di pirati o terroristi
Il Grande Fratello dei mari da lunedì avrà una vista migliore. Potrà zoomare
su un'area blu più vasta, tanto da poter abbracciare con un solo sguardo -
elettronico - dal Brasile a Singapore, Mediterraneo e Oceano Indiano compresi.
Stiamo parlando di sicurezza dei traffici marittimi globali. Navi minacciate
dalla nuova pirateria, dal terrorismo. Assalti che mettono sotto tiro la grande
rotta del commercio via mare, lungo la quale passano ad esempio più dell'85%
dei beni che escono e entrano dall'Italia e oltre il 90% delle fonti
energetiche.
Un grande occhio. Il primo sguardo si alimenta delle informazioni raccolte dai
«sensori» delle Marine militari e di organismi come la Nato: una rete, un
gigantesco ombrello che monitora, sorveglia, controlla attraverso satelliti,
radar, aerei-spia, navi militari, apparati di ascolto di sottomarini e altri
strumenti top-secret l'intero mappamondo. Il sistema riconosce navi, aerei,
sommergibili; può localizzarli, specificare se sono militari o commerciali.
La sicurezza, però, è l'arte del particolare. In alcuni casi, sono necessarie
informazioni più dettagliate. Occorre, insomma, zoomare. E qui, entra in gioco
un'ulteriore rete, anzi un insieme di reti regionali. Altri occhi, più piccoli,
che affinano, integrano, migliorano la vista del Grande Fratello.
Tecnicamente si chiamano V-RMTC e il T-RMN. La prima rete abbraccia il
Mediterraneo allargato a Mar Rosso, Golfo di Aden e Golfo di Guinea e vede lo
scambio d'informazioni tra 24 Marine militari, l'ultima ad aggiungersi quella
dell'Ucraina. La seconda è gestita da Brasile, Singapore e India e allarga lo
sguardo all'Atlantico del Sud e all'Oceano Indiano. La novità è che da lunedì
questi due sistemi parleranno fra loro, uniranno le maglie, grazie a un'intesa
siglata a bordo dell'«Amerigo Vespucci» durante l'8° Regional Seapower
Symposium, il vertice operativo tra Marine militari che si è chiuso ieri a
Venezia.
Le centrali operative dialogheranno, si scambieranno dati, informazioni.
Dettagli. E sì, perché con questo zoom il Grande Fratello potrà fornire, con un
colpo d'occhio, il nome di una nave, la sua compagnia, porto di partenza e di
arrivo, carico. Le Marine militari dei due sistemi si parleranno attraverso una
semplice (ma super protetta) connessione a un sito web e, così facendo,
allargheranno di fatto il loro campo visivo.
La Marina militare italiana è promotrice e leader di questo dialogo, al quale
presto potrebbero partecipare altre nazioni. Ed è anche il principale «hub»,
visto che è al centro di una ulteriore maglia, quella che la collega a un
analogo network tra Europa e Nord Africa. Il centro operativo col tricolore e
stellette del Grande Fratello dei mari è nascosto in una caverna che si apre a
30 chilometri da Roma, lungo la Cassia. Un bunker segreto a prova di attacco
nucleare. Qui c'è il «cervello» della nostra Marina militare: il comando della
Squadra navale, la centrale di comando e controllo e, appunto, l'occhio
elettronico. Un grande schermo sul quale è disegnato il mondo e tanti puntini
che luccicano: sono le navi che solcano le onde del pianeta. Puntini di vari
colori, sui quali si può zoomare, per leggerne il «Dna». L'importante è che non
siano o diventino rossi: significa potenziale pericolo o allarme a bordo.
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