L'ex capo del penitenziario di Versailles, innamorato di Emma Arbabzadeh, le donò denaro e schede telefoniche
Emma Arbabzadeh |
MILANO – L'avvenente e spietata galeotta seduce il direttore del carcere. Ai suoi colleghi che l'hanno fermato e gli hanno imposto il divieto assoluto di avvicinarsi al carcere, Florent Goncalves, l'ormai ex responsabile del penitenziario femminile di Versailles, ha dichiarato di aver trasgredito la legge solo per amore. Il quarantunenne, secondo un indagine interna, dal dicembre del 2009 fino all'ottobre del 2010 avrebbe avuto una relazione sessuale con Emma Arbabzadeh, ventunenne, in galera da circa cinque anni per aver adescato con l'inganno nel gennaio del 2006 un giovane ebreo che poi sarebbe stato torturato e ucciso dalla cosiddetta «banda dei barbari».
L'AFFAIRE SESSUALE - Goncalves, in cambio di favori sessuali, avrebbe donato alla ventunenne somme di denaro, ricariche telefoniche e altri oggetti interdetti ai detenuti. A scoprire la tresca sarebbero stati gli ispettori che hanno visitato il penitenziario lo scorso 22 novembre. Alcune detenute, probabilmente invidiose dei trattamenti di favore ottenuti da Emma, hanno raccontato degli strani regali fatti dal direttore alla loro collega. Subito è scattata l'indagine ed è emersa una realtà che nessuno all'interno del carcere immaginava. Emma non solo aveva sedotto il direttore, ma da tempo offriva favori sessuali anche a un secondino trentaseienne in cambio di doni e privilegi. A questo punto il direttore si è trovato con le spalle al muro. Denunciato e messo in stato di fermo, il quarantunenne ha vuotato il sacco martedì scorso: «Il direttore ha spiegato agli agenti di essersi innamorato della detenuta - ha dichiarato un fonte che lavora all'interno del carcere al quotidiano transalpino «Le Parisien». Egli spera che la ragazza ottenga la libertà condizionata visto che ha già scontato metà della sua pena, per poter costruirsi assieme una nuova vita».
UNA FEMME FATALE - La ventunenne, che tra l'altro è stata denunciata per ricettazione, deve scontare ancora quattro anni di carcere. Le altre detenute la definiscono "una femme fatale" capace di tutto: «In un attimo ha fatto perdere la testa a quei due» ha confessato una galeotta agli ispettori. Un secondino del carcere ha dichiarato al sito di Europe 1 – Il comportamento del nostro direttore non era affatto normale. Egli era sempre con lei e i loro colloqui duravano anche due o tre ore». Già qualche anno fa Emma aveva dimostrato tutta la sua perfidia e il suo cinismo. Nel gennaio 2006 era stata l'esca per la cattura di Ilan Halimi, giovane ebreo sequestrato e torturato da una gang razzista della banlieue parigina. Il ventitreenne, agonizzante, era stato ritrovato vicino alla stazione di Sainte-Genevieve-des-bois.
con corriere.it
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