mercoledì 22 settembre 2010

Il caso: Nuova tesi sulla sciagura del Titanic «Affondò per un errore del timoniere»

La nipote di un ufficiale a bordo rivela: «L'iceberg fu visto in tempo ma la nave virò dalla parte sbagliata

il segreto custodito per quasi cento anni e svelato in un libro


MILANO - Non l'iceberg visto troppo tardi, ma un banale errore del timoniere fu la causa della sciagura del Titanic. È questa la nuova tesi sul più drammatico e celebre incidente della navigazione tra Europa e Nord America che nell'aprile del 1912 fece più di 1500 vittime. Secondo Lady Louise Patten, moglie dell'ex ministro dell'istruzione Lord John Patten e nipote del secondo ufficiale Charles Lightoller sopravvissuto alla sciagura, la nave aveva tempo più che sufficiente per scansare la massa di ghiaccio che ne segnò il tragico destino. Il fatto fu che il timoniere la fece girare dalla parte sbagliata e quando ci si accorse dello sbaglio era ormai troppo tardi. Il segreto del Titanic, venuto alla luce quasi cento anni dopo il disastro, è stato conservato per tutti questi anni dalla famiglia di Lightoller. Il secondo ufficiale a bordo della nave affondata non rivelò mai ufficialmente quella che, secondo questa ricostruzione, fu la banale causa della tragedia: se lo avesse fatto, questo lo ha frenato, i proprietari del Titanic sarebbero andati probabilmente in bancarotta e i suoi colleghi si sarebbero trovati senza lavoro. Lightoller è morto prima che Lady Patten nascesse ma la donna, che ha utilizzato la storia come base per un suo romanzo, è cresciuta con la nonna che le ha raccontato la versione del marito.

LA TESTIMONIANZA - Secondo il racconto di Lightloller, il timoniere si sbagliò perché all'epoca della transizione dalla vela al vapore erano in funzione due sistemi di comunicazione per la navigazione, uno per la vela appunto e uno per il vapore. «I due sistemi erano l'esatto opposto l'uno dell'altro, quindi l'ordine di virare "a dritta" significava girare il timone a destra secondo un sistema e a sinistra secondo l'altro», spiega la Patten. Il secondo capo timoniere, Robert Hitchens, era stato addestrato nel sistema per le navi a vapore, ma all'epoca nel nord dell'Atlantico vigeva ancora il linguaggio per la vela. Quando il primo ufficiale William Murdoch avvistò l'iceberg e diede l'ordine di virare, Hitchins, nel panico, girò la nave dalla parte sbagliata. Due minuti dopo ci si accorse dell'errore, ma era già troppo tardi per evitare la collisione. Oltre all'errore del timoniere però, secondo Lightloller a causare la morte di centinaia di persone fu anche la decisione «criminale» del capitano Edward Smith, che dopo lo scontro con l'iceberg, sotto insistenza del presidente della White Star Bruce Ismay che non voleva danneggiare la reputazione della società navale, ordinò di non fermare la nave. Proseguire la navigazione fece sì che la nave imbarcasse molta più acqua e affondasse molte ore prima di quanto sarebbe accaduto se fosse stata ferma. «Mio nonno definì criminale la decisione di cercare di mandare avanti il Titanic», ha detto la Patten, aggiungendo: «La nave più vicina era a quattro ore di distanza. Se fossero stati fermi è probabile che il Titanic sarebbe restato a galla fino all'arrivo dei soccorsi». Michael McCaughan, un esperto di storia marittima che da 30 anni si occupa del Titanic, ha dichiarato al Guardian che non è la prima volta che un errore causato dai diversi sistemi di comunicazione tra vela e vapore viene menzionato. «Certamente però, con l'avvicinarsi del centenario (il 15 aprile del 2012, ndr) si tratta di una storia interessante. È una nuova testimonianza che diventa pubblica e che darà origine a discussioni e dibattiti», ha detto lo studioso. (Fonte Ansa)

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