«Mai più Emmanuel»: protesta la Parma antirazzista
r. g.
Parma reagisce, gli antirazzisti si mobilitano a difesa di Emmanuel, il ragazzo di origini ghanesi picchiato da sette vigili urbani. La prima protesta va in scena nel segno della contestazione alla prima del Teatro Regio, in Via Garibaldi, mercoledì sera.Nel frattempo sui muri della centralissima zona del Duomo, sono comparse scritte sui muri: "Stop al razzismo", "Mai più Emmanuel", "guai a chi ci tocca", "Bastardi razzisti".
In città sono stati affissi anche dei manifesti con la scritta "Ecco la vostra sicurezza", con la foto del giovane che tiene in mano una busta con il logo del Comune di Parma e la scritta "Emanuel negro".
La scritta secondo il giovane e il padre sarebbe stata fatta dagli agenti sulla busta contenenti i verbali relativi al fermo. La stessa busta su cui la procura di Parma ha disposto una perizia calligrafica per appurare se la parola "negro" è stata scritta dalla stessa penna e con la stessa grafia oppure, come sostengono i vigili, se è stata aggiunta dopo dallo stesso Emmanuel.
Sui siti web gira la convocazione di un presidio sabato prossimo alle 15.30 in piazza Garibaldi, con lo slogan: «Siamo tutti Emmanuel». Mentre i ragazzi dei centri sociali e dei sito "Parma antifascista" invitano a scrivere mail e fax di protesta agli indirizzi mail del sindaco (sindaco@comune. parma.it) e dell'assessore Monteverdi (monteverdi@comune. parma.it), e al comando dei vigili urbani.
Giovedì 2 ottobre sull'episodio di razzismo - il secondo che vede coinvolto il copro degli agenti municipali dopo quello della foto della prostituta picchiata e svenuta nella cella del comando dei vigili- si terrà un'assemblea, alle 19 presso la Casa Cantoniera di Via Mantova.
E anche la politica istituzionale si muove. Il ministro dell'Interno Roberto Maroni chiede una relazione «dettagliata» al prefetto.«Se avesse ragione il ragazzo, ha affermato Maroni, «sarebbero fatti molto gravi e penalmente rilevanti. E che nessuno, men che meno un appartenente alla polizia, anche se municipale, può commettere».
Il console del Ghana mercoledì ha avuto una lunga telefonata con il sindaco Pietro Vignali il quale in precedenza aveva già telefonato ai rappresentanti della Comunità ghanese di Parma e, precedentemente, al Console Onorario del Ghana, Francesco Monici. Vignali ha spiegato di aver raccolto alcune informazioni su quanto accaduto lunedì sera al Parco Eridania e di aver aperto un'inchiesta interna per chiarire i fatti che presentano alcuni lati oscuri. «Parma non è una città razzista», «chi ha sbagliato pagherà», ha assicurato Vignali.
Certo è che finora al Comune di Parma dove la maggioranza è retta da una lista civica sostenuta dall'ex sindaco Ubaldi, l'ossessione per «l'emergenza sicurezza» ha imperato. Con corsi di addestramento all'uso del manganello per i vigili urbani e adesione agli allarmi bipartisan del periodo pre-elezioni politiche. Ma forse il clima politico della città sulle politiche sicuritarie sta cambiando. E resta il fatto che l'anno scorso, quando la Lega Nord tentò di organizzare una "ronda padana" contro gli immigrati nella piazza intotolata all'eroe della resistenza antifascista Guido Picelli, degli Arditi del Popolo, fu "dissuasa" dalla presenza massiccia di manifestanti al presidio di protesta. Da allora di "ronde padane" Parma non ne ha conosciute più.
l'Unita
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