Nel servizio che «Novella 2000» pubblicherà giovedì si vede appunto Veronica Lario, in auto, accompagnata dalla guardia del corpo Alberto Orlandi, entrare nell'Hotel de la Ville. Interpellata, la diretta interessata preferisce, come sempre, non commentare. Ma questa potrebbe essere una mossa suggerita dalla sua legale, Maria Cristina Morelli. In queste ore, infatti, sia lei sia il pool di avvocati che segue Silvio Berlusconi (i fratelli Ghedini e la patrimonialista Cristina Rossello) sono al lavoro per la definizione del prossimo passaggio nella causa di separazione. Di certo si sa che dopo gli accordi del mese di maggio — quando gli avvocati trovarono una difficile intesa davanti al giudice civile Gloria Salvetti — sarebbe stata la stessa Lario a rigettare l'accordo che vedeva le sue aspettative ridimensionarsi da 43 a 7 milioni lordi l'anno, un assegno da 300 mila euro al mese circa e l'attribuzione in usufrutto a vita di Villa Belvedere, la residenza di Macherio dove per vent'anni la seconda moglie del Cavaliere è vissuta con i suoi tre figli: Barbara, Eleonora e Luigi. Le conseguenze del rifiuto, concertato anche questo con l'avvocato Morelli, sarebbero state abbastanza serie: il giudice avrebbe tolto alla Lario l'usufrutto della villa di Macherio e anche l'assegno di mantenimento sarebbe stato rivisto. La Lario avrebbe opposto un ricorso. Ma di sicuro tutto questo ha allontanato la possibilità di una separazione consensuale (nella quale il giudice si limita a ratificare accordi già presi tra le parti). E avvicinato sempre più l'ipotesi (temuta soprattutto dal premier) di una giudiziale.
Non a caso sin dall'inizio della vicenda Veronica Lario si è definita «vittima» di una situazione insostenibile, causata anche da quel «ciarpame politico» delle candidate veline e dello scandalo Noemi. Al punto da aver presentato un dossier sulle frequentazioni del marito, al quale quest'ultimo aveva controreplicato con un dossier di tenore simile. Premesse tipiche di una separazione giudiziale, che grazie al lavorio dei collegi difensivi sembrava essere stata scongiurata. E che anche in queste ore i legali del premier forse stanno tentando di evitare, a fronte di una strategia difensiva della Morelli che invece, a questo punto, sembra non temere più questa soluzione. Di qui, forse, la mossa di accelerare. E far «abbandonare» Macherio alla signora Lario. Che però, a dire il vero, già da quest'estate, in assoluto anonimato, aveva deciso di cercare una casa nuova. Non a caso ha chiesto ad alcuni suoi collaboratori di visitare alcune ville in Brianza. Tra queste, una particolarmente bella a Besana. La Lario, per questa sua «seconda vita», vorrebbe trovare una residenza stile Macherio. E la vorrebbe individuare prestissimo. Di qui, forse, la sua titubanza sulla casa di Besana, che pur avendo un parco bellissimo, necessita di lunghi lavori di ristrutturazione. Una scelta sofferta e dolorosa, quella di dire addio alla villa arredata con passione. Che però, spiega chi la conosce bene, oramai Veronica Lario ha accettato senza rimpianti. Pronta a lasciarsi alle spalle il passato.
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