sabato 27 novembre 2010

Il delitto di Avetrana E Sabrina chiese a Misseri "Papà, hai nascosto bene Sarah?"

Depositato il verbale dell´incidente probatorio in cui "zio Michele" conferma la sua versione: "Mia figlia deve pagare". Le molestie alla nipote inventate per essere più credibile quando si addossò la colpa. La risposta sul nascondiglio di Misseri: ""Non la trova nessuno. Solo io la posso trovare". La difesa di Sabrina: dubbi che il corpo sia quello

TARANTO - Sabrina che prima chiama alle 14,55 il padre e gli chiede: «Tutto apposto?». E poi due giorni dopo l´omicidio si preoccupa: «Papà, Sarah è nascosta in un posto sicuro?». Michele invece su tormentava: «Mangiavo e vomitavo, non ce la facevo più a tenermi tutto dentro». Il gip Martino Rosati che tende a chiarire i luoghi: «Signor Misseri, qui non è un gioco a quiz per cui la risposta deve essere immediata». È stato depositato ieri il verbale dell´incidente probatorio del 19 novembre scorso nel quale Michele Misseri ha confermato la sua versione dei fatti: è stata Sabrina ad ammazzare Sarah. Mentre lui si è occupato soltanto dell´occultamento. Le molestie sul cadavere e la violenza erano un´invenzione. Ieri intanto, l´avvocato di Michele Misseri, Daniele Galoppa, ha raccontato che il suo assistito ha avuto l´autorizzazione per occuparsi dell´orto del carcere. Mentre i legali di Sabrina hanno prima ipotizzato che l´omicidio possa essere stato compiuto in un secondo posto («vicino al pozzo» dice Vito Russo) e addirittura che il cadavere possa non essere quello di Sarah («non abbiamo ancora l´esito del Dna» sostiene la Velletri), circostanza questa però smentita nettamente dai Ris.
Ecco, alcuni stralci dell´interrogatorio.
Misseri: «Ho visto che c´era Sarah per terra. Ho detto a Sabrina: "Ma cosa hai fatto?" (ndr, piange). Lei mi ha detto che stava giocando (...) Mi pare che io ho detto: "Ma perché lo hai fatto?" E lei ha detto: "Veramente stava dando nu picca di fastidio". Ho detto io: "Va bè, c´è bisogno che ammazzi la bambina?". E lei: "Però è scivolata, non la volevo, è scivolata e siccome che è scivolata così, indietro, è caduta per terra". (...) Io ho detto: "Mo´ me la carico io la responsabilità però tu sparisci di qua". (...). Ho messo la mano sulla fronte di Sarah, piano piano, le ho tolto la cinta e poi l´ho alzata così e ho messo un dito sugli occhi così e ho visto che gli occhi non si muovevano. Poi ho preso il braccio e il braccio è caduto da solo a terra. Perché quando ho visto era semifreddo, cioè non era più...".

Misseri smentisce le molestie su Sarah e la violenza sul cadavere. «L´ho detto per credermi meglio che sono stato io (...) Sarah era come una figlia per noi, non potevo... (ndr, Misseri piange) Come pure mia figlia che pure io gli voglio bene a lei, non lo avrei mai fatto (...) Io voglio bene a Sabrina. Però non è che posso stare io manco con la sua colpa, perché ognuno deve pagare le sue pene».

Misseri racconta anche che la figlia in un paio di occasioni dopo l´omicidio, le ha chiesto dove fosse Sarah. «Ha detto: "Papà ma sta in un posto sicuro?". Io non l´ho detto che "sta in un pozzo". Io ho detto: "Là sicuramente che non la trova nessuno. Solo io la posso trovare"».

nuoto Pellegrini, solito malore la maledizione dei 400 sl

L'azzurra è stata costretta a fermarsi durante la batteria degli Europei in vasca corta: stessi sintomi del passato sulla stessa distanza. Federica. "Nessun problema, mi rimetterò a lavorare"

EINDHOVEN - Il giorno dopo la gioia dell'oro negli 800 stile libero agi Europei in vasca corta di Eindhoven, Federica Pellegrini si ferma nelle batterie dei 4000 sl. L'azzurra ha accusato un lieve malore che già in passato l'avevano portata a interrompere la performance su questa distanza. La campionessa olimpica, però, non fa drammi e pensa subito al riscatto. "Ho avvertito un malessere, ma lieve. Non era il caso di rischiare - spiega una volta uscita dalla vasca -. Mi dispiace molto non onorare questi 400, ma non ne faccio un dramma. Meglio che sia accaduto adesso che in gare più importanti. Mi rimetterò al lavoro subito per i Mondiali di Dubai. Tutti sanno che è da due anni che ho questo tipo di problemi ed ogni tanto riemergono senza possibilità di controllo. Ma non importa, io sono serena. Questa sera rientrerò in vasca per la staffetta e spero che il mio contributo sia importante. Un abbraccio a tutte le persone fatte di carne ed ossa come me'

SOLO UN EPISODIO - "Dobbiamo essere sereni e non allarmisti. Ciò che è accaduto non compromette lavoro e potenzialità dell'atleta" - spiega il ds della nazionale di nuoto Gianfranco Saini attraverso il sito internet della Federnuoto -. Federica Pellegrini durante la gara ha avvertito una sensazione di disagio e, essendo un campionato di transizione, ha scelto di non rischiare. Dobbiamo essere sereni e non allarmisti. Ciò che è accaduto non compromette lavoro e potenzialità dell'atleta.
Rispetto a due anni fa, il disagio di Federica è noto, seguito e controllato attraverso specialisti e staff medico della Nazionale, come avvenuto anche in preparazione di grandi successi. Sarebbe molto peggio se fosse un problema di natura fisiologica. E' stato un episodio".

I PRECEDENTI - Il primo campanello d'allarme fu esattamente 2 anni fa a Genova: era il 28 novembre 2008 e Federica Pellegrini ebbe un malore, con difficoltà respiratorie, che la costrinse ad essere soccorsa a bordo vasca mentre disputava gli 800 metri ai Campionati Italiani invernali di nuoto in vasca corta. Il problema dell'iperventilazione si era poi ripetuto nel dicembre 2008, durante la gara sui 400 metri alla Coppa Brema, a Viterbo. La nuotatrice si sottopose a vari controlli medici, che si conclusero con una diagnosi di asma. Nel marzo del 2009, il malessere si ripresenta. Federica Pellegrini è impegnata nei Primaverili di nuoto a Riccione, improvvisamente rinuncia alla sua batteria dei 400. L'ultimo quello di Eindhoven.

Golf Molinari risale E' secondo a Dubai

Chicco guadagna altre posizioni nel torneo che chiude la stagione dell'European Tour e si porta alle spalle di Poulter. Manassero resta in 20esima posizione, Edoardo Molinari 42°

DUBAI - Francesco Molinari ha continuato la sua ascesa e sarà in corsa per il titolo nel giro finale del Dubai World Championship, che sul percorso del Jumeirah Golf Estate (par 72) conclude la stagione dell'European Tour. Il torinese con un parziale di 68 e lo score di 206 colpi (71 67 68), dieci sotto par, è salito dal settimo al secondo posto, che condivide con l'inglese Ross Fisher e con il thailandese Thongchai Jaidee, a due colpi dal leader, l'inglese Ian Poulter (204 - 69 66 69). Quest'ultimo è rimasto solo in vetta dopo essersi liberato proprio della compagnia di Fisher, che non è riuscito a tenere il ritmo facendo seguire un 71 al 64 del secondo turno. E' rimasto in 20ª posizione Matteo Manassero (212 - 74 68 70), con un 70, e ha effettuato un bel recupero Edoardo Molinari, passato dalla 52ª alla 42ª con 217 (75 73 69), dopo un parziale di 69.

Francesco Molinari ha iniziato con tre colpi di ritardo da Poulter che sono diventati quattro a metà strada (tre birdie e un bogey per l'inglese, due birdie e un bogey per il torinese). Alla 10 un birdie dell'italiano si è combinato con un bogey del britannico e il divario è sceso a due colpi, ma alla 14 è accaduto il contrario. A quel punto è iniziata la progressione di Molinari con tre birdie di fila, ai quali Poulter ne ha opposto solo uno, e il tal modo l'azzurro ha avallato la sua candidatura alla vittoria. A propiziare la seconda posizione anche un bogey di Fisher sull'ultimo green. "E' stata una giornata sicuramente
buona" ha detto Molinari. "Nelle buche in uscita non ho fatto cose particolarmente rilevanti, ma ha avuto pazienza e sulle seconde nove ho imbucato alcuni putt determinanti. Sono rimasto un po' deluso dal bogey alla 14, ma poi è arrivato il gran finale con i tre birdie consecutivi e il par in sicurezza alla 18. Ho espresso un gioco molto solido, ho colpito bene la palla e sono rimasto complessivamente soddisfatto di chipping e putting".

Manassero ha messo insieme quattro bridie e un bogey nelle prime undici buche, poi nel finale ha sofferto (bogey alla 16 e alla 17), ma ha saputo reagire con un birdie in chiusura. Edoardo Molinari, che la prossima settimana sarà impegnato nel 30° Nedbank Million Dollar a Sun City in Sudafrica (2-5 novembre, 12 concorrenti e cinque milioni di dollari in palio), ha avuto notevoli alti e bassi con tre birdie di fila (dalla 10ª alla 12ª) e altrettanti bogey in sequenza (dalla 14ª alla 16ª). In totale sette birdie e quattro bogey. (27 novembre 2010)

Mazzarri: Napoli "Vincere, non è solo calcio"

Mazzarri e la difficile situazione della città: "E' un momento difficile per Napoli, dobbiamo essere un traino per sensibilizzare le istituzioni per risolvere il problema rifiuti". Cannavaro e Pazienza recuperati per Udine


NAPOLI - Due trasferte consecutive, tra campionato e Coppa. Giovedì sera, sul campo dell'Utrecht, il Napoli si giocherà le sue ultime possibilità di andare avanti in Europa League, affrontando un autentico spareggio contro la formazione olandese. Ma prima c'è la importante sfida di domani a Udine, su cui concentra tutti i suoi pensieri Walter Mazzarri. "Niente distrazioni, ci aspetta un avversario in ottima condizione di forma, tra i più in palla della serie A nonostante la sconfitta di sabato scorso con la Roma. E' una rosa di qualità. Davanti hanno soltanto l'imbarazzo della scelta: Sanchez è molto pericoloso, Di Natale non lo scopro io, Denis è un ottimo giocatore, poi ci sono Floro Flores e Corradi. Stimo molto Guidolin che ci ha sempre messo in difficoltà...", è il monito del tecnico livornese, che avrebbe voluto preparare con maggiore serenità i 90' in programma allo stadio Friuli. Invece, proprio in una settimana apparentemente propizia, finalmente senza impegni infrasettimanali, è arrivata l'emergenza infortuni a complicare un po' i piani degli azzurri. Si sono fatti male addirittura in otto, anche per colpa del maltempo che ha imperversato su Castel Volturno, rendendo pesante il terreno di gioco. "Ufficializzerò l'elenco dei convocati solamente nel pomeriggio, mi aspetto le ultime risposte dalla rifinitura, non so ancora su chi potrò davvero contare".

Mazzarri ha certezze solo in attacco, nonostante
l'indisponibilità di Sosa e il dolore alla spalla del giovane Dumitru (inserito nell'elenco dei convocati). Ma stanno bene i titolari: Cavani, Lavezzi e Hamsik, che si sono potuti allenare bene per tutta la settimana e dovrebbero essere al top per la doppia sfida contro Udinese e Utrecht. Il tridente fa sognare i tifosi: due maxi carovane seguiranno il Napoli, prima in Friuli e poi anche in Olanda. Merito di un avvio di stagione esaltante, in campionato. "Siamo terzi, molto al di là delle nostre aspettative. Il calcio è considerato uno dei vanti della città, che sta attraversando un momento difficile per l'emergenza rifiuti. Spero di essere un traino per sensibilizzare le istituzioni e le autorità per risolvere questo problema. Tutti insieme ci dobbiamo aiutare. L'impegno dei cittadini è necessario, ma non basta. La spazzatura va tolta dalle strade e smaltita. Bisogna fare qualcosa velocemente, la situazione è brutta".

