TORINO
Diego che attacca Marotta, Trezeguet che bacia la maglia dell'Alicante, Giovinco che si sfoga contro la Juve e Zebina che gioca al tiro al bersaglio. L'ex, si sa, ha il dente avvelenato per principio, ma dopo la chiusura del mercato sulla società bianconera si è scatenato un diluvio di rancori, accuse e gesti spiacevoli. Qualche polemica i nuovi dirigenti bianconeri l'avevano messa in preventivo, considerando il grande repulisti fatto nello spogliatoio, ma le parole di Diego dalla Germania sono quelle che hanno lasciato più sconcertati.
«Mi sento tradito da Marotta - ha detto il brasiliano -. Mi diceva che dovevo restare alla Juve, ma io sapevo che parlava con l'agente per trovarmi un'altra squadra. È una cosa che non ho mai capito». Diego è approdato al Wolfsburg una settimana fa dopo un solo anno in bianconero, con 47 partite giocate e 7 gol segnati, ed evidentemente sentiva la necessità di sfogarsi in una lunga intervista concessa a Sky. «Ero contento di stare alla Juve - aggiunge -, giocavo ed ero rispettato. Ho sempre lasciato decidere a loro e mi hanno venduto per 15 milioni e mezzo, perdendo 10-12 milioni in un anno. Se hanno fatto così, era perché non ero un giocatore importante in questo progetto. Che secondo me è sbagliato, anche per i soldi: ne hanno persi tanti, con grandissimi campioni».
Parole velenose che hanno fatto arrabbiare la Juve. Ufficialmente non ci sono repliche, ma negli uffici di corso Galileo Ferraris si registra «grande amarezza» e «rammarico» per una verità a senso unico, visto che è stato lo stesso giocatore a volersene andare. Quando Diego ha saputo dell'offerta del Wolfsburg negli spogliatoi di Villar Perosa, non ha detto no alla proposta e la sera stessa ha organizzato un volo privato per chiudere la trattativa. Anche perché in Germania avrebbe guadagnato di più (4,8 milioni contro 4). Che i rapporti fossero tesi tra il fantasista e la Juve lo dimostrano le parole pronunciate dopo l'addio e la pretesa di essere pagato fino al 25 agosto compreso.
Nessun sconto, nessun grazie. Il primo ad attaccare l'ex squadra era stato Tiago dall'Atletico Madrid («Io ora sono felice, loro lo saranno meno», disse a metà agosto), l'ultimo Zebina ieri. «Non mi aspettavo nulla - ha commentato il francese passato al Brescia -, soprattutto dopo aver visto il trattamento riservato a Nedved». Una sassata, mentre Giovinco da Parma aveva già offerto il suo punto di vista: «La dirigenza doveva essere più chiara con me - si sfoga la Formica Atomica -. Non sono stato trattato come mi aspettavo». Una giornata di veleni, aperta dalle foto di Trezeguet che stampa baci alla nuova maglia in Spagna, che come unica reazione ha visto l'affettuoso saluto di Del Piero al solo Camoranesi, passato allo Stoccarda senza sfoghi. «Di Trezeguet ho già parlato, tengo a salutare Mauro con cui ho condiviso otto stagioni con la maglia della Juventus e momenti straordinari anche in azzurro». Su Diego, Zebina e Giovinco il silenzio vale più di mille parole.
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