mercoledì 1 ottobre 2008

SOLIDARIETA' A EMMANUEL, MOBILITIAMOCI TUTTI!

SOLIDARIETA' A EMMANUEL, MOBILITIAMOCI TUTTI!

Sembra incredibile, eppure è succcesso veramente.
Il delirio securitario e la paranoia antimigranti che politici e mass media vanno alimentando da tempo sono state concausa di un episodio gravissimo accaduto ieri a Parma.

Questa volta non si tratta di fascisti dalla testa rasata (o almeno di fascisti dichiarati), ma di vigili urbani, di una banda di vigili urbani che da due o tre anni scorrazza per le vie di Parma pestando e minacciando impunemente venditori abusivi, immigrati clandestini, piccoli pusher, ragazzi che di notte fanno rumore in piazza, tossicodipendenti.
Le loro gesta spesso rimangono nell'ombra e non vengono denunciate, questa volta hanno sbagliato obiettivo.

Un giovane di 23 anni, colpevole di avere la pelle nera e "sospettato" di essere un piccolo spacciatore (cosa non vera), è stato aggredito da 6 vigili urbani, portato nel comando di via del taglio e picchiato selvaggiamente, come documentano alcune foto apparse ieri sul sito parma.repubblica.it.

Sempre su parma.repubblica è pubblicata una foto del verbale, firmato dagli agenti scelti intervenuti, che contiene la denuncia per resistenza a pubblico ufficiale: Fratantuono P., Cremonini M., Frattini M., Albertini G., Cicinato G. e Sinisi A.

Anche gli amministratori della città, sempre in prima fila quando si tratta di chiedere più sicurezza e di aumentare le misure repressive e di emanare regi decreti, sono colpevoli per quanto accaduto. Sono mesi che contribuiscono con le loro dichiarazioni alla "caccia ai migranti", utilizzati, quest'ultimi, come caproespiatorio per giustificare una situazione di cui sono i politici e gli imprenditori i veri responsabili.
L'insicurezza e la precarietà sono figlie di 20 anni di neoliberismo sfrenato, di privatizzazioni, di speculazione immobiliare e di una globalizzazione troppo frenetica e deregolamentata.

Il movimento antirazzista cittadino ieri sera ha appeso per la città dei manifesti per esprimere solidarietà al giovane ganese e per dare una prima risposta all'azione dei vigili urbani.

Ora è necessario che tutta la città dia un segnale alle autorità, esisodi simili non devono succedere e non possono essere tollerati in alcun modo.

Oggi (mercoledì 1 ottobre) saremo alla prima del Teatro Regio, in Via Garibaldi, alle ore 19 circa, per continuare con le azioni di protesta.

Giovedì 2 (domani) riunione alle 21 c/o Casa Cantoniera in Via Mantova 24.

Sabato 4 ci sarà un presidio alle 15.30 in piazza Garibaldi.

Invitiamo tutti i compagni e le compagne, le associazioni di migranti, le associazioni antirazziste e tutte gli abitanti della città ad essere protagonisti attivi della mobilitazione, è necessario dare un segnale forte!

SIAMO TUTTI CLANDESTINI IN QUESTO STATO DI MERDA!

Invitiamo a inviare mail e fax di protesta agli indirizzi mail del
sindaco (sindaco@comune. parma.it) e dell'assessore Monteverdi
(monteverdi@comune. parma.it), e al comando dei vigili urbani

. stralci di un articolo pubblicato su Repubblica di oggi firmato da Curzio Maltese:

"I sindaci incompetenti non sanno offrire risposte e quindi si concentrano sui
"negri". Nella speranza, purtroppo fondata, di raccogliere con meno fatica più
consensi."

"Forse la caccia allo straniero è soltanto un effetto collaterale dell'immensa paura
che gli italiani povano da vent'anni davanti al fenomeno della globalizzazione. La
paura e, perché no?, la vergogna si sentirsi inadeguati di fronte ai grandi
cambiamenti, che si traduce nel più facile e abietto dei sentimenti, l'odio per il
diverso."

"In questo clima culturale miserabile perfino un sindaco di provincia o un vigile di
periferia si sentono depositari di un potere di vita o di morte su un "negro". "

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Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè
rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano
antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano
fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero
comunista.

Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Martin Niemöller


FNTE - Parma Antifascista
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