Roma - È la lotta per la sopravvivenza combattuta all'interno del flusso sanguigno a rendere pericolosa - e mortale - la malaria. Secondo i ricercatori dell'Università di Edimburgo (Scozia), i parassiti portati dalle zanzare anofele, infatti, una volta iniettati, si batterebbero contro gli altri batteri per la supremazia, indebolendo l'organismo che, suo malgrado, li "ospita".
Nel corso della ricerca, pubblicata su American Naturalist, gli esperti hanno scoperto che i parassiti della malaria - una patologia che ogni anno provoca il decesso di quasi un milione di persone -, dopo essere giunti nel sangue, alterano il loro piano d'attacco in base alla presenza di eventuali "concorrenti". In tal caso, infatti, i microrganismi si riproducono rapidamente per combattere gli altri ceppi infettivi, sottraendo "risorse utili" alla diffusione dell'infezione. "Abbiamo scoperto che quando i parassiti sono in concorrenza tra loro, reagiscono con una sofisticata strategia per salvaguardare la loro sopravvivenza" spiega Laura Pollitt, ricercatrice dell'Edinburgh University's school of bioogical sciences, che ha partecipato alla ricerca.
Mappa della diffusione della Malaria nel Mondo
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