Tutti quelli che il 18 giugno di otto anni fa erano davanti al televisore a
insultare Byron Moreno si saranno fatti una risata. Il cartellino rosso
sventolato in faccia a Totti, l'incredibile gol annullato a Tommasi e
l'espressione da schiaffi sul fischio finale (la Corea del Sud ci eliminò al
golden gol) non si dimenticano. E per quanto, nel frattempo, un Mondiale lo
abbiamo vinto e da un altro siamo usciti con la coda tra le gambe, sapere che
Moreno è stato beccato con sei chili di eroina nelle mutande, beceramente,
segna qualche punto a nostro favore.
E' successo all'aeroporto JFK di New York. L'arbitro ecuadoriano , secondo
quando riferito da fonti della Dea (la più importante agenzia antidroga
americana), è stato bloccato dagli agenti con gli stupefacenti incautamente
nascosti nella biancheria intima. Nel 2002, a parte qualche sparuta eccezione,
fummo gli unici a gridare allo scandalo. Ci definirono "piagnoni" in varie
lingue, parola più parola meno. Qualche tempo dopo, tra rigori inventati e
mezz'ore di recupero, se ne accorsero pure i suoi connazionali che qualcosa non
andava: tanto che prima lo sospesero e poi lo radiarono. Un'ospitata (in Rai),
il tempo di rimediare qualche uovo in faccia al Carnevale di Cento, un paio di
sconcertanti interviste e poi più nulla. Fino a qualche giorno fa, prima di
rifarsi una vita nascondendo eroina nelle mutande, faceva il commentatore radio-
televisivo in Ecuador. Prima o poi sapremo che ci faceva con tutta quella droga
addosso. (Libero News)
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