venerdì 14 gennaio 2011

Tv: Riparte la Squadra. Dedicata a aTaricone

L'omaggio a Pietro Taricone e l'immondizia per strada. E poi la criminalità in doppio petto. Il traffico illegale di organi. L'immigrazione clandestina. Ma anche la tratta delle prostitute nigeriane e l'infamia della pedofilia. Torna "La squadra" e torna a picchiare duro. A raccontare una Napoli livida, violenta, dark. Lontana il più possibile da logori stereotipi e da rassicuranti oleografie. "La nuova squadra Spaccanapoli", questo il titolo della nuova serie, va in onda da stasera su Raitre alle 21.10. E tornerà ogni venerdì, in diciotto episodi da cinquanta minuti distribuiti in nove serate. Il cast si arricchisce della presenza di Ambra Angiolini, nei panni della dirigente dell'antidroga Ludovica Belforte. Ma ci saranno anche Francesco Pannofino, Ernesto Mahieux e Corrado Fortuna ad affiancare il cast ormai storico guidato da Rolando Ravello, Teresa Saponangelo, Irene Ferri, Tony Sperandeo e Marco Giallini. "La nuova squadra Spaccanapoli" è dedicata a Pietro Taricone, protagonista delle passate stagioni, scomparso tragicamente l'estate scorsa mentre la serie era in preparazione. "Il dolore per la scomparsa di Pietro ci ha devastato, ma abbiamo dovuto riassorbirlo nel modo più veloce più possibile. E questo ha creato uno spirito di squadra ancora più forte", dice Francesco Nardella di Raifiction. "Questa stagione è nata con un grande dolore, avevamo scritto la serie anche sul personaggio di Pietro, l'ispettore Vito Sorrentino. Poi abbiamo buttato i copioni e li abbiamo riscritti in un mese. Avevamo anche meno soldi ma ci siamo rimboccati le maniche e siamo andati avanti". Con l'intento, prosegue Nardella, di raccontare "la criminalità in scarpe inglesi e vestiti firmati, quella veramente pericolosa, che magari non parla più napoletano e si mimetizza. Ci interessava raccontare come il vero pericolo oggi sia tollerare tutto ciò, accettando che la società civile si mescoli con quella che civile non è". La serie a cui Raitre, secondo il direttore Paolo Ruffini, tiene in modo particolare, ha un budget inferiore a quello di molte altre serie, poco meno di cinque milioni di euro. "Racconta - spiega Ruffini - come si evolve la criminalità organizzata e come lo Stato si impegni a combatterla". Inevitabile, considerate le premesse realistiche e tutt'altro che consolatorie a cui la serie si è sempre attenuta, l'impietoso racconto per immagini della spazzatura che ingombra le strade di Napoli. "Abbiamo già trattato il tema del traffico dei rifiuti", spiega l'ideatore della serie Claudio Corbucci. "Stavolta vogliamo raccontare come la criminalità strumentalizza i mali della città". Lo stesso Corbucci ha lavorato allo sviluppo delle nuove storie con Francesco Cioce e Viola Rispoli e alla supervisione alle sceneggiature con Viola Rispoli, Stefano Sardo e Stefania Stefanelli. La serie si avvale dell'apporto di quindici sceneggiatori e dieci registi. Le musiche sono di Lino Cannavacciuolo. La puntata di stasera vede al centro il vicequestore Lopez, l'attore Marco Giallini, sempre più vicino a incastrare il boss "'O cafone" e il funzionario dei servizi segreti Facchini, interpretati rispettivamente da Andrea Tidona e Vanni Corbellini. Partenza forte per una serie ormai storica che, iniziata nel 2000 con il titolo "La squadra", taglia il traguardo dell'undicesimo anno di programmazione.

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