ANTEPRIMA | Il crepuscolo di Zuckerman | PHILIP ROTH | | Ecco perché, in un modo per me insolito, oggi lavoro più in fretta che posso, finché posso, anche se sono incapace di procedere con la rapidità che dovrei avere proprio a causa dell'ostacolo mentale che sto cercando con tutte le mie forze di aggirare. Non c'è più nulla di certo se non che questo sarà probabilmente il mio ultimo insistente tentativo di andare brancolando in cerca di parole che possano combinarsi nelle frasi e nei paragrafi di un libro. Perché oggi è un continuo brancolare, un brancolare che va ben oltre l'ansiosa ricerca di scioltezza che è comunque lo scrivere. Durante l'ultimo anno di lavoro al romanzo appena inviato all'editore ho scoperto che ogni giorno dovevo battermi contro la minaccia dell'incoerenza. Una volta finito - una volta, cioè, che, dopo quattro stesure, non potevo andare oltre - non capivo se a essere guastata da una mente in disordine era la lettura del manoscritto completo o se la mia lettura era accurata ed era invece la mente in disordine a specchiarsi nella scrittura... | | | |
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