mercoledì 23 febbraio 2011

"Carissima moglie sei il segreto del mio successo"

Da Firth in odore di Oscar al Morandi sanremese va di moda lodare in pubblico un "amore di ferro"

Se nella notte fra domenica e lunedì vincerà l'Oscar, come suggeriscono tutti i pronostici, già sappiamo chi ringrazierà Colin Firth per prima: sua moglie Livia Giuggioli, italiana, quarantunenne, proprietaria a Londra di un grande negozio sull'ecosostenibilità. Colin ha già fatto le prove generali. Nel gennaio scorso, quando gli dedicarono una stella sul Walk of Fame di Hollywood e lui definì Livia come «la donna più intelligente del pianeta» (gasp, questo sì che è un uomo innamorato). E qualche giorno fa in un'intervista con Piers Morgan per la Cnn, quando ha detto che «non importa quanto sia bella la ragazza che ti sbatte le ciglia in faccia, tanto sai che non potrà mai reggere al paragone con tua moglie». Pare niente, ma i blog neofemministi più scapigliati si sono molto compiaciuti per questo omaggio coniugale: «Quest'uomo si merita una carezza sui capelli e forse anche una pacca sul sedere», hanno commentato.

Vincesse Javier Bardem, avremmo il brivido del discorso in spagnolo, anche se è difficile che possa andare oltre la dichiarazione della primavera scorsa a Cannes, per la fortunata Penélope Cruz, allora non ancora regolarmente sposata: «A mi amiga, mi compañera, mi amor. Te debo muchas cosas y te quiero mucho». Sexy e pimpante come una serenata di Zorro. L'omaggio alla compagna di una vita, meglio se vittoriosi da un palco, è già più che un trend, e ne abbiamo avuto un paio di esempi italiani nel week end. Se la vittoria a Sanremo vale, qui da noi, quanto un Oscar, ecco Roberto Vecchioni che dedica il suo trionfo alla moglie Daria Colombo. Con un duetto quasi alla Peynet: lei che, intenerita, fa sapere che Roberto «sembrava un omino piccolo blu da solo sul palco», e lui che, prima di cantare, le risponde: «Non mi sono mai sentito solo, perché ho sempre avuto te al mio fianco, amore mio». Idem per Gianni Morandi, che avrà pure flirtato sconsideratamente con l'ospite Monica Bellucci, ma poi si è rivolto alla moglie Anna seduta in platea e ha rimesso le cose al loro posto, sia pure scivolando in una gaffe: «Vero che si mantiene bene, la Bellucci? Ma il mio amore sei tu».

Sì, adesso amano tutti la moglie: soprattutto quando arrivano ai cinquanta o ai sessanta. Sentite che cosa ha dichiarato Jeff Bridges, il vincitore dell'Oscar 2010: «Non è una buona idea fare sesso tra attori, a meno che non ti piaccia metterti nei guai. Ho sempre tenuto troppo alla mia famiglia e so che il sesso può costarti davvero caro. Perciò, quando bacio una bella partner sul set, Susan è sempre rilassata. Non finirò mai di stimarla per il sostegno e la libertà che mi ha concesso in questi anni». Anthony Hopkins, felice marito dal 2003 dell'antiquaria colombiana Stella Arroyave, rivela invece di averla incontrata, due anni prima, mentre si trovava «in uno stato di leggera depressione. Da lei ho imparato a prendere la vita come viene. Ogni giorno si sveglia felice, è positiva su tutto quello che succede». Ammettiamolo, spesso si finisce nella melassa. Anche quando parla lei. Dina Ruiz, amatissima consorte di Clint Eastwood, la giornalista di Carmel che l'ha conosciuto e conquistato durante un'intervista, descrive il coriaceo pistolero senza nome, ex donnaiolo e padre di sette figli da cinque donne diverse, come «molto simile al suo personaggio dei "Ponti di Madison County". È sempre premuroso, sempre pronto a invitarmi a ballare. Anche sul pavimento di cucina». Dina l'ha definitivamente domato.

E se il rischio è quello della melensaggine, per fortuna c'è Robert Downey junior, quello che ha più ragioni di esser riconoscente, visto che la sua carriera sembrava definitivamente compromessa per ragioni di tossicodipendenza, ma anche il più spiritoso del mazzo. L'anno passato, ai Golden Globe, il suo discorso di accettazione è stato tutto un gioco di negazione. «Che devo fare, ringraziare Joel Silver? Il tizio che si è limitato a riavviarmi la carriera 12 volte da quando ho cominciato, 25 anni fa? Quanto a mia moglie, non fatemela ringraziare. Non fatemi dire che se non fosse per lei sarei al Daily Grill a servire ai tavoli».


con lastampa.it

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