MILANO – Il cellulare non c'è. Al posto suo, ognuno ha un codice identificativo, da inserire nel telefonino imprestato, di modo che ne basti anche uno solo per tutta la comunità, passato di casa in casa, strada in strada, e che tutti possano telefonare e ricevere senza sobbarcarsi la spesa dell'apparecchio. È il servizio Cloud Phone della britannica Movirtu, dedicato a quei paesi in via di sviluppo – in Africa e Asia – dove possedere un cellulare è un lusso impossibile da affrontare. Il principio ricorda quello della cabina telefonica nel bar del paese e offre anche la possibilità di dare il numero di un amico per comunicazioni importanti. Qualcuno ci sta cercando, ma ovviamente non può far squillare il nostro telefono? Il messaggio arriva a quel parente che il cellulare lo ha, che corre ad avvertirci così possiamo richiamare rapidamente.
CODICE E NUVOLE – Il progetto si chiama MXShare: si applica a tutti i tipi di cellulare, anche quelli di fascia bassa che offrono solo le funzioni essenziali. Invece che acquistare una carta SIM o un apparecchio, si "compra" un numero telefonico virtuale (da qui il richiamo alle nuvole, Cloud) rivolgendosi al piccolo operatore locale o al centro di telefonia più vicino a casa, con cui Muvirtu avrà stretto un accordo. L'operatore darà all'utente un numero telefonico da poter diffondere a parenti e amici, e un codice identificativo di rete, e ricaricherà tale codice del denaro richiesto per poter telefonare, così come avviene con le carte prepagate. Con in mano il proprio numero e codice identificativo, sarà possibile usare qualsivoglia cellulare altrui, digitare il proprio numero e mandare sms o fare telefonate in totale sicurezza – così assicura l'operatore inglese – visto che le comunicazioni avvengono sempre dal telefono di qualcun altro. Una memoria virtuale aiuta poi a tracciare i movimenti sul proprio numero anche quando non si è collegati alla rete del Cloud Phone, e informa il proprietario circa telefonate perse ed sms ricevuti. Addirittura MXShare permette di venir contattati attraverso il numero di qualcun altro, nel caso in cui qualcuno ci stia cercando, sia che si tratti di un privato, sia che si tratti del centro telefonico più vicino a casa, ma in questo caso verranno applicate le tariffe di roaming tra un operatore e l'altro.
ENERGIA DALLE CHIACCHIERE – In Corea invece un gruppo di ricercatori sta lavorando per nuove forme di energia alternative. I loro esperimenti hanno già ottenuto i primi frutti per arrivare a quella che potrebbe diventare una nuova possibilità per ricaricare la batteria del cellulare attraverso le nostre voci. Per la conversione delle onde sonore catturate dal brusio delle telefonate, ma anche dal caos del traffico stradale, i ricercatori coreani Young Jun Park e Sang-Woo Kim hanno sfruttato i principi base della piezoelettricità (l'elettricità viene creata dalla pressione sfruttando le proprietà di alcuni materiali, come i cristalli) applicandoli alle onde sonore. Usando l'ossido di zinco, gli studiosi hanno convogliato queste onde all'interno di un piccolo campo di nanofili stretti tra due elettrodi e hanno così creato elettricità a 50 millivolt, non molto ancora in termini di energia, ma la stessa ricerca promette di poter ampliare la potenza nei prossimi esperimenti.
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