La cugina decise di "darle
una lezione": la gelosia per Ivano
e per il padre alla base del delitto
Lunedì accertamenti sul cellulare
TARANTO
Un omicidio non pianificato, d'impeto, a cui- in qualche modo- hanno preso parte sia Michele Misseri che la figlia Sabrina e la moglie Cosima. Lo scrive il gip nell'ordinanza con cui conferma il fermo della ragazza. Sarah è stata «uccisa nella cantina del garage con una corda»: un reato che si è compiuto «in tre momenti», scrive il giudice, secondo cui l'omicidio di Sarah è stata «un'azione preordinata più grave di quella programmata».
Lo zio Michele, il primo a crollare, resta dunque attendibile. Nelle sue motivazioni, con un provvedimento dettagliato composto da 20 pagine, il magistrato ripercorre l'intera vicenda giudiziaria di Sabrina Misseri e la sua partecipazione al delitto. E punta il dito contro la cugina della povera quindicenne. Quella di Sabrina è stata una «azione cruenta, protrattasi per lungo tempo fino a che Sarah non è caduta al suolo». Sabrina, prosegue il Gip, «l'ha tenuta ferma impedendole di muoversi». Si tratta, conclude, «di un deciso contributo agevolatore dell'evento delittuoso».
La gelosia per Ivano
Potrebbero non essere - o non solo - le molestie di Michele Misseri le motivazioni dell'omicidio di Sarah Scazzi: nell'ordinanza, infatti, il gip scrive che la cugina di Sarah provava gelosia per il rapporto tra quest'ultima e Ivano Russo, il cuoco amico delle due ragazze.
La testimonianza di Mariangela
A pesare sulla posizione di Sabrina, ci sono anche i due verbali interrogatorio di Mariangela Spagnoletti, la sua amica. Un racconto che il gip definisce «importante» in particolare per quanto riguarda gli orari degli sms che le due si sono scambiate, per il fatto che Mariangela trovò Sabrina «in ansia» e perchè mentre Sabrina dice che si trovava sulla veranda di casa quando arrivò l'amica, Mariangela sostiene invece che lei fosse in strada.
Strangolata per 5-6 minuti
«Michele Misseri, robusto contadino, ha stretto al collo della esile nipote una corda per 5-6 minuti, insistendo nell'azione costrittiva anche dopo che la vittima si era già accasciata al suolo». Lo scrive il gip del tribunale di Taranto Martino Rosati nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Sabrina Misseri per l'omicidio della cugina Sarah Scazzi, uccisa tra le 14,25 e le 14,40 del 26 agosto scorso.
"Tutta colpa di Sarah: con Michele come con Ivano"
Sempre secondo quanto ricostruisce il gip, ecco come reagì Sabrina alle confidenze di Sarah, che le rivelò le molestie sessuali del padre sperando di ricevere aiuto. Sabrina, di queste "attenzioni" che Michele riservava alla nipote aveva chiesto conto e ragione al genitore, il quale però aveva sempre negato tutto addossando le colpe sulla piccola Sarah, definendola troppo "esuberante". Sabrina, che di certo con Sarah, negli ultimi tempi, non aveva rapporti idilliaci, si era fatta l'idea che la stessa Sarah usasse questa tecnica per attirare le attenzioni dello zio come aveva già fatto in precedenza con un ragazzo "conteso" tra le due cugine, Ivano.
"Sarah meritava una lezione"
Da qui l'idea di "dare una lezione" a Sarah e per farlo non avrebbe esitato di chiedere aiuto al suo genitore preferito, il padre. Così quando Sabrina sa che Sarah deve arrivare a casa sua per andare a mare con lei non esita ad organizzare una "spedizione punitiva": intorno alle 14, mentre il padre sta pranzando, non esita ad informarlo dell'imminente arrivo di Sarah così che l'uomo possa andare in garage ad attendere la figlia in compagnia della cugina. Mentre Sabrina tiene ferma Sarah, l'uomo passa la corda attorno al collo e comincia a stringere, mentre Sarah inizia a piangere e sviene. A quel punto Sabrina comincia ad avere paura, impallidisce e scappa via lasciando il padre da solo sul luogo dell'omicidio. Michele Misseri continua a stringere la corda al collo di Sarah per cinque-sei minuti e poi molla la presa definitivamente. Per Sarah non c'è più nulla da fare: muore nella cantina dove tante volte aveva giocato da piccola.
I punti ancora oscuri
Restano ora da chiarire i momenti successivi al delitto, cosa si siano detti Michele e Sabrina e soprattutto il ruolo di Cosima, che sicuramente ha cercato di coprire i due mentendo a sua volta. Nelle prossime ore l'incidente probatorio di Michele Misseri, già richiesto dal suo avvocato difensore per cristallizzare le richieste di quest'ultimo, che serviranno a decifrare definitivamente come si sono svolti i fatti di quel tragico pomeriggio. Intanto, i legali della ragazza hanno presentato la richiesta di copia degli atti contenuti nel fascicolo d'indagine per partecipare agli accertamenti irripetibili presso il Ris di Roma previsti per lunedì prossimo, sul cellulare di Sarah e sull'auto che lo zio avrebbe usato per il trasporto del corpo. I difensori di hanno anche chiesto copia degli atti relativi all'autopsia eseguita sul cadavere e del provvedimento di fermo di Sabrina.
Polemica sulle tv
«Nella fascia oraria protetta, invocando il diritto alla cronaca e all' attualità, Rai e Mediaset stanno mandando in onda in questi giorni una vera e propria galleria degli orrori: approfondimenti che sfiorano la morbosità sul penoso caso di Sarah Scazzi, corredati da descrizioni minuziose dell'omicidio, violenze, testimonianze shock di familiari e conoscenti. È una situazione francamente inaccettabile», afferma Enzo Bianco, presidente dei Liberal Pd.
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