In campo è tutta un'altra storia, per fortuna. I recuperi di Cannavaro e Pazienza, in extremis, hanno alleviato anche l'emergenza. "Voglio il Napoli solito, quello vero, che limita il gioco dell'Udinese e la mette in difficoltà. Dobbiamo solo ripeterci ai nostri livelli: usciremo dal campo a testa alta". Parola di Mazzarri. (27 novembre 2010)

Inter Benitez è fiducioso "Siamo più tranquilli"

Il tecnico spagnolo chiama i tifosi a raccolta per la gara col Parma: "Li faremo felici per l'ultima gara dell'anno. L'assenza di Eto'o? Abbiamo tante alternative per far bene lo stesso". Poi rivela: "Julio Cesar si è arrabbiato per le notizie sul suo infortunio"


MILANO - "Ora siamo più tranquilli. Speriamo di far vivere un'altra bella giornata ai nostri tifosi". E' un Rafa Benitez più sereno quello che si prepara a sfidare il Parma all'ora di pranzo: "L'orario sicuramente influirà, sarà una partita diversa. Ma stiamo lavorando bene e spero che la squadra possa ripetersi. Contiamo di lasciare un retrogusto dolce ai nostri sostenitori che, mi auguro di vedere in tanti allo stadio visto che è l'ultima gara dell'anno in casa...".

SEMPRE RIMASTO TRANQUILLO - La tranquillità non ha mai abbandonato il tecnico nonostante le critiche anche da parte del presidente Moratti. "Abbiamo sempre lavorato in modo tranquillo ogni giorno al 100%. La cosa importante nelle difficoltà è restare concentrati. Solo così è più facile vincere".

LE POCHE PALLE-GOL - Benitez dice non essere preoccupato che la squadra crei complessivamente poche palle gol. "Siamo convinti che dobbiamo lavorare perché la squadra arrivi in porta, ma con i giocatori di qualità che abbiamo con due palle gol puoi fare due reti... a volte è una questione di fiducia o di sfortuna, ma la cosa più importante è arrivare in porta".

POSSIBILE UN TRIDENTE INEDITO - Per l'occasione si rivedrà Thiago Motta. "Si sta allenando bene, va meglio della scorsa settimana, se avremo la possibilità vediamo di dargli un po' di minuti, ma
all'inizio va in panchina", annuncia Benitez. Davanti il tecnico spagnolo che potrebbe schierare un tridente offensivo con Alibec-Pandev e Biabiany, unici attaccanti a disposizione. "Alibec ha meno esperienza degli altri, ma sta facendo molto bene con la Primavera. Oggi ha fatto due gol in partitella. E' possibile vedere un tridente con Pandev e Biabiany, come vedere Santon più alto. Lui ha già giocato alla destra e sinistra, basso e alto, è una possibilità che abbiamo".

L'ASSENZA DI ETO'O NON PREOCCUPA - L'assenza di Eto'o, comunque, non lo preoccupa più di tanto: "Eto'o sta facendo gol, sta facendo molto bene, ma abbiamo altri giocatori che possono fare bene. A partire da Wesley Sneijder che sta facendo un grandissimo lavoro. Sono molto contento del suo sforzo, è il giocatore che ha fatto più assist e lavora bene, con lui nessun problema", dice Benitez.

JULIO CESAR ARRABBIATO - Della gara non sarà neanche Julio Cesar che resterà a casa a curarsi per cercare di recuperare in vista del prossimo Mondiale del Club. A proposito del portiere brasiliano il tecnico rivela che ieri si è arrabbiato per la notizia che è uscita sul suo infortunio che, secondo alcuni, ne pregiudicherebbe la presenza negli Emirati. "Era arrabbiato perche sta lavorando tanto e vuole essere disponibile per il Mondiale per Club, vediamo come va. La possibilità di recuperarlo esiste, vediamo tra due settimane".

LE AUTOESPULSIONI DEL REAL - Infine lo spagnolo ha commentato con una battuta il comportamento dei giocatori del Real Madrid alla richiesta di 'autoespulsionì fatta da Mourinho nella sfida di Champions con l'Ajax. "Io sono l'allenatore dell'Inter e non ho nessuno in questa situazione per la gara con il Parma, quindi sono tranquillo...".

MUNTARI NON CONVOCATO - Tra convocati non c'è Muntari, per evitare di rischiarlo, mentre ci sono ben 5 Primavera.
Portieri: Castellazzi, Orlandoni, Gallinetta.
Difensori: Cordoba, Zanetti, Lucio, Materazzi, Rivas, Biraghi, Benedetti, Santon, Natalino.
Centrocampisti: Stankovic, Thiago Motta, Sneijder, Cambiasso, Nwankwo.
Attaccanti: Pandev, Alibec, Biabiany.

Calcio Roma: Ranieri perde Vucinic ''Palermo esame vero''

Il montenegrino si fa male in allenamento, niente trasferta in Sicilia anche per Adriano. Scelte obbligate in attacco con Menez alle spalle di Totti e Borriello, a metà campo torna Pizarro. Il tecnico vuole una prova importante: ''E' la partita giusta per capire se siamo cresciuti''

ROMA - A Palermo senza Vucinic. È bastata una mattinata per passare dai dubbi da abbondanza alla limitazione di una scelta obbligata. In piena partitella, l'attaccante montenegrino si è impuntato su una zolla sollevata dalla pioggia delle ultime ore: distorsione nella parte bassa della caviglia, forte dolore al collo del piede (nella parte centrale, non laterale) e forfeit inevitabile per il viaggio in Sicilia. Un infortunio che verrà valutato meglio soltanto nelle prossime ore - probabilmente lunedì gli esami strumentali per vedere prima se l'articolazione si gonfierà - e che scioglie con oltre ventiquattro ore d'anticipo il toto tridente. Senza Vucinic, senza Adriano, influenzato e fermato da un risentimento alla caviglia riportato oggi in allenamento, senza Okaka, che tornerà ad allenarsi in gruppo martedì insieme a Perrotta e Taddei, Ranieri potrà contare soltanto sui tre a cui aveva deciso di affidarsi già da ieri: Menez Totti e Borriello, con Baptista unica alternativa.

MALUMORE - Non vedendo il nome di Vucinic tra i convocati, poteva anche venire in mente qualche strano pensiero: dopo l'esclusione contro l'Udinese e il cambio con il Bayern un po' di malumore per l'attaccante sembra inevitabile. Ranieri prova a chiudere il discorso sul nascere: "Non credo sia vero, io lo vedo sempre allegro. Preferisco commentare i fatti, ma non parlo per lui. Stiamo creando una rosa di prima scelta, se qualcuno non lo accetta ne verrà a parlare con me o con la società.
Ma non credo sia questo il caso". Resta un'assenza pesante: "Purtroppo per l'attacco mi resta solo Baptista. Questi sono i nostri problemi, non avere gente a disposizione. Avrei preferito avere tutti a disposizione e non sarebbe stato certo un problema". A questo punto, formazione praticamente fatta, con il tridente Menez Totti e Borriello davanti ad un centrocampo a tre che battezzerà il rientro dal primo minuto di Pizarro: "Sta al cento per cento e gioca - assicura Ranieri - prima restava fuori perché non aveva i novanta minuti e c'era una squadra che vinceva". Ai suoi lati De Rossi e il confermatissimo Simplicio. Per il tecnico il brasiliano "è un grande giocatore e non è un caso che da quando sia entrato abbia fatto bene la squadra. Poi non è un singolo che cambia la squadra, ma lui è entrato rapidamente nei meccanismi". In difesa, Mexes sostituisce lo squalificato Burdisso, accanto a Juan con Cassetti e Riise esterni.

MENEZ E PASTORE - L'infortunio di Vucinic non sposta però l'attenzione da un Palermo-Roma che sa già di prova di maturità. Per entrambe. Ranieri tira il bilancio del momento: "Veniamo da una partita giocata bene contro una grande, ma ora dobbiamo pensare alla prossima. Quando fai una partita del genere l'euforia è a mille: poi c'è l'euforia positiva e quella che ti fa montare la testa. Il Palermo è la squadra giusta per farci capire quale delle due sia la nostra". Con il Palermo, anche, per sciogliere il tabù delle vittorie in trasferta: l'ultima in campionato risale all'ultima giornata della scorsa stagione, Chievo-Roma 0-2. "Capita - spiega il tecnico - sono momenti. Prima piangevamo e stavamo a più due sull'anno scorso. Ora non piangiamoci addosso, io non vedo problemi, e non ne vado a cercare". Dopo quella con i rosanero, subito altre due trasferte in serie, contro Chievo il 4 dicembre e a Cluj 4 giorni dopo. Ranieri chiede calma: "Le partite vanno analizzate singolarmente, ora pensiamo solo alla prima. Il Palermo ha una rosa molto molto competitiva, lo stadio sarà strapieno e spingerà a mille. Noi dovremo essere forti caratterialmente per rispondere colpo su colpo. Da loro però mi aspetto una grande partita, hanno fatto risultati positivi e hanno tre attaccanti che fanno la differenza". Tra i tre, spicca soprattutto Pastore. Che qualcuno, per età, ruolo, e prestazioni, vorrebbe mettere a confronto con Menez. Non Ranieri: "Non possiamo dire quale dei due è più forte. Pastore sta facendo diversi gol, Jeremy sta lavorando anche per migliorare in questo aspetto. Sono due giovani belli da vedere, danno fantasia e il calcio è questo. Sentiremo parlare a lungo di entrambi". Nell'Europa che ha rilanciato la Roma, anche la richiesta di Mourinho a due suoi giocatori di farsi espellere per ripulire la "fedina"di diffidati: un episodio su cui l'Uefa ha aperto un'inchiesta. La rivalità con lo Special One non impedisce a Ranieri di schierarsi con lui: "Ma perché, nel calcio quello che ha fatto è una cosa nuova? Non prendiamoci in giro...". Chiaro, no? (27 novembre 2010)

IL CASO L'attrice bulgara Bonev a Venezia Bondi paga le spese: 400mila euro

Due lettere del ministro di Sofia per autorizzare il viaggio. In Italia per ritirare un premio con una delegazione di 40 connazionali. Tutto a carico dell'erario

NOVI LIGURE - L'attrice-imprenditrice bulgara Michelle Bonev viaggiò dalla Bulgaria all'Italia con un volo pagato dal governo italiano. Poi, arrivata al festival del cinema di Venezia dove il ministro della Cultura Sandro Bondi si era adoperato per farle assegnare un premio - premio effettivamente ritirato dalla Bonev per la non indimenticabile opera prima "Goodbye Mama" - alloggiò e cenò lussuosamente, assieme a una delegazione di 40 connazionali. Sempre e tutto a spese del "paese ricevente". L'Italia. A confermarlo, con tanto di lettere ufficiali, è il ministro della Cultura bulgaro, Vejdi Rashidov. Intervistato dall'emittente Btv-mediagroup, il collega di Bondi racconta che all'attrice - "un'amica molto cara al primo ministro bulgaro e a Berlusconi", già coinvolta nel caso intercettazioni Saccà, con l'ex direttore generale della Rai che la impone al Dopofestival di Sanremo - l'invito per la gita veneziana arrivò con una lettera spedita dal nostro titolare della Cultura al suo omologo di Sofia: la missiva è del 25 agosto 2010.

Ed è quello, di fatto, il trampolino di lancio tanto atteso da Michelle, desiderosa di vedere il suo film consacrato alla Biennale del cinema (riconoscimento assegnato da "Action for Women" della deputata Pdl Debora Bergamini) . Prima di confermare la presenza al Lido della delegazione bulgara, Rashidov, come prevede la prassi istituzionale, chiede l'autorizzazione al primo ministro, Boyko Borisov. Che ovviamente non ha
nulla in contrario, anzi. Purché a sostenere le spese di viaggio sia il "paese ricevente". E infatti andrà così. Tra voli privati, cene al ristorate Cipriani, pernottamento in hotel pluristellato, trasferimenti e spese varie, il tour veneziano della compagnia partita da Sofia sarebbe costato non meno di 400mila euro. Una cifra ragguardevole.

