venerdì 14 gennaio 2011

Agguato nel Napoletano: 2 morti E la cronista scopre il papà-vittima

Due sicari uccidono 56enne davanti a un'officina. Poi sparano al titolare perché testimone del delitto



MILANO - Agguato a San Giorgio a Cremano, nel Napoletano. Due uomini, il 56enne Luigi Formicola e Vincenzo Liguori, 57, sono stati uccisi davanti all'officina di una delle due vittime. I killer a bordo di una moto, con i caschi e le pistole, sarebbero entrati in azione davanti al locale. Il loro obbiettivo era Luigi Formicola, già noto alle forze dell'ordine, massacrato con diversi colpi di pistola. Poi, la fuga, ma dopo poche decine di metri i sicari sono tornati davanti all'officina ed hanno aperto il fuoco contro Liguori, uccidendolo sul colpo.

AMMAZZATO PERCHÉ TESTIMONE - Vincenzo Liguori, il 57enne titolare dell'officina meccanica, sarebbe stato ammazzato perché testimone dell'agguato, avvenuto pochi istanti prima, ai danni di Luigi Formicola. È questa, a quanto si è appreso, la pista seguita dai carabinieri che hanno ricostruito la dinamica del duplice omicidio. L'uomo stava conversando in strada con Formicola quando sono giunti due sicari in sella a una moto di grossa cilindrata e con i volti coperti da caschi. I killer hanno crivellato di colpi Formicola, si sono allontanati di qualche metro come per fuggire, ma all'improvviso sono tornati indietro ed hanno ammazzato il meccanico con un solo colpo di pistola. Si ipotizza che i killer abbiano ucciso Liguori temendo di essere stati riconosciuti.

E c'è un dramma nel dramma: Liguori, il titolare dell'officina, era il padre di Mary Liguori, cronista del Mattino. La giornalista era stata chiamata dal giornale per andare a seguire il duplice omicidio a San Giorgio. Collaboratrice del quotidiano per la cronaca nera nell'area vesuviana, la Liguori era stata incaricata di occuparsi dell'ennesimo fatto di sangue nella zona vesuviana, ma una volta giunta sul luogo dell'agguato ha scoperto che una delle due vittime era il papà. Quando alla redazione del Mattino si sono resi conto della triste coincidenza, hanno cercato di richiamare Mary per avvertirla di non occuparsi più del caso. Troppo tardi: la giornalista, che era in apprensione da un po' avendo appreso dagli investigatori l'indicazione delle strada dell'agguato, dove si trova l'officina del padre, ha appreso dalla gente accorsa sul luogo l'atroce notizia.


con corriere.it

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