i tagli alla scuola
Assediati alcuni traghetti
diretti verso la Calabria
Domani sit-in degli studenti
davanti alla sede del Miur
MESSINA
Più di 4mila precari della scuola, provenienti da varie regioni del Mezzogiorno, questa mattina hanno manifestato a Messina e Villa San Giovanni contro il ddl Gelmini. Ad organizzare la manifestazione, denominata «Invadiamo lo Stretto: un ponte per la scuola», è stato il comitato Insegnanti precari della Sicilia, cha ha goduto del supporto di sigle sindacali come Flc-Cgil, Cobas, Pd, Idv e Sinistra Ecologia e Libertà. Sul versante siciliano gli insegnanti sono giunti al porto della città dello Stretto, e dopo aver eluso il cordone di polizia che impediva l'accesso agli imbarcaderi, hanno preso di mira l'accesso al traghetto «Riace» per la Calabria. Attimi di tensione culminati con il blocco totale dei collegamenti da e per Messina.
Durante il blocco la polizia ha cercato di «liberare» dall'assedio dei precari l'ormeggio della nave, ma senza riuscirvi. Soltanto poco dopo mezzogiorno il traffico marittimo e ferroviario tra la Sicilia e la penisola è stato, lentamente, ripristinato. Il luogo della manifestazione, lo Stretto di Messina, non è casuale. I manifestanti, infatti, chiedono che i fondi destinati al collegamento tra Sicilia e Calabria, vengano reindirizzati alla salvaguardia e alla tutela della scuola italiana. Durante la protesta, gli insegnanti hanno intonato cori contro il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, autrice del ddl che vede la cancellazione di 130mila posti di lavoro, chiedendone a gran voce le dimissioni.
Oltre alla cancellazione del provvedimento del governo che prevede la soppressione di 130mila posti, tra docenti e Ata, entro il 2011, i precari chiedono «a gran voce le dimissioni del ministro Gelmini a causa di una politica fallimentare e distruttiva sul settore della conoscenza». Secondo la Flc-Cgil siciliana, che ha aderito alla protesta, «i tagli agli organici sfasciano la scuola pubblica, dividono socialmente il Paese allontanando ancora di più il Nord dal Sud, rompendo i legami sociali e solidali».
All'iniziativa sullo Stretto di Messina partecipa anche uno degli ultimi docenti supplenti ancora in sciopero della fame: si tratta di Giuliana Lilli, del Coordinamento precari scuola di Roma, che da una decina di giorni ha voluto proseguire, realizzando una sorta di staffetta, il digiuno portato avanti dai due precari siciliani Giacomo Russo e Caterina Altamore.
Le proteste proseguiranno anche domani, giorno di apertura delle scuole nella maggior parte delle regioni italiane: in programma vi sono assemblee all'interno degli istituti, durante le quali «tutti gli insegnanti - scrive il Coordinamento precari scuola di Roma - sono invitati a discutere in classe degli effetti nefasti prodotti dai tagli della legge 133 e dalla riforma Gelmini». Sempre domani «gruppi di precari distribuiranno volantini sullo stesso argomento davanti ad alcune scuole. Nel pomeriggio la protesta convergerà davanti al Miur dove, a partire dalle ore 15, si terrà un sit-in di tutto il mondo della scuola lanciato dagli studenti. «Lì, Giuliana Lilli - conclude il Cps romano - lancerà l'appello con cui concluderà il suo sciopero della fame». Ma la mobilitazione continuerà almeno fino al 26 Settembre, giornata in cui si terrà un'assemblea nazionale unitaria di tutte le componenti della scuola rivendicata dai precari palermitani Giacomo Russo e Caterina Altamore.
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