lunedì 2 maggio 2011

Quanto costerà all'Italia la sporca guerra in Libia? 700 milioni di euro.

Come mai l’Italia si permette di spendere 700 milioni di euro per bombardare la Libia e non riesce a trovare i soldi per risolvere il problema dei professori precari? Il problema delle scuole fatiscenti, del lavoro per i giovani, ecc. Dopo aver letto questo articolo ho concluso ciò che è notto a tutti ma che quasi tutti non tengono in conto: ogni popolo merita subire la miseria politica dei politici che elegge come suoi degni rappresentanti. Può sembrare una considerazione banale, ma bisogna pure ammettere che è attuale così come trova un vero riscontro nell’attuale rapporto degli elettori italiani con il super Silvio & Co.

Con i bombardamenti in Libia l’Italia ha dato conferma che l’anima di un popolo non cambia facilmente. Pugnalata alla Francia, adesso alla Libia. Chi potrà cambiare l’anima furba ed ingenua degli italiani?

Comincia così…

Calcolare i costi di una guerra prima che sia finita è impossibile, ma qualcuno si è già lanciato in qualche stima anche per quanto riguarda lo scontro in Libia, dove il nostro Paese ha aumentato il proprio impegno nei giorni scorsi. L'unica cifra uscita finora dalle aule parlamentari ipotizza 700 milioni di euro in tutto. A conti fatti, dunque, il conflitto potrebbe pesare su ogni italiano circa 11,6 euro. Ad averlo dichiarato è il deputato leghista Maurizio Fugatti, che in commissione Finanze della Camera ha detto: "Un intervento come la guerra in Libia costa 700 milioni, dove andiamo a prendere i soldi?".

Il Foglio del 28 aprile, invece, parla di un miliardo di euro. "A metà aprile - si legge a pagina 3 - La Russa disse in un'intervista che erano già stati spesi 500 milioni, contando anche i fondi del ministero dell'Interno per l'emergenza profughi e immigrati". "La guerra libica - sintetizza il giornale diretto da Giuliano Ferrara - rischia di costare all'Italia oltre un miliardo di euro". In questo caso, dunque, il conflitto presenterebbe a ogni cittadino del nostro Paese un conto di circa 16,6 euro.

Anche se i costi variabili non possono ancora essere calcolati, dato che sono legati alla durata della guerra e al tipo di operazioni che si deciderà di sostenere, qualche dato può aiutare a farsi un'idea di ciò a cui si sta andando incontro. Il 26 aprile, il Sole 24 Ore scriveva che "dal 19 marzo al 24 aprile sono state effettuate circa 500 sortite per un totale di oltre 1.300 ore di volo", che tradotto in soldi significa "un costo di oltre 45 milioni di euro solo per la componente aerea".

E non ci sono solo gli aerei. "Le cinque unità navali impegnate nelle operazioni di fronte alle coste libiche (portaerei Garibaldi, un caccia, una fregata, un rifornitore e una corvetta) - scrive ancora il quotidiano economico milanese - costano ogni giorno circa 350 mila euro di spese vive". Il Foglio puntualizza poi che "i costi variano dai 30/40 mila euro per le bombe guidate a quasi un milione di euro per un missile da crociera Storm Shadow" (secondo altre fonti, però, il costo della stessa arma non supererebbe i 300 mila euro). Qualche altra indicazione arriva da una tabella di conversione non ufficiale per quantificare i costi della missione Nato. Per la solaportaerei Garibaldi, per esempio, il costo sarebbe di 130 mila euro al giorno e per gli otto caccia Av-8B Plus a bordo si devono aggiungere altre 9 mila euro per ogni ora di missione. E ancora: tra i caccia, l'Eurofighter è il più caro, con un costo di circa 61 mila euro l'ora, mentre Tornado e Amx si fermano a "soli" 28 mila euro.

Sempre in tema di costi, il presidente del Veneto, il leghista Luca Zaia, ha acceso il faro sul problema dell'immigrazione. "Abbiamo già visto cosa vuol dire applicare la risoluzione Onu 1973 - ha detto il governatore - che per l'Italia ha significato avere 25.800 immigrati direttamente sulle coste di Lampedusa". E altri costi indiretti peseranno sicuramente sulle tasche dei consumatori. Tra gli altri, basti pensare a quello sulla benzina. Gli analisti, infatti, parlano già di"effetto Libia": lo scontro in atto sta provocando difficoltà nell'approvvigionamento del petrolio e, a cascata, l'aumento dei prezzi dei carburanti (la verde, per esempio, è ormai stabilmente sopra 1,5 euro al litro).

Yahoo con Marco Ratti

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