Bondi, già travolto dalle vicende del crollo di Pompei e della parentopoli di famiglia, l'altro giorno ha smentito: "Nessun viaggio pagato". Ma ora a metterlo in fuori gioco è la versione del collega bulgaro. "Pagò l'Italia, certo, ma non ho chiesto lo scontrino", dice Rashidov.

Tira un vento decisamente contrario in questi giorni sul ministro della Cultura. La rivolta del mondo del cinema e del teatro. La figuraccia mondiale dei resti pompeiani venuti giù per l'incuria. L'imbarazzo derivato dalla disinvoltura con cui ha risolto i suoi affanni familiari (un posto al ministero per il figlio della compagna, la deputata pidiellina Emanuela Repetti, e 25 mila euro di fondi Fus per l'ex marito, Roberto Indaco).

Uno tsunami di cui si avverte la forza anche qui, a Novi Ligure. Il paese della fidanzata dove Bondi ha trasferito la sua residenza e che tanto vorrebbe (o avrebbe voluto) trasformare se non in feudo elettorale (la giunta eletta lo scorso anno è saldamente di centrosinistra) almeno in un suo piccolo regno. Sul modello Scajola-Imperia.

Del clan Bondi, in queste ore, almeno ufficialmente, non vi è traccia. Manuela Repetti è a Roma. Suo padre, il potente immobiliarista Giovanni, ex panettiere detto "Panetto" (e sua figlia "Panetta"), sponsor del Pdl, di questa storia non ne vuole nemmeno sapere. Come fantasmi sono i due parenti - per estensione - beneficiati da "Sandro", il generoso ministro che qui molti considerano una specie di Santo Patrono. Di Fabrizio Indaco, laureando in architettura e figlio di Manuela, essendo stato piazzato alla Direzione generale del cinema in Piazza S. Croce in Gerusalemme, a Roma, si dice sia giustamente nella capitale. Non pervenuto nemmeno il padre, Roberto, che conobbe la Repetti quando da Viterbo venne qui in servizio militare (quando nasce Fabrizio lei ha solo 17 anni). Per lui il buon cuore di Bondi ha prodotto un incarico di consulente dell'Osservatorio dello Spettacolo nell'anno 2009. Per occuparsi genericamente di "Teatro e Moda" gli vengono riconosciuti 25 mila euro.

Sarebbero loro, gli Indaco padre e figlio, i "due casi umani" per i quali Bondi dichiara di essersi speso. Il secondo in particolare sarebbe il protagonista di una "vicenda molto dolorosa, una storia privata", spiega il ministro. Già, risolta però con soldi pubblici. Dai microfoni della Zanzara su Radio 24 Manuela Repetti difende il compagno. "Solo una combinazione", dice a proposito del posticino ricavato da Bondi per il figliastro. "Non è mica vietato, è giovane, è uno studente come tanti altri che ha fatto la sua piccola esperienza di lavoro".

Da quando Bondi è arrivato a Novi, il paese è molto cambiato. I soldi del ministero arrivano a getto continuo. Un decreto dei Beni culturali ha appena stanziato 670 mila euro per i lavori di due chiese (il Duomo, 500 mila, e San Pietro, 170 mila). Prima c'era stata la promessa dei fondi necessari per il restauro del teatro Marenco. E i soldi (550 euro) per la banda del paese. Nel frattempo Bondi aveva già fatto felice la compagnia teatrale di Mariano Anagni, vicina a Fivizzano, il suo paese: 285 mila euro di finanziamenti. Se fosse una commedia s'intitolerebbe lui lei il figlio e l'ex. Tutti insieme a Novi Ligure. Ma la battuta più graffiante è di un anziano all'ora dell'aperitivo: "Bondi prendendosi la Panetta (Repetti, ndr) si è dovuto prendere tutto il pacchetto".

Veline e politica: Roma Assunzioni all'Atac, il sindaco chiede commissione d'inchiesta

Esplode il caso delle chiamate dirette all'azienda trasporti. Nel lungo elenco amici, mogli e parenti dei vertici della società. Alemanno sollecita un'indagine interna. Valeriani (Pd) annuncia un esposto alla Corte dei conti. Il Codacons annnucia un ricorso

Diventano un caso politico le assunzioni di parenti, mogli e amici all'Atac. Il primo ad intervenire è lo stesso sindaco. 'In relazione all'articolo pubblicato da Repubblica Roma relativo all'azienda Atac", si legge in una nota del Campidoglio riferita a presunte assunzioni clientelari nell'azienda di trasporto, "il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha dato mandato al nuovo amministratore delegato, Maurizio Basile, di procedere a un'inchiesta interna per verificare la veridicità di quanto pubblicato, controllando i criteri di assunzione che sono stati utilizzati dalle precedenti amministrazioni nell'ultimo decennio. I risultati di questa verifica saranno presentati dall'amministratore delegato entro massimo 15 giorni, adottando le iniziative conseguenti.

LEGGI Atac, la carica dei nuovi assunti: generi, nipoti e mogli

A gennaio sarà presentato il nuovo piano industriale di Atac attraverso il quale si garantirà il processo di riassetto dell'azienda di trasporto pubblico romano".

Esposto alla Corte dei conti Nella vicenda interviene a gamba tesa il consigliere capitolino del Pd, Massimiliano Valeriani "E' incredibile il declino non solo Economico, ma anche morale delle aziende del gruppo Campidoglio oramai da due anni e mezzo. Dopo le note vicende in ama adesso è la volta di Atac le cui 800 e passa assunzioni hanno fatto lievitare di circa 50 milioni di euro i costi dell'azienda. Di questa triste vicenda l'aspetto più rilevante che sembra emergere è la fitta rete di parentopoli e affiliati politici fino alla nota di colore di una cubista molto nota nei locali notturni romani. Mi auguro che al più presto alemanno dica qualcosa. Tale situazione è così eclatante che sicuramente raccoglierà le attenzioni della Corte dei conti ed io stesso preparerò un esposto".

IL VIDEO LA PERFORMANCE DELLA CUBISTA AL TG

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La richiesta di dimissioni "La questione delle assunzioni atac colma ogni misura. In quindici anni le aziende comunali non hanno mai sfiorato il fallimento. Questo sindaco ci ha messo solo due anni e mezzo per portarle al tracollo. Il poltronificio di alemanno era già scandaloso, con personaggi inquietanti provenienti dalla galassia dell'estrema destra e figure intoccabili premiate con stipendi d'oro per non si sa bene cosa". Lo dichiara, in una nota, il consigliere provinciale del Pd, Pino Battaglia.
"Il punto è che non solo si assume massicciamente e in modo non trasparente ma si affidano a persone incompetenti posizioni dirigenziali e posti di comando- continua Battaglia- se, conseguenza prevedibile, questa gestione scellerata porta al rischio collasso aziende comunali dove lavorano migliaia di persone e la qualità del servizio è penosa, allora la soluzione non può essere che una: le dimissioni di un sindaco la cui amministrazione verrà ricordata come imbarazzante e triste pagina della storia di questa città".

Insulto ai romani Comincia ad essere chiara a tutti l'accezione che il centrodestra, e in particolare gli Alemanno boys, hanno del concetto di servizio pubblico: un luogo dove, a spese del 'pubblico', cioè tutti quanti noi, rendere un servizio a coniugi, parenti, figli, affini e conoscenti vari". Lo dichiara in una nota il segretario regionale dell'Italia dei Valori, Vincenzo Maruccio.

"La risposta a tutti quelli che si chiedevano da dove venisse il deficit che sta portando l'Atac sull'orlo del fallimento, e in particolare a coloro che dai banchi della maggioranza comunale si sono affrettati a scaricare le colpe sulle giunte precedenti, è semplice: 854 assunzioni per chiamata diretta negli ultimi 2 anni, per un costo di 50 milioni di euro l´anno. E nella lista ci sono tutti: congiunti dei dirigenti Atac, amministratori vicini politicamente all'amministratore delegato Adalberto Bertucci, parenti degli assessori, persino una cubista promossa alla segreteria della direzione industriale - aggiunge - Un insulto a tutti i romani, coloro che usufruiscono di mezzi pubblici sempre più scadenti, coloro che hanno figli in cerca di occupazione, coloro che passano la vita a studiare e si vedono scavalcare nella ricerca di un impiego da persone che possono mettere nel curriculum solo le famigerate 'conoscenze'. Uno scandalo che non concede margini di difesa. Oltre ai vertici Atac dovrebbero rassegnare le dimissioni anche Alemanno e tutta la sua giunta".

"Non aumentate il biglietto del bus" "Lo scandalo delle assunzioni di parenti e amici, e addirittura di una cubista nell'Atac di Alemanno è davvero vergognoso. Soprattutto perchè l'azienda è a rischio fallimento e nei prossimi mesi il sindaco sarà costretto ad aumentare il biglietto ai romani per ripianare questo deficit". Lo afferma in una nota il coordinatore romano del Pd, Marco Miccoli.
"Ma il sindaco sappia che il Pd si batterà in ogni modo per evitare che i debiti dell'Atac, causati da assunzioni vergognose, vengano ripianati dai cittadini già tartassati dalle tasse di Alemanno e Berlusconi. Se i manager dell'Atac vogliono le cubiste - conclude Miccoli - se le paghino con i loro soldi".

IL RICORSO CODACONS "Uno scandalo assurdo che danneggia in modo diretto i cittadini e gli utenti del trasporto pubblico capitolino. Così il presidente Codacons, Carlo Rienzi, commenta il quadro emerso dall'inchiesta pubblicata su "La Repubblica".

"Se confermati i fatti descritti, è evidente come la nomina di soggetti a cariche importanti e strategiche per il trasporto pubblico, se non basata su requisiti di merito e di capacità, finisce per ripercuotersi in modo negativo sulla qualità del servizio reso e, quindi, sugli utenti finali - continua - E' bene ricordare che sono proprio gli stessi utenti a bocciare la qualità del trasporto pubblico romano, considerato il più evidente punto debole di Roma - prosegue Rienzi - Vogliamo ora capire se l'insoddisfazione dei cittadini verso il servizio fornito da Atac possa essere riconducibile proprio alle nomine clientelari disposte negli ultimi anni. A tal fine presenteremo un esposto alla Corte dei Conti, affinché faccia chiarezza sulla vicenda punendo severamente eventuali illegalità".

Uomini e Donne trono Blu, riassunto puntata del 26 novembre: Andrea litiga con Sabrina

Vediamo in un breve riassunto quello che e' successo al Trono Blu di Uomini e Donne, con i tronisti Andrea Angelini e Samuele Nardi.

- Perla e Andrea: La corteggiatrice e' molto infastidita dal tronista e non si presenta in studio. I due parlano e la ragazza invita Andrea a comportarsi bene. Poi, afferma di voler aspettare l'esterna con Amerinda per capire se rientrare o meno in studio.

- Andrea e Amerinda: I due ragazzi fanno una passeggiata e poi un picnic. Parlano anche del modo in cui Andrea vede la ragazza, che si lamenta della sua eccessiva razionalita'.

- Andrea e Teresa: Il ragazzo va a trovare Teresa e i due riescono ad incontrarsi in una scuola; Andrea ammette di essere un po' spaventato da lei.

- Valentina: Si dichiara apertamente per Samuele Nardi, ma Andrea svela che la ragazza gli avrebbe sussurrato di essere bellissimo in una delle ultime puntate. Lei nega, ma viene criticata.

- Samuele e Sabrina: Il tronista va a trovare la Sabrina e lei confessa che ormai e' disposta a rimanere in studio solo per lui, definendo Andrea un pagliaccio. Angelini in studio si scaglia contro la ragazza e lei risponde alle offese.

