NEW YORK
Un fatto di cronaca avvenuto in una cittadina del New Hampshire ha fatto tornare nuovamente Facebook al centro del dibattito mondiale sul tema privacy e over-sharing. Secondo quanto riportato da Wmur, la polizia di Nashua avrebbe sgominato una banda di ladri che individuava le case da derubare tramite il celebre social network.
Mario Rojas, Leonardo Barroso and Victor Rodriguez, sono stati arrestati con l'accusa di aver svaligiato più di 18 case nell'ultimo mese, mettendo da parte un bottino di oltre 200.000 dollari. Secondo il sito, i membri della banda avrebbero tenuto sotto controllo i profili delle persone che abitavano nella zona per individuare le case incustodite.
Da Palo Alto è arrivata subito la smentita di qualsiasi collegamento con i furti del New Hampshire: «Abbiamo contattato la polizia di Nashua - ha dichiarato un portavoce al sito "Cnet" - e ci hanno spiegato che l'unico legame con la nostra piattaforma è un post sulle proprie vacanze lasciato in bacheca da un contatto di uno dei tre ladri. Ci è stato confermato che tutti gli altri furti non hanno niente a che fare con Facebook».
Qualche settimana fa, però, Ron Dickerson, capitano a capo delle indagini sui tecno-topi d'appartamento, aveva dichiarato : «Fate attenzione a quello che postate sui social network, sappiamo per certo che alcuni criminali cercano su questi siti le case vuote»
La compagnia di Zuckerberg aveva suscitato già molte polemiche quando, ad agosto, aveva lanciato "Places", un'applicazione che dà la possibilità agli utenti di localizzare geograficamente la propria posizione, comunicarla ai propri amici attraverso lo status e soprattutto controllare chi altro è presente nel posto in cui ci si trova.
Tutta la vicenda sembra vivificare il monito lanciato sul web da "Please Rob Me", sito-provocazione che puntava a dimostrare i pericoli della condivisione eccessiva dei propri dati su Internet. Il sito, ormai oscurato, mappava le informazioni geografiche fornite dagli utenti di Twitter, Foursuqre e Google Buzz. «Il pericolo consiste nel rendere pubblico in continuazione dove ci si trova. E quando scrivi che se da qualche parte, vuol dire che non sei a casa...», si leggeva sul loro manifesto . Simile è "I Can Stalk U", che mostra le posizioni degli utenti di Twitter utilizzando le geotag pubbliche di TwitPics, il nuovo sito che permette di postare molto velocemente foto su vari social network.
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