venerdì 3 ottobre 2008

«Sex toys», li apprezza una milanese su due

«Sex toys», li apprezza una milanese su due

E una su cinque li usa. I giocattoli erotici ormai entrano anche nei supermercati. Il medico: «Non più perversione, è terapia»


MILANO
- I giocattoli erotici non sono più oggetti proibiti. Li usa una donna su cinque (20%); tre su dieci (30%) ammettono di averli osservati e anche toccati. Disinibite ma non troppo: è quasi sempre il partner a proporre la novità del sex toys. Milano sdogana profumi e creme commestibili per giocare con il corpo, le «boules de geisha» (per tonificare i muscoli perineali), l'anello dell'amore, il vibratore da viaggio e il kit per lo spogliarello. Non sono più confinati nei locali con le vetrine oscurate, nei sexy shop. Gli showroom del quadrilatero e i grandi magazzini (Coin e Rinascente) ospitano da un po' dadi dell'amore, paperelle vibranti, vibratori, di ogni foggia e colore. Donne disinibite e maschi, invece, pudichi. In trasferta nella metropoli per comprare in anonimato le pillole dell'amore.
«Per il Viagra prevalgono le richieste extrazonali o dalla provincia», segno che «forse gli uomini si vergognano di andare nelle farmacie di zona o di paese» col rischio di essere riconosciuti. Parola di farmacisti. Un'indagine che sarà presentata oggi all'ospedale San Carlo dai ricercatori dell'Associazione italiana sessuologia e psicologia (Aispa) racconta di mogli disinibite in farmacia, preservativo al femminile e uomini decisamente meno precoci, tutti indizi di un'intimità ritrovata. Piccolo forse il campione oggetto dello studio, duecento pazienti, ma assolutamente vario: casalinghe, impiegate, manager, studentesse, mamme, nonne, donne dai 18 ai 60 anni.
«Rispetto agli Stati Uniti, certo, siamo agli albori — dice Roberto Bernorio, ginecologo del San Carlo e responsabile dell'ambulatorio di vulvodinia —. Lì le donne lo usano da sole, da noi, invece, quasi esclusivamente con il partner». Disinibite ma poco autonome, «dipendenti dal maschio». Non solo in sei casi su dieci è l'uomo a proporne l'utilizzo, ma «molte lo proverebbero solo insieme al partner», conferma Bernorio. I sex toys salgono di ruolo: affrancati dall'alone di perversione che ancora li avvolge, ma strumenti di piacere e ora anche di cura, nelle terapie sessuali. «Quando si lavora sulla anorgasmia, per esempio», aggiunge lo specialista.
Studi recenti negli Usa hanno visto che il ricorso ai vibratori migliora tutte le funzioni della sessualità e ha effetti sul miglioramento della qualità di vita globale della donna e sempre negli Stati Uniti alcuni giocattoli erotici sono addirittura riconosciuti come presidi medici dalla Food and drug administration». Le richieste aumentano anche in Italia. Per la prima volta è stato invitato al Convegno, per dare uno spaccato della vita reale, un farmacista milanese, Marco Metalla, che racconta: «Nella scelta dei profilattici gli uomini badano più alla bontà del prezzo, mentre le donne sono più interessate alla qualità.
Per il Viagra l'età media dei richiedenti è relativamente bassa, facendo sospettare anche un incremento dell'uso ludico dei tutori chimici dell'erezione ». E torna in auge il preservativo declinato al femminile che proteggendo anche dalle malattie a trasmissione sessuale. «Tra i giovani le infezioni sessualmente trasmesse stanno aumentando in modo allarmante — avverte Giuseppe Mori, ginecologo dell'Aispa — e dare alle anche ragazze l'opportunità di gestire la sicurezza nei rapporti intimi diviene prioritario».
Paola D'Amico/Corriere

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