- Prossime esterne: Andrea sceglie Teresa, Perla e Amerinda mentre Samuele sceglie Alessandra, Valentina e Sabrina.

Uomini e Donne, Andrea Angelini: che fatica non baciare Teresa!

Novita' per il bel Andrea Angelini di Uomini e Donne: il giovane bolognese sembra ormai rapito da Teresa Langella. Nell'ultima esterna mandata in onda sembrano due piccioncini e siamo sicuri che la ragazza sfoderera' tutte le sue armi migliori per conquistare definitivamente Andrea.

L'esterna si svolge a Napoli e il tronista si presenta a casa di Teresa con in mano dei cioccolatini…che romantico…chi non si scioglierebbe vedendo il ragazzo che ti piace bussare a casa tua inaspettatamente portando addirittura dei cioccolatini?!

Be' non la povera Langella, visto che al momento dell'arrivo della redazione non era in casa! Ad aprire infatti sono stati i suoi genitori che hanno invitato Andrea ad entrare ma avvisandolo che lei era a lezione di canto.

Quando Teresa l'ha visto arrivare all'improvviso le si sono illuminati gli occhi e si e' lanciata subito tra le sue braccia e ancora evidentemente emozionati sono andati a fare una passeggiata, dove il tronista ha ammesso la fatica nel trattenersi dal baciarla.

Dopo la visione dell'esterna la Langella ha una sorpresa e mostra ad Andrea un video montato con le foto scattate dalle sue amiche durante la loro prima uscita.

Scatta l'applauso del pubblico che commosso le grida "Brava", facendoci pensare a come Andrea tiri fuori il meglio della ex corteggiatrice di Leonardo Greco.

Che dire, speriamo in una scelta e sopratutto che questa sia una di quelle coppie che rimangono nella storia di Uomini e Donne!

GF11: Ilaria sara’ sincera? Ferdinando dubita di lei

L'entrata di Ilaria Natali nella casa del GF ha sconvolto non poco gli equilibri tra i concorrenti: la fidanzata di Pietro Titone infatti, oltre ad aver messo fine al rapporto tra il giovane e Guendalina Tavassi, fa parlare di se per la poca fiducia che ispira agli altri gieffini.

In particolare ci riferiamo ad una scena nella sauna dove Ferdinando Giordano e Sheila Capodanno si ritrovano a parlare della coppia e Ferdinando si mostra dubbioso sulla sincerita' di Ilaria che a suo parere non e' entrata a far parte del reality solo per salvare il rapporto con il suo fidanzato!

La Natali spergiura di aver fatto questa scelta per non perdere definitivamente il suo Pietro visto che il rapporto con Guendalina poteva concretizzarsi da un momento all'altro e che pur di tenerlo con se era dispostissima a perdonarlo!

Nella sauna Sheila la difende dicendo che e' una donna innamorata, che lo ha perdonato solo per il sentimento che prova e alle varie proteste di Ferdinando, conclude dicendo che la razionalita' in amore non c'entra nulla!

E' anche vero che dopo i vari litigi tra la coppia (sempre a causa della Tavassi), il dubbio potrebbe venire a tutti, visto che Ilaria ogni tanto si lascia sfuggire di essere entrata nella casa non solo per Pietro ma anche per giocare nel vero senso della parola! Staremo a vedere…

Valerio Scanu, dalla seconda alla 24esima posizione: crollano le vendite di Parto da qui

Proprio ieri vi abbiamo parlato di una delle ultime interviste a Valerio Scanu e del riscontro positivo del suo nuovo album, Parto da qui, da cui e' stato estratto il singolo Mio, uscito lo scorso 9 novembre.

Sia prima che dopo l'uscita del brano, il vincitore di Sanremo dello scorso anno aveva confessato di essere molto entusiasta del suo nuovo lavoro, promettendo che sarebbe stato particolarmente apprezzato dai suoi fan.

Ma, se all'inizio uno scintillante secondo posto in classifica dei dischi venduti sembrava dargli ragione, oggi le cose si sono drasticamente ridimensionate, visto che l'album e' passato in 24esima posizione!

Insomma, passato il boom iniziale, le vendite sarebbero letteralmente crollate e, solo con la classifica di questo venerdi', ci si sarebbe resi conto della cosa.

Domani Valerio sara' ospite di Amici con un'altra vecchia stella della trasmissione, Emma Marrone. Che questa nuova apparizione televisiva riesca a farlo risalire in classifica? Noi siamo piuttosto scettici… ma non si sa mai!

FOTO SEXY: I più bei topless da copertina

Ecco alcune delle copertine più interessanti che hanno riscosso maggiore attenzione in tutto il mondo. Nelle copertine compaiono alcune delle più importanti rappresentanti della musica attuale tra le quali riconosciuamo Katy Perry, Lady Gaga e molte altre.

Obama colpito da una gomitata in faccia (FOTO)

E' finito in ospedale con un labbro spaccato e 12 punti di sutura il presidente americano Barack Obama dopo una partita di basket con alcuni amici a Fort McNair, alle porte di Washington. Obama aveva deciso di passare un po' di tempo con gli amici di sempre quando, per colpa di una gomitata involontaria, il presidente ha cominciato a perdere sangue.

Subito si è diretto verso la macchina presidenziale che lo ha accompagnato presso una equipe medica che gli ha ricucito il labbro con ben 12 punti. Il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs ha infatti confermato la tesi così: "Dopo essere stato inavvertitamente colpito al labbro dal gomito di un avversario durante una partita a basket giocata con alcuni amici, il presidente ha ricevuto ieri 12 punti di sutura dall'unità medica della Casa Bianca".

L'elevato numero di punti di sutura è solo dipeso dal fatto che è stato utilizzato un filo più sottile e meno invadente in modo tale che per il presidente americano si prospetti un minor impatto visivo. In ogni caso per Obama ora si prospettano alcuni giorni di difficoltà per mangiare, bere e parlare…

Matteo Guerra: 'Tra Angelica e Ferdinado non durerà' Nel passato dell'ex tronista, la gieffina

Matteo Guerra nel suo curriculum vanta molte ex popolari, la più nota sicuramente è Manuela Arcuri. Ma nel suo passato c'è anche un'attuale gieffina, la bionda Angelica che, all'interno della casa del "Grande Fratello", sta avendo una relazione con l'aitante Ferdinando. Secondo l'ex tronista, però, la bella inquilina non è affatto innamorata...

"Lei non è come appare. L'unico vero amore di Angelica sono gli animali. Il resto è tutto un gioco. Sa già benissimo che Ferdinando non è l'uomo per lei" ha sentenziato Guerra dalle pagine di Top e ha anche descritto il tipo rapporto che lo legava alla gieffina: "Fidanzati è un parolone, non posso dire che lo siamo mai stati: ci siamo frequentati nel 2007, poco dopo la fine della mia edizione di 'U&D', ma non è mai stato un fidanzamento. All'epoca in cui vedevo Angelica frequentavo anche altre ragazze, però ammetto che per lei c'era un interesse particolare". "Durante la nostra frequentazione – ha proseguito - sono riuscito a inquadrarla abbastanza bene. Sono passati anni, ma non mi sembra troppo cambiata. Forse è cresciuta, ma non è accanto a Ferdinando Giordano che la vedo e, sia chiaro, non ho nulla contro di lui. Perché lei cerca altre forme di affetto, vuole protezione e intesa. Secondo me, non durerà". "Angelica - ha continuato Matteo - è una ragazza in gamba, solare e innamorata della vita, anche se la sua storia familiare non è stata serena: un padre che nella sua infanzia non era presente, un patrigno che lei amava tantissimo, ma che ha perso e questo inevitabilmente lascia una traccia anche nei rapporti affettivi. Quando l'ho conosciuta io ero ancora molto infantile. In televisione a volte gli atteggiamenti chiassosi possono risultare molto divertenti, ma nella vita privata sono motivo di imbarazzo. Ed è anche capitato che i contorni del nostro 'gioco' non fossero chiari".

Gossip: Francesca Fioretti, con Mimmo idea nozze Castagnoli, ancora sul crack con Balotelli

Mimmo Gravino è quello giusto. Francesca Fioretti ha trovato l'uomo giusto. Ferdi ormai è un ricordo lontanissimo. "Ormai è quasi un anno che ci frequentiamo - ha spiegato l'ex gieffina a Visto - Io ho solo lui, lui ha solo me. Sono felice". Al dito i due portano due fedine... "Ce le siamo regalate a vicenda, è vero, ma in momenti diversi. Si tratta di regalini che risalgono a qualche mese fa, non anelli di fidanzamento". Alle nozze pensa: "Assolutamente si, ma non adesso, più in là". Intanto si gode il successo: "Sto vivendo un bel periodo, anche per il lavoro. Ho girato uno spot per La3 e Sisal e sarò testimonial della dodicesima edizione di "Tutto sposi"".

Melissa Castagnoli torna a parlare della fine della storia con Mario Balotelli.
"Secondo me si sono intromessi i suoi parenti, e hanno rovinato il nostro rapporto!". Probabilmente il crack brucia, anche se la Miss non lo ammetterà mai. Tutto pareva essersi rimesso a posto: "Quella sera mi ha detto: "Vediamoci, chiariamo". Mi cercava da dieci giorni, diceva che gli mancavo, mi mandava sms carini. E incontrandolo sembrava innamorato perso. Ma appena è tornato in Inghilterra sono arrivati i litigi. Era geloso, gli dava fastidio anche che uscissi la sera, ma io non penso proprio che lui resti a casa, a Manchester… Voglio la mia indipendenza e non mi annullo certo per un ragazzo che ultimamente si è incavolato perché sono andata a vedere il Milan allo stadio: proprio lui, che è milanista! Ora non lo sento più, ho cambiato numero di telefono, meglio così". La Castagnoli, poi, aggiunge: "Accusa tutte le ragazze che conosce di usarlo per diventare Vip, finisce che resta solo! E le nostre paparazzate non erano mica organizzate…". E sull'ultima paparazzata del calciatore con una brunetta, sentenzia: "Ho visto le foto, non conosco la ragazza, ma vedo che lui come al solito si atteggia a bullo tipo Fifty Cents… E' pieno di sé".

Intimo sexy per Kate Middleton Ultimo pronto a vestire di seta Kate

Una futura regina non può certo sfigurare in camera da letto, soprattutto la prima notte di nozze. Ecco allora arrivare in soccorso di Kate Middleton l'intimo sensuale per eccellenza. Michelle Mone, stilista di Ultimo, non si è fatta sfuggire l'occasione di una visita a Buckingham Palace per offrire i suoi servigi alla promessa sposa e mostrarle in anteprima un corpetto pensato per piacere al principe William.
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A trasformare lo stile davvero "british" di Kate in una sensuale provocazione per il futuro sposo ci pensa Michelle More. La creatrice della linea di lingerie Ultimo si è presentata a palazzo reale con un bustino nero che lasciava intravedere i fianchi. La creazione era coperta da un pesante cappotto, ma dava l'idea dei modelli pensati appositamente per Kate.

La fidanzata ufficiale del principe William potrebbe indossare un completo da far perdere la testa. Ma per ora i bozzetti sono top secret. L'unica cosa che si può immaginare è che visti i modelli indossati da Kelly Brook e Mel B la prima notte di nozze più attesa dagli inglesi sarà sicuramente hot.

Gossip: La Nannini è diventata mamma Penelope è nata a Milano

La bambina tanto desiderata da Gianna Nannini è nata e pesa 2,5 chili. L'attesa si è conclusa venerdì mattina alla Clinica Madonnina di Milano dove la cantante ha partorito. A dare per primo la notizia Sorrisi.com, il sito di "Tv Sorrisi e Canzoni". La gravidanza svelata a fine agosto provocò un dibattito sull'opportunità di diventare madri a 54 anni. La Nannini però ha replicato alle critiche rivendicando il diritto alla libertà di ognuno.

