Ragazzo nero picchiato: «Erano senza divisa
ho avuto paura». Il ministro dell'Interno: fatti gravi
PARMA (1 ottobre) - Nessuno è al momento iscritto sul registro degli indagati. Ma le indagini sulla vicenda del presunto pestaggio subito da Emmanuel Bonsu Foster nel pomeriggio di lunedì da parte di sette vigili urbani non finiscono qua. La pm Roberta Licci, titolare dell'inchiesta, ha disposto «un accertamento urgente» per stabilire il tipo di lesioni patite dal ventiduenne. Un medico legale ha visitato il giovane nella caserma dei carabinieri di via delle Fonderie. Maroni. Siamo di fronte ad «accuse gravissime»: e per questo «ho chiesto una relazione dettagliata al prefetto per accertare come sono andati i fatti». Lo ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni nel corso della registrazione di Matrix. «Mi sono fatto mandare i resoconti della denuncia del ragazzo e della polizia municipale - dice Maroni - e sono due versioni nettamente contrastanti».
Il racconto. Il giovane ghanese è tornato a raccontare la vicenda. «Ho sentito una voce dietro di me, un uomo mi ha preso le mani e mi ha urlato: "fermati, fermati" - ha detto Emmanuel -. Davanti a me c'erano altre due persone che mi sono venute addosso. A quel punto ho preso paura e sono scappato. Non erano in divisa e pensavo fossero una banda. Quando mi hanno preso - ha proseguito il giovane - mi hanno puntato la pistola in faccia mettendomi anche un ginocchio sul volto. Hanno iniziato a picchiarmi e mi hanno chiesto se avevo i documenti. Io gli ho detto che li avevo nello zaino in classe, ma loro mi hanno cacciato dentro l'automobile ed hanno continuato ad picchiarmi e ad insultarmi. Una volta in caserma mi hanno obbligato a spogliarmi e mi hanno fatto firmare delle carte».
Poi la consegna della busta con la scritta «Emanuel negro», scritta che la Polizia municipale nega di avere fatto. «Per me la busta è una prova importante - ha replicato Emmanuel - Dentro hanno messo i miei documenti e sopra hanno scritto il mio nome, dimenticando una m, con la dicitura negro. Quella scritta l'hanno fatta loro». I vigili, però, negano tutto. «Dicono falsità - ha risposto il ragazzo- Hanno detto che hanno filmato tutto quello che è successo, bene, ora mostrino le immagini».
La perizia. Nel frattempo la procura di Parma ha disposto una perizia calligrafica per chiarire chi abbia effettivamente scritto sulla busta, che riporta l'intestazione del comune di Parma, la parola «negro» accanto al nome di Emmanuel. Secondo il giovane di origini ghanesi sarebbe stato, infatti, proprio un agente ad apporre l'epiteto razzista.
La procura ha inoltre chiesto chiarimenti alla municipale sulle modalità del fermo operato dai sette agenti nel parco ex Eridiana. Bonsu è stato accusato di resistenza a pubblico ufficiale nell'ambito di un'operazione antispaccio condotta dagli stessi vigili, che operavano in borghese. E' stata chiesta anche l'acquisizione della registrazione delle telecamere del circuito di videosorveglianza attivo nel parco della città emiliana.
Il preside. Parla, intanto, Nicola Nucci, preside dell'Istituto tecnico industriale "Leonardo Da Vinci", presso il quale Emmanuel frequenta i corsi serali. «E' un ragazzo normalissimo - racconta Nucci - che ha studiato in Italia e che non ha mai avuto problemi comportamentali. Ha fatto tutto il ciclo di studi da noi, con un unico problema: non è stato ammesso alla maturità. Quest'anno - continua il preside - vista anche l'età, aveva deciso di intraprendere un percorso studio-lavoro, frequentando i nostri corsi serali, ed abbiamo sostenuto la sua decisione». Poi Nucci ha concluso: «Mai nessun problema dal punto d vista del comportamento, dell'integrazione con i compagni e di rapporto con i professori. Mi ha sopreso molto quello che è successo, anche perché Emmanuel è un ragazzo molto seguito dai genitori».
Il Sulpm (Sindacato unitario lavoratori polizia municipale) protesta «per l'impropria campagna mediatica scatenatasi contro i colleghi di Parma». In particolare, il sindacato si è scagliato contro «la parzialità dell'informazione, tendente a gettare cattiva luce sull'operato della polizia municipale, senza alcuna possibilità di replica per gli operatori coinvolti». Infatti, per il Sulpm, è particolarmente grave il fatto che nel «servizio pubblico radiotelevisivo» siano stati «rimarcati anche precedenti episodi, già chiariti a favore della polizia locale parmense». Ancora più grave viene giudicata «la posizione della Cgil, non nuova a strumentalizzazioni politiche in materia di attività di polizia locale».
«La giustizia - conclude il sindacato - farà il suo corso ed accerterà eventuali responsabilità dei singoli, che pagheranno individualmente. Diverso è fare di tutta l'erba un fascio, distruggendo l'immagine di un intero corpo di polizia municipale che quotidianamente opera per garantire la sicurezza urbana ed il rispetto delle norme alla base della civile convivenza».
Pd: più di un campanello d'allarme. «Due casi in pochi mesi in una città civile e non razzista come Parma sono più di un campanello d'allarme. Anzi, rischia di passare un'immagine della città che non solo è antistorica, ma che non ci aiuta ad affrontare e a dare risposte ai problemi di oggi». A dirlo è Marco Monari, presidente del gruppo Pd in Emilia Romagna. Per Monarise se «emergesse che alcuni vigili urbani alle dirette dipendenze del comune hanno assunto negli ultimi mesi atteggiamenti degni delle peggiori frange della polizia di Los Angeles, sono certo che anche il sindaco Pietro Vignali sarebbe costretto a ripensare e correggere una certa cultura». Una cultura, ha aggiunto, «intollerante verso i più deboli, che si respira dal suo avvento come primo cittadino».
Poi Monari ha concluso: «I quotidiani odierni ci informano che il sindaco Vignali ieri è corso da Gianni Letta giustificando l'operato dei suoi agenti - ha concluso Monari - Contemporaneamente del caso si starebbe occupando però anche l'Ufficio antidiscriminazioni del ministero delle Pari opportunità. Mi auguro che sul caso non venga calata una cortina fumogena, ma che venga accertato il reale andamento dei fatti e che, laddove ci fossero colpe da parte di agenti al servizio della collettività, esse vengano sanzionate adeguatamente».
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=32034&sez=HOME_INITALIA
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