martedì 15 marzo 2011

Giappone, nuova scossa di 6.4 gradi Fukushima, esplosi altri due reattori

MILANO- Una nuova forte scossa di terremoto si è aggiunta alle tante di assestamento registrate in questi giorni. Attorno alle 22,30 ora locale (le 14,30 in Italia) i sismografi hanno registrato un evento di magnitudo 6.4, inferiore ai 9 del sisma di venerdì scorso ma superiore per intensità a quello che ha colpito L'Aquila nel 2009, che fu di 5.9. La scossa è stata così forte da essere avvertita anche a Tokyo, dove diversi edifici hanno tremato. L'epicentro è stato nella prefettura di Shizuoka. Secondo le previsioni degli esperti, citati dalla tv pubblica e da altri network, non ci dovrebbe essere in questo caso un rischio tsunami.

L'AREA DI SICUREZZA - Nel frattempo, il livello delle radiazioni nei pressi della centrale nucleare giapponese di Fukushima, gravemente danneggiata dal terremoto di quatto giorni fa, è «considerevolmente aumentato» e per questo motivo la popolazione entro un raggio di 30 chilometri dall'impianto deve rimanere nelle proprie abitazioni: lo ha annunciato il premier nipponico, Naoto Kan, assicurando che il governo sta predisponendo tutti i necessari piani per l'assistenza della popolazione. I circa 200mila residenti nel raggio di 20 chilometri dall'impianto sono stati sgomberati mentre per quelli della fascia immediatamente successiva è stato imposto un vero e proprio coprifuoco per motivi precauzionali, anche se pure per i residenti in quest'area non viene esclusa l'opzione dell'allontanamento.

Successivamente alcuni rappresentanti del governo hanno parlato di un livello di radiazioni in calo rispetto al momento in cui la radioattività ha raggiunto il suo culmine, ma le notizie che arrivano dal Giappone da questo punto di vista sono contraddittorie. L'attenzione resta alta e dall'estero si guarda con preoccupazione a quanto sta accadendo: l'autorità francese per la sicurezza nucleare sostiene che il livello di rischio è a quota 6 della scala di riferimento internazionale Ines che arriva ad un massimo di 7 (quello, per intendersi, registrato in occasione dell'incidente di Chernobyl). La valutazione dell'Ispra, l'istituto italiano che si occupa anche di sicurezza nucleare, valuta invece a 5 tale livello. Le autorità giapponesi avevano invece sempre parlato di un livello 4.

«IMPOSSIBILE LAVORARE» - Il nodo riguarda la centrale di Fukushima, dove si sono registrate nuove esplosioni. Dopo i reattori 1 e 3, interessati da scoppi venerdì e sabato, anche il numero 2 e il numero 4 - dove secondo l'Agenzia atomica internazionale, la Aiea, si è sviluppato anche un incendio che ha favorito la fuoriuscita di radiazioni -, hanno registrato deflagrazioni tra lunedì e martedì. Benchè il reattore numero quattro fosse fermo per lavori di manutenzione quando venerdì scorso l'area è stata investita dal terremoto, secondo il capo portavoce del governo giapponese, Yukio Edano, «il combustibile nucleare spento si è surriscaldato, generando idrogeno e innescandone l'esplosione». I tecnici hanno cercato di fare il possibile per contenere i danni ma secondo quanto riferisce l'agenzia giapponese Kyodo, le radiazioni nella sala di controllo della centrale di Fukushima sono troppo elevate perche« gli esperti della Tepco vi possano lavorare.

NUOVE ESPLOSIONI - Intanto è salito a quattro il numero delle esplosioni verificatesi all'interno dell'impianto. Dopo i reattori 1 e 3, interessati da scoppi venerdì e sabato, anche il numero 2 e il numero 4 - dove si è sviluppato anche un incendio che ha favorito la fuoriuscita di radiazioni, secondo quanto rivelato dall'Aiea -, hanno registrato deflagrazioni tra lunedì e martedì. Benchè il reattore numero quattro fosse fermo per lavori di manutenzione quando venerdì scorso l'area è stata investita dal terremoto, secondo il capo portavoce del governo giapponese, Yukio Edano, «il combustibile nucleare spento si è surriscaldato, generando idrogeno e innescandone l'esplosione».

ACQUA DALL'ELICOTTERO - L'Aiea ha detto che l'esplosione nel reattore 2 «potrebbe aver compromesso l'integrità della sua principale struttura di contenimento». Secondo l'agenzia, le strutture di contenimento dei reattori 1 e 3 sembrano intatte nonostante le esplosioni. Il danno riguarda la struttura in cemento armato che protegge il contenitore di acciaio (vessel) all'interno del quale si trovano le barre di combustibile. «Al momento, a quanto risulta, sarebbero ancora intatti tutti e tre i vessel che contengono il combustibile», ha spiegato Stefano Monti, direttore dell'Unità metodi di sicurezza dei reattori dell'Enea. I reattori delle centrali Fukushima Daini, Onagawa, e Tokai sono invece in condizioni stabili e sicure, ha detto l'Aiea. Intanto Tepco, l'operatore della Fukushima Daiichi, ha detto che si sta valutando la possibilità di versare acqua da un elicottero sulla vasca di combustibile nucleare esausto del reattore numero 4, ormai esposta all'aria aperta. Infatti potrebbe essere addirittura in ebollizione il combustibile nucleare esaurito custodito nel bacino di stoccaggio presente all'interno del reattore numero quattro, almeno secondo quanto reso noto dalla Tepco, la società che gestisce l'impianto, citata dall'agenzia di stampa Kyodo. Stando a fonti della compagnia, a causa dell'ebollizione il livello dell'acqua potrebbe dunque abbassarsi, rendendo più grave il pericolo di fusione del nocciolo.