''E' nata con una pettinatura rock, che è la copia esatta della mamma'': ecco com'è Penelope Nannini, figlia della cantante senese, nata alla Clinica Madonnina di Milano.

A parlare è il ginecologo che l'ha aiutata a venire al mondo, Enrico Semprini: "La piccola è nata al termine di una bellissima gravidanza" ed è stata concepita non per ovodonazione, come qualcuno può aver pensato, ma dopo "un lungo percorso di cure che negli anni hanno permesso questo risultato".

Non si è trattato di un parto cesareo: "E' nata dopo due spinte - ha detto Semprini - per via spontanea". Il medico ha inoltre confermato che il peso della bimba è di 2,5 chili e che "è stata una felice coincidenza" il fatto che Penelope sia nata lo stesso giorno della nonna Giovanna Cellesi, cui la cantante è molto legata.

"Vorrei concentrarmi - ha consigliato il medico - non sul passato ma sul futuro: ora si apre un bellissimo ciclo. Gianna Nannini è una mamma felice e come altre mamme è già in giro per i corridoi con la bimba in braccio".

Omicidio Sarah Scazzi: Michele ha paura di non rivedere più le figlie

Omicidio Sarah Scazzi: Michele ha paura di non rivedere più le figlie(IAMM) Mentre continuano incessantemente le indagini sul delitto di Avetrana e la cronaca si mescola alle voci frutto delle strategie difensive, per l'omicidio della piccola Sarah Scazzi rimangono in carcere Michele Misseri, zio della 15enne, e Sabrina Misseri. Il contadino di Avetrana inizialmente si era assunto tutte le responsabilità per poi ritrattare ed accusare sua figlia dell'omicidio: "Perchè dovevo fare tanti anni se una cosa io non l'ho fatta?" risponde quando gli viene chiesto il perchè del ripensamento.

Il particolare è riportato in un articolo della Gazzetta del Mezzogiorno in cui si legge pure che Michele, in cella dal 7 ottobre, continua a lavorare anche in prigione visto che gli è stato consentito di dedicarsi all'orto del carcere. L'uomo ha escluso completamente dalla vicenda la moglie Cosima Serrano e, sempre in sede di incidente probatorio, avrebbe espresso la preoccupazione per un'eventuale richiesta di divorzio da parte di Cosima: "mia moglie sicuramente farà il divorzio ed i miei figli non mi potranno vedere mai per tutta la vita".

Sarah Scazzi, zio Michele: ''Cosima vorrà il divorzio''

AVETRANA - Michele Misseri teme il divorzio da Cosima Serrano. E' quanto emerge dall'incidente probatorio sostenuto davanti al gip Martino Rosati dal contadino di 57 anni, in carcere dallo scorso 7 ottobre per l'omicidio della nipote Sarah Scazzi. "Mia moglie sicuramente farà il divorzio e i miei figli non mi potranno vedere mai per tutta la vita", ha affermato Misseri al giudice. L'uomo ha escluso che la moglie potesse esser a conoscenza dei fatti.

Misseri inizialmente si era assunto inizialmente tutte le responsabilità del delitto della nipote. Mai poi
qualcosa è scattato nella sua mente. "Mangiavo e vomitavo, non ce la facevo più a tenermi tutto dentro", ha affermato il contadino al gip, parlando dei giorni successivi al delitto. L'agricoltore ha confermato la sua versione dei fatti: è stata Sabrina ad uccidere Sarah. Mentre lui si è occupato soltanto dell'occultamento del corpo. Un' invenzione invece il vilipendio.

Dopo aver cercato di coprire la figlia Sabrina assumendosi tutte le responsabilità, Michele ha riflettuto e ha cambiato versione. "Perché ha maturato questa cosa in carcere? Che cosa è cambiato?", ha chiesto il pm Mariano Buccoliero al 57enne durante l'incidente probatorio. "Perché dovevo fare tanti anni se una cosa io non l'ho fatta?", ha replicato.

Sarah Scazzi ultime notizie: Cosima Serrano non ha un alibi credibile

Cosima Serrano potrebbe essere colpevole nel giallo di Avetrana, nuovi dettagli del suo coinvolgimento nel delitto.

Sarah Scazzi, ancora novità, retroscena, pezzi del puzzle che si aggiungono all'infinito giallo di Avetrana. Ora chi rischia tanto è Cosima Serrano, madre di Sabrina Misseri, che a quanto pare non avrebbe un alibi abbastanza solido. Dalle ultime indagini sarebbe emerso che l'ora del delitto non sarebbe più intorno alle 14.30 del pomeriggio del 26 agosto, bensì sarebbe stata anticipata alla mattina di quel giorno, in un orario compreso tra le 8,30 e le 12,30. Cosima Serrano ha dichiarato di essere al lavoro nei campi a quell'ora del mattino, ma il suo datore di lavoro avrebbe smentito questa versione, facendo vacillare la sicurezza della Serrano.

Intanto gli avvocati di Sabrina Misseri azzardano ipotesi diverse da quelle dichiarate fin'ora da Michele Misseri, sul luogo del delitto: secondo l'avvocato Russo, la piccola Sarah potrebbe essere stata uccisa in prossimità del pozzo, dove successivamente è stata nascosta, e non nel garage della villetta dei Misseri. Dunque il cerchio si stringe sempre più attorno alla "madre padrona" di casa Misseri. Nel frattempo è stato depositato il verbale dell'incidente probatorio sostenuto da Michele Misseri la scorsa settimana, Michele conferma di essere responsabile solo dell'occultamento di cadavere e ricostruisce i dialoghi di quel giorno con sua figlia Sabrina, assassina di Sarah.


Misseri, vedendo il cadavere di Sarah ha chiesto a Sabrina cosa fosse successo e lei: "Veramente stava dando nu picca di fastidio". Ho detto io: "Va bè, c´è bisogno che ammazzi la bambina?". E lei: "Però è scivolata, non la volevo, è scivolata e siccome che è scivolata così, indietro, è caduta per terra". A quel punto Michele per amore di Sabrina ha deciso di addossarsi tutte le responsabilità anche se poi: "Io voglio bene a Sabrina. Però non è che posso stare io manco con la sua colpa, perché ognuno deve pagare le sue pene".

Il cielo sopra Palermo finisce in tribunale

PALERMO
Mentre Leoluca Orlando entrava gigionesco sul set, sottoponendosi a trucco e parrucco con la disinvoltura di un attore consumato, il sindaco Diego Cammarata si mangiava il cappello come Rockerduck, l'acerrimo nemico di Paperon de' Paperoni: «Lui, proprio lui, nelmio film? Giammai». Chi c'era, quel giorno, giura di averlo sentito sbigottito e rabbioso. Quel che è certo è che volarono via i 250 mila euro che il Comune aveva garantito a Wim Wenders in persona come contributo al film«Shooting Palermo» e chemai sono arrivati alla produzione, nonostante la lettera dell'ufficio «Grandi eventi» che nell'ottobre 2007 garantiva il finanziamento.

Quella lettera è diventata, assieme alle testimonianze sull'epilogo disneyano, la pietramiliare della causa civile che il regista del «Cielo sopra Berlino » ha intentato contro Cammarata e che si è appena aperta con la prima udienza.

Wim contro Diego, roba da farci un altro film. «Macché, solo problemi di bilancio, nessuna limitazione alla libertà dell'artista», ribattono i legali del sindaco. Il quale, se soccomberà, rischia di dovere sborsare la somma di tasca sua, per aver disposto il finanziamento senza una delibera di giunta né di Consiglio.

Per questo è diventato cruciale il racconto di Giovanni Callea, il creativo che portòWenders a Palermo e che si trovò a dare la ferale notizia a Cammarata prima di passare il telefono a Giampiero Ringle, il produttore esecutivo. «Ha sentito direttamente che il sindaco ritirava il finanziamento per la presenza di Orlando?», gli ha chiesto il giudice Sebastiana Ciardo, terza sezione civile del Tribunale. «Sì, l'ho sentito», ha risposto sotto giuramento e non senza imbarazzo, visto era stato proprio lui, in quel periodo consulente di Cammarata, a presentargli il regista tedesco in cerca di un finanziamento per una settimana aggiuntiva di riprese.

Wenders - produttore del filmoltre che regista - aveva ammaliato ben bene il sindaco, davanti a un aperitivo, prima di chiedergli 500mila euro. «Questo lavoro daràmolto lustro a Palermo, ho coinvolto artisti del calibro di Patti Smith, di Lou Reed, lo porteremo a Cannes», gli aveva detto. Non c'era molto tempo per decidere, le riprese a Düsseldorf erano già finite, e quelle di Palermo prossime a iniziare. A Cammarata non era sembrato vero di poter eguagliare le glorie internazionali del suo carismatico predecessore, ingombrante nonostante lo avesse appena battuto alle amministrative. «Tu sei amico di Hillary Clinton? Tiè, beccati Wim Wenders ». Così, nonostante l'ombra della crisi finanziaria che incombeva minacciosa sul municipio, la settimana dopo non aveva esitato a dire che sì, quelmatrimonio s'aveva da fare.Da lì la lettera che assicurava il finanziamento, la metà di quanto richiesto. Sufficiente comunque perWenders a portare avanti un progetto da cinque milioni, uno dei quali già finanziato dall'Azienda provinciale al turismo di Palermo attraverso fondi europei.

Ecco, allora, la visita sul set di un Cammarata sorridente a 32 denti: «Wim farà grandi cose, è solo l'inizio di un importante percorso insieme». Si può immaginare la doccia fredda del sindaco quando pochi giorni dopo squillò il suo telefono e dall'altra parte c'era Giovanni Callea. Sì, tutto procedeva, ma c'era un imprevisto: «Wimha deciso di reclutare come attore Leoluca Orlando», gli disse in un fiato. Lui, Orlando, in quel momento varcava trionfante la porta dello Spasimo, la chiesa scoperchiata della città, a fare una dissertazione sulla vita e sulla morte, il fil rouge di tutto il film. Pochi minuti recitati in perfetto tedesco. Due giorni dopo la società di produzione ricevette dal Comune un fax di poche righe: «Niente soldi, il finanziamento non è disponibile». Il film a Cannes non convinse i critici, tanto cheWenders si risolse ad accorciarlo prima di mandarlo nel 2008 nelle sale, dove avrebbe comunque avuto scarsissima fortuna. Tagliando, tra l'altro, proprio la scena di Orlando. «Ben ti sta», avrebbe detto Rockerduck.

Salute: Vuoi una pelle tonica? Mangia il cibo giusto

L'alimentazione può farci sembrare più o meno giovani. Lo ricorda continuamente nei suoi libri il dermatologo americano Nicholas Perricone, esperto della teoria infiammatoria dell'invecchiamento, che anche nel suo ultimo lavoro «I sette segreti per una lunga giovinezza» non manca di dedicare un capitolo a come mangiare per mantenere la pelle soda. «La carenza di proteine, e di buona qualità, si vede subito sul viso - scrive il dottor Perricone -. Le donne ne consumano meno della loro controparte maschile, e questo è uno dei motivi per cui gli uomini sembrano spesso più giovani delle loro coetanee. Un'altra ragione ha a che fare con il testosterone, che aiuta a regolare lo spessore e il grado di untuosità della pelle. Una terza ragione è che gli uomini hanno un maggiore spessore cutaneo e questo rende la loro pelle meno vulnerabile agli effetti dannosi del sole e dell'ambiente. Per questo è particolarmente importante che le donne scelgano un'alimentazione antinfiammatoria come prima arma di difesa nei confronti dell'invecchiamento».

Ma anche in questo caso gli uomini hanno un piccolo vantaggio, nota ancora Perricone: «Le donne provano spesso il desiderio di consumare alimenti a elevato apporto di carboidrati per aumentare il livello dell'"ormone del benessere", la serotonina. Questo ha però un effetto controproducente, perché stimola ulteriormente l'appetito e spinge a mangiare in modo eccessivo [...]. Se l'apporto di proteine non è adeguato e l'alimentazione è ricca di carboidrati ad alto indice glicemico, i lineamenti sembrano stanchi e sciupati e il viso perde i contorni definiti».

E così, fa notare il medico, «l'infiammazione dei carboidrati a alto indice glicemico rende gonfi il viso e la zona oculare; la glicosilazione indotta da zuccheri e amidi favorisce la comparsa di rughe più profonde e la perdita di tono della pelle».

Il primo passo da compiere è semplice: «Garantire un corretto apporto proteico durante tutta la giornata e limitare l'assunzione dei carboidrati, dando la preferenza alla frutta e alla verdura, che sono povere di amidi, ai legumi e ai cereali integrali, come la farina d'avena. Se seguite questa semplice formula - conclude il medico -, i risultati saranno visibili quasi immediatamente, e questo vale anche per gli uomini e le donne oltre i quarant'anni».
Tra gli altri accorgimenti, anche i più ovvi, come non esporsi in estate al sole nelle ore più calde della giornata; e accanto all'evitare alimenti pro-infiammatori, fare anche attenzione alla disidratazione (quindi bere molta acqua) e alla mancanza di sonno.

il delitto di bruino I segreti dell'uomo succube dell'amante

Torino, dopo che lei gli ha ucciso la moglie lui ha continuato a frequentarla
nonostante i sospetti Tra sesso, bugie e codardia, ritratto di un marito
incapace di difendere i suoi affetti e se stesso
marco neirotti
torino

Calcare i passi, vestire abiti, ruolo, sorrisi di un'altra vita, diversa e
serena, sarà possibile soltanto quando non ci sarà più chi quell'altra vita
incarna. Ha pagato questo odio - più che il possesso d'un uomo - la giovane
madre di Bruino, cintura torinese, sequestrata, ammazzata e sepolta in cortile.
Buttata dalla nemica in un buco da ricoprire con il cemento d'un patio dove
domani prendere il caffé con quello che della morta era stato il marito.

Da Avetrana la tv ha sparso una morte in un reality senza sosta. Qui, nelle
case sconsolate di altri paesi tranquilli, è andato in scena un romanzo dell'
Ottocento. Con un marito e padre che come tanti ha l'amante, e l'amante
distrugge la rivale. Lui negava incontri dopo la scomparsa della moglie, ieri
ammetteva: «Sì, ho continuato ad andare in quella casa». La sospetta e la vede,
mentre la figlia ripete ai carabinieri: «Andate dall'amante di mio padre»,
tenace, ferrea. E questa amante che si sente perduta lo accusa: «Mi ha aiutato
a seppellirla». «Non è vero», si difende lui. Intorno, complici di periferia
pagati con un prestito chiesto dall'assassina ai genitori di lui, e un figlio
che aiuta la madre a far sparire la rivale. L'uomo si strugge - «avevo un
tesoro accanto senza saperlo» - ma si accoda all'indagine anziché guidarla.
Sembra specchiarsi in un verso: «Continuerai a farti scegliere o finalmente
sceglierai?».

Marina Patriti ha 44 anni, casalinga, da 25 sposata con Giacomo Bellorio,
hanno tre figli, di 23, 13 e 5 anni. Lui è ambulante, lei casalinga. La mattina
del 18 febbraio, Marina porta a scuola la bimba piccola. I magistrati di
Pinerolo vedranno poi che c'è uno scambio di sms con il marito, il primo alle
8,48, l'ultimo alle 12,43, drammatico e tassativo: «Vai prendere il bambino, me
ne sono andata». Il bambino? E' una femmina. L'ha scritto lei?

Bellorio è al mercato. Viene un'ambulante: «Tua moglie mi ha lasciato questo».
Un portafogli. Dentro ci sono chiavi e documenti della Renault Scenic e una
lettera: «Me ne sono andata via... Non ti preoccupare dei bambini. Un giorno
capiranno». Giacomo denuncia la scomparsa. Ha ritrovato l'auto, in un paese lì
accanto, Villarbasse (memoria di sangue, 1945, vittime buttate in un pozzo,
ultima condanna a morte in Italia): fari accesi e, cosa strana, il sedile
indietro, mentre lei era piccola e la sfottevano per il suo guidare con il
mento al volante.

Le indagini sono silenziose. La figlia di Marina implacabile: «Andate da lei».
E il padre, poi lo ammetterà, da lei continua ad andare. Silenziosi i
carabinieri arrivano a «Antonella», nome che si è data Maria Teresa Crivellari,
53 anni, bionda vita di travagli e sconfitte, un arrancare senza mai la vetta.
Un marito che l'ha lasciata morendo fra i debiti, due figli, le case popolari
fino al trasferimento in una cascina di Sant'Ambrogio, in Val di Susa. Unico
sguardo avanti rispetto al randagismo dell'anima è il suo amante, Giacomo
Bellorio, sposato con Marina. Si incontrano su uno dei mercati di lui, ad
Alpignano, altro piccolo centro di cintura: «Cominciò per scherzo».

Ma dietro lo scherzo ci sono la passione, l'immagine di vita diversa da quella
delle case umili («Antonella si faceva lasciare sull'altro lato, dove
cominciano le villette», raccontarà Giacomo), delle sue due auto abbandonate
cariche come un immondezzaio, una sequestrata dopo un incidente perché senza
assicurazione. Lui è il contrario di quella vita e quella vita con lui Marina
ce l'ha.

Maria Teresa è arrestata il 5 novembre: sequestro di persona, omicidio,
distruzione di cadavere. Con lei vanno in carcere Andrea Chiappetta, 37 anni, e
Calogero Pasqualini, di 27, anche loro allo stretto nelle case popolari di
Pianezza. Per 2.500 euro si sarebbero fatti carico di «prelevare» Marina e
consegnarla alla rivale. Negano d'aver partecipato all'omicidio. Una vita,
2.500 euro. Presi dove? La donna innamorata e odiante se li è fatti imprestare
dai genitori del suo Giacomo. Per farsi consegnare la moglie. Eppure non c'è
ancora tragedia in quest'uomo: «La sospettavo, volevo capire». L'omicidio è
avvelenamento da farmaci, in cantina. E' lento. Maria Teresa viene avvertita:
«Si sveglia, si lamenta». Il 7 novembre la donna confessa. Marina è cadavere,
un sacchetto di nailon in testa, sotto un marcipiede. Ce l'ha messa lei aiutata
dal figlio ventenne Alessandro.

«Antonella» non vuole crollare nell'altra buca, quella del fallimento ancora
una volta solitario e mette a verbale: «Giacomo mi ha aiutato a seppellirla».

Lui nega e i giudici gli credono. Però all'inizio nega anche di aver rivisto,
se non qualche volta, l'amante. Invece parlano i tabulati: perché diceva di
averla sentita tre volte il 18 febbraio e i contatti furono nove, dalle 13 alle
20,30, parlando l'ultima volta 25 minuti? Parlano i testimoni che lo vedevano
tornare alla cascina, finché ammette: «Ho continuato a frequentarla, volevo
capire». Perché allora cambiare tutti e due le carte Sim? La lacerazione dell'
uomo si avvolge nella frase emblematica nella quale Crivellari Maria Teresa
racchiude questo inferno sotto un cortile: «Forse è stata una storia malata».

CONTINUANO GLI SCONTRI TRA NORD E SUD Braccio di ferro tra le due Coree

Pyongyang: «Trasformeremo
il cuore del nostro nemico
in un mare di fuoco»

La Corea del Nord minaccia di scatenare un mare di fuoco. Dopo i 400 mila
volantini propagandistici sul Nord, come immediata risposta della Corea del Sud
all'attacco di martedì scorso contro l'isola di Yeonpyeong, arriva forte la
condanna di Pyongyang.

I volantini, trasportati da palloncini oltre la zona demilitarizzata che segna
il confine tra le due Coree, contenevano critiche al leader nordcoreano Kim
Jong-Il e al suo probabile successore, il figlio ventisettenne Jong-Un, mentre
sei anni fa la Corea del Sud si era impegnata con il governo avversario a
sospendere questo tipo di guerra psicologica.

In risposta all'attacco nordcoreano di martedì scorso, il comandante dei
Marines sudcoreani ha minacciato una vendetta «mille volte più dura» per
vendicare i giovani morti. La Corea del Nord nel mentre ha chiesto scusa per le
vittime civili nel bombardamento di artiglieria contro l'isola sudcoreana di
Yeonpyeong, dicendo che, «se è vero», si è trattato di un fatto «molto
increscioso». Ha poi aggiunto però che la «responsabilità è del nemico», il
quale avrebbe creanto uno scudo umano con i civili schierati attorno alle
postazioni di artiglieria e nelle basi militari dell'isola.

I contraddittori pronunciamenti del Nord sono probabilmente da attribuire agli
sforzi della diplomazia cinese, messa sotto pressione dalla comunità
internazionale che le chiede di esercitare un'influenza moderatrice su
Pyongyang.

Il Nord ha infine messo in guardia da conseguenze «imprevedibili» per l'arrivo
della portaerei americana George Washington nel Mar Giallo, che verrà impiegata
domani nelle manovre aeronavali congiunte fra Stati Uniti e Corea del Sud nel
Mar Giallo.

Il ministro degli esteri di Pechino, Yang Jiechi, ha parlato con i
rappresentanti delle due Coree e col segretario di Stato americano, Hillary
Clinton. «Il compito urgente è ora quello di prendere il controllo della
situazione e impedire altri incidenti» ha affermato il ministro parlando al
telefono con Clinton.

AL VIA IL TORINO FILM FESTIVAL Doillon & Boyle va in scena

TORINO
Parte con una gran bella accelerata il Torino Film Festival, perché sia subito
chiaro a tutti lo spirito della rassegna firmata Gianni Amelio: una
concentrazione di proiezioni senza tappeto rosso per chi ama visceralmente il
cinema. Se disorientamento e solitudine sono i sentimenti con cui lotta Kristin
Scott Thomas nel film inaugurale Contre Toi di Lola Doillon, sgomento e
coraggio attraversano il giovane americano James Franco in una prova certo non
facile. C'è attesa infatti per il nuovo film dell'inglese Danny Boyle, Oscar
per la favola in stile Bollywood The Millionaire , ed eccolo subito servito il
primo giorno: 127 Hours , ispirato alla storia vera dell'alpinista Aron Ralson
intrappolato con un braccio sotto un masso tra le rocce di un canyon dello
Utah, promette di entrare come uno scalpello nelle vene del protagonista
intepretato da Franco, già sosia di James Dean nel film dedicato al simbolo del
divo ribelle. Stesso team di The Millionaire per un film estremamente
realistico, giocato sulle espressioni di dolore, di disperazione, di speranza,
di rassegnazione che passano negli occhi di Franco.

«Non è una commedia destinata a scandalizzare, ma un pezzo di storia descritta
con delicatezza», ha più volte ricordato Amelio, ma gli occhi oggi sono tutti
puntati sul ritratto della famiglia Agnelli cesellato da Giovanni Piperno nel
suo Il pezzo mancante : interviste a studiosi e amici, filmati di repertorio
per una saga familiare che vuole andare oltre il mito dell'Avvocato e
raccontare, tra gli altri, del figlio Edoardo morto a 46 anni. Piperno vinse il
Tff nel 2005 con L'esplosione .

E si entra nel vivo del concorso Torino 28 con i primi due film nel segno di
quell'ironia e quel grottesco che tanto caratterizza questa edizione: in The
Infidel ( Infedele per caso ) l'inglese Josh Appignanesi spara sugli stereotipi
con una specie di «Homer Simpson musulmano - come lo definisce il regista -, un
uomo qualunque cui capita in sorte di essere musulmano e che poi per caso si
ritrova a essere ebreo»; mentre Las marimbas del infierno di Julio Hernàndez
Cordón è la storia di un suonatore di marimba che ha perso il lavoro a cui non
resta che rivolgersi a un ex metallaro satanista, con cui spera di fondare una
band marimba rock. Quanto mai surreale questo secondo film del regista di
Gasolina.

