassunto della puntata di oggi di Uomini e Donne, dedicata al
trono Blu di Samuele Nardi e Andrea Angelini:

- Samuele e Valentina: Il tronista vuole chiarire con lei, dopo le accuse di
Andrea, secondo cui la ragazza gli avrebbe detto di essere molto bello. Nell'
esterna lei si difende, ma un rvm della redazione mostra la verita'.

- Samuele e Sabrina: I due ballano un tango e la ragazza afferma che non fara'
soffrire il tronista perche', nel caso in cui dovesse rispondere ad un'
eventuale scelta con un no, abbandonerebbe prima la trasmissione.

- Claudia: Samuele la va a prendere in albergo, dove deve ritrovare la sua
camera. I due si piacciono molto.

- Andrea e Amerinda: Anche loro sono in albergo e giocano con i videogiochi.
Andrea rivela di esser preso da Teresa ma prova emozioni anche per lei e
Perla.

- Andrea e Teresa: Altra esterna in hotel, dove il tronista confessa il suo
interesse, ma ha paura che la ragazza sia ancora interessata a Leo.

- Perla e Andrea: Durante l'uscita, Andrea ribadisce il suo interesse per
Teresa. I due affrontano la situazione, ma Perla e' molto delusa.

– Prossime esterne: Samuele sceglie Claudia, Valentina e Sabrina. Andrea
preferisce Teresa e due ragazza nuove.

Gossip: Ruby Rubacuori conosce Fabrizio Corona, ma Belen Rodriguez e’ gelosa

Ruby Rubacuori e' senza ombra di dubbio la ragazza piu' importante del momento,
come successo diversi mesi fa con Noemi Letizia, l'altra "ragazzina del
Premier" che aveva fatto tremare gli alti vertici della politica italiana.

Tra nomi del calibro di Silvio Berlusconi, Emilio Fede e Lele Mora, non poteva
certo mancare quello di Fabrizio Corona che, poco dopo il suo ex manager, e'
stato tirato in ballo nella vicenda.

Secondo quanto rivelato da Novella 2000, infatti, la ragazza marocchina Ruby,
alias di Karima El Mahroug, conosce bene anche l'ex re dei paparazzi; sembra,
inoltre, che i due sarebbero stati costretti ad interrompere i contatti a causa
della gelosia di Belen Rodriguez.

Ma cos'ha esattamente a che fare il nostro caro Fabrizio con tutta questa
storia? Per adesso, il legame con Ruby Rubacuori sarebbe solo quello di una
semplice conoscenza, ma non escludiamo che nei prossimi giorni possano
trapelare nuove informazioni.

Non dimenticate che su un noto quotidiano nazionale Ruby aveva confessato che
avrebbe svelato tutto solo una volta maggiorenne… e oggi e' il suo compleanno!
Chissa' chi le cantera' "tanti auguri"…

Marco Mengoni a Ti lascio una canzone di Antonella Clerici (2 VIDEO)

Ottime notizie per i fan di Marco Mengoni! Il vincitore della passata edizione
di X-Factor, infatti, e' stato ospite ieri di Ti Lascio Una Canzone, la
trasmissione di Antonella Clerici, durante una puntata speciale dedicata al
Natale.

Sul palco dello show Marco si e' esibito nelle sue due canzoni Credimi Ancora
e In un giorno qualunque, prima di cantare anche una canzone a tema: White
Christmas.

Il Natale e' sempre piu' vicino ma, a quanto pare, Marco non e' molto
affezionato a questa festa, perche' e' anche…. il suo compleanno! Vogliamo
riproporvi nei video in basso i due brani cantati a Ti lascio una canzone ma
non e' tutto: oltre alle canzoni, infatti, troverete anche una fantastica
intervista della Clerici, che ha colto l'occasione per fare qualche domanda a
Marco. (Dopo il salto c'è un altro video!)

X-Factor e' finito da qualche settimana, incoronando il suo nuovo vincitore,
ma sentire Mengoni cantare e' sempre un piacere… che altro aspettate? Date un'
occhiata ai video!

Uomini e Donne: Ylenia Isidori racconta a “Visto” la fine del suo flirt con Federico Romano

Continua a colpi di interviste e copertine il dibattito tra Ylenia Isidori e
Federico Romano, coppia uscita da "Uomini e Donne" e scoppiata in sole due
settimane.

Ylenia, dalle pagine del settimanale "Visto" si sfoga in una lunga intervista
in cui racconta di essere rimasta un po' scottata dalla breve (ma intensa)
esperianza. Si sfoga, dice, solo per correttezza ne confronti di chi segue il
programma, e forse per una rivincita morale nei confronti di chi l'aveva
accusata prima di voler solo apparire davanti alle telecamere e poi di
falsita', insinuando una precedente conoscenza tra i due.