COMBUSTIBILE IN EBOLLIZIONE - Sono dunque quattro su sei i reattori dell'impianto nei quali si sono verificate esplosioni. Nei due rimasti fino ad ora indenni, ha rivelato lo stesso Edano, si è registrato un lieve aumento della temperatura. In precedenza il governo giapponese, le cui dichiarazioni erano state riprese dall'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, aveva annunciato che era stato estinto l'incendio scoppiato nello stesso reattore per il surriscaldamento del combustibile esaurito, che generando idrogeno aveva portato a un'ennesima esplosione.

IL LIVELLO DI RADIOATTIVITA' - Edano ha spiegato che il livello delle radiazioni è attualmente di 30 millisievert tra i reattori numero due e tre, di 400 millisievert nei pressi dello stesso reattore tre e di 100 vicino al reattore quattro. Una singola dose di 1.000 millisievert, cioè di un sievert che è l'unità di misura della radioattività, può causare malori temporanei quali nausea e vomito; una di 5.000 millisievert è in grado di uccidere entro un mese circa la metà di coloro che l'hanno ricevuta. Livelli anomali di radioattività sono inoltre stati registrati a Tokyo, ma un rappresentante dell'amministrazione metropolitana, Sairi Koga, ha precisato che non sono considerati tali da nuocere al corpo umano. Fonti municipali hanno riferito in effetti che in mattinata sono stati rilevati 0,809 microsievert in città: dunque una quantità di radiazioni superiore alla norma ma non particolarmente elevata, sebbene comunque venti volte superiore a quella che si era registrata il giorno prima. Per comprenderne l'entità, basti pensare che una normale radiografia al torace di solito comporta una dose di 20 microsievert. Invece livelli di radioattività dieci volte superiori alla norma sono stati registrati a Maebashi, città situata circa 100 chilometri a nord di Tokyo e quindi più vicina alla zona della centrale di Fukushima, che dalla capitale dista 250 chilometri.

RISCHIO DANNI PER LA SALUTE - Le radiazioni dovute all'incidente nel reattore n.4 della centrale di Fukushima, in Giappone, potrebbero essere «dannose per la salute» della popolazione ha spiegato successivamente da Parigi il ministro degli Esteri giapponese, Takeaki Matsumoto, durante la conferenza stampa che ha seguito la riunione del G8. «L'incendio si è verificato nel reattore numero 4. La radiottività presente potrebbe risultare dannosa per la salute delle persone», ha aggiunto Matsumoto.

MARINAI USA - Paura anche tra i militari Usa che stanno soccorrendo la popolazione in Giappone. Altri soldati sono stati esposti a bassi livelli di radiazioni e sono stati sottoposti a processi di decontaminazione dopo aver consegnato cibo, acqua e coperte alle vittime di terremoto e tsunami. L'esercito ha anche detto che sta mandando altre navi al largo della costa occidentale invece che su quella orientale. Questo per evitare i rischi di grandi detriti sparsi nell'oceano dallo tsunami della settimana scorsa e per restare lontani dal rilascio di radiazioni dai reattori nucleari danneggiati.

LO STOP AI VOLI - Intanto alcune grandi compagnie aeree stanno decidendo di interrompere i propri voli per Tokyo per evitare di esporre il personale alle radiazioni. Lufthansa ha deciso di deiviare gli aerei su Nagoya e Osaka. I voli, inoltre, fanno scalo a Seul, per cambiare equipaggio, ed evitare che lo staff debba pernottare in Giappone; lo ha spiegato un portavoce della compagnia. E anche l'Air China, la compagnia di bandiera cinese, ha deciso di cancellare alcuni voli verso il Giappone, anche se si tratta di una decisione solo transitoria, seppure nata dallo stesso presupposto di Lufthansa, ovvero dalla volontà di non lasciare i velivoli parcheggiati di notte in Giappone. Non cambia invece i propri programmi, almeno per ora, Alitalia: l'amministratore delegato della compagnia, Rocco Sabelli, ha spiegato che «ad oggi i nostri voli sono regolari e tutti pieni». L'unica misura precauzionale, ha precisato, riguarda per il momento i piloti che volano verso il Giappone: «Viaggiamo con il doppio equipaggio per tornare senza dover pernottare in Giappone». Alitalia gestisce 14 voli la settimana verso Tokyo Narita, 10 da Roma e 4 da Malpensa, mentre sono 4 i voli settimanali verso Osaka.

IL BILANCIO DELLE VITTIME - Nel frattempo, <span>è salito a oltre seimila il numero dei morti e dispersi provocati dal sisma e dal successivo tsunami.</span> Secondo i dati forniti da Tokyo e altre undici prefetture, i morti accertati sono 2.722 mentre i dispersi riconosciuti sono 3.742; i feriti sono oltre 1.892.

Redazione Online

15 marzo 2011

Corriere.it/

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