Roma - La crisi libica continua a sostenere i prezzi dei beni rifugio, considerati un approdo sicuro in presenza di tensioni geopolitiche ed anche in relazione al rialzo dei prezzi del petrolio (Brent a 106 dollari, top dei 29 mesi) che alimentano le aspettative inflazionistiche.
Le quotazioni future dell'oro si mantengono sui 1.400 dollari all'oncia, circa 32 dollari al di sotto del massimo storico toccato nella prima settimana di dicembre dello scorso anno. Al galoppo l'argento scambiato a 33,095 dollari l'oncia in rialzo del 7%, i prezzi viaggiano sui massimi dal 7 marzo 1980, anche allora si sommarono tensioni geopolitiche, la crisi degli ostaggi statunitensi in Iran e il secondo shock petrolifero: erano i tempi dell'iperinflazione.
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