Racconta di essere delusa, ma non pentita, ammettendo di aver corso troppo
(avendo infatti gia' fatto le "presentazioni di famiglia") per un uomo che
probabilmente non meritava tutto il suo affetto e che avrebbe preferito a lei
un contratto di un'agenzia di spettacoli.

Barcolla ma non molla Ylenia, ancora in cerca dell'amore e, perche' no, di un
trono nel programma, storia che sembra gia' vista piu' volte (non ultimi
Giuseppe Mazzitelli e Roberta Pontesilli).

Gossip: Kim, struccata è ancora più bella

L'amore rende più belle, anche senza trucco. E Kim Kardashian deve essere
proprio innamorata. Eccola infatti struccata mentre esce dalla palestra e
dall'estetista, più bella e splendente che mai. Il fortunato uomo che le ha
fatto perdere la testa? Gabriel Aubry, affascinante modello ex di Halle Berry.

Dopo averli avvistati insieme ad un partita dei Lakers gli esperti di gossip
non hanno esitato a gridare alla love story.

Che Kim Kardashian abbia messo gli occhi sul bel ragazzo, elargendogli
sorrisini provocanti e maliziosi per tutta la partita, è però innegabile. Nelle
foto Kim ha il cellulare in mano e pare molto impegnata in conversazioni e
messaggini... che l'interlocutore sia proprio Gabriel?

Magari per ora siamo solo all'inizio della storia, ma vedere l'affascinante
ereditiera così in bella forma, struccata e luminosa, fa davvero pensare che la
scintilla dell'amore la stia davvero illuminando.

con tgcom

Gossip: Matteo, scatti piccanti dal passato

Senza veli come mamma l'ha fatto. E' Matteo Casnici, 32 anni, forse il più
affascinante concorrente dell'ultima edizione del GF, immortalato in scatti
piccanti, ben 12 anni fa dal fotografo Baly Hinter Wipflinger e pubblicati
adesso da Chi. Intanto, mentre nella Casa pare sia scoppiata la scintilla tra
lui e Francesca Giaccari, si dissolvono le voci sulla sua omosessualità...
matteo, casnici

A Chi è la madre a parlare, delle foto, che risalgono al 1998, quando Matteo
aveva posato per un book fotografico, che avrebbe dovuto aiutarlo ad entrare
nel mondo dello spettacolo, il suo grande sogno. Ma anche dell'imbarazzo e
della preoccupazione di tutta la famiglia, in seguito alle dichiarazioni del
modello Roger Gart, che, a "Mattino Cinque", avrebbe svelato l'omosessualità
del gieffino e la sua presunta relazione con un imprenditore.

Degli scatti mamma Casnici dice solo che sono "belli", artistici e che Matteo
ne riderà sicuramente riguardandoli. In quanto alla sua omosessualità, se
davvero fosse gay, spiega la signora Elena Casnici per lei e suo marito non ci
sarebbero problemi.

Intanto però nella Casa pare proprio che il modello bresciano si sia
ufficialmente fidanzato con la bella pugliese Francesca Giaccari, ex
concorrente di Miss Italia e a smentire l'ambiguità sessuale di Matteo arrivano
anche le dichiarazioni del fotografo che l'ha ritratto nudo, 12 anni fa: "Non
mi è sembrato fosse gay, e non era imbarazzato durante gli scatti. Ricordo che
era fidanzato con una ragazza e sognava il successo e il mondo dello
spettacolo".

Gossip: Le Force Foxes in lingerie

Nella corsa al calendario più sexy per il 2011 entrano in pista anche le 12
belle mogli e fidanzate di militari e personale delle Forze Armate inglesi. In
un lunario tutto in bianco e nero le sexy wags, che si fanno chiamare "Forces
Foxes", posano in lingerie provocante per beneficenza. Il ricavato sarà
interamente devoluto ad associazioni militari che si occupano di invalidi di
guerra.

Le 12 bellezze, le Forces Foxes, sono state immortalate dal fotografo Mick
Payton e il calendario ha trovato nel Club di rugby londinese Wasp e nel suo
ricco proprietario Steve Hayes, un generoso sponsor.

Mogli e fidanzate celebri insomma in Inghilterra si danno proprio da fare.
Vivere nell'ombra dei propri partner famosi non piace insomma alle wags
britanniche e allora perché non sfruttare la fama dei coniugi per mettersi in
mostra? Se poi lo si fa anche per una giusta causa...

