venerdì 3 ottobre 2008

Italia razzista: Somala di 51 anni nuda 4 ore; ladra di bambini, poi di traffico di clandestini e per ultimo di essere un corriere della droga

ITALIA/RAZZISTA

Ciampino, spogliata in aeroporto
Somala denuncia: "Nuda 4 ore"

A Roma scritte contro Anna Frank. Il sindaco Alemanno: "Atto scellerato"


Ciampino, spogliata in aeroporto Somala denuncia: "Nuda 4 ore"

Una manifestazione contro il razzismo

ROMA - "Mi hanno tenuta nuda quattro ore in una stanza dell'aeroporto di Ciampino. Prima mi hanno accusato di essere una ladra di bambini, poi di traffico di clandestini e per ultimo di essere un corriere della droga". Ma Amina Sheikh Said, donna somala di 51 anni, sposata con un italiano e cittadina italiana, era solo una nonna che riportava in Italia i suoi quattro nipotini da Londra.

Ancora intolleranza e razzismo. Dopo lo studente ghanese che ha denunciato d'essere stato aggredito dai vigili di Parma, e il cinese picchiato ieri da una gang di minorenni in un quartiere popolare della capitale, la denuncia di una donna d'origine somala sembra confermare un clima di intolleranza che non ha confini. Secondo i sondaggi, il razzismo è già emergenza.

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Scritte xenofobe a Sesto San Giovanni.
A Sesto San Giovanni, nell'hinterland di Milano, davanti ai ruderi dell'industria Falck dove dieci giorni fa è morto carbonizzato nella sua baracca un ragazzino romeno, qualcuno ha scritto frasi razziste. "Frasi indegne", ha tuonato il sindaco della città. Sono state tracciate sui muri delle case di via Trento, proprio dove il quattordicenne romeno è morto bruciato. "Frasi contrarie alla tradizione della nostra gente e alla sua storia di accoglienza".

Svastica contro Anna Frank a Roma.
Stesso sentimento di vergogna è stato espresso dal sindaco di Roma per le scritte contro Anna Frank apparse ieri nel quartiere Prenestino. "Anna Frank suicida", era scritto in via Torre Annunziata e, accanto, una svastica tracciata con lo spray nero. "Questi atti scellerati - ha detto Gianni Alemanno - offendono la memoria di chi ha vissuto e pagato con la vita una delle più aberranti forme di discriminazione razziale".

Il racconto della donna somala. Tornava a Roma dopo aver fatto visita ai quattro figli che abitano a Londra, la donna somala che ha denunciato di essere stata vittima di ingiurie razziste. Era il 21 luglio. Insieme a lei aveva per mano quattro dei suoi nipotini, tre di un figlio e uno di un altro, bambini tra i sette e gli 11 anni.

"Umiliata e maltrattata". L'hanno chiamata negra; l'hanno "umiliata, maltrattata e oltraggiata" come hanno spiegano i rappresentanti dell'associazione Antigone al quotidiano online Linkontro.info che sostengono la battaglia di Amina. "Arrivata all'aeroporto di Ciampino - racconta l'associazione - la Polizia di frontiera esamina i documenti dei bimbi e decide che qualcosa non va. I minori hanno cognomi diversi tra loro".

Ispezione corporale. "L'accusano del reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina". Ispezionano i bagagli. "Amina è condotta in una stanza e fatta spogliare per un'ispezione corporale. Le resta addosso solo il reggiseno. Due donne - racconta ancora Antigone - le dicono che si sarebbe dovuta sottoporre all'esplorazione anale e vaginale. Amina rifiuta. Chiede almeno che sia un medico a farlo".

"Ti spediamo in carcere". Le due donne incaricate dell'ispezione la ingiuriano: "Ti spedisco in carcere"; "Come sei nera fuori lo sei dentro"; "Daremo i bambini all'assistente sociale". La sospettano di essere un corriere della droga. Per oltre quattro ore, Amina rimane svestita di fronte a un numero imprecisato di persone che entrano ed escono dalla stanza. Poi viene ammanettata e distesa su una barella, coperta da un telo di cellophane da imballo. Viene portata in ambulanza al Policlinico Casilino. Dalla perquisizione non emerge niente.

Nessun verbale. "Nessuno le rilascia alcun verbale", dicono le associazioni. "Delle perquisizioni effettuate non rimane traccia. Le annunciano che contro di lei è stato aperto un procedimento penale per resistenza a pubblico ufficiale".

Reppublica.it - 3 Ottobre 2008

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