IL FILMATO - A girare il video, secondo quanto riferito da Velimir Ivanisevic, a capo di un gruppo animalista di Sarajevo, sarebbe stato il fratello della ragazza. Che non sarebbe la misteriosa Katja Puschnik, una giovane che ha pubblicato un video di scuse sulla Rete. E proprio quanto accaduto alla «vera» Katja – costretta, dopo la diffusione del suo nome, a creare un sito in cui chiarisce di non essere la «lanciatrice di cuccioli», viste le minacce ricevute – ha spinto alcuni blogger a interrogarsi sulla reazione, anche violenta, della Rete di fronte al video. Chris Matyszczyk, su CNet, cita un post di Reddit, che chiede alle persone di riflettere sul potere di lanciare «linciaggi on line» che possono diventare estremamente pericolosi. «Quali sono le probabilità che ora questa ragazza» – il cui nome, pur coperto per ora dalla polizia, probabilmente apparirà su vari siti in tempi rapidi – «possa essere presa di mira, anche fisicamente, perché è stata rintracciata?»
sabato 4 settembre 2010
Il caso: Identificata la lanciatrice di cuccioli La polizia avrebbe rintracciato la protagonista del video: è una minorenne. A girare il filmato è stato il fratello
MILANO - Ha provocato un'ondata di sdegno a livello mondiale. Ma ora la ragazza che – in un video urtante – veniva ripresa mentre uccideva sei cuccioli di cane lanciandoli in un fiume, uno per uno, gioendo a ogni lancio tra i guaiti terrorizzati degli animali, ha un nome e un volto. Anche se la polizia bosniaca – che è convinta di averla identificata – per ora non ha voluto comunicarli, visto anche che la giovane è minorenne. A fornire agli agenti della città di Bugojno, nella Bosnia centrale, l'aiuto determinante sarebbero stati, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Ap, i suggerimenti forniti da gruppi animalisti del Paese, che si sono giovati anche dell'aiuto delle nuove tecnologie. Su blog, forum e social network come Facebook, infatti, dopo la pubblicazione del video erano apparsi decine di gruppi di condanna nei confronti del gesto della ragazza, che chiedevano a chiunque avesse idea dell'identità della ragazza di parlare con le autorità. E anche attraverso i consigli giunti di lì la polizia bosniaca potrebbe essersi messa sulle tracce della ragazza, i cui genitori ora rischiano di pagare una multa di 5mila euro per «trattamento crudele di animali». Una «punizione» che – c'è da scommettere - molti, in Rete, troveranno troppo lieve.
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