Seno antigravità per le star

Reggiseno rinforzato o miracolo della chirurgia estetica? Le star sfidano la
forza di gravità a colpi di…petto. L'importante è che il seno punti sempre in
alto. Dall'abbondante décolleté della Cucinotta al lato A della Marcuzzi,
passando per le dive di Hollywood e i loro generosi davanzali. Tutti,
rigorosamente, strizzati nell'ultimo reggiseno delle meraviglie o lasciato
libero di muoversi in un'ampia scollatura.

Che sia ritoccato come quello di Victoria Silvstedt o naturale come quello
sfoggiato da Antonella Clerici, il seno delle star non smette di stupire.
Soprattutto i fisici. Perché tenere su un peso del genere non è certo facile.
Abbondante alla Cucinotta o minuto e sodo alla Colombari, tutte hanno problemi
con il lato A.

Lo sanno bene i produttori del mitico Wonderbra. Il reggiseno per eccellenza
riesce a trasformare il problema della taglia, piccola o grande che sia, in un
sensuale davanzale da sfoggiare nelle occasioni più glamour.

E così non c'è diva che manchi di farsi fotografare con vestito dotatao di
ampia scollatura. Lo ha dimostrato Eva Longoria agli Europe Music Awards di
Madrid e Katie Price per il lancio del suo ultimo profumo. Nemmeno le celebrità
d'annata come Sharon Stone si lascia sfuggire un'uscita pubblica per mettersi
in mostra.
con tgcom

Wikileaks scompare da Internet

Gli uomini di Assange accusano: «il nostro Sito ucciso dagli stati uniti»

Wikileaks è "scomparso" per sei ore dalla Rete. O meglio: dalle 4 del mattino
(ora italiana) il dominio originario del sito di Julian Assange (wikileaks.org)
è stato rimosso e la pagina web è rimasta accessibile solo attraverso un
indirizzo IP. In una dichiarazione ufficiale, il provider americano EveryDNS.
net ha reso noto di aver interrotto la fornitura del dominio alle 22 di giovedì
(ora della costa orientale americana). Al sito ora si può di nuovo accedere
attraverso wikileaks.ch, un host svizzero che rimanda comunque sempre
all'indirizzo IP. La mossa di EveryDNS.net ha fatto andare su tutte le furie la
squadra di Assange, che tramite Twitter, punta il dito contro gli Stati Uniti.
«Il dominio Wikileaks.org è stato ucciso dagli Usa», si legge.

«TROPPI ATTACCHI» - EveryDNS.net, uno dei più grandi provider che forniscono
gratuitamente domini Internet, spiegando che wikileaks.org è finita nel mirino
di una massiccia offensiva di pirateria informatica. «Il servizio è stato
interrotto - afferma EveryDNS.net - per violazione della clausola che afferma
"il membro non deve interferire con l'utilizzo o la fruizione del servizio da
parte di un altro membro o con l'utilizzo e la fruizione di servizi simili da
parte di un altro soggetto"». «L'interferenza - prosegue la nota - sorge dal
fatto che wikileaks.org è diventato l'obiettivo di numerosi e diffusi attacchi
di rifiuto di servizio (DDOS). Questi attacchi hanno minacciato (e quelli
futuri potrebbero minacciare) la stabilità dell'infrastruttura di EveryDNS.net,
che premette l'accesso a quasi 500.000 altri siti web». Il provider ha detto di
aver mandato un messaggio 24 ore prima della sospensione del servizio,
affermando che «ogni inattività del sito wikileaks.org deriva dalla sua
incapacità di usare un altro provider di servizi DNS (Domain Name System)».

SFRATTATO ANCHE DA AMAZON - In precedenza, Wikileaks era stato sfrattato dai
sistemi di Amazon e da Tableau Software, la compagnia che aveva realizzato e
pubblicato i grafici dei cablogrammi diplomatici Usa. Amazon ha motivato il
provvedimento con la violazione del contratto per quanto riguarda l'uso
«responsabile» degli strumenti, ma ha negato che sia dovuto a pressioni
politiche o agli attacchi informatici che, ha sottolineato, «erano stati
respinti con successo». Joe Lieberman, presidente della Commissione del Senato
americano sulla sicurezza nazionale, aveva chiesto chiarimenti sui legami tra
Amazon e Wikileaks. Tableau Public, un servizio gratuito che permette di
mettere in Rete grafici e dati, ha spiegato che si è trattato di una decisione
«non facile» presa in considerazione del fatto che il sito di Assange «non
aveva il diritto di divulgare» quei file. Tuttavia, Tableau ha ammesso che le
pressioni esercitate da Lieberman hanno avuto un ruolo. Secondo indiscrezioni
di stampa, Wikileaks avrebbe trovato ospitalità presso un server che opera da
un bunker sotto una montagna della Svezia.
con corriere.it

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