martedì 28 maggio 2013

LAVORO 2013 | 150mila posti di lavoro disponibili che nessuno vuole (Roma & Italia)

150mila posti di lavoro disponibili che nessuno vuole (Roma & Italia)


ROMA | Panettieri, falegnami, pasticceri e sarti i più richiesti. Anche nel mercato degli infissi il lavoro sarebbe disponibile: esistono 1.500 posti da installatori e l’83% di questi non è ancora stato occupato.

Falegnami, panettieri e sarti: sono soltanto tre delle professioni che nessuno oramai vuole più fare, i cosiddetti lavori ‘dimenticati’.
Secondo un’indagine svolta dalla Fondazione Studi consulenti del lavoro, elaborando i dati segnalati dai 28mila iscritti che gestiscono un milione di aziende, in Italia sono circa 150.000 posti di lavoro disponibili, per impieghi che non si cercano e non si vogliono fare.
Secondo la Fondazione Studi, “in Italia molti posti sono vacanti e soprattutto i giovani cercano sempre le stesse strade, spesso contorte a causa ovviamente della crisi, senza però dimenticare anche le amicizie lavorative e un titolo di laurea che può avere un risvolto negativo della medaglia”.
“In Italia, ad esempio, mancano i panettieri. E’ un lavoro duro – continua la nota – e i turni lavorativi sono principalmente due: il primo nella tarda nottata, il secondo la mattina molto presto. I posti disponibili in questo campo sono 1.040 e non si riesce a coprire il 39% di queste posizioni vacanti. Un altro lavoro particolarmente snobbato è appunto quello del falegname. In questo campo, soprattutto in questo periodo di crisi economica e lavorativa, i ricavi potrebbero essere molto elevati: basta ‘fare il giovane’ presso un falegname esperto e, se si possiede una discreta somma di denaro, si può lavorare autonomamente. I guadagni sono assicurati, ma la strada è lunga e impervia”.
“Anche nel mercato degli infissi -spiega la nota- il posto sarebbe disponibile: esistono 1.500 posti da installatori e l’83% di questi non è ancora stato occupato. Un dato che può far riflettere. Altri due mestieri ‘rifiutati’ sono, nonostante si possa pensare il contrario, quello dei baristi e dei camerieri. Le principali motivazioni -spiega la nota della Fondazione Studi- possono essere principalmente legate agli orari notturni. Spesso queste posizioni sono occupate dai giovani universitari che per andare incontro alle esigenze monetarie legate alle tasse universitarie ‘arrotondano’ con questi lavori cercando di proseguire al meglio gli studi. Nonostante la presenza degli studenti nel settore il settore della ristorazione e dei bar manca nella misura del 14%”.
“Altri posti vacanti – si legge sempre nella nota – possono trovare nel campo della pasticceria, nel campo della macelleria in cui manca circa il 10% dei posti disponibili nelle aziende e, infine, anche nel campo della sartoria dove sarebbero disponibili circa duemila posti di lavoro, previo corso di specializzazione in questo tipo di lavoro. Ci sono poi altre professioni di difficile reperimento, legate però a un preciso percorso formativo. Tra queste gli infermieri, i tecnici informativi e gli operai specializzati”.
“Per quanto riguarda il comparto infermieristico, nel 2012 -sottolinea- c’è stata una richiesta di 22.000 nuove unità; il numero chiuso imposto dal sistema universitario (accettati solo 16mila nuovi studenti alla laurea triennale in scienze infermieristiche), e la ‘poca’ attrattiva del lavoro, hanno imposto il ricorso all’utilizzo di molto personale straniero. In Italia, dunque, ci sono 150.000 posti disponibili -conclude la Fondazione Studi- in questi lavori che nessuno cerca e che nessuno vuole”.

(LabItalia)

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