E' stata riattivata ieri, in Italia, la rete nazionale per l'emergenza da influenza H1N1. Un C130 dell'Aeronautica militare è decollato alle 17 dall'aeroporto di Caselle con a bordo medici rianimatori dell'ospedale Molinette di Torino per trasferire da Barletta al Piemonte una donna di 62 anni da sottoporre a Ecmo, la circolazione extracorporea che lo scorso anno ha salvato alcuni pazienti in fin di vita dopo esser stati colpiti dalla stessa influenza.
La donna era ricoverata da circa una settimana nel reparto di rianimazione dell'ospedale Dimiccoli: nelle ultime ore la situazione è precipiata; «la paziente non reagiva più ai normali farmaci». E per questo è stato chiesto l'intervento di un'équipe specializzata di Torino. Una decina, in tutto il Paese, le persone ricoverate finora: un uomo di 50 anni a Bologna, altri due di 54 e 46 al Policlinico Gemelli di Roma, una donna di 31 a Firenze, una mamma di 25 a Pavia: la donna più giovane, residente a Cerano, Comune del Novarese ai confini con la Lomellina, era incinta alla trentaduesima settimana.
Sottoposta a parto cesareo all'ospedale di Magenta, è stata trasferita subito dopo a Pavia per cercare di salvarla col metodo della circolazione extracorporea. Altre tre persone sono in ospedale a Pavia, in condizioni meno gravi, ma sempre in prognosi riservata: per queste ultime non è stato ancora necessario l'Ecmo. Altri due malati risultano ricoverati al San Raffaele di Milano e al San Gerardo di Monza. Intanto, ieri sono morti una donna di 41 anni a Conegliano Veneto e un uomo a Milano, terza e quarta vittima in Italia, per le conseguenze dell'H1N1 in questo inizio del 2011, mentre dalla Slovenia giunge la notizia di un'altra persona morta: un anziano deceduto all'ospedale di Slovenj Gradec, nel nord del Paese.
Sette, invece, i decessi per H1N1 in Olanda. In Italia, il 10 gennaio, nella clinica Santa Maria di Bari, il virus ha ucciso un diabetico di 51 anni di Zapponeta (Foggia), dove un'altra persona, 37 anni, è risultata positiva all'influenza H1N1. Pochi giorni dopo, a Vicenza, la seconda vittima italiana di quest'anno. «Non c'è motivo di allarme sull'influenza A», ha detto ieri il ministro Ferruccio Fazio, a margine della conferenza stampa sul nuovo piano di controlli per gli alimenti contaminati dalla diossina. «Non siamo in una situazione di pandemia, ma in un periodo di epidemia influenzale stagionale, che quest'anno comprende anche l'H1N1».
Il ministro Fazio invita comunque le persone a rischio a vaccinarsi. Secondo il professor Marco Ranieri, responsabile della rianimazione delle Molinette, la cui équipe è partita ieri per Barletta, «l'aumento del numero di casi registrato nelle ultime 48-72 ore non deve scatenare il panico, ma è senza dubbio un campanello d'allarme che giustifica la riattivazione della rete dell'emergenza nazionale». Dodici i centri in grado di sottoporre i pazienti a Ecmo, ma soltanto cinque (uno in Piemonte, quattro in Lombardia) quelli in grado di trasferire i malati da rianimazione a rianimazione già in circolazione extracorporea: le Molinette di Torino, il Policlinico e il San Raffaele di Milano, il San Gerardo di Monza e il San Matteo di Pavia in Lombardia.
Sempre in Lombardia, esiste a Bergamo un centro attrezzato per i casi pediatrici. L'aereo messo a disposizione dall'Aeronautica Militare per l'emergenza a Barletta è decollato da Torino nel pomeriggio e rientrato nella notte. I rianimatori hanno portato tutta la strumentazione per mettere il più rapidamente possibile la donna di 62 anni in circolazione extracorporea, prima di essere imbarcata sul volo militare che l'ha portata a Caselle, e da lì su un'ambulanza di rianimazione nel principale ospedale torinese. A quanto risulta, «la donna, prima di ammalarsi di influenza A, era in perfette condizioni di salute».
con lastampa.it
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