ITALIA/NAPOLI/RAZZISMO - A Pianura rivolta contro gli immigrati
Via dell'Avvenire. Nero. Non è un buon punto per guardare al futuro questa strada di Pianura, Napoli. Qui da mesi si consuma una guerra tra poveri. Che come le cronache degli ultimi giorni tornano a ricordarci, ha per sottofondo la paura del diverso. Il razzismo. Fomentato dalla destra. Sono duecento immigrati originari del Burkina Faso e della Costa d'Avorio e sono la parte della comunità che non è stata sgomberata da via Trencia, quando la protesta degli immigrati culminò nell'occupazione del Duomo di Napoli e negli scontri con la polizia. Allora, lo sgombero avvenne dopo un incendio. Questa volta gli stranieri se ne devono andare perché c'è stato un avvallamento stradale, e l'edificio dove vivono è più pericolante di prima. Ma a provocare il danno è stata la rottura di una conduttura dell'acqua. E per gli stranieri che abitano qui da 25 anni non è stato un caso: a danneggiare le condutture, dicono, sono stati i nostri vicini italiani, quelli che da qui ci vogliono cacciare. Per questo si rifiutano di andarsene, fino a che il Comune non gli avrà trovato un'altra sistemazione.
Mercoledì a Pianura è stata una giornata faticosa. Gli immigrati hanno raccontato di aver dovuto subire diversi episodi di intimidazione, hanno visto comparire scritte contro di loro e per questo dicono che il guasto alla rete idrica è la «trappola» finale. Un mediatore culturale, Emiliano Di Marco, ha denunciato di essere stato «picchiato e minacciato di morte» e andrà dalla polizia per mettere tutto a verbale. Aggrediti anche alcuni dirigenti e militanti della Cgil accorsi a Pianura. Lo raccontano Raffaele Porta, coordinatore regionale di Sinistra Democratica, e Arturo Scotto, componente del Coordinamento Nazionale di Sd, secondo i quali «l'aggressione squadrista a Pianura è soltanto l'ultimo di una serie di episodi che rivelano il crescente clima di intolleranza che si sta diffondendo sul nostro territorio. Si colpiscono sia i migranti sia chi ne difende i diritti - aggiungono Porta e Scotto – Pianura è uno degli epicentri di questo nuovo clima, ispirato dalle iniziative razziste del governo Berlusconi ed armato da alcuni esponenti di spicco della destra locale».
Uno di questi è il consigliere regionale Pietro Diodato. Da tempo – come ricostruisce il Comitato No Border di Napoli – Alleanza Nazionale attacca la comunità immigrata di Pianura: il 9 ottobre 2007, alle 5 del mattino, il consigliere regionale Pietro Diodato, insieme a due consiglieri comunali, tutti e tre di An, avevano effettuato un blitz insieme ai carabinieri. Mercoledì sera tutti e tre erano di nuovo in prima fila a guidare le proteste dei residenti italiani. È lo stesso Diodato ad avere parole durissime contro Emiliano, il mediatore poi aggredito dai cittadini di Pianura. «Che ci faceva Diodato a guidare una protesta che non si può che definire xenofoba nelle sue modalità?», si chiedono quelli di No Border. «Che strana operazione è questa che cerca il cono d'ombra della partita di calcio – mercoledì sera si giocava Napoli-Palermo, ndr - e il nascondiglio della notte? Perché non si sono coordinati col Comune di Napoli, trattandosi per altro di strutture di pubblica proprietà?»
A fare un po' di chiarezza in questa vicenda è Fabio Tirelli, presidente della municipalità di Soccavo-Pianura. Mercoledì notte anche lui era in via dell'Avvenire. E se n'è dovuto andare scortato dalla polizia. «La situazione è complessa e delicata – racconta – Via dell'Avvenire è fatiscente, gli immigrati vivono in condizioni indegne e va trovata una soluzione. Ma il problema ora è la strumentalizzazione politica di Alleanza Nazionale che sta gettando benzina sul fuoco. Da un lato parliamo di politica e dall'altro di camorra, ma la logica che fa muovere i Casalesi a Catelvolturno è la stessa di An a Pianura: è la logica del presidio del territorio, della spartizione del potere». Già, perché sui palazzi sgarruppati di Pianura gravitano interessi economici di un certo peso: il ministero ha stanziato 8 milioni di euro per il Contratto di Quartiere, un progetto di riqualificazione degli edifici storici. Via Trencia, via dell'Avvenire e altre zone già sgomberate rientrano in questo programma. E i politici locali legati agli imprenditori edili hanno interesse che gli sgomberi avvengano il più in fretta possibile.
Venerdì Tirelli, insieme al sindaco Iervolino, andrà dal prefetto per discutere della questione, che è diventata ormai di ordine pubblico. I residenti italiani, intanto, continuano a ripetere di non essere razzisti: «Gli extracomunitari sono qui da vent'anni - sostengono - se fossimo razzisti non li avremmo mai voluti, invece abbiamo vissuto con loro in pace, dando loro lavoro e aiutandoli. Ma ora sono troppi, rubano le forniture di elettricità e acqua, rendono invivibile il quartiere».
Un portavoce dei duecento immigrati di via dell'Avvenire, Aboubakar Soumahoro, ha «chiesto al prefetto e al questore di Napoli di assicurarci un presidio permanente di forze dell'ordine perché temiamo per la nostra vita». Dietro gli episodi di mercoledì, secondo Soumahoro, ci sono «gruppi organizzati dietro i quali c'è una mente politica. Hanno anche impedito di riattivare l'acqua – dice – C'è una brutta aria e abbiamo paura».
.
Pubblicato il: 25.09.08
Modificato il: 25.09.08 alle ore 17.54
fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=79329
…
Nessun commento:
Posta un commento