Ma è anche il momento di Gregg Araki, regista-icona delle associazioni gay-
lesbo-trans di tutto il mondo, con un film, Kaboom , già indicato come un'Alice
nel paese delle meraviglie in salsa Lynch, un frullato di cultura giovanile,
fumetti, fantascienza apocalittica e sensualità queer, dove tutto ruota intorno
a uno studente bisessuale che crede di aver scoperto un omicidio e un complotto
planetario. E c'è spazio per il francese Mathieu Almaric che in Tournée dirige
e interpreta un produttore in cerca di nuova gloria grazie a un gruppo di
ballerine e spogliarelliste.

Non basta ancora? No, Ci sono le schegge «visionarie, psichedeliche
etnografiche» di Ben Russell con Recent Antropologies , c'è Italiana.doc con i
film documentari italiani Scuolamedia di Marco Santarelli, e Il futuro del
mondo passa da qui di Andrea Deaglio. Allegra Huston dà il via alla personale
su John Huston. Stop. È soltanto il primo giorno.

Pd/Bersani: La democrazia è in crisi in tutta Ue ma in Italia di più

Sarteano (Siena), 26 nov. (Apcom) - C'è un problema democratico in tutta Europa ma in Italia è nettamente più grande. Ne è convinto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che nell'intervento conclusivo del seminario del Pd all'abbazia di Spineto ha proposto alcuni temi su cui concentrare l'azione del partito.
Il problema della democrazia è quello di essere capace di prendere decisioni, ha spiegato il segretario del Pd richiamando l'intervendo svolto ieri da Romano Prodi, ma in tutta Europa si assiste a una "dissipazione della democrazia perchè si è creata una sede decisionale rilevantissima senza un meccanismo di partecipazione. Abbiamo buttato via un pezzo di rappresentanza e in Italia questo problema lo abbiamo anche in maggior misura", ha sottolineato.
Ora, ha detto Bersani "arriva un'onda che non è solo un passaggio di governo ma neanche solo il tramonto del cosiddetto berlusconismo, il frutto più avvelenato di una stagione che però oltrepassa il berlusconismo, è un problema ancora più di fondo, siamo al passaggio critico di quella famosa ed eterna fase di transizione che è cominciata una ventina di anni fa", perciò occorre che il Pd "si attrezzi di più a caricare la molla politica di questo problema di sistema. Non rifaccio la storia ma sono convinto che la nostra vicenda è cominciata dal fatto che siamo l'unico paese uscito dal muro di Berlino senza speranza e nel discredito della politica, siamo stato il luogo più esposto a cercare scorciatoie al problema e abbiamo preso delle strade che riducevano al minimo la mediazione della politica".
Perciò secondo Bersani "noi dovremo ritirare su questo tema, ossia che fra le istituzioni e il popolo occorre la mediazione dei partiti".

venerdì 26 novembre 2010

Giorno più noioso del'900: 11 aprile '54 In quelle 24 ore non è accaduto praticamente nulla

Ci sono giorni in cui non accade proprio nulla e la noia imperversa, i giornali
non hanno di che scrivere e il mondo sembra sonnecchiare. Ma ce ne è stato uno
che nella storia mondiale ha battuto tutti gli altri, almeno secondo gli
scienziati di Cambridge: è l'11 aprile 1954, giorno che cadde di domenica.
Secondo l'algoritmo di "True Knowledge", il sistema messo a punto dall'
università britannica, di quella domenica di primavera c'è davvero ben poco da
raccontare.

ALMANACCO – Quel giorno si tenevano le elezioni politiche in Belgio e si
insediava un governo socialista per i seguenti 4 anni. O ancora, si
architettava il colpo di stato nel distretto indiano di Yanam in mano ai
francesi, ma la rivolta non avvenne fisicamente quella notte. Mentre tra le
nascite e morti di personaggi famosi, quell'11 aprile è stato ancora una volta
povero: vi nacque il professor Abdullah Atalar, scienziato che oggi insegna
alla facoltà di ingegneria di Birkent, in Turchia, oltre a esserne il rettore.
E vi morì un calciatore britannico, Jack Shufflebotham, un mediano che giocò in
diverse squadre della Football League inglese. Per il resto, tra i 300 milioni
di eventi, accordi, nascite e morti, luoghi coinvolti in accadimenti speciali
registrati da True Knowledge, null'altro è degno di nota.

ALGORITMO – In verità il ricercatore in computer science che ha lavorato all'
algoritmo, William Tunstall-Pedoe, non pensava solo di usarlo per scoprire il
giorno più noioso del Novecento. Ha raccolto 300 milioni di fatti del secolo
scorso, ne ha decretato l'importanza e la gerarchia contando quanti link e
quali avevano con altri eventi e notizie legate a tale avvenimento, e la
giornata senza niente da segnalare è stata una conseguenza del suo obiettivo
primario: trovare nuovi modi per cercare in Rete.

Carfagna dira' si' a Mezzaroma, venerdi' 13 maggio Dopo la presunta crisi, ministro pensa a mettere su famiglia

ROMA - Non solo le nozze tra Kate e William, anche l'Italia avra' il
matrimonio dell'anno, quello tra il ministro per le Pari opportunita' Mara
Carfagna e il suo fidanzato storico, il costruttore romano Marco Mezzaroma. La
ex show girl e oggi la piu' bella ministra dei governi Berlusconi, si e' detta
pronta questa mattina, ai microfoni di Antonello Piroso, su La7, a dire si' al
suo compagno. Una promessa arrivata dopo la presunta crisi, annunciata a fine
estate dai gossip. Data prevista per le nozze e' il 13 maggio, un venerdi'.
Proprio un giorno della settimana sconsigliato a chi crede nella scaramanzia,
legata ai vecchi adagi: ''ne' di Venere ne' di Marte, ci si sposa o si parte''.

E Maria Rosaria Carfagna, detta Mara, da buona meridionale (e' nata a Salerno
nel 1975) che sa colpire le avversarie a colpi di 'vajassa', dovrebbe saperlo.
Ma quel che e' detto e' detto. Anche perche' un altro annuncio di nozze
imminenti era stato dato qualche mese fa dalla stessa ministra al settimanale
Chi: ''Mi sposo entro l'anno'', aveva dichiarato. Poi qualche impegno di
gabinetto di troppo, o qualche nuvola all'orizzonte dovuta a maldicenze,
chissa', Carfagna aveva lasciato cadere il discorso. Vacanze in Sardegna in
coppia durante l'estate, e poi un rientro a settembre turbolento per via di una
fitta agenda politica e, forse, di un momento di difficolta' di coppia.
Trentacinque anni Mara Carfagna, quaranta Marco Mezzaroma, lei aveva confessato
anche a Vanity Fair il suo desiderio di maternita' e inevitabilmente
l'avvicinarsi del matrimonio con il compagno al quale e' legata da diversi
anni: ''Ne stiamo parlando. Lui e' molto paziente, e sono stata molto fortunata
a incontrarlo''. E' l'idea di avere dei bambini ad aver smosso Mara spingendola
a confessare la volonta' di indossare l'abito bianco, perche' mettere al mondo
un bambino ''e' una grande responsabilita''' ed e' indispensabile per la
Carfagna che arrivi ''a coronamento di un rapporto stabile e non perche' sta
per scattare l'orologio biologico''.

Elisa e la magia sottile delle cose semplici In nuovo album Ivy duetti con Fibra e Giorgia, ma anche cover e inediti

"La magia sottile delle cose semplici" è protagonista di 'Ivy', il nuovo album
di Elisa, un "progetto acustico e organico che - ha spiegato lei, dopo un
piccolo assaggio live alle Officine Meccaniche di Milano - racconta le cose
fragili". A sottolineare la voglia di natura, espressa da scelte semiacustiche
e cori di voci bianche, un docufilm girato da Danni Karlsson nei boschi della
Valsugana, che accompagna il cd in uscita il 30 novembre. Per restituire in
musica le emozioni del creato, Elisa ha scelto 17 brani tra inediti, cover,
rivisitazioni e duetti, tutti registrati in analogico. Tre gli inediti:
'Nostalgia', 'Sometimes ago' e 'Fresh air', "una boccata d'aria fresca scritta
a 20 anni quando, dopo il primo album, ho caricato tutto lo studio sulla mia
auto, una Diane, e - ha ricordato Elisa, vestitone a quadretti, stivaletti e
aria serena - sono partita per Londra". Due i duetti: con l'amica Giorgia per
'Pour que l'amour me quitté di Camille, e con il rapper Fabri Fibra, che ha
'sporcato' con le sue rime 'Anche tu anche se'. "Sono felice delle
contaminazioni, le trovo belle e sane, esprimono verità e portano energia, per
questo cerco di fare - ha raccontato - solo quelle dove si sente l'idea
incontaminata dell'inizio che spinge per essere raccontato".

Tra le collaborazioni che l'hanno coinvolta di più, quella con Giuliano
Sangiorgi dei Negramaro: lui ha cantato con lei 'Ti vorrei sollevare', lei ha
ricambiato con 'Basta cosi'', inserita in 'Casa 69', l'ultimo cd del gruppo
pugliese. "Trovo che Giuliano sia una delle voci maschili più belle, poi siamo
amici e tutto - ha commentato entusiasta - diventa più bello. E' venuto a
registrare a Monfalcone e si lamentava per un abbassamento di voce, siccome è
sempre poco vestito gli ho detto 'Giuliano, ti devi coprire', e lui mi ha
risposto 'Focoso sono!'". Un rapporto ugualmente scherzoso lega Elisa alle
'amiche per l'Abruzzò: "ci sentiamo spesso e la musica c'entra poco, ci siamo
scoperte abbastanza gruppetto, stile prima superiore non di più, tra di noi
l'argomento più serio - ha scherzato ancora - è il gossip". Con Giorgia, però,
Elisa ha condiviso anche l'esperienza della maternità, visto che entrambe sono
diventate mamme più o meno nello stesso periodo. Stringere tra le braccia la
piccola Emma è "una cosa mistica", tanto che "da quando sono rimasta incinta ho
scritto pochissimo, sono rimasta totalmente a bocca aperta e - ha confessato -
mi devo ancora riprendere". Così, per esprimere alcune sensazioni, ha preso in
prestito le parole di un amico e collega come Luciano Ligabue, di cui ha voluto
reinterpretare 'Ho messo via', che "tra le ballate è la mia preferita e ora
sento come fisiologica per età, perché sono arrivata a un punto dove si
cominciano a metter via delle cose". Più legate al passato, invece, le cover di
'1979' degli Smashing Pumpkins, "una dedica alla mia generazione", e di 'I
never came' dei Queens of the Stone Age. Tutte verranno proposte dal vivo, in
un tour teatrale che, come il cd, Elisa vorrebbe caratterizzare con la presenza
di cori di voci bianche: "il problema è che un tour è itinerante e poi
d'inverno, con la scuola, come si fa? O reclutiamo cori di bimbi residenti o -
ha concluso scherzosa - sostituiamo gli originali con delle controfigure
cartonate".

Elefante con 'mal di denti', salvato In India un team di dentisti ha compiuto una "otturazione" su una zanna del pachiderma

NEW DELHI - Un team di dentisti dello stato meridionale del Kerala, in India,
ha compiuto una "otturazione" su una zanna di un vecchio elefante che da cinque
anni soffriva di "mal di denti". Lo riporta oggi l'agenzia di stampa indiana
Pti aggiungendo che "si tratta della prima operazione del genere al mondo". I
medici, guidati da V.Pradeep, professore all'istituto dentistico di Thrissur,
hanno effettuato un intervento conservativo sulla zanna di un pachiderma
maschio di 27 anni di nome Devidasan che presentava una grossa spaccatura dalle
cause misteriose. Grazie al trattamento, l'elefante potrà di nuovo partecipare
alle cerimonie religiose dove sfilano di solito gli esemplari con le zanne più
imponenti. Per otturare la fessura, lunga mezzo metro e profonda 4 centimetri,
sono stati necessari 47 tubi di pasta di speciale resina bianca. L'animale è
stato anestetizzato durante l'intervento durato due ore e mezza. "Abbiamo usato
la stessa tecnica praticata per le otturazioni e anche la stessa resina" ha
detto lo specialista contattato dal veterinario e proprietario Sunil Kumar,
preoccupato per lo stato di salute dell'anziano elefante.

Popolo shopping in strada per Black Friday

NEW YORK - In America e' arrivato il Black Friday, il giorno piu' trafficato
dell'anno per lo shopping e quello che segna l'avvio della stagione delle
compere natalizie. Alcuni punti vendita ignorano il Thanksgiving e restano
aperti per approfittare di quello che sembra essere un umore migliore del
popolo dello shopping: con l'economia che mostra lievi segni di ripresa e il
mercato del lavoro che appare, anche se poco, risollevarsi, i consumatori
americani guardano piu' fiduciosi al futuro e sembrano quest'anno piu' propensi
ad aprire i propri portafogli.

Per chi non tradira' la tradizione del tacchino del Ringraziamento,
l'appuntamento per mettere le mani sugli oggetti del desiderio a prezzi
scontati e' scattato alla mezzanotte. Online in molti hanno offrerto forti
sconti: Amazon.com propone un'intera settimana di Black Friday, con offerte che
si protrarranno per interi giorni a seconda dei prodotti e delle ore. Secondo
alcune stime le vendite online durante il Black Friday saliranno in modo forte,
passando dai 595 milioni di dollari del 2009 a quasi un miliardo di dollari.
Molti canadesi - riporta la stampa locale - varcheranno i confini per godere
delle offerte del Black Friday americano, termometro dello stato dei consumi e
in grado di offrire anticipazioni su quella che sara' la stagione natalizia.

L'obiettivo e' evitare il ripetersi di un Black Friday come quello del 2008,
quando il traffico nei negozi e' risultato decisamente elevato ma le vendite
stagnanti. Per far si' che questo non si ripeta, le maggiori catene corrono ai
ripari e inviano sconti anche a casa: tagliandi da utilizzare nei punti vendita
per godere di offerte ancora maggiori. Code gia' dalla fine del pomeriggio sono
attese davanti ai negozi, soprattutto quelli di elettronica e di giocattoli.

La National Retail Association prevede che nel corso del fine settimana del
Black Friday oltre 150 milioni di americani varcheranno le soglie dei negozi.
In termini di traffico il 2010 si rivelera' superiore al 2009, con circa 4
milioni di persone in piu' a caccia del regalo perfetto. Secondo le stime di
Thomson Reuters, le vendite nel quarto trimestre, inclusa la stagione
natalizia, dovrebbero aumentare dell'1,5%, con un +3,5% per la gioielleria, un
+4,2% per l'arredamento e un +2,7% per le calzature.

Nel periodo novembre-dicembre la National Retail Association stime un aumento
delle vendite del 2,3%, a fronte del modesto +0,4% del 2009. Per sfruttare al
massimo la giornata dei forti sconti del Black Friday alcuni hanno messo a
punto delle guide precise per i cacciatori d'affari, che dovranno elaborare un
vero e proprio piano d'attacco, basato su un precedente studio delle offerte,
un confronto dei prezzi e, soprattutto, una permanenza limitata in ogni
negozio: al massimo 20 minuti.

Al via 28/a edizione del Torino Film Festival Si apre con 'Contre toi' e gli artisti annunciano proteste

Torna il Torino Film Festival, e puntuale torna la protesta del mondo del
cinema contro i tagli sulla cultura. La ventottesima edizione della
manifestazione all'ombra della Mole, la seconda dell'era di Gianni Amelio, si
apre al Teatro Regio con il film 'Contre toi', della francese Lola Doillon. Ma
a catalizzare l'attenzione, prima ancora delle pellicole in concorso, e' Davide
Ferrario, torinese sempre vicino ai temi sociali, nonche' membro del direttivo
di 100Autori, l'associazione che riunisce quattrocento persone tra registi,
attori e tecnici e che ha tanto manifestato alla Festa di Roma.

A Torino non e' prevista alcuna occupazione del tappeto rosso o delle sale, ma
una protesta spalmata sull'intera manifestazione e sulla quale si vuole
mantenere un po' di suspance. Per ora si sa di alcuni filmati con interviste
che vogliono arrivare al cuore di spettatori e istituzioni. Una protesta
anticipata dall'azione di solidarieta' agli universitari che hanno occupato
Palazzo Nuovo: un gruppo di registi e' salito sul tetto dell'ateneo per
proiettare, sulla Mole Antonelliana, immagini dell'occupazione. 'Ma la vera
protesta per aiutare il cinema sara' fatta con la programmazione del festival'
ci tiene a dire Gianni Amelio.

E' nata Penelope, figlia di Gianna Nannini L'artista senese è diventata mamma a 54 anni

ROMA - Questa mattina e' nata Penelope, la figlia di Gianna Nannini. La notizia
della gravidanza, rivelata a fine agosto dal settimanale 'Chi', aveva provocato
un dibattito sull'opportunita' di diventare madre a 54 anni.

La cantante senese aveva cosi' risposto alle critiche: ''All'improvviso tutti
si sono dimenticati della liberta' e del diritto che ha ciascuno di noi di fare
quello che vuole, quando e con chi vuole''.

Caso Cassano, la sentenza potrebbe arrivare subito

SAMPDORIA
Le due parti si rispondono a vicenda colpo su colpo: la società ha presentato
in Lega un secondo documento in risposta al memoriale inviato dai legali del
giocatore. Il talento barese non avrà testimoni: il Collegio arbitrale potrebbe
quindi raggiungere una decisione già il 3 dicembre

GENOVA - "Muro contro muro" ormai non basta più, ora si passa al "colpo su
colpo". Non potrebbe essere altrimenti, vista la piega che ha preso la
battaglia Cassano-Garrone. Ieri in Lega Calcio è arrivato il secondo documento
partito da Corte Lambruschini in quest'ultimo mese di fuoco. È la risposta al
memoriale presentato da Fantantonio, che a sua volta era la replica del primo
ricorso elaborato dai legali della società blucerchiata. La guerra delle carte
bollate dunque non si ferma, la dirigenza della Samp ha voluto mettere i
puntini sulle 'i', ribattendo frase su frase alla difesa preparata dal talento
di Bari Vecchia. Che non smentisce la lite, ma nega di aver pronunciato gli
insulti più pesanti e soprattutto sottolinea il comportamento, considerato
esagerato, adottato dalla società nei confronti del suo più grande campione,
una volta avvenuto il fattaccio.

Anche questa volta, nel documento blucerchiato a "parlare" non è solo il
presidente, ma due dei presenti all'ormai celebre sfuriata di Cassano di fronte
a Garrone: il team manager Giorgio Ajazzone e il responsabile della
comunicazione, Alberto Marangon. Entrambi avevano già fornito la loro
"dichiarazione testimoniale" nel primo ricorso spedito alla Lega, e tutti e due
parleranno, questa volta a voce, di fronte al Collegio Arbitrale il 3 dicembre.
E' un due contro zero, perché dall'altra parte Fantantonio non ha persone che
possano esporre in sua difesa, ma solo la memoria scritta dagli
avvocati Antonio Conte e Gabriele Zuccheretti.

Stando così le cose, nessun giocatore sarà chiamato in causa, e questa è una
buona notizia per i compagni di Peter Pan. Lo spogliatoio - chi con più
determinazione, chi con meno - ha sempre espresso il desiderio di una pace fra
i due, capitan Palombo in testa. E resta il fatto che testimoniare contro un
compagno non è mai bello, nemmeno per chi fosse convinto della colpevolezza
altrui e non fosse disposto a perdonare.

Vista l'assenza di testimoni da una delle due parti, il procedimento davanti
al Collegio potrebbe anche subire un'impennata, e arrivare a sentenza lo stesso
3 dicembre. La decisione infatti è inappellabile, e si può soltanto impugnare
di fronte alla sezione del lavoro del Tribunale di Milano per vizi di
procedura. E' difficile che la Sampdoria abbia commesso tali errori, data la
delicatezza della questione. Se davvero il Collegio dirà sì alla rottura,
Cassano diventerà immediatamente un ex tesserato blucerchiato. Pronto a
trasferirsi a gennaio, gratis (eccetto l'ingaggio), in una nuova squadra.

Avetrana, i dubbi del Ris Sarah morta due ore dopo

Taranto, i periti lavorano sulle tracce di cibo. La procura aspetta le
relazioni Il giallo della cintura: quella indicata da Misseri non è quella
dell´assassinio


TARANTO - Sarah intorno alle 14 aveva mangiato un sofficino. Trenta, quaranta
minuti dopo al massimo è stata assassinata. Ma nel suo stomaco non è stata
trovata traccia di cibo. Parte da questa constatazione tecnica, al momento
all´esame dei medici legali e carabinieri del Ris, un nuovo elemento che
potrebbe spingere la procura a cambiare la dinamica e gli orari dell´omicidio
di Sarah Scazzi. Se il particolare fosse confermato, infatti, si dovrebbe
spostare l´orario del delitto: non sarebbe più collocabile, come dice oggi il
tribunale del Riesame, tra le 14,28 e le 14,35. Ma bisognerebbe spostarlo
qualche ora dopo.

Fatto questo che cambierebbe tutte le carte in tavola. Prima di fare un passo,
però, la Procura vuole cristallizzare l´elemento: aspetta, quindi, la relazione
finale del Ris e cerca anche le risposte dei medici legali. Il professor
Giancarlo Umani Ronchi, il consulente di parte di Michele Misseri, sostiene per
esempio possibile che il cibo sia stato espulso quando il cadavere era nel
pozzo. Mentre l´ex generale dei Ris, Luciano Garofano, che lavora per la
famiglia Scazzi, ritiene molto difficile questa possibilità: se così fosse,
Sarah è stata ammazzata dopo le 15,30. Significherebbe per le indagini
ripartire quasi da zero.

Non è l´unico dubbio scientifico sulla dinamica dell´omicidio. Esiste un
problema sull´arma del delitto. La cintura indicata da Misseri non è certamente
quella dell´assassinio. Ma non lo sarebbero neanche le altre 49 cinture
sequestrate in via Deledda: ce n´è soltanto una, che seppur differente rispetto
al racconto di Michele, coinciderebbe invece con l´indicazione data dal
professor Strada nella perizia della Procura e sulla quale ci sono tracce
biologiche che in queste ore stanno analizzando. Il secondo punto interrogativo
attiene invece il luogo del delitto. Misseri continua a parlare del garage. Gli
investigatori, almeno ufficialmente, gli credono. Il problema è che le analisi
scientifiche non hanno trovato tracce biologiche di Sarah nel garage. Non ci
sono, in realtà, nemmeno in casa, altro luogo del delitto possibile.

«Ma chissà quante volte è stato lavato quel pavimento» fa notare un
investigatore. Insomma, un altro punto interrogativo. Che si affianca, però, a
una serie di prove ritenute certe dalla Procura, dal giudice per le indagini
preliminari e dal collegio del tribunale del Riesame. Elementi che inchiodano
Sabrina: dalle menzogne nelle ore immediatamente successive al delitto al
movente, ci sono una serie di gravi indizi per sostenere che la ragazza sia
l´assassina di sua cugina. «Non sono stata io: mio padre ha raccontato tutto
questo perché voleva uscire dal carcere e io non avevo un´ossessione per Ivano.
Mi piaceva un altro ragazzo, si chiama Leonardo» ha ripetuto però ancora ieri
Sabrina dal carcere, incontrando la psicologa Cinzia Gimelli.

Intanto le indagini proseguono. E vanno anche in altre direzioni. Per esempio
la Procura vuole capire il ruolo di Cosima Misseri. Il marito Michele sostiene
che la signora era all´oscuro di tutto. La Procura non è convintissima: a
insospettire c´è la bugia sulla mattina del 26 agosto, quando Cosima ha
raccontato di essere andata al lavoro ma alcuni testimoni raccontano il
